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L'energia nucleare è la fonte di energia più pulita

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AlbaKan
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...Lo sostiene Obama

Ma Vi rendete conto? L'energia nucleare sarebbe un toccasana per il pianeta in quanto, secondo Obama e i suoi amici, sarebbe una energia pulita... PULITA??? E LE SCORIE??? A Voi le conclusioni dopo aver letto questo articolo della gentile collega Simona Falasca risalente allo scorso mese di febbraio, ma sempre attuale.

Investire sul nucleare per far fronte ai cambiamenti climatici. Questo, in pratica, quanto dichiarato da Barack Obama che, in visita ad un centro per lo sviluppo di energie pulite del Maryland, nei pressi di Washington, ha annunciato la prossima realizzazione, entro il 2017, di due nuove centrali atomiche “sicure e pulite” a Burke, in Georgia.

8,3 miliardi di dollari (oltre 6 miliardi di euro) verranno stanziati in quella che il Presidente ambasciatore nel mondo della tanto blasonata green economy, ha definito “la maggiore fonte d'energia che non produce emissioni inquinanti”.

E così, in nome del clima e avvalendosi di una legge del 2005 che autorizza il dipartimento dell'Energia ad elargire prestiti in garanzia fino a 18,5 miliardi di dollari per finanziare progetti in grado di aiutare la riduzione dei gas serra, Obama rompe lo stop durato trent'anni e dà il via libera ufficiale alla costruzione di due nuovi reattori che andranno ad aggiungersi alle 104 centrali nucleari già in funzione negli Usa e che garantiranno energia per 1,4 milioni di persone. Oltre che lavoro per circa 3 mila addetti durante la fase di costruzione e 850 permanenti una volta che le centrali verranno ultimate. A realizzarli e a beneficiare dei prestiti in garanzia ci penserà la Southern Company. Prestiti destinati a triplicarsi perché, a quanto pare, questo è solo l'inizio: l'amministrazione di Obama avrebbe già chiesto per l'anno fiscale 2011 di aumentare a 54 miliardi di dollari l'investimento con l'obiettivo di costruire altre 6 o 7 centrali nei prossimi anni.

“So bene che quest'annuncio verrà accolto da qualcuno con favore da qualcun'altro con forti dissensi - ha dichiarato fermamente il Presidente americano. - Ma voglio mettere l'accento su un punto: anche se ci sono opinioni diverse, queste non possono impedirci di fare passi avanti. Su una questione come quella energetica che condiziona la nostra economia, la nostra sicurezza e il futuro del nostro pianeta, non possiamo continuare a essere bloccati nel vecchio dibattito tra destra e sinistra, tra ambientalisti e imprenditori”.

“Per soddisfare i nostri bisogni crescenti di energia ed evitare le conseguenze dei cambiamenti climatici avremo bisogno di centrali nucleari. È semplice. Questo perché come ha tenuto a precisare Obama, a parità di energia prodotta in un anno, una sola centrale atomica consente di tagliare 16 milioni di tonnellate di CO2 rispetto a un impianto a carbone. Praticamente è come togliere dalla strada 3,5 milioni di macchine”.

“Per lungo tempo si è dato per scontato che chi si batte per l'ambiente deve essere contrario al nucleare, ma il fatto è che, anche se negli ultimi trent'anni non sono state costruite centrali, l'energia nucleare rimane la nostra principale fonte di energia pulita”.

Parole sulle quali gongola il Ministro Claudio Scajola: “Già il 28 gennaio scorso, nel discorso sullo Stato dell'Unione il Presidente Obama aveva dichiarato che il nucleare è uno dei pilastri dell'economia verde perché è una fonte pulita per l'ambiente e sicura per i lavoratori e i cittadini. Per l'Italia il nucleare è necessario anche per ridurre il costo dell'energia per le imprese e i cittadini e garantirci maggiore sicurezza energetica. Spero che l'esempio del Presidente Obama convinca i nostri ambientalisti che il nucleare non va demonizzato, ma affrontato con razionalità senza strumentalizzazioni ideologiche”.

Parole sulle quali, invece, chi come me, che non ritiene assolutamente il nucleare una soluzione, ma che soprattutto, aveva creduto ad altre parole sempre dette da quell'uomo che ha fatto conoscere al mondo termini come green economy e green jobs, stenta a credere.

Perché sono tanti gli interrogativi che a caldo mi affiorano nella mente dopo queste parole, il primo fra tutti: può davvero definirsi “pulita” una fonte di energia che sì, certo, non emetterà carbonio, ma lascia dietro di sé scorie e rifiuti radioattivi della quale non si sa ancora bene come liberarsi, né smaltire ? Può davvero definirsi “sicura” una fonte di energia che, nonostante si sia attrezzati per rendere il più innocua possibile, è potenzialmente in grado di trasformare un errore imprevisto in una catastrofe inaudita? Ma assodato pure che si riesca a trovare una soluzione al problema delle scorie e ammettendo anche che si riesca a garantire tutte le precauzioni per rendere immuni da eventuali disastri o perdite le centrali nucleari, è davvero conveniente investire per liberarsi dalla schiavitù del petrolio, milioni di dollari in una tecnologia basata su una risorsa, l'uranio, destinata anch'essa ad esaurirsi nel tempo, per ritrovarci così al punto di prima?

