Notifiche
Cancella tutti

Libia,una guerra civile finanziata anche dall'ENI


marcopa
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8303
Topic starter  

da www.lecorvettedellelba.blogspot.it

e pagina Facebook Contro le guerre il 17 aprile vota SI

https://www.facebook.com/Controleguerreil17aprilevotaSI/?fref=ts

Libia, una guerra civile finanziata anche dall' Eni

Il 26 novembre 2014 il ministro degli esteri Gentiloni spiegava a Gad Lerner, in una intervista televisiva pubblicata anche da Repubblica:
“..Se anche, semplificando, descrivessimo una Libia spaccata in due fra Cirenaica e Tripolitania, bisogna sapere che nessuna delle due parti è in grado di prevalere militarmente sull’ altra. La Banca centrale libica continua a funzionare, paga gli stipendi ai dipendenti pubblici sull’ intero territorio dello stato, utilizzando i proventi di gas e petrolio che anche l ‘Eni continua a versarle…”

In Libia, dopo elezioni generali che si sono tenute nel giugno 2014, hanno governo, fino a questi giorni, due esecutivi e due parlamenti, combattendosi violentemente. Uno da Tobruk, sostenuto da Arabia saudita, Egitto e paesi occidentali, l' altro da Tripoli, appoggiato dal Qatar e dalla Turchia. Tra le altre cose, a fine 2014, nonostante l' intensificarsi dei conflitti armati, la produzione petrolifera era cresciuta di nuovo fino a circa 1 milione di barili il giorno, la più alta dall' inizio della guerra nel marzo 2011.
Sul Corriere della Sera il 12 novembre 2014, Franco Venturini aveva proposto per fermare la guerra civile un embargo al petrolio e gas libico. Di seguito alcune frasi del suo scritto:
“…due governi e due parlamenti che si delegittimano a vicenda, milizie armate che si spartiscono territori ed aeroporti, tentazioni separatiste, lotte feroci sui proventi petroliferi,…
…la nostra ambasciata a Tripoli è l’ unica delle “grandi” rimasta aperta. L’ Eni continua ad operare, seppur tra mille difficoltà…
…..ma esiste una terza possibilità. La Libia, anche oggi vive delle sue esportazioni di petrolio e gas. E’ quella la “cassa” attorno alla quale ci si massacra……..un embargo energetico della Comunità internazionale potrebbe costringere le milizie alla ragione, per sopravvivere…”

Il 14 novembre avevo citato l’articolo del Corriere della Sera sul sito Sibialiria in un pezzo intitolato “ Libia, Eni che finanzia? ”. In verità avrei voluto mettere il titolo “Libia, l’ Eni finanzia gli integralisti (o i terroristi) islamici? “. Ero infatti convinto che l' Eni, avendo impianti di produzione di petrolio nei territori di entrambi i governi, pagasse anche al governo di Tripoli, sostenuto da milizie islamiste, alleate anche a gruppi vicini all' Isis, una sorta di pizzo che i gruppi armati utilizzavano poi per la loro attività militare.

Poi, come abbiamo visto all’ inizio, il 26 novembre Gentiloni precisava nell' intervista a Repubblica che era la Banca libica a gestire i fondi pagati dall’ Eni, rispondendo così involontariamente al dubbio che avevo espresso e dando una interpretazione dell’operato Eni compatibile con la legalità. Io ritengo ugualmente immorale l' atteggiamento tenuto dall' Eni, perché comunque alimentava una guerra sanguinosa. Non basta che questo possa anche essere stato fatto in un modo legale. Come diceva Martin Luther King, tutto quello che hanno fatto i nazisti era legale, mentre gli operai ungheresi nel 1956 avevano infranto le leggi. *

Tuttavia, il 2 giugno 2015, anche lo stesso Gad Lerner, che aveva intervistato Gentiloni nel novembre precedente, scriveva perplesso sul suo blog:
“Da paura….guardate chi “protegge” la base Eni e la nostra ambasciata in Libia”

