Notifiche
Cancella tutti

La storia è un incubo da cui cerco di destarmi


buzz
 buzz
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 28
Topic starter  

la frase del titolo è di James Joyce.

Mi sembra appropriata ai rimuginamenti che faccio da ieri, dalla notizia dell'arresto di Karadzic. L'ex presidente serbo-bosniaco accusato di crimini di guerra dal tribunale dell'aja.
Avevo come tutti un'idea un po' confusa di quello che è accaduto nella ex Jugoslavia negli anni 90.
Ci hanno presentato stragi e genocidi condotti sai Serbi contro ogni anelito di indipendenza.
L'assedio di Sarajevo; Srebrenica....
prendi queste informazioni e le metti lì. Poi c'è una guerra "giusta"; una guerra umanitaria. Necessaria per fermare i massacri.
Il governo D'Alema, il primo governo della storia di questo paese con a capo un ex comunista, che manda i nostri Tornado su Belgrado. A bombardare.

Un senso di orrore per questa guerra a pochi km di distanza dai nostri confini. Un senso di sgomento nel leggere i racconti da Belgrado.
Belgrado non è medio oriente, non è africa, non è un posto del mondo dove vestono strani e adorano strani dei.
Belgrado è una città in cui sono stato. E' Europa. La gente è come me, pensa come , scrive come me. Mi fa uno strano effetto vedere la notte di Belgrado squarciata dalle esplosioni.
Poi passa. Tutto si dimentica e da lontano è facilissimo dimenticare.

Qualche settimana fa prendo in mano un libro: "Sappiano le mie parole di sangue" di Babsi Jones ed è uno schiaffo in piena faccia.
Stupido! Quante volte devi dirti stupido per aver creduto a quello che ti hanno detto?
Quando imparerai che niente di quello che ti dicono è vero?

E' uno spicchio di guerra vista dalla parte dei Serbi. E' la storia vista dalla parte dei Serbi.
Quel libro mi apre gli occhi e mi fa cercare su internet tutto quello che posso trovare.
Non è facile, perché in italiano non c'è molto oltre il coro che si conforma alla verità ufficiale. Quella che i vincitori hanno costruito, confezionato e presentato. Pronta per i libri di storia.

In questa Storia, Karadzic è uno dei capri espiatori. Consegnato come pegno per l'integrazione europea della Serbia. Non più criminale di guerra di tutti gli altri attori di questa sporchissima guerra civile. Non più colpevole di tanti altri. Anzi.

E' una delle ingiustizie della Storia. Quelle che saranno scritte (se ci sarà ancora una storia scritta dell'umanità) fra un centinaio d'anni, forse.

L'idea che io mi sono fatto è questa. La metto giù semplice, senza riferimenti, links, dati. Come se la dovessi spiegare a mia figlia. Non voglio elaborare una tesi, non voglio dimostrare nulla. Ho solo cercato di capire e ora vi dico quello che ho capito.

Nei balcani convivono etnie e religioni diverse da secoli. Questa convivenza non è mai stata facile. Durante la seconda guerra mondiale si sono acuiti oltremodo i motivi di odio. I veri e propri genocidi (evito di postare racconti mostruosi dei massacri di centinaia di migliaia di persone)
- Ante Pavelic e i suoi ustascia con la complicità fattiva della chiesa cattolica di monsignor Stepinac, (beatificato da woityla) (cattolici-fascisti) sui serbi ortodossi (poi comunisti);
- la divisione Handzar bosniaca (musulmani-nazisti) sui serbi ortodossi
- i serbi ortodossi e comunisti (titoisti) poi per ovvia vendetta sui primi...
per non contare albanesi, macedoni, kosovari, sloveni, montenegrini

Tito riesce con il suo carisma e anche con la sua polizia, negli anni della ricostruzione, incredibilmente, a tenere compressi questi odi profondi
il potere centrale è in mano ai serbi, che stavano dalla parte di chi la guerra l'ha vinta (i russi nello specifico di quella zona).