Sicuramente allo stato attuale delle cose, il nucleare rappresenta la più valida alternativa alle fonti fossili per far fronte al fabbisogno energetico che le rinnovabili ancora non riescono a coprire adeguatamente. Ma almeno gli investimenti in impianti solari, eolici, geotermici, ecc... potranno contare sempre su risorse praticamente inesauribili come sole e vento. E allora, non converrebbe almeno provare ad investire quegli stessi soldi nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni che riescano a far superare i limiti che attualmente frenano la diffusione delle energie rinnovabili? È davvero così utopico pensare che con lo stesso tempo necessario per costruire una centrale (almeno 10 anni qui in Italia) la tecnologia non riesca a mettere a punto nuove alternative concrete sulla quale fare affidamento?

È vero, bisogna correre ai ripari, il tempo stringe, il petrolio è in estinzione e gli effetti dei cambiamenti climatici cominciano a farsi sentire. Come ha fatto giustamente notare Lei, Presidente Obama, bisogna iniziare a muoversi adesso per non farsi cogliere impreparati nel momento in cui la situazione energetica e climatica si farà davvero drammatica. È questo il motivo che ha spinto molti ambientalisti convinti a “convertirsi” e ad appoggiare la causa del nucleare e che probabilmente ha convinto anche Lei a percorrere questa strada.

Non Le nascondo che, nonostante tutto, e proprio perché, in fondo, voglio ancora fidarmi di Lei, le Sue parole di oggi hanno insinuato in me, in un piccolo angolo del mio cervello, anche un'altra domanda: “E se avesse ragione?”

Effettivamente quanti pannelli fotovoltaici dovremmo installare, per coprire lo stesso fabbisogno energetico delle sue due centrali nucleari? Probabilmente, allo stato attuale delle cose, ancora troppi. I due reattori, da questo punto di vista, avrebbero di sicuro la meglio.

Però, se un grande Presidente si distingue soprattutto dal suo sguardo lungimirante, dovrebbe già aver chiaro che in un futuro non troppo lontano, le domande che probabilmente torneranno ad avere la priorità saranno altre, le prime che le ho posto: come liberarsi delle scorie, ma anche come liberarsi dalla schiavitù dell'uranio. Magari, è vero, per quel giorno saranno a disposizione davvero nuove strade, soluzioni alternative o chissà, nuovi pianeti da colonizzare come nei migliori film di fantascienza che si rispettino. Ma può anche darsi che qualche “errore imprevisto” capitato nel frattempo renda entrambi i quesiti semplicemente superflui.

Autrice: Simona Falasca

Fonte: http://www.ecplanet.com/node/1587


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Zret
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come no


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dana74
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gonzo d'un pagliaccio, ecco perché rompe gli zebedei con le auto elettriche, per "incastrarci" ancoradi più, adesso lo dirà anche perché così ci si liberi dal petrolio dopo la catastrofe BP.
Che sant'uomo, un vero cambiamento non c'è che dire.
DI pannelli ce ne vogliono parecchi per alimentare il consumo di un americano, cominciassero a consumare come persone responsabili ne basterebbero quanto ai tedeschi che ne hanno installati sui tetti delle loro case e non vivono al buio....


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vic
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Bene, noi che siamo molto lungimiranti sia verso il passato che verso il futuro, abbiamo capito che un presidente USA, da solo, non puo' fare nulla. Se naviga contro corrente lo eliminano in qualche modo, con l'appoggio logistico, poniamo, dell'FBI. Altrimenti al povero presidente non resta che non capire ed adeguarsi. Per quello Reagan e Bush figlio erano ideali.

Cosa sapra' mai Obama di nucleare, da chi lo sapra'? Se non lo sapeva prima, qualcuno per forza gli fa i riassunti adesso.
Indovina indovina, mia piccola piccina, di chi sara' la vocina che illumina casa bianchina?

Nella nostra immodesta lungimiranza abbiamo capito, come tutti, che gli USA come qualsiasi governo, sono governati, indotti a governare, da una caparbia lobbycrazia. Fosse solo quella!

Mettiamoci nei panni loro, dei grandi consumatori a prestito, dei grandi bombaioli intelligenti. Cosa fareste se il fior fiore della ex gioventu' che maneggiava l'atomo ora maneggia sempre piu' crisantemi? Lascereste finire nell'oblio tanto sapere sui trucchetti e segreti (soprattutto militari) dell'atomo?
Non si puo'. Occorre formare una nuova balda gioventu'. E' vero, quando tornano da certe zone dove le scorie di uranio vengono gaudiosamente polverizzate e sparpagliate al vento i giovanotti piu' che baldi sono boldi. Dove andremo a cercare gli scienziati di punta? Clip clap, facciamo un progetto paperclip in casa. Alleviamoceli da soli gli scienziatelli nazistoidi. Poi si vedra'. Ecco, si', giusto, creiamo loro posti di lavoro. Clap clap.

