Caro Gino Strada, adesso hai capito quant'è forcaiolo e razzista il Times
Caro Gino Strada, caro Vauro, cari giornalisti dell’Usigrai e dell’universo politically correct, caro “Popolo Viola”, il brutto pasticcio di Lashkar non è un “complotto” come voi – anche voi! Ma guarda! – sostenete. Ha un altro nome: Nemesi. State provando in queste ore la rabbia, la frustrazione di chi vede persone stimate, o care, addirittura il vostro lavoro, trascinato nel fango dei sospetti, delle insinuazioni, ammorbato da false rivelazioni di autorevolissimi giornali, come il Times, che scrivono falsità, con una superficialità che si accompagna al ghigno forcaiolo e razzista, perché gli accusati sono italiani.
Non è inutile dirvi che per noi Marco Garatti, Matteo Pagani e Matteo Dell’Aira sono innocenti e tali lo saranno, anche se condannati in primo grado – e non ci auguriamo che accada – sino a sentenza definitiva. Non è inutile dirvi che come sempre – sempre, senza eccezioni – siamo emotivamente schierati con chi sta in galera, e non con chi – rispondendo al proprio ruolo e alla propria funzione istituzionale, per carità – ce li ha mandati. E così vorremmo fosse per voi (ma in passato ci avete troppo spesso delusi). Non è inutile dirvelo, perché vorremmo che ve ne ricordaste in futuro, quando altri – magari vostri avversari politici – si troveranno nella stessa scomoda posizione dei vostri tre amici che per principio e sino a schiacciante e definitiva prova contraria riteniamo innocenti.
Non è inutile perché, come finalmente avete compreso, quell’esplosivo, quelle armi, quei giubbotti da Kamikaze pare proprio ci fossero in un magazzino dell’ospedale, ma per noi questo non significa nulla, perché non crediamo alla “responsabilità oggettiva” al “non potevano non saperlo”, che ha riempito le sentenze avverse a vostri nemici politici a cui troppo spesso avete brindato. Non è inutile dirvelo perché Allah misericordioso ha fatto sì che gli inquirenti afghani si siano sinora mostrati ben più corretti e saggi di quelli italiani e sinora non è filtrata nessuna telefonata o intercettazione ambientale che pure sono state alla base di quella perquisizione dopo che tutto quanto avveniva nell’ospedale – e che facevano i tre arrestati italiani – è stato monitorato per un mese. Vi è stata risparmiata quindi la gioia dei vostri avversari, dopo che tanto avete gioito in questi anni nell’indignarvi per altre intercettazioni. Non è infine inutile dirvelo perché voi avete portato spesso ad esempio i linciaggi della stampa britannica sui vostri avversari politici e ora vedete l’ignobile leggerezza di uno dei più autorevoli giornali del mondo come il Times che storpia le parole delle autorità afghane e si inventa una “confessione” che non c’è mai stata.
Infine, ma non per ultimo, vorremmo che invece di gridare al complotto capiste che anche quanto accade in Afghanistan è parte dei rischi che avete preso caratterizzando in maniera politica così forte la vostra Emergency. Parliamoci chiaro, se non da amici, da persone che si rispettano: voi avete fondato Emergency e non avete unito i vostri generosi sforzi a Mèdecins Sans Frontières per una pura motivazione politica. Non c’era nessun bisogno di fare una organizzazione alternativa a Msf – che ha preso il Nobel, non dimentichiamolo, che nasce nell’alveo della gauche francese, non scordiamolo – se non per una discriminate ideologico-politica. Ma qui, barate, cari amici: la parola è proprio questa. Voi continuate a sostenere di “non fare politica”, e parlate di principi e etica. Ma barate, voi fate politica, per la semplice ragione che la politica nasce e cresce attorno proprio al centro del vostro ragionare: la guerra e le sue regole. E non c’è bisogno di scomodare banalmente Von Clausewitz per dimostrarlo.
