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L'ipocrisia di Obama si è ... da mettersi a pian


cubainforma
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Pochi giorni fa, abbiamo visto in tv le lacrime del presidente Barack Obama, in una cerimonia con i familiari delle persone assassinate da armi da fuoco negli USA. Sono -ricordiamo- 30000 morti ogni anno.

In questi giorni, Obama ha continuato ad ordinare gli assassinii a distanza mediante droni in diversi paesi. L'Amministrazione non offre dati, ma alcune organizzazioni sostengono che, solo in un paese, il Pakistan, le vittime civili innocenti di questi droni arrivano ad un migliaio, di cui 200 minori. Ma Obama ... non piange per loro.

Né per i due milioni settecento mila bambini/e che hanno loro padre o madre in carcere negli USA. E' il paese con la più grande popolazione carceraria del mondo, con una priorità socio-razziale ben chiara: se solo 1 su 110 bambini bianchi ha un famigliare in carcere, nel caso di minori neri è 1 ogni 15.

Dall'inizio del 2015, la polizia ha ucciso, negli USA, più di due persone al giorno. I morti hanno anche carattere di classe e colore della pelle: i neri e gli ispanici sono tre volte più probabilità rispetto ai bianchi di essere assassinati dalla polizia.

La stessa settimana che Obama piangeva davanti alle telecamere, il suo governo effettuata brutali retate poliziesche di minori centro americani senza documenti, per espellerli nei loro paesi d'origine.

Ma nessuno era cubano. Perché i migranti da Cuba il governo Obama, come i suoi predecessori, li accoglie come "rifugiati" e offre sostegno sociale, documenti e residenza.

Tale ipocrisia sì è ... da mettersi a piangere.


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