Per immaginare quanto debba essere stato difficile,
basti pensare all'italia, dove gli effetti della guerra civile fra fascisti e partigiani si sentono ancora oggi, e non c'erano a rafforzarle né territorialità né aspetti religiosi.

Alla morte di Tito la situazione in breve esplode, ogni fazione tende a proclamare la propria indipendenza
il potere centrale, l'esercito, è praticamente tutto in mano ai serbi.

Nelle regioni che proclamano indipendenza iniziano i progrom antiserbi.

<< 1992-1993. Ti hanno fatto credere che Srebrenica sia un episodio sui generis, che tutto accada semplicemente l'11 luglio del 95. Ti hanno mentito. Ascolta: è un guazzabuglio di nomi, di località e di assassini, quello che sto per disporti in elenco. Non perderne una sillaba, perchè l'ho imparato, per te, a memoria.
Cominciamo il 20 aprile 1992, Potocari. Quindi Zulazje, Kravica, Bratunac, Bljeceva, Gniona, Osmace, Brezani, Ratkovici, Jezestica, Krnjici. Siamoa fine giugno 1992. Nella stessa estate, Oricevi e Podravanje, Nedeljsta e Rogosija. Nell'inverno del '92, Loznica Rijeka e Rupovo Brdo. Tutti villaggi serbi rasi al suolo. Questa è la ricostruzione operativa della Difesa Territoriale della Municipalità di Srebrenica, coadiuvata dalle forze paramilitari islamiche e dalla 28a Divisione dell'esercito musulmano, di stanza a Tuzla.
In quelle che la stampa occidentale ha denominato azioni, terminologia igienica ed eufemistica, sono morti duemila e ottocento civili di etnia serba, in due anni di anni di carneficine sistematiche.
E' scomparsa una valle di uomini e donne. Ecco: questo è quello che vendicava l'esercito comandato da Ratko Mladic. Di quei morto dal 92 al 93 la stampa raramente ha fatto menzione. Gli uomini che Mladic passò per le armi nel luglio del 95 erano gli aggressori di un biennio precedente. Mladic andava a riacquisire militarmente un territorio di rovine, e a far pagare a chi di dovere i suoi morti civili. Qualsiasi generale lo avrebbe fatto. Qualsiasi generale, italiano, americano, francese. Sei in grado di capire cosa sto dicendo? E' la guerra.>> da "Sappiano le mie parole di sangue"

In croazia e bosnia soprattutto, ma anche in kosovo e l'esercito di belgrado interviene.

Gli odi antichi, le faide, i massacri, gli orrori indicibili che chiedevano vendetta da 50 anni riesplodono

L'europa e gli usa per un po' stanno a guardare, avendo comunque entrambi vantaggio dalla disgregazione della jugoslavia, potendo contrattare con nuovi poteri locali anziché un vecchio potere centrale, aprendosi spazi agli insediamenti industriali, al commercio e, comunque, nello scacchiere post guerra fredda, significa avanzare il confine occidentale verso est.

L'europa, forte di antichi rapporti, stabilisce contatti diretti: la Germania è la prima a riconoscere l'indipendenza della Croazia; l'italia come sempre tiene il piede in due staffe, avendo ottimi rapporti con la Serbia, ma non volendo perdere alcuna possibilità si accoda al carro europeo dei riconoscimenti

Nel frattempo i massacri continuano, da tutte le parti, senza esclusione di colpi: è una guerra civile vera e propria, sporca quanto può esserlo una guerra civile. senza dignità, né pietà, né alcuna convenzione. Non risparmia nessuno. Si appendono bambini spellati vivi agli alberi.

Gli Usa si accorgono che saranno tagliati fuori dalla spartizione che l'europa sta facendo dei resti iugoslavi e decidono che è necessario intervenire.

L'europa non aveva necessità di intervenire.
Perchè sporcarsi le mani in questo pantano di sangue?
Basta aspettare che si scannino e tutto ci cadrà in mano.

Gli usa no.
Se vogliono avere benefici devono sporcarsi le mani.
Andare lì.
Avere titolo per starci.