Risparmiare? Ah, intendevi dire risparmare! Il Pentagono consuma una buona frazione del carburante consumato negli USA. Sia esso carburante convenzionale o atomico. I sottomarini, le portaerei, i bombardieri tattici e strategici, i leggerissimi carri Abrahms, i lungimiranti vacanzieri missili di crociera non vanno ad elastico intelligente. Le truppe che si muovono a piedi o a nuoto sono un'inezia, anche intellettuale.

Vengo al dunque, all'implorazione: oh Obama, fatti suggerire dal repubblicano e texano viso pallido Ron Paul l'idea di chiudere le basi USA nel mondo! Vedrai che bel risparmio energetico, che impulso verso un'ambiente piu' pulito!

Metti via un po' di monete d'oro, perche' se a qualche popolo impolverato della tua polverina nera, pesantina e radioattiva, saltasse in mente di fare i conti sui danni passati, presenti e soprattutto futuri, i poveri cittadini USA non ce la farebbero mai a rimborsarlo, per il semplice fatto che un'atrocita' genetica dura per sempre. Ed un interesse su una durata infinita e' infinito!
Valore del danno = infinito. A proposito, cari cittadini d'Italia, una frazione di infinito fa sempre infinito, nel caso vi chiamassero alla cassa.

Quando erano in voga gli studi sulle fonti geologiche d'energia. Salto' fuori che gli USA potrebbero abbastanza comodamente coprire i loro fabbisogni energetici con la sola geotermia, volendo. Si vede che Obama non vuole. Gli avranno suggerito di non volerlo.

Concludo citando Julian Schwinger. Mi scuso con quelli che conoscono il brillante paparazzo Corona e non lo scialbo poco trendy, per di piu' defunto, Julian Schwinger. Il senso della sua previsione sulla fusione fredda: "Sara' dall'Asia, penso soprattutto al Giappone, da cui verra' un decisivo passo avanti verso lo sfruttamento della fusione fredda". Poi si dimise dall'APS. Sarebbe come dire che Berlusconi si dimette da Mediaset per protesta.

Il futuro della tecnologia energetica nucleare passera' di li', dalle reazioni atomiche controllate nel reticolo cristallino. Mica da esperimenti faraonici come ITER, che sono ormai vecchi quanto le piramidi d'Egitto, senza produrre uno straccio di risultato concreto, se si esclude il solito salasso.

Certe insolite malelingue sussurrano che la rinata corsa alla luna nasconda in realta' la volonta' di fare scorta di elio-3, che lassu' abbonda. Ne basta pochissimo per far funzionare una centrale a fusione. Piccolo dettaglio: non ci sono ancora centrali a fusione, ne' calda ne' fredda ne' tiepida. Nell'attesa ci sono molti cervelli in fusione.

Obama cosa ci dici al riguardo?
Zitto, lo sappiamo: "Lungi da me Miranza!"


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giorgiogio48
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A me invece risulta questo:
Quando nacque il movimento antinucleare, negli anni Settanta del secolo scorso, gli attivisti strillavano che una eventuale esplosione in un reattore nucleare avrebbe causato 100.000 morti immediati. Quando, alla fine, l’esplosione ci fu (a Chernobyl) i morti furono 3. E furono 3 perché quella di Chernobyl non fu un’esplosione nucleare, né poteva esserlo: per ragioni tecniche che spiegherò un’altra volta, un’esplosione nucleare in un reattore nucleare è impossibile. I disinformatori in servizio permanente effettivo cambiarono mantra: quello delle scorie – stanno ripetendo, come un disco rotto – è un problema irrisolto.

Lo hanno ripetuto talmente tante di quelle volte che è diventata una verità data, urbi et orbi, per assodata. Ma è una delle tante leggende metropolitane, perché l’allocazione sicura dei rifiuti radioattivi è invece un problema di ingegneria semplicissimo e facilmente risolvibile.

Innanzitutto, senza sapere né leggere né scrivere, basti guardare i fatti. Avete mai visto qualche cittadino francese o giapponese additare al problema di cui la Francia o il Giappone – che pure hanno quasi 60 reattori nucleari ciascuno – dovrebbero essere assillati, nel caso fosse, quello delle cosiddette scorie, un problema veramente irrisolto? Per capirne meglio la portata, dovete poi sapere che per produrre 1 gigawatt-anno elettronucleare è necessaria 1 t (tonnellata) di uranio fissile. I consumi elettrici italiani si attestano, oggi, a 40 GW, quindi se tutto il fabbisogno elettrico italiano fosse soddisfatto dal nucleare, gli elementi di combustibile (che contengono il 99% della radioattività) conterrebbero 40 t di scorie radioattive, di volume nominale di circa 4 metricubi. I volumi reali sarebbero molto maggiori, anche perché l’uranio fissile (U-235) è solo il 5% dell’uranio nell’elemento di combustibile, essendo il 95% U-238, che non è fissile. Esso, però, sia chiaro, non è rifiuto prodotto dalla centrale, ma è presente in natura, e dalla natura è stato prelevato per essere poi utilizzato. E non è neanche rifiuto in sé, perché, pur non essendo fissile, l’U-238 è però fertile, cioè è ottimo combustibile per i reattori cosiddetti “veloci”, come lo sono alcuni reattori della ventura IV generazione.