“Inquietante lettura l’ intervista rilasciata a Nancy Persia per il “Fatto”, dal capo della milizia libica Fayr, giunta a controllare Tripoli dalla sua roccaforte di Misurata. Salah Badi, questo è il nome del signore della guerra libico che si contrappone al generale filo-egiziano Haftar e ai suoi alleati della regione di Bendasi, si presenta con un biglietto da visita che non può lasciare insensibile l’ Italia: il compound oil&gas dell’ Eni, sito a Mellita, da dove parte il gasdotto sottomarino che arriva fino a Gela “…è protetto oggi dai nostri uomini”, dichiara Salah Badi “ proprio come l’ ambasciata a Tripoli”
“Per noi l’ Italia è sempre la benvenuta perché abbiamo interessi in comune”, aggiunge il nostro prima di compiacersi di un paragone storico: “ Gli Italiani hanno riservato a Mussolini lo stesso trattamento che i libici hanno riservato a Gheddafi. Noi abbiamo esposto il corpo di Gheddafi per cinque giorni, gli italiani hanno tenuto in piazza il corpo martoriato del Duce.”
Orbene, al di là di queste suggestive reminiscenze, la notizia è che l’ Eni e l’ ambasciata italiana si trovano sotto la “protezione” di una fazione, Fayr, il cui comandante non smentisce l’ alleanza con fazioni jihadiste vicine all’ Isis, e ammonisce l’ ONU: se non vi sbrigate ad accogliere le nostre richieste, vi toccherà fare i conti direttamente con i fondamentalisti.”

Quanto succede in Libia è la conferma di quanto scrisse nel 2004 Richard Heinberg nel suo “La festa è finita.” La scomparsa del petrolio, le nuove guerre, il futuro dell’ energia. Concludendo poi amaramente: “Pietà per il paese a cui restano ancora molte risorse…”.

“E’ più probabile lo scoppio di guerre civili nei paesi meno industrializzati che dispongono di risorse abbondanti, preziose e accessibili come petrolio, gas naturale e diamanti, che in quelli poveri di risorse. Questa conclusione si basa su uno studio comparativo di Indra de Soya, dell’ Università di Bonn, sul valore delle risorse naturali in 139 paesi e la frequenza delle guerre civili dal 1990 in poi. La scoperta va contro l’ ipotesi inveterata secondo cui la guerra intestina è più probabile nei paesi poveri di risorse. Spesso gruppi rivali di paesi non industrializzati usano la ricchezza ricavata dalla vendita di risorse – o dalle concessioni a società straniere per sfruttare le risorse – per finanziare la lotta armata. Pietà per il paese a cui restano ancora molte risorse…”

Si può contrastare la guerra civile anche senza la violenza

Per finire, come suggeriva nel novembre 2014 il Corriere della Sera, ci sono anche strade senza violenza per contrastare la guerra civile libica, così come tutti gli altri conflitti che stanno devastando il Medio Oriente. Interrompere i rapporti economici con i gruppi armati, quasi tutti assolutamente irregolari, potrebbe indurre le parti combattenti a trovare soluzione pacifiche. L'Unione europea, insieme agli Stati Uniti, ha fomentato i conflitti in corso in questi anni nel M.O. ed ora si trova in enorme difficoltà, molto più degli USA, per i profughi e il terrorismo che questi conflitti hanno causato. Fermare i flussi finanziari verso i gruppi armati dovrebbe essere il primo passo per costruire un futuro meno violento e, per l' Unione Europa, una situazione senza drammatiche emergenze.

Ne riparleremo, anche a proposito del referendum del 17 aprile, insieme al tema della produzione di petrolio al di fuori del controllo degli Stati nazionali e del ruolo determinante dell' Arabia saudita nel fissare le condizioni di tutto il mercato petrolifero mondiale.

Marco Palombo.