Avete scelto di intrecciare il vostro ammirevole impegno umanitario con una chiara, netta, ma non ammessa, militanza politica. Le conseguenze di questa vostra scelte sono – purtroppo, anche gli incidenti come Lashkar. Non potete non saperlo e non sarebbe male che ne prendeste atto.
In amicizia (che so non corrisposta)
Carlo Panella
Fonte: http://www.loccidentale.it/
14.03.2010
C'è qualcosa che non torna...
Ho letto che quel deposito era finalizzato a far si che nell'ospedale non entrassero armi, e qui ci siamo...
Mantenere, però, dell'esplosivo (magari innescato) in un magazzino dell'ospedale non è proprio un avere intelligenza, anzi!
Passi per le armi individuali... ma gli esplosivi ...
Ogni tanto alla disinformazione bisogna rispondere.
Il premio Nobel per la pace è sputtanato da quando nel 1973 fu assegnato al sanguinario Kissinger.
Nel 1999 un altro omaggio ai servitori fedeli del potere, Medici Senza Frontiere.
Nel 2009 Barack Obama, il quale finora si è dimostrato pacifista quanto GW Bush.
Su Medici senza frontiere abbiamo diversi articoli. Ad esempio:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6852
...
In seguito all’appello di Médecins Sans frontières, personaggi celebri scortano un convoglio umanitario che viene fermato al confine con la Cambogia. Si susseguono immagini strazianti in cui Bernard Henry-Lévy e Elie Wiesel implorato le truppe comuniste vietnamite di lasciare passare gli aiuti umanitari destinati ai Khmers Rossi, che hanno appena abbattuto e che avrebbero fatto morire di fame. La marcia è stata organizzata in segreto dalla CIA, con l'aiuto di Claude Malhuret [6]. Si scoprirà più tardi che non c'era carenza di cibo nei campi profughi dei Khmers rossi.
...
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=1212
...hanno bisogno di questo, hanno bisogno di denaro, hanno bisogno di destabilizzare le nazioni. Vernon Jordan era là [al Bilderberg 2005, ndr]. Henry Kissinger, Bernard Kouchner, direttore e fondatore di Medici Senza Frontiere
(Sui rapporti tra Kouchner ed il Bilderberg vedi anche le voci relative su Wikipedia).
In pratica Medici senza frontiere fa diverse cose buone, ma non sempre limpide. Bene ha fatto Strada a distinguersi.
A dire il vero giá nel ´53 a vincere il premio nobel per la pace fu un altro sanguinario d´eccellenza: Winston Churchill. Per non parlare delle due candidature di Stalin del ´43 e del ´45.
L'intervento di Panella non è condivisibile per vari motivi, il primo e più importante dei quali è che c'è accusa e accusa e c'è complotto e complotto.
C'è una verità giudiziaria (sottoposta al vincolo della presunzione d'innocenza) e c'è un commento alle notizie (sottoposto al vincolo della verità o verosimiglianza delle stesse) che non ha nulla a che vedere con la verità giudiziaria.
Il discorso iniziale confonde e mistifica continuamente i due piani del discorso: un giornalista o un commentatore qualunque non deve attendere una sentenza definitiva per esprimere dubbi su un'imputazione, su un'accusa o su come sono svolte le indagini relativamente ad un fatto, pena la sua credibilità, esso deve commentare la notizia verificando le fonti e i fatti che pone a fondamento della propria critica (che essendo un'opinione è e deve essere libera).
Trovo fuori luogo parlare di nemesi perchè adesso qualcuno "sta provando sulla propria pelle" ciò che altri hanno già provato, puzza di captatio benevolentiae, e di legittimazione a scandalosi comportamenti tenuti in patria da politici e uomini di governo i quali con la scusa della presunzione d'innocenza vorrebbero tappare la bocca all'informazione che vorrebbero muta sulle loro malefatte (anche se non ancora coperte dal giudicato definitivo).
E' tutto sbagliato.
E' sbagliata l'impostazione e l'accostamento.
panella e capuozzo sono guerrafondai, asserviti alle abominevoli élites.