"Per gli americani la migliore Europa possibile deve essere sufficientemente unita ma sotto il dominio USA e, quindi, agiscono per renderla sufficientemente divisa per impedirne l’affermazione come superpotenza concorrente.

Gli Usa, dunque, temono oggi più di ieri una moneta destinata a favorire nel tempo le esportazioni europee e nel tempo, a minacciare il rango del biglietto verde come valuta di riserva m
ondiale. La subordinazione UE agli USA è chiara anche durante e dopo la guerra NATO in Jugoslavia, basta vedere come l’Euro perde sul dollaro (circa il 12%) e come la guerra incide in modo decisamente negativo sull’economia dell’Europa dei 15, mentre la crescita in USA nel periodo bellico è del 4,5% seguendo un forte andamento di crescita già avuto negli ultimi mesi del 1998 in cui l’economia americana si preparava ai nuovi conflitti in Iraq e in Jugoslavia.

E’ con tali premesse che gli USA passano nei confronti dell’UE dalla guerra economica anche alla guerra guerreggiata, vedi la guerra in Jugoslavia, sfruttando il fatto che in Europa va avanti la centralizzazione economica ma manca del tutto quella politica, e quindi, militare, contando su questi temi anche sul ruolo di “guastatore europeo” della Gran Bretagna. " da http://www.proteo.rdbcub.it/article.php3?id_article=57

E così s'inventano la guerra umanitaria
e all'Europa riottosamente tocca sporcarsi le mani, per non rimanere tagliata fuori.

Fra tutti le parti in causa, quella ancora con una parvenza di stato, con un esercito, è la Serbia: il nucleo della ex Iugoslavia.
E' ovvio che il nemico dovrà essere la Serbia

Peraltro, da sempre, una buona guerra rappresenta un bell'impulso all'economia di un paese, e gli USA ne hanno bisogno.
(e ne avranno sempre più bisogno, negli anni successivi)

E allora si costruiscono i casus belli.
La macchina della propaganda si mette in moto, gli specialisti entrano in azione:

<< Racak. Un nome che resterà per sempre associato alla guerra etnica che ha insanguinato il Kosovo dopo che il 15 gennaio 1999 gli osservatori dell'OSCE vi trovarono i corpi di 45 civili albanesi, frettolosamente definiti vittime di un eccidio perpetrato trucidati dalle milizie serbe nel corso di una rappresaglia. L'orrore sollevato da quella che venne definita una strage, nonostante le perplessità di molti tecnici, medici e giornalisti, contribuì in modo decisivo a indurre l'opinione pubblica occidentale a sposare la tesi della "guerra umanitaria" contro Belgrado giustificata dalla necessità di impedire altri massacri di civili. Due anni dopo la vicenda tre patologi legali finlandesi che hanno avuto occasione di esaminare a lungo i cadaveri recuperati nelle fosse comuni e i reperti portati ad Helsinki per esami approfonditi concordano nel ritenere il massacro di Racak una clamorosa montatura. La notizia, diffusa giorni or sono dalle agenzie di stampa e dal quotidiano Berliner Zeitung, conferma che i tre specialisti finnici hanno riscontrato la totale assenza di elementi balistici e medico-legali che possano confermare l'esecuzione sommaria quali la presenza di proiettili sparati a bruciapelo e dalle stesse armi. Al contrario, i 40 corpi sfigurati e mutilati sui quali vennero effettuate le autopsie secondo i referti appartenevano a persone nel 90% dei casi uccise con proiettili esplosi da distanze elevate, con diverse angolazioni di tiro e da armi molto diverse tra loro.