* Mi scuso per la citazione con molti amici comunisti (excusatio non petita accusatio manifesta?). Anch’ io, a mio modo, mi sono sentito comunista, ma credo che nel 1956 avessero ragione coloro che criticarono il PCI, tra questi Di Vittorio, partito che giustificò l’ invasione sovietica e lo fece fino agli anni ’80. Come ci ha ben spiegato Giorgio Gaber, ognuno di noi aveva un suo modo particolare di sentirsi comunista. Inoltre anch’ io, leggendo il capitolo “Come dovrebbe un cristiano considerare il comunismo? ” in “La forza di amare”, titolo bellissimo, ho trovato fastidioso l’ anticomunismo di M.L. King. Ma la citazione è molto utile
per spiegare che la cultura legalitaria, tipo Don Ciotti e Caselli, non ha niente a che fare con la cultura della nonviolenza, che ha sempre fatto riferimento alla disobbedienza civile verso le leggi ingiuste, non sfuggendo però alle sue conseguenze giudiziarie.


Citazione
annibale51
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 845
 

mamma mia...beata giovinezza!


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

Buona disinformazione e ribaltamento della realtà.
Da "La Repubblica"of course. Più Gad Lerner :).

Peccato che Gheddafi avesse dato all'ENI praticamente il monopolio del petrolio e del gas Libico, in cambio di minori profitti rispetto agli altri concorrenti, minori profitti compensati però da rapporti privilegiati di ordine commerciale e finanziario con l'Italia.
Fu in ragione di ciò che a quel tempo si ritirarono dalla Libia buona parte degli altri competitors, specie Anglo-Francesi e rimanemmo noi come praticamente unico concessionario.
Anglo-Francesi che poi, con gli USA e anche in parte i Norvegesi, si sono ripresi tutto, con le bombe.
E a noi hanno lasciato le briciole.

Al teleutente ora gli spacciano l'opposto. As usual. Con spruzzatina di Hitler e Mussolini, che vanno sempre bene, un po' come il Parmigiano Reggiano....

E' stato un danno gigantesco per noi, primi partner con la Libia oltretutto e con già firmati forti impegni di investimento in Italia di Gheddafi e un programma decennale di lavori per le imprese Italiane in Libia compresa la costruzione di una mega-litoranea e parte della gestione del "Great Man-made River" il grande progetto dell'acqua. (Oggi non dei Libici ma di una Società Anglo-Francese "Eletta").

Già allora quando Gheddafi venne a firmare gli investimenti si distinsero particolarmente La Repubblica e i Gad Lerner & C. quanto a can can, frizzi, lazzi, calunnie e l'organizzazione di "Girotondi" dei soliti utili idioti....


RispondiCitazione
annibale51
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 845
 

Probabilmente già allora, quando Gheddafi venne a firmare, il piano per farlo fuori era già pronto. Poi mi domando come faccia un paese a dare sempre più praticamente il monopolio dell' informazione a forze che curano interessi stranieri...e come questi facciano a trovare lettori?!?!


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

Va detto che fu una trattativa che durava da anni e anni e fu bi-partizan, nell'interesse dell'Italia. Prima Prodi e poi Berlusconi appoggiarono e spinsero quei rapporti, entrambi in accordo a una politica ENI.
Forse è stato l'ultimo disegno strategico Italiano di un certo respiro. Quello con la Russia non decollò nemmeno. Ci hanno mandato prima direttamente il Proconsole Monti con lo spread. 🙂
A Prodi (di cui io sono un critico e un detrattore, per così dire) va dato merito anche della politica energetica fatta con l'Iran e dell'apertura di accordi commerciali importanti.
Anche lì poi.....ci hanno segato...


RispondiCitazione
fuffolo
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 686
 

Infatti è iniziato lo sputtanamento dell'eni e del suo ministro di riferimento


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

Lo sputtanamento di ENI e di Finmeccanica è iniziato da tempo. Seguirà spezzatino e takeover, magari a debito e coi soldi dei contribuenti.
A quel punto non ne sentirai più parlare.
Fine degli "scandali".