Ad ogni modo: sarebbero questi volumi di rifiuti radioattivi – 5 o 5000 mc/anno che siano – un problema? C’è un’altra cosa che dovete sapere: ogni anno l’Italia produce 50 milioni di mc di rifiuti solidi urbani e 5 milioni di mc di rifiuti tossici altamente pericolosi (cioè pericolosi come le scorie radioattive). Come si vede, i volumi di rifiuti radioattivi in più – anche nell’ipotesi che tutto il fabbisogno elettrico italiano fosse soddisfatto dal nucleare – non sposterebbero la realtà attuale più di tanto.

Un’altra scemenza che viene detta e a pappagallo ripetuta è che le scorie radioattive sarebbero pericolose per migliaia di anni. Chi la dice non capisce che è, questo, un pregio e non un difetto dei rifiuti radioattivi: la pericolosità dei rifiuti radioattivi diminuisce nel tempo, fino ad esaurirsi del tutto; al contrario di ciò che accade per i (mille volte più voluminosi) rifiuti tossici altamente pericolosi che già produciamo, la cui pericolosità è, invece, per sempre.

L’allocazione sicura dei rifiuti radioattivi, lungi dall’essere un problema irrisolto, è invece, dicevo, un problema di ingegneria semplicissimo e facilmente risolvibile. Ma esso diventa un problema risolto ad una sola condizione: che si individui il sito per un deposito, anche solo di superficie, di questi rifiuti, e si metta in cantiere la sua rapida realizzazione. Energia elettronucleare o no, il Paese produce rifiuti radioattivi, e allocarli in un appropriato deposito come fa tutto il resto del mondo non è un’opzione, ma un dovere, verso noi stessi e verso le generazioni future. Il successo di quanto detto dipende solo dal successo con cui si veicola il seguente messaggio: un deposito di rifiuti radioattivi non è, come irresponsabilmente strillano gli ambientalisti, una discarica radioattiva, ma è un centro di radioprotezione a tecnologia avanzata, e gli abitanti vicini ad esso – oltre a godere dei benefici per la presenza di tal centro e per gli inevitabili compensi da chi vi alloca i propri rifiuti radioattivi – potranno vantarsi di essere, senza alcun dubbio, i cittadini meglio radioprotetti del Paese.

Se poi volete divertirvi a terrorizzare la gente, pronunciate la parola «nucleare» ed il gioco è fatto: una parola una garanzia. Pensate, una delle più potenti tecniche diagnostiche in medicina - la risonanza magnetica nucleare - ha dovuto cambiare nome: c’è chi la chiama risonanza magnetica, chi, più esterofilo, magnetic imaging, ma nessuno cita l'essenza della tecnica, che è nucleare.

La radioattività è presente dappertutto in natura:

E poco importa che i nuclei di cui trattasi sono quelli del vostro corpo. Il quale, tra l'altro, emette di suo una buona dose di radioattività, perché radioattivi sono alcuni nuclei che lo compongono, come il carbonio-14 o il potassio-40, contenuti in abbondanza anche nei cibi di cui si nutre, compresa l'insalata biologica: alla radioattività siamo esposti tutti i giorni e ce la portiamo dietro ovunque andiamo. Inoltre, siamo esposti quotidianamente a radiazioni provenienti dallo spazio extraterrestre e da altri nuclei radioattivi presenti in natura: come ognuno di noi, anche ogni fiocco di neve, ogni zolla di terra, ogni mattone delle nostre case, emette radiazioni. Viviamo quindi immersi in un rumore di fondo naturale sul quale non abbiamo controllo e col quale dobbiamo convivere. Quanto è elevato? Dipende da dove viviamo. In media, ciascuno di noi è esposto a una dose annua di circa 2.2 mSv (milliSievert, l'unità con cui si misura la dose radioattiva), ma gli abitanti di Napoli sono esposti a una dose quadrupla rispetto a quelli di Aosta; e in piazza S. Pietro, lastricata con cubetti di porfido naturalmente radioattivi per via del torio in essi contenuto, la dose è quasi doppia di quella entro il raggio di 30 km dell'area proibita attorno a Chernobyl.

Ma vi sono luoghi della Terra (in India o Brasile, per esempio) ove le popolazioni sono esposte a dosi anche 100 volte maggiori, senza che si osservino in esse maggiori incidenze di alcuna patologia legata alle radiazioni. Persino a quei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki che furono esposti a dosi istantanee di 200 mSv non è stato riscontrato alcun aumento di incidenza di cancro, né, a distanza di 60 anni, nella loro progenie.

Le attività umane hanno elevato quella dose annua a 2.8 mS, ma il 95% dell'aumento è dovuto alla diagnostica medica ai raggi X, visto che tutti noi, prima o poi, una radiografia la subiamo: le centinaia di esplosioni effettuate per test nucleari, ad esempio, hanno contribuito per meno dell'1% all'aumento del dosaggio.