Le esperienze maturate negli ultimi anni in Bosnia, Croazia e nello stesso Kosovo permettono ormai di stabilire le caratteristiche medico legali delle esecuzioni di massa e a quanto pare Racak non rientra in questa categoria. A dire il vero la vicenda non convinse fin dall'inizio gli osservatori più smaliziati e neutrali. Troppe le coincidenze che avevano portato alla scoperta dei corpi e troppo frettolose le conclusione del capo della missione dell'OSCE, lo statunitense William Walker, che non esitò a condannare Belgrado prima ancora che venissero effettuate le autopsie. Il "diplomatico"americano, ex ambasciatore in El Salvador, è del resto un esperto in disinformazione e attività clandestine. Negli anni '80 fece parte dello staff incaricato del supporto ai "contras" nicaraguensi organizzando un ponte aereo che sotto la falsa copertura di una missione umanitaria permise di rifornire i guerriglieri antisandinisti. Coinvolto nel processo a Oliver North, Walker venne accusato di aver organizzato l'impiego segreto di migliaia di militari statunitensi in Centro America. Considerati gli stretti rapporti tra i guerriglieri kosovari e il Dipartimento di Stato di Washington è possibile ritenere che la "strage" di Racak sia stata messa in scena dalla CIA e dall'UCK con la complicità di Walker, raccogliendo in un unico luogo

cadaveri provenienti da diverse zone del Kosovo e appartenenti a guerriglieri (le prove effettuate da medici serbi e bielorussi riscontrarono tracce di polvere da sparo sulle mani della gran parte dei cadaveri) o persone uccise in circostanze diverse, sfigurate e mutilate per rendere più difficili i rilievi medico-legali e più efficace la messa in scena utile a suscitare orrore e indignazione nell'opinione pubblica occidentale per preparare il terreno all'intervento militare della NATO. Non è certo la prima volta che tragedie umane e massacri vengono costruiti o ingigantiti per giustificare un intervento militare ma non è chiaro se i partners europei della NATO fossero tutti d'accordo con gli statunitensi nel simulare un massacro per scatenare la guerra oppure se i giochi siano stati fatti dagli USA e dall'UCK con gli europei relegati al ruolo di comparse, vittime anch'essi degli inganni dell'alleato d'oltreatlantico? La differenza è tra l'essere co-protagonisti di una montatura che aveva obiettivi politico-strategici precisi, comuni o condivisi (seppur discutibili) e l'essersi prestati da ingenui dilettanti a una scaltra truffa orchestrata dallo "Zio Sam".
Gianandrea Gaiani (direttore "Analisi Difesa") http://blackandwhite.blogosfere.it/2006/06/kosovo-la-strag.html >>

La serbia viene minacciata e quindi aggredita.
Ovviamente sconfitta.

Gli uomini che non si sono arresi immediatamente continuano a pagare:
milosevic, karadzic, mladic ... diventano "criminali di guerra".

Degli altri massacratori, nessuno. O ben pochi.

Naser Oric. Il Che Guevara di Bosnia lo chiamano. Nipote di un ufficiale ustascia arruolato nella divisione handzar, e il cerchio un attimo si chiude. Nella sua abitazione, a detta di Cohen e Rohde, che pubblicarono le loro testimonianze sul New York Times e sul Christian Science Monitor, oric adorava mostrare ai giornalisti, su un televisore Sony a 21 pollici, le sue imprese belliche. Corpi carbonizzati, teste decapitate. Su pellicola. (da "Sappiano le mie parole di sangue" http://slmpds.net

Naser Oric è stato assolto dal Tribunale dell'Aja.
Il che ha portato molto recentemente (10/7/08 ) la russia a chiedere la chiusura del tribunale delle Nazioni Unite per i crimini di guerra dell'Aia.

http://it.reuters.com/article/topNews/idITPOL02811520080710
La Russia dice che questo tribunale è di parte.

La macchina della propaganda una volta messa in moto in una direzione non si può fermare.

Non è che si può dire: signori abbiamo scherzato, era tutta una cazzata,
i motivi per intervenire con la guerra umanitaria li abbiamo creati noi, ve li abbiamo fatti credere, ora lasciamo stare.

No. Si va avanti. Fino a che l'ultimo testimone non sarà seppellito in una prigione o morto.
E sui libri di storia finirà una verità, una delle tante costruite dai vincitori, quella che faceva comodo ai vincitori.