RispondiCitazione
annibale51
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 845
 

Siamo un paese continuamente saccheggiato, c'è poco da fare. Da 30 anni o forse più. Di italiani "patrioti" in tutte le forze di governo e di opposizione non ne vedo nemmeno uno. Nessuno che difende i nostri interessi come popolo o come nazione! Nessuno! Il buono che c' era è stato svenduto con le privatizzazioni...questione di bilancio... ormai il patrimonio pubblico ex IRI se lo sono pappato tutto, spero che almeno l' ENI riesca a salvarsi ma temo che abbia ragione mincuo. Le grandi famiglie di industriali se ne sono andate (scappate) ancora 10-15 anni fa...appena incassata la "mediazione" per il "collocamento" delle aziende pubbliche...vedi Benetton per Autostrade o Telecom per gli Agnelli e poi per Olivetti e poi per Pirelli...e vogliono chiamarsi imprenditori italiani!...chissà perché. Saccheggio continuo...Chi sente parlare di Benetton o Falck...pufff...hanno incassato e sono svaniti. Il risparmio e le proprietà dei singoli, attraverso la tassazione e le banche, sono anch' essi su una pessima strada, secondo me sono il prossimo obiettivo...Io, purtroppo, la vedo molto negativa. Il paese non reagisce mai. Ci aspetta un periodo di Medio evo, il primo, quello dal 400-500 dc. in poi. Terra di pastori, di buoni ed umili servitori come diceva Indro Montanelli, ora con la variante di una buona cucina, un po' di turismo...e tanta emigrazione!


RispondiCitazione
[Utente Cancellato]
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3719
 

Il paese non reagisce mai.

Mi scusi, cosa dovrebbe fare il paese? E lei cosa fa? Forse non è parte del paese? La sottoscritta e SanPap no di certo.
L'ha sempre giustificato, il paese, ed adesso lo contesta? Si decida!


RispondiCitazione
Capablanca
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 130
 

Io non so se attualmente l'Eni, così come gli altri attori "economici" presenti sul territorio libico, finanzino le varie fazioni coinvolte nella guerra civile in corso: può darsi, non sarebbe certo la prima volta che accade una cosa del genere ("guerra per procura" finanziata e sostenute da soggetti esterni per tutelare i rispettivi interessi in gioco).
Di certo non possono esserci molti dubbi sulle responsabilità francesi in primis, ed anche britanniche, nell'intervento militare che ha rovesciato (e assassinato) Gheddafi creando le condizioni per l'immenso caos che ne è derivato, ed in tutto questo l'ENI non poteva avere alcun interesse, anzi.
A tal proposito consiglio, a chi non l'avesse ancora fatto, la lettura di articoli come ad esempio questi due (a mio modesto parere piuttosto interessanti):
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-03-06/la-grande-spartizione-114530.shtml?uuid=ACe75oiC
http://www.lindro.it/libia-la-guerra-segreta-italia-francia/3/
(quest'ultimo da leggere anche nelle altre parti che lo compongono)


RispondiCitazione
annibale51
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 845
 

@gaia: premesso che non voglio fare polemiche, francamente faccio fatica a capire le tue domande. Provo a rispondere: Io sono un povero scemo, troppo onesto e ingenuo. Se mi sento italiano? come il 10 % degli italiani, l' altro 90 no. Cosa dovrebbe fare il paese? irrimediabile! condannato! Non ce l' hanno fatta i Savoia a furia di cannonate ed emigrazioni a sudditare gli italiani, non ce l' ha fatta Mussolini con il fascismo, (come saprai io penso l' unico politico che ha pagato con la vita i suoi errori) azz... ce l' ha fatta il PCI-PD a FREGARLI TUTTI! Da unico partito al mondo che antepone l' ideologia all' interesse della nazione s'è messo con la Chiesa Romana , con gli inglesi e con quelli là...e c' è riuscito!


RispondiCitazione
[Utente Cancellato]
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3719
 

annibale51:

Il paese non reagisce mai.

Giorgio Gaber cantava: "Io non sono italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono".
Io dico che lei e la sottoscritta sono nati nel territorio della repubblica Serenissima invaso militarmente dai militari italiani.