Le misure di sicurezza adottate per tutte queste attività sono spropositate e sono state concepite accondiscendendo a due ipotesi di lavoro sconfessate dalla scienza: che non vi sarebbe dosaggio non innocuo e che il danno sarebbe direttamente proporzionale alla dose. Purtroppo, grazie alle istanze di un'opinione pubblica tenuta sotto pressione da allarmismi ingiustificati voluti da speculatori irresponsabili, quel che era un'ipotesi di lavoro è diventata una pratica scientifica; che non è precauzione e neanche sicurezza: mantenere standard di sicurezza per proteggersi da finti pericoli è dannoso e immorale, perché i costi necessari stornano denaro da reali emergenze.
Inoltre, ciò che andava usato per soli scopi radioprotezionistici, è stato usato per scopi diagnostici di radiopatologie. E così, per dire, siccome un individuo muore se esposto, istantaneamente, a 1000 mSv, è stato deciso che se 1 milione di individui sono esposti a 1 mSv aggiuntivi, allora di essi 1000 devono morire. Ed è su questo uso c
reativo della statistica che sono diffusi i più subdoli allarmismi, quelli che hanno fatto sì che il numero maggiore di decessi del disastro Chernobyl fu dovuto ai suicidi di individui terrorizzati dai mercanti di terrore.

Riferimenti:
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AlbaKan
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giorgiogio48

...ah beh...se lo dice il giornale...allora è oro colato!

Non mi risulta che siano morte solo 3 persone a causa di Chernobyl...tutte le persone che continuano a morire o a NON vivere una vita normale dove le mettiamo?
Allora dov'è la disinformazione?


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giorgiogio48
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giorgiogio48

...ah beh...se lo dice il giornale...allora è oro colato!

Non mi risulta che siano morte solo 3 persone a causa di Chernobyl...tutte le persone che continuano a morire o a NON vivere una vita normale dove le mettiamo?
Allora dov'è la disinformazione?

Ciao,
innanzitutto precisiamo che i problemi dell'ambiente e del nucleare non sono nè di destra, nè di sinistra. Appartengono alla scienza e all'umanità intera.
Per quanto riguarda i 3 morti, l'articolo si riferiva a quelli morti per l'esplosione e non anche a quelli morti per per le radiazioni.
Ho parlato di esplosione perchè, come dice l'articolo, certi ambientalisti dicevano che nell'esplosione di una centrale ci sarebbero stati 100.000 morti. Ma in una centrale nucleare non si può avere una esplosione nucleare, matematicamente.
Più precisamente, 3 (tre) lavoratori morirono sotto le macerie dell’esplosione, e dei 237 tra lavoratori nella centrale e soccorritori cui fu diagnosticata la sindrome acuta da radiazioni (poi confermata a 134 di essi), 28 (ventotto) morirono entro pochi mesi. Dei rimanenti, ulteriori 19 (diciannove) sono morti tra il 1987 e il 2004 «per varie cause» (uno di costoro, ad esempio, morì in incidente d’auto). Gli altri sono ancora vivi.
Comunque sia, è un fatto riconosciuto nel rapporto dell’Unscear, che «di tutti i casi di tumore alla tiroide diagnosticati dopo il 1986, sono 9 (nove) quelli che hanno avuto decorso fatale».

Insomma, 3+28+19+9=59 è stato il numero massimo di morti attribuibili all’incidente di Chernobyl.

Quanto ai morti e ai malati per le radiazioni di Chernobyl,
United Nation Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation (Unscear), il comitato dell’Onu che ha studiato gli effetti sanitari dell’evento di Chernobyl, scrive nei suoi rapporti: «Non è stato osservato alcun aumento nell’incidenza di alcuna patologia collegata alle radiazioni, con una sola eccezione: è stato osservato notevole incremento di incidenza di tumore alla tiroide tra coloro che avevano meno di 15 anni al momento dell’esposizione; in 20 anni, quasi 5000 casi con 15 decessi».
Il tumore alla tiroide ha un’incidenza di mortalità del 5%: 5000 casi avrebbero comportato 250 decessi e, viceversa, 15 decessi sono compatibili con 300 casi. L’origine dell’apparente contraddizione l’ha spiegata Zbigniew Jaworowski, Chairman dell’Unscear e direttore del Laboratorio centrale di radioprotezione di Varsavia. Molti di noi conduciamo felicemente a compimento la nostra vita senza aver mai saputo di essere affetti da tumore alla tiroide (e non solo alla tiroide). L’incidenza dei tumori occulti alla tiroide (nota dai dati delle autopsie) è, nel mondo, dell’ordine di alcuni punti percentuali. Non è nota quale essa fosse, prima dell’evento di Chernobyl, nelle aree di Ukraina, Russia e Bielorussia, ma non v’è ragione per ritenerla diversa che nel resto del mondo. L’incidenza dei tumori alla tiroide manifesti, in quelle aree, invece, è nota: dell’ordine dello 0.01%, prima dell’evento di Chernobyl. Dopo il quale, la popolazione fu sottoposta a diagnosi capillare. Appare evidente, allora, come, l’incidenza di questi ultimi aumenti nel caso in cui si esegua uno screening capillare sulla popolazione. Emergono i tumori occulti. A ulteriore conferma, ha informato Jaworowski, risulta che la più alta incidenza si è osservata in Russia, che è, delle tre, la regione meno colpita dalle radiazioni di Chernobyl, mentre la più bassa incidenza si è osservata in Ukraina, che è, delle tre, la regione più colpita da quelle radiazioni.


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Tonguessy
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Ah, beh, se ce lo doce l'ONU....è sempre la stessa ONU del WHO (World Health Organization, OMS in italiano), vero? Quella della SARS fino all'ultima suina ammanicati con Cheney e bigpharma, vero? Quelli del congresso di Malta, della Roche, col Tamiflu? Ah, allora sì che mi convincono! Comunque non esiste solo l'ONU, eh? Greenpeace afferma che sono 270 mila casi fra Ukraina, Bielorussia e Russia collegabili a Chernobyl. 93 mila riguardano persone destinate al decesso.
Io, pur non essendo nè Ucraino nè Bielorusso, soffro di ipertiroidismo e mia moglie di ipotiroidismo che, casualmente, si sono manifestati proprio dopo quell'esplosione che ha fatto solo 3 vittime secondo te.
Se poi vogliamo rivolgerci a scienziati che non siano sul libro paga nucleare-ONU, possiamo fare qualche domanda al Prof.YURI BANDAZHEVSKY.
Parte1
http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=EG3CCorU2_U
Parte2
http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=WUZcm11kdh0
Parte3
http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=FSWbNH0dlmY

Resta il fatto che l'esplosione di Chenobyl è stata valutata 100 volte più potente di quella di Hiroshima. Sicuramente, mi confermerai, non può essere stata 100 volte più devastante. Anzi, visto che ad Hiroshima morirono dalle 80.000 alle 120.000 persona e qui ne morirono solo 3, ne consegue che la potenza è di circa 40.000 volte inferiore.

Ma tu pensa a quanto arrivano quei disinformatori di Greenpeace! Fanno bene ad affondargli le navi a quelli lì!


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vic
 vic
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Rimettiamo il campanile al centro del villaggio.

Rispondo al signor Bazzecola, il quale sostiene, scientemente, diverse panzane.

Cominciamo con il fatto che le scorie sarebbero sempre meno pericolose nel tempo. Giusto. Infatti ogni isotopo radioattivo ha un un suo semitempo di decadimento per ogni reazione radioattiva cui va soggetto.

E' pura disinformazione pero' dire che la radioattivita' diminuisce nel tempo quando si sta parlando di uranio. Il tempo di dimezzamento dell'U-238, quello piu' comune, ben noto ai poveracci che ne respirano la polvere, ha un tempo di semivita di 4.47 milardi di anni. Si stima che l'universo abbia all'incirca 14 Mia di anni. Venirci a raccontare che la radioattivita' dell'uranio diminuisce nel tempo e' prenderci per fessi. In prima approssimazione si puo' tranquillamente affermare che la radioattivita' naturale dell'U-238 e' costante nel tempo (tempo della civilta' umana).
Consideriamo il ben piu' radioattivo U-235. Quello usato nelle bombe all'uranio e nelle centrali come vero combustibile nucleare. Tenetevi perche' decade molto in fretta: ci mette la bazzecola di 704 milioni di anni per dimezzare la propria radioattivita'. Il nostro satutto sul nucleare e' in grado di sottoporci l'elenco dei re del Sudafrica, o della regione Mesopotamica, o dell'Anatolia, o dove voglia poi lui, 700 milioni di anni fa'? E' in grado di dirci se i suddetti re avevano una coda lunga o corta? Farabutto di un disinformatore, di' le cose come stanno: anche per l'U-235 si puo', per quanto concerne l'uomo, considerare che abbia una radioattivita' costante.

Passiamo al facilissimo problema di stoccare le scorie.
Lo sanno tutti che scavare un tunnel e depositare dei barilotti di uranio cementificato ecc. ecc. e' fattibile. Meno evidente e' garantire che la struttura geologica rimanga stabile per tutto quel lasso di tempo, dell'ordine, come abbiamo visto per l'uranio, del miliardo di anni. Vada a prendere qualche lezione di geologia, signor saputello disinformatore, e poi vedra' che su questa lunghezza temporale nulla e' stabile.

Gia' che ci siamo, tiriamo in ballo la fiducia. Ma chi si fida mai dei severi controlli all'italiana! Chi si fida a lasciare in mano alla mentalita' italica la gestione di una centrale nucleare dev'essere proprio fesso ma fortemente fesso. Non basta un'occhiatina distratta alle ferrovie? Che sono poco radioattive. Estrapolando al nucleare il disastro e' programmato, con contorno di materiali scadenti, passati dal solito gruppo paramafioso.
L"Italia non ha la cultura per gestire delle centrali nucleari ed i problemi connessi. La sicurezza si ottiene anche pagando stipendi decenti, cosa che in Italia ormai si sognano in pochi. Ai mondiali del nucleare l'Italia se la gioca con la Bulgaria. Fin che c'e' mafia e corruttela in giro, niente nucleare. E' la minima precauzione che detta il senso comune. Oh, ma per il nostro sono bazzecole.

Adesso veniamo a quello che il signor bazzecola non dice. In Francia il nucleare sta consumando buona parte del patrimonio idrico nazionale. Quell'acqua li' non puo' piu' essere bevuta. Le misure attorno alle centrali non sono per nulla confortanti.

Ancora in Francia si sono accorti di un problema che a prima vista parrebbe minore. E' il problema degli scarti da miniera d'uranio. Questo materiale viene usato come materiale inerte per la costruzione stradale e per altri scopi simili. Indovina un po'. Problemi di alta radioattivita' pure li'. Affermare che la radioattivita' non sia pericolosa perche' e' un fenomeno naturale e' un argomento di chi e' senza argomenti. Nelle zone ad alta radioattivita' naturale l'incidenza di mutazioni al DNA e' molto piu' alta della norma. In pratica non esiste nemmeno la famosa soglia minima, che anni fa molti si auguravano. Piu' si abbassa la dose, meno sono le mutazioni cellulari da radiazione, pero' non sono mai zero.

Vogliamo tirarlo in ballo l'uranio impoverito si' o no? Sono davanti agli occhi di tutti le atrocita' che sta infliggendo. Il nostro disinformatore si guarda bene dal nominarlo. Quei danni genetici combinati dall'U impoverito non si elimineranno mai, tanto meno con soluzioni bazzecola che il nostro tanto predilige.

Veniamo a Tchernobyl. Lo sa il signor disinformatore che nei laghi sudalpini era proibita la pesca perche' i pesci contenevano un tasso troppo alto di Cesio-137, emanato dalla fusione del reattore di Tchernobyl? Diciamolo chiaramente: e' fuso il nocciolo. E' il disastro peggiore che possa succedere ad una centrale. La cosa non e' ancora archiviabile in quanto il sarcofago di cemento sotto cui il nocciolo e' stato rinchiuso va rifatto. Pena la fuga di altro materiale fortemente radioattivo. Detto di transenna, mi dicono che al sud delle Alpi succede di incontrare dei funghi ancora troppo radioattivi. Non sempre, pero' talvolta succede. Sempre grazie a Tchernobyl. Essi' che il Cesio decate molto piu' rapidamente dell'Uranio.

Vogliamo ricordare gli altri disastri in centrali nucleari? Ci sono stati, eccome. Dando ragione al rapporto Rasmussen che stimava il numero di futuri disastri nucleari. Rapporto che a suo tempo veniva deriso dai membri della cricca nucleare, i quali in in quanto a dogmatismo non sono secondi neppure al Vaticano piu' conservatore.

Sono passati i tempi in cui il nucleare veniva visto come una tecnologia piena di promesse, da esibire come indice del progresso umano. Oggi e' una tecnologia molto vecchia, dove i calcoli si fanno ancora come ai tempi di Fermi. Se avesse seguito la velocita' di sviluppo chesso', dei dischi per computer, oggi dovremmo avere delle centrali tascabili, da inserire nel telefonino. Siamo ben lungi da tutto cio' per il nucleare tradizionale.

Per finire vanno considerati i legami con il settore bellico. Il plutonio non si genera da solo, ma nelle centrali nucleari. Come detto sopra lo scempio da U-impoverito l'abbiamo davanti agli occhi. Le misure dell'incidenza di leucemia, soprattutto infantile, nei pressi di centrali sperimentali o di siti di ritrattamento sono fatti oggettivi. Vada il nostro a raccogliere informazioni sulla salute dei lavoratori nella filiera dell'uranio. Siano essi minatori oppure addetti ai centri di ritrattamento. Bazzecola anche quella, e' cosi'? Allora ci vada lui a lavorare in quei posti. Forza! Con i nostri piu' sentiti auguri.

I metalli pesanti tipici dell'industria nucleare sono fra gli elementi piu' tossici conosciuti, sia a livello chimico che a causa delle radiazioni. Come si puo' bagatellizare un fatto simile!

Ridurre le problematiche del nucleare a bazzecole e' da imbecilli.
Per lo piu' mascalzoni, se ci disinformano in malafede.

Va' a quel paese, va'! Possibilmente a Falluja, dove servono un'eccezionale insalata, spruzzata d'uranio genuino in polvere. Fa molto bene l'insalata, coraggio.


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dana74
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Incidenti nucleari nel 2009
http://www.youtube.com/watch?v=dgQONASpF-I

mi occultano queste cose e mi dovrei fidare di chi professa il nucleare pulito e sicuro?
Ma basta...

La versione web della lista, in continuo aggiornamento, è consultabile qui: http://www.shockart.eu.com: tutta la cronaca negata a chi risiede in Italia.
http://www.youreporter.it/video_TUTTI...

Uranium : le scandale de la France contaminée - Versione italiana del documento trasmesso da France3 nel 2009. Le scorie radioattive utilizzate per le infrastrutture: la testimonianza dei sopravvissuti e di chi ci ha lavorato.
http://www.youtube.com/watch?v=RiJESPdLXpA&feature=related


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esca
 esca
Noble Member
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Che squallida propaganda.
Le scemenze dei disinformatori non hanno eguali.
Incredibile la faccia di bronzo di costoro ma, evidentemente, le ricompense sono tali che...


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sacrabolt
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Certo il nucleare è benefico e sicuro...

lo scoppio della piattaforma BP si è verificato perchè cinque (5) ridondanti sistemi di sicurezza non hanno funzionato.