Una buona interpretazione sulla situazione attuale:
http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o11337

da http://italia.etleboro.com/?read=11402 :

Sia ben chiaro, Karadzic non è il mostro che i media hanno dipinto, la colpa che gli viene imputata deriva dal fatto di essere stato un leader durante un conflitto sanguinoso, quando occorreva prendere delle decisioni per difendere la popolazione locale e lo stesso territorio. In quanto Presidente dei serbi di Bosnia, su di lui sono ricadute le responsabilità di quegli eventi, e ha duramente pagato il su
o essere "serbo", il suo coraggio per difendere la Republika Srpska dalle aggressioni esterne che volevano la totale eliminazione dell’entità. Se vi fosse stata giustizia, lo stesso trattamento sarebbe stato riservato ai comandanti dell’esercito bosniaco o kosovaro, che sono stati rilasciati o neppure arrestati, come Naser Oric, Alija Izetbegovic, o ancora come Ramush Haradinaj, Hashim Thaci. Non esiste giustizia, e di questo passo non vi sarà mai pace nei Balcani, perché l’ingiustizia fomenta risentimenti, odio, e nazionalismi. Tutto il popolo serbo sa bene cosa sta accadendo, conoscono la loro storia, il loro passato fatto di eroi e guerre, e non si lasceranno tradire da questi stratagemmi studiati a tavolino per noi "stupidi" occidentali che consideriamo "oro colato" ogni cosa che ci imbecca la televisione. Queste scenate possono andar bene per gli americani, gli inglesi, per gli italiani, ma non per coloro che conoscono la guerra e lottano per il diritto all’esistenza, proprio come i serbi di Bosnia. Tutto il male che hanno fatto e che stanno ancora facendo, si ritorcerà contro di loro senza che se ne accorgeranno.


Citazione
buzz
 buzz
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 28
Topic starter  

Il bello è, per questa come per tutte le altre notizie, che le cose, più o meno, affiorano...
solo che i nostri media se ne fottono, per dolo o per ignavia, e ce ne fosse uno che è uno che segua una notizia a la svisceri.

da
http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=11721

La latitanza di Karadzic, secondo un suo sodale, resa possibile dagli Usa

''Io ero presente quando l'accordo con Holbrooke sull'immunità di Karadzic venne concluso''. Poche parole, ma dall'effetto dirompente, anche se tutte da confermare.

richard holbrookeDietro le quinte. Aleksa Buha, ex ministro degli Esteri della Repubblica Srpska, l'entità serba della Bosnia Erzegovina, ha dichiarato oggi all'agenzia stampa Tanjug, che la latitanza di Radovan Karadzic è stata possibile per tredici anni Grazie all'appoggio degli Stati Uniti. Karadzic, in questi anni, come si è appurato in questi giorni, pur ricercato per crimini contro l'umanità, viveva tranquillamente a Belgrado. Per Buha, all'epoca della guerra braccio destro di Karadzic, questo è stato possibile grazie all'appoggio Usa, che hanno dato allo psichiatra poeta una sorta di salvacondotto, firmato addirittura su carta dall'ex vicesegretario di Stato e plenipotenziario dell'amministrazione Clinton nei Balcani, Richard Holbrooke. L'intesa, secondo Buha, fu raggiunta nel 1996, dopo gli accordi di pace firmati a Dayton con la regia dello stesso Holbrooke. Per Buha Karadzic otteneva l'impunità in cambio della sua scomparsa dalla scena politica e della firma degli accordi di pace di Slobodan Milosevic.
E non finisce qui: per Buha venne siglato, nel 1997, un secondo accordo, questa volta a Banja Luka, nella Repubblica Srpska. Madeleine Albright, all'epoca segretario di Stato Usa, confermò l'impunità di Karadzic a Biljana Plavsic, che ne aveva raccolto l'eredità politica.