Chi attualmente governa lo fa con il consenso del 23,4% degli aventi diritto al voto, quindi usa lo forza nelle sue varie sfaccettature per coartare il resto di popolazione che intelligentemente, sapendo di essere perdente a priori, non invera alcun tipo di reazione che non sia rispettosa delle libertà. Le persone intelligenti e più evolute soccombono sempre al cospetto dei barbari stercorari.
Quanto a Benito, essendo un massone, era perfettamente a conoscenza di dover pagare con la vita una sua eventuale defezione dalla muratoria.


RispondiCitazione
marcopa
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8303
Topic starter  

Segnalo che anche Marinella Correggia ha letto il mio articolo dalle liste pacifiste alle quali siamo iscritti entrambi

d ha fatto un veloce

(troppo veloce perchè l' articolo del blog di Lerner era del 2 gennaio mentre lei ha ripreso il mio errore scrivendo 2 giugno)

articolo su Gad Lener su www.Sibialiria.org

Ipse dixit: cosa diceva Gad Lerner nel 2011 sulla guerra alla Libia
di Marinella Correggia

Ipse dixit: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=94503


RispondiCitazione
mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
 

Marcopa. Io non critico te. Anzi non critico nessuno. Per me uno può dire che Gheddafi era pronto a invadere la Francia e gli USA con le sue truppe. Il fatto è che sarebbe una frottola.
Nè mi interessa se uno è comunista, pacifista, guerrafondaio, fascista o Piddino. Non è che mi vale di più o di meno quel che dice in funzione dell'appartenenza o la fede che ha. Il comunista o fascista possono dire caxxate o cose giuste ugualmente.

A me interessa come andarono le cose. I fatti. E l'interesse ENI e dell'Italia era coincidente con l'interesse di Gheddafi. Ma molto. E da molto tempo. Mentre non lo era per nulla con la presunta "rivoluzione". L'Italia ha perso un qualcosa come almeno 1000 miliardi (calcolando anche il valore attuale dei flussi futuri) tra una cosa e l'altra e almeno 5-600.000 posti di lavoro. E l'ENI ha perso si può dire il monopolio di gas e petrolio in Libia e la possibilità di espandere il suo ruolo nell'area Africana.
Un danno incalcolabile.
Lì si era sostituita (insieme agli investimenti Cinesi) ai tradizionali interessi Euro-Atlantici e ne era un po' in conflitto.
Inoltre apriva la strada a una politica Mediterranea. Se vogliamo trovare un nesso storico pur se un po' forzato era una riedizione in piccolo di Mattei o prima del fascismo o prima ancora del Regno delle due Sicilie che vedevano un ruolo e uno sbocco economico nel Mediterraneo.
Tutte stroncate allo stesso modo.
La Libia di Gheddafi per finire forniva un tappo all'immigrazione e anche lì gli accordi erano stati pazientemente costruiti dai vari Governi (Prodi, Berlusconi). Dopo è stato il disastro.
E neanche quello di avere un'invasione di migranti era interesse Italiano.

Cioè sono proprio i fatti completamente rovesciati da La Repubblica o Gad Lerner.

Che poi li rovesci uno di sinistra, di destra o di centro....personalmente non me ne frega niente...


RispondiCitazione
marcopa
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8303
Topic starter  

Si, io ho un punto di vista diverso,

ma è indubbio che l' attacco a Gheddafi andava contro l' interesse italiano.

La politica estera italiana attualmente non esiste, i governi italiani dicono che deve esserci solo una politica estera dell' UE

come se Gran Bretagna e Francia non facessero una loro politica estera finalizzata ai loro interessi e con mezzi anche guerrafondai.

Sono temi enormi e ci vorrebbe un impegno più approfondito,

ma ora è evidente che dal 2011 ad oggi è stato fatto un disastro, che ha prodotto terrorismo, profughi e impoverimento dell' Italia.

Ma neanche le forze politiche critiche indicano strade diverse, invece ora è un momento favorevole per indicare strade diverse.


RispondiCitazione
Condividi: