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L'ALTRO ORDINE MONDIALE


mystes
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Pochi se ne sono accorti, ma diverse questioni stanno agitando l´ordine politico mondiale. È in movimento l'asse del potere e dell'influenza, la disputa per l'egemonia. Le organizzazioni politiche create nel XX secolo - ONU, OCSE, NATO, Unione Europea - osservano con attenzione l'ascesa dei BRICS, un gruppo guidato da Cina e Russia. Il Brasile è un attore chiave in questa nuova alleanza di Paesi emergenti, ma la domanda che molti si pongono è la seguente: da che parte starà il Brasile?

Rimarrà obbediente e passivo all'agenda aggressiva del nuovo ordine mondiale dell'Occidente? Abbandonerà la nave e contribuirà a formare un altro ordine mondiale insieme a Cina, Russia e India? Parteciperà a entrambi i blocchi? O cercherà una propria strada di indipendenza?

Valutiamo le prospettive e tendenze attuali che possano aiutarci a fare alcune previsioni:

Guerra in Ucraina - La guerra in Ucraina e le azioni degli Stati Uniti attraverso la NATO e l'Unione Europea contro la Russia hanno riattivato i BRICS e rafforzato l'idea di unire i Paesi non allineati con il G7, l'OCSE o l'agenda delle Nazioni Unite. Per quanto sia riprovevole invadere un Paese sovrano al giorno d'oggi, l'espansione deliberata della NATO e dell'Unione Europea sull'anello di Paesi che attorniano la Russia considerata storica area di egemonia e la sua sfera di sicurezza nazionale della stessa è stata la causa scatenante dell'azione della Russia. Come ritorsione, gli Stati Uniti e l'Europa hanno congelato i beni russi e isolato il Paese dai sistemi commerciali e finanziari globali.

Questo è stato un colpo basso del Nuovo Ordine Mondiale comandato dagli Stati Uniti e dall'Europa e ha innescato per reazione la formazione di un altro Ordine Mondiale. Come?

La reazione del BRICS - Come reazione alle sanzioni, la Russia adotta i propri protocolli bancari, inizia a richiedere il pagamento in oro e in valuta russa per il gas e il petrolio, riattiva la propria rete di relazioni globali e, più direttamente, quelli con i BRICS. (Vedasi il post su CdC del viaggio di Bolsonaro in Russia) Diversi Paesi spaventati dalla reazione draconiana degli Stati Uniti e dell'Europa contro la Russia hanno mostrato di voler dialogare con il nuovo blocco. Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica hanno ora una motivazione per prendere maggiormente sul serio questa semplice unione di acronimi, e altri Paesi come l'Arabia Saudita e l'Indonesia, sono stati inclusi con accordi più ampi.

Il nuovo egemone: la Cina è riuscita ad articolare un accordo di pace tra l'Iran e l'Arabia Saudita, il che rivela il suo reale potere di influenza sui partner. Entrambi sono produttori di petrolio e non amano il rapporto con l'Occidente, né il dollaro. Se l'Arabia Saudita programma un'uscita dal dollaro, anche se graduale, potrebbe avere effetti economici e politici brutali per gli Stati Uniti, che da diversi anni sono in ricorrente deficit fiscale. Se diversi Paesi abbandonano il dollaro, gli Stati Uniti dovranno riequilibrare i propri conti e, finché non lo faranno, ci saranno forti pressioni inflazionistiche.

Una nuova moneta? La creazione di una moneta alternativa all'euro o al dollaro è già iniziata, ma non esiste ancora una moneta comune. Diversi Paesi stanno agendo con energia per rompere la loro dipendenza dal dollaro: Cina, Russia e India hanno già iniziato a incoraggiare l'aumento delle loro riserve di valuta estera in altre valute, richiedendo addirittura ai loro partner di fare lo stesso. Anche il Brasile ha iniziato a diversificare ulteriormente le proprie riserve aumentando quelle in yuan. Il risultato in meno di un anno è stato la rivalutazione del rublo russo, l'aumento dell'uso della rupia indiana e il raddoppio dell'uso dello
yuan cinese come riserva. Il dollaro, che 50 anni fa deteneva l'80% delle riserve mondiali, oggi ne detiene il 60%, con una tendenza ancora a una piú forte discesa.

Avere riserve oltre al dollaro, In linea di principio considerando che il dollaro e l'euro sono stati gestiti male e che i Paesi occidentali stanno attraversando un brutto periodo altre riserve bussano alla porta dell’economia mondiale. Ma con grossi limiti, considerando che Cina e Russia sono autocrazie riconosciute e Brasile, India e Sudafrica sono democrazie imperfette, nella migliore delle ipotesi.

Rischio USA - Così come la Russia ha visto la fine della sua egemonia con la caduta del muro di Berlino, gli Stati Uniti e l'Europa vedono messo in discussione il loro potere geopolitico. Tuttavia, a differenza della Russia, gli Stati Uniti mantengono la leadership di potenza bellica indiscussa. L'instabilità globale è causata sia dall'ascesa di una nuova potenza egemone sia dalla sfida agli Stati Uniti, che hanno ancora un potere di reazione globale. I regimi in declino con forza bellica possono essere destabilizzanti.

Biden - L'attuale presidente americano sta cospirando contro il suo stesso Paese, indebolendolo internamente. Manda segnali di amicizia al presidente socialista del Brasile perché hanno la stessa agenda distruttiva delle civiltà, ma sulle questioni di politica estera, vuol mantenere se stesso come comandante supremo dell'agenda globalista. Recentemente, gli Stati Uniti hanno aumentato le spese militari proprio per ribadire il controllo dell'agenda globalista e agire contro le reazioni guidate dal consorzio Cina-Russia, Argentina e Perù hanno già firmato l'accordo in cui la Cina costruisce importanti infrastrutture e in cambio ottiene garanzie e preferenze per l'accesso ai porti e la fornitura di cibo e minerali. Molti Paesi dell'Asia e dell'Africa che hanno firmato accordi simili diventano di fatto colonie cinesi, non rispettando i termini di pagamento. L'attuale governo brasiliano sta attivamente negoziando accordi bilaterali con la Cina che prevedono ingenti investimenti in infrastrutture e tecnologia.

UNASUR: il governo brasiliano ha riattivato quest’organo che integra i Paesi sudamericani. All'inizio sembra ridondante per i parlamenti dei Paesi membri. Ma il suo effetto è proiettato nel lungo termine, in quanto può diventare il centro di governo della regione, e la maggior parte dei Paesi conta già sulla Cina come il più grande partner che potrebbe sostituire la leadership nordamericana. È molto più facile controllare e corrompere il potere concentrato.

Narcotraffico: la sinistra usa il narcotraffico per ottenere o aumentare il potere, ma in alcuni casi finisce per soccombere completamente. Il Messico ne è un esempio. Lì, l'attuale presidente socialista non può attuare le politiche del Forum di San Paolo perché i cartelli della droga controllano molti settori dell'economia in molti Stati. Se il narcotraffico in Brasile dovesse crescere sotto l'attuale governo di sinistra, potrebbe essere una forza inibitoria per qualsiasi piano politico-economico, così come per la proiezione internazionale in qualsiasi blocco. Il vero nemico del continente sudamericano è il narcotraffico. Gli Stati Uniti lo hanno già riconosciuto come una questione di difesa nazionale, e il Brasile deve ancora fare lo stesso. Con questo governo, è improbabile che ci riescano.

Il Brasile non è l'India: tra i Paesi BRICS, l'India è il più indipendente. Ha buone relazioni commerciali con tutte le potenze: Stati Uniti, Europa, Russia e Cina (anche nelle dispute territoriali). Dal punto di vista politico è un Paese che subisce una scarsa influenza da parte di nessuna di esse. L'India ha raggiunto questo status dopo decenni di investimenti nelle infrastrutture, nella difesa e nell'estensione delle sue protezioni legali ed economiche contro gli agenti esterni predatori. Mentre si armava, l'India ha liberalizzato diversi settori della sua economia per garantire la crescita economica e diventare oggi la quinta economia mondiale. È importante sottolineare che l'India è diventata indipendente solo nel 1947, 125 anni dopo il Brasile.

Al contrario, il Brasile è il più influente di tutti i BRICS: soddisfa le richieste di tutti i blocchi e soccombe politicamente, geopoliticamente, diplomaticamente e commercialmente ad essi. Il Brasile ha un'economia diretta che preferisce destinare risorse al suo welfare sociale corrotto e inefficiente piuttosto che investire in infrastrutture e difesa. Così il Brasile è diventato incapace per colpa della sua stessa ignoranza, incredula dei benefici della liberalizzazione economica e delle riforme sociali. Il risultato è un'estrema dipendenza dal capitale straniero per la creazione delle infrastrutture, che rende il Paese vulnerabile.

L’attuale governo ha già fatto sapere che si adeguerà alle politiche ambientali dell'Unione Europea, alle politiche sociali dell'ONU, alle restrizioni alla difesa imposte dagli USA, ai futuri dettami dell'UNASUL, alle richieste della Cina, ai suggerimenti della Russia. Sempre nella dipendenza degli orientamenti altrui

L'opzione più difficile sarebbe quella di seguire la strada dell´indipendenza, ma questo richiede un altro tipo di governo e un movimento nazionale che si batta per un paese libero sovrano e soprattutto richiede na popolazione matura e cosciente delle proprie risorse e responsabilità.

Principe Luiz Philippe Orleans e Braganga

https://pt.wikipedia.org/wiki/Luiz_Philippe_de_Orl%C3%A9ans_e_Bragan%C3%A7a

Fonte: https://www.gazetadopovo.com.br/

Traduzione a cura di mystes

Questa argomento è stata modificata 1 anno fa 5 volte da mystes

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Primadellesabbie
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 5039
 

Il link alla 'gazeta do povo' non funziona.


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