Immaginiamoci una bella central nucleare "sicura"... energia "pulita" per un po' di anni, poi la notizia che i decantati sistemi si sicurezza non hanno funzionato... emissioni istantanee uccidono un po' di dipendenti, altri muoioni nel giro di qualche mese, il mare/fiume che raffredda la sicura centrale viene dichiarato "sotto controllo" e, certo, le autorità si prenderanno cura di noi; dopo qualche anno un po' di neonati nascono deformi (si ma non tantissimi, sempre meno che a Falluja), alcuni adulti in più muoiono per forme tumorali "normali".. niente di grave insomma, il giusto pegno da pagare per le bustarelle del povero ministro, che biscicando qualche scusa per le mostruosità commesse viene "punito" accettandone le dimissioni (per dirne una... quando nel 1986 la nube di cesio radioattivo calava sul nord italia, Giuseppe Zamberletti, ministro della Protezione Civile manco informava che del normale sale iodato poteva proteggerci dal tumore alla tiroide).

Questo è un quadretto.. diciamo pessimista. Quello ottimista è che un'indagine scientifica ha ritrovato che c'è correlazione tra leucemia infantile e distanza da centrale nucleare. La particolarità che ha reso la vita difficile a questa pubblicazione è che tutte le centrali termonucleari oggetto della ricerca funzionavano perfettamente e non erano stati registrati incidenti di qualsiasi entità.

Poi in problema scorie, trito e ritrito, che sono persino stanco di scrivere... centrali EPR, teconologia venduta come "nuova", ma esattamente la stessa cosa: metti vicino un po' di materiale fissile comprato dagli amici (non arabi percarità), fai scalda' l'acqua che fa gira' 'a turbina che t'accende il condizionatore d'aria per le soffocanti serate di luglio, il cui unico responsabile è l'immonda asfaltatura di ogni ancolo cittadino. Be' il tuo bel condizionatore, che magari la pubblicità incantafessi chiama pure "ecologico", sta producendo come scoria lo Iodio129, tempo di dimezzamento delle emissioni sedici (16) milioni (000.000) di anni. Ma infondo chettefrega! Stai fresco.


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AlbaKan
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Topic starter  

Il fatto che nell'esplosione di Chernobyl siano morte "solo" 3 persone, non vuol dire che gli ambientalisti hanno torto...
Che discorsi sono questi?
E' ovvio che finchè non succede non muore nessuno, ma come altri hanno fatto notare l'esplosione della BP dimostra quanto ci si possa fidare dei sistemi di sicurezza, specialmente quando sono appaltati a privati che hanno lo scopo di spendere meno e guadagnare di più. In Italia le centrali saranno sicuramente costruite dalla Impregilo...quindi possiamo stare tranquilli...

Eppoi ripeto che non c'è bisogno di "eplosioni" per morire con le centrali nucleari, quindi il discorso non sta proprio in piedi...

Come ha mostrato anche Dana, ci sono centinaia di incidenti all'anno in queste centrali "sicure"....


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vic
 vic
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6373
 

- il link .eu.com non rinvia a cose atomiche radioattive
- il doc di FR3 si riferisce al problema degli inerti estratti dalle miniere di uranio. Sono scarti minerali leggermente radioattivi, ma non come si intendono convenzionalmente le scorie da centrale.

Comunque il discorso non cambia. Se gia' sono preoccupanti gli inerti da miniera, figuriamoci il resto.

Inoltre aspettiamo qualche annetto, dopo che saranno dismesse parecchie centrali. Scommettiamo che ci saranno da rifare dei conti. E' tutto da vedere come verranno effettivamente portate a termine nel dettaglio queste dismissioni di centrali. Un'operazione del genere compiuta nell'Italia dei collusi metterebbe in allarme anche i piu' addormentati.

La fiducia e' cieca, ma fino ad un certo punto. Assistere ai camion dei Casalesi che trasportano via pezzi di vecchia centrale non lascia molto tranquilli.

In Francia e' attiva un'organizzazione civile che va in giro a monitorare per conto suo la radioattivita'. Evidentemente non si fidano di quel che raccontano gli esperti, peraltro collusi anche li'. C'e' da dire che il governo Francese e' ben attrezzato per monitorare la radioattivita' ambientale.
E' fiducia, non marketing. Te capi' Berlusca!

Domani e' l'anniversario dello sbarco lunare. Facciamocelo un pensierino all'intelligence civile: lo spirito dei fratelli Judica-Cordiglia. Oggi c'e un gran bisogno di civili equipaggiati tecnicamente per controllare cio' che raccontano le fonti ufficiali. Lo so, andar giu' a mille metri sotto il metanopetromare non e' facile impresa. I novelli Cordiglia forse escogiterebbero un piccolo minisottomarino, o chissa' cos'altro.
Ad Aquila, lo spirito dei Cordiglia fece intuire di monitorare il radon.
S'e' poi visto se avevano ragione i Soloni oppure il cosiddetto dilettante.

Cordialita'


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sacrabolt
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 821
 

La fiducia e' cieca, ma fino ad un certo punto. Assistere ai camion dei Casalesi che trasportano via pezzi di vecchia centrale non lascia molto tranquilli.

Attenzione a no cadere nella trappola-saviano. Questo può portare a pensare che se domani la mafia scomparisse in una nuvoletta, allora il nucleare diventerebbe fattibile, economico e sicuro.


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