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Lashkar Gah, Emergency lascia l'ospedale ...


Mari
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Già a Kabul gli altri cinque italiani e l'indiano che operavano nel nosocomio

Lashkar Gah, Emergency lascia l'ospedale «Hanno raggiunto il loro scopo»

La polizia afghana nella struttura. La ong: «Nessuna notizia dei tre operatori italiani arrestati»

MILANO - Emergency non ha ancora alcuna notizia dei tre operatori italiani in cella da sabato scorso nell'ospedale afghano di Lashkar Gah, con l'accusa di un aver ordito un complotto assieme ad altri sei arrestati per uccidere il governatore di Helmand. L'ospedale, spiega la ong di Gino Strada, è dal giorno del blitz in mano alla polizia afghana e al personale locale. Nessun operatore internazionale è più operativo all'interno della struttura. «Se volevano non farci più operare a Lashkar Gan, l'obiettivo è stato raggiunto. Non abbiamo più notizie dell'ospedale. Siamo fermi alla presa in possesso delle autorità afghane di sabato scorso» ha detto Alessandro Bertani, vicepresidente di Emergency. «La polizia ha in mano la sicurezza - ha confermato il portavoce del governo di Helmand, Daud Ahmadi parlando della struttura di Lashkar Gah - e tutte le attività si svolgono normalmente, come finora è stato, in presenza del personale locale». Quanto al fermo dei tre italiani e degli afghani, Ahmadi ha spiegato che «le indagini continuano e non c'è nulla di nuovo». In mattinata il personale internazionale dell'ospedale che ancora si trovava a Lashkar Gah, dopo l'arresto di Dell'Aira, Garatti e Pagani, ha preso un volo per Kabul, diretto alle strutture di Emergency della capitale afghana. Si tratta di sei operatori, cinque italiani (di cui quattro donne) ed un indiano. Dal giorno dell'arresto dei connazionali, i sei operatori si trovavano nelle loro case e non erano più rientrati in ospedale. Alla base della decisione di lasciare l'ospedale, presa dalla ong d'intesa con le autorità, anche motivi di sicurezza.

A KABUL GLI ALTRI ITALIANI - Emergency, dunque, «non ha il controllo» del suo ospedale di Lashkar Gah, nella provincia di Helmand. «Non sappiamo cosa stia accadendo all’interno» della struttura, ha spiegato Maso Notarianni, responsabile comunicazione della ong. Nel frattempo, i cinque cooperanti italiani e il fisioterapista indiano bloccati da sabato a Lashkar Gah, sono già arrivati a Kabul. «In seguito alle operazioni che hanno portato al prelevamento di Marco Garatti, Matteo Dell'Aira e Matteo Pagani, i cinque italiani erano rimasti asserragliati nella casa dell’organizzazione di Gino Strada. A sbloccare la situazione è stata la mediazione dell’ambasciatore italiano a Kabul Caludio Glaentzer» ha precisato Notarianni. Tra i sei ora nella capitale afghana, il logista dell’ospedale di Kabul che era andato a Lashkar Gah subito dopo l'irruzione delle forze di polizia, una anestesista e tre infermiere italiane e un fisioterapista indiano che lavoravano nella struttura.

NESSUNA NOTIZIA DEI FERMATI -Ad Emergency al momento non risulta che sia stata ancora formulata alcuna accusa a carico dei tre operatori arrestati né che siano stati indicati i diritti a loro tutela, compresa la possibilità di nominare un avvocato difensore. La ong è in attesa di ricevere ulteriori informazioni sulla condizione dei fermati da parte della rappresentanza diplomatica italiana a Kabul che sta seguendo l’evolversi della situazione.

POLEMICHE - Si infiamma intanto in Italia il dibattito politico sull'arresto dei tre connazionali. Lunedì il ministro degli Esteri Franco Frattini ha annunciato che il 14 aprile riferirà in parlamento sulla vicenda. Per la deputato Pdl e Presidente del Comitato Schengen Margherita Boniver, la questione è «estremamente confusa» e «l'unica cosa certa in questa confusione» è «che sono stati trovati esplosivi, munizioni, cinture esplosive, all'interno dell'ospedale di Emergency». Tuttavia, ha aggiunto la Boniver, «sembra francamente poco credibile che dei medici e paramedici impegnati in azioni umanitarie da tutta una vita improvvisamente diventino dei bombaroli». In un'interpellanza urgente che sarà discussa giovedì a Montecitorio, il Pd chiede certezze su quanto sta avvenendo in Afghanistan. Dal ministro Frattini, i democratici vogliono sapere quale pressione diplomatica il nostro governo ha messo in atto verso quello afghano per chiarire dinamiche e accuse. Sulla vicenda interviene duramente anche Fausto Bertinotti. «È, prima ancora che politicamente, umanamente intollerabile che Emergency venga aggredita o non difesa come merita. Tocca a tutti farlo, alla Repubblica italiana e ai suoi organi, alle organizzazioni politiche, ai singoli cittadini. Ognuno faccia sentire la propria voce» è l'appello dell'ex presidente della Camera ed ex leader del Prc.

Redazione online
13 aprile 2010
http://www.corriere.it/esteri/10_aprile_13/emergency-ospedale-in-mano-afghana_81395bb4-46d6-11df-be6f-00144f02aabe.shtml


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Mari
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Emergency: procura di Roma apre un fascicolo sulla vicenda
13 Aprile 2010 12:59

ROMA - La Procura di Roma ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato e indagati sulla vicenda dei tre operatori italiani di Emergency arrestati in Afghanistan con l'accusa di aver pianificato un'operazione per uccidere il governatore della Provincia di Helmand. (RCD)

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache/Emergency-procura-Roma-apre-fascicolo-vicenda/13-04-2010/1-A_000097022.shtml


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Mari
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Emergency lascia l'ospedale
(13 aprile 2010)

L'ospedale di Lashkar-gah è in mano alla polizia afgana. Tutto il personale internazionale (sei operatori in tutto di cui cinque italiani) ha lasciato la struttura sanitaria e sono in volo per Kabul. Il portavoce Maso Notarianni

http://tv.repubblica.it/dossier/medici-emergency-arrestati/emergency-lascia-l-ospedale/45395?video


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