karadzic prima e dopoLatitanze misteriose. Una ricostruzione, smentita da tutti gli interessati (Karadzic a parte, che per il momento non parla), ma verosimile. La guerra dei Balcani andava fermata, dopo che per anni le cancellerie si erano ben guardate dall'impedire la carneficina generata dalla dissoluzione della ex Jugoslavia, collassata grazie anche all'indipendenza concessa con una certa fretta a Croazia e Slovenia da Germania e Stato del Vaticano. La firma della pace, quindi, valeva l'impunità per un criminale di guerra come Karadzic. Verosimile, ma tutta da dimostrare. Le dichiarazioni di Buha avvelenano ancor più il clima attorno all'arresto di Karadzic, mentre a Belgrado circolano voci che l'ex leader dei serbi di Bosnia ha troppe cose imbarazzanti da raccontare, al punto che potrebbe non arrivare vivo a l'Aja. L'unica certezza, per il momento, è che Karadzic con il falso nome di Dragan David Dabic (un soldato morto nel 1993 a Sarajevo) ha girato indisturbato per anni a Belgrado, tenendo conferenze e seminari. Come Stojan Zupljanin, ex comandante della polizia serbo-bosniaca accusato di crimini di guerra e arrestato l'11 giugno scorso a Pancevo, che aveva i documenti di un uomo morto oltre 10 anni fa. Non poteva accadere senza coperture importanti, come quelle delle quali ancora gode Ratko Mladic. Fino a quando?

da http://www.rinascitabalcanica.com/?read=11529&similar=1

Belgrado - L`accordo Karadzic-Holbrooke esiste e si può utilizzare, bisogna solo stabilire dove si trova e chi lo ha nascosto. A portare all'attenzione della stampa l'esistenza di un accordo segreto sulla scomparsa di Karadzic è l'ex Ministro degli Interni serbo Vlado Nadazdin secondo il quale si tratta di un accordo firmato nel 1995, prima della Conferenza di Dayton. Nadazdin conferma di aver visto con i propri occhi quel documento, che fu firmato a Sarajevo o a Palama da Richard Holdbrooke, vicesegretario di Stato e plenipotenziario dell'amministrazione Clinton nei Balcani, ma stranamente l`accordo originale è scomparso poco dopo dagli archivi del Ministero degli Interni.
L'accordo precisa che Karadzic avrebbe dovuto dare le dimissioni dalle sue funzioni all'interno del Governo e del partito, e che non ha avuto alcun ruolo determinante nella guerra di Bosnia Erzegovina per quanto riguarda la dislocazione dei civili e le decisioni militari. Era stato stabilito che avrebbe lasciato la politica e non avrebbe rilasciato interviste, né pubblicato su questioni politiche, o preso parte a movimenti politici. Secondo l`accordo doveva lasciare la Repubblica Srpska, come territorio della Ex Federazione della Jugoslavia, senza che venisse perseguito come sospetto di crimini di guerra. Esplicitamente venne scritto che il Tribunale dell'Aja non era competente per ciò che riguardava Radovan Karadzic, e che il Governo Americano si sarebbe impegnato a non influire sulla gestione del partito SDS, nè sul suo scioglimento, né sulla sua autonomia. Allo stesso tempo Karadzic avrebbe ottenuto 600.000 dollari per la sua sicurezza, e sei agenti che avrebbero dovuto provvedere alla sua sicurezza per conoscere sempre ogni suo movimento. Nadazdin ha tuttavia ripetuto che bisogna chiedere a Holdbrooke dove si trovi ora questo accordo.

ma ...
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_3231069.html?ref=hpsbdx2

ARRESTO KARADZIC: RICE, ORA TOCCA A MLADIC

Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, ha definito la cattura di Radovan Karadzic "uno straordinario passo avanti per la Serbia e per la sua identita' europea" e ha espresso l'auspicio che ora arrivi anche l'arresto di Ratko Mladic, l'altro superlatitante dei Balcani. "Spero che questa sia un'opportunita' di riconciliazione" e "un altro passo verso la fine dell'incubo" per i Balcani, ha affermato da Singapore il capo della diplomazia Usa.

Chissà se karadzic ci arriverà vivo, al processo, o lo ammazzeranno come Milosevic?


RispondiCitazione
Condividi: