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Madoff condannato a 150 anni


Anonymous
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Quello che omette il giornalaio che scrive della condanna è che "le povere vittime" era tutta gente sfacciatamente ricca ( e giudea aggiungo) che voleva guadagnare tanto rischiare poco e pensava che l'essere giudeo di Madoff fosse una garanzia.
Sono vittime della loro avidità che schiattino in povertà assoluta hanno rubato tutta la vita.

Mentre nel secondo articolo il nostro giornalaio si guarda bene dal far paragoni con il caso Parmalat ma parla di lezione per il mondo degli affari genericamente.
Non certo di quelli italiani che più rubano e meno galera fanno( parmalat docet) anzi e facile che siano eletti in parlamento gente come Agnelli e associati a dimostrare che il furto paga e in Italia paga ancora di più se è fatto in danno di cittadini.

Fonte: http://tinyurl.com/msapq7

l finanziere davanti al giudice per la più grande truffa della storia
Madoff condannato a 150 anni
«Ho ingannato investitori e dipendenti. Ho mentito a mio fratello e ai miei due figli»

NEW YORK - E' il momento della verità. O meglio, della sentenza: 150 anni di carcere al responsabile della più grande truffa della storia. «Nessun altro caso di frode è comparabile con il caso Madoff», ha detto il giudice Denny Chin, precisando che «il simbolismo della sentenza è importante perché attraverso questa si invierà un messaggio».

L'IMPUTATO: «NON HO SCUSE» - Poco prima di conoscere il suo destino, davanti al giudice, Bernard Madoff, si era girato verso le vittime del crac: «Non ci sono scuse per il mio comportamento, per aver ingannato gli investitori e i dipendenti». «Ho mentito a mio fratello e ai miei due figli. Vivo in un stato di tormento. Ho commesso un errore di giudizio», ha ammesso il finanziarie. Dopo che il giudice Danny Chin ha pronunciato la sentenza in aula sono partiti diversi applausi.

IL GIUDICE: «FRODE STUPEFACENTE» - Il giudice distrettuale Denny Chin ha letto la sentenza e ha definito la frode "stupefacente". Il collegio della difesa aveva chiesto 12 anni, mentre l’accusa ne pretendeva 150, ossia il massimo della pena. Chin ha sottolineato che la truffa ha coperto un periodo superiore ai vent’anni. Ha poi osservato che il "danno alla fiducia (fra i risparmiatori, ndr) è stato massiccio". Madoff, 71 anni, si era riconosciuto colpevole di aver truffato celebrità e piccoli risparmiatori per circa 65 miliardi di dollari. La truffa portata avanti dalla sua Bernard Madoff Investement Securities ha rappresentato uno dei capitoli più drammatici della crisi economica che ha colpito gli Stati Uniti lo scorso inverno, quando l’11 dicembre 2008 gli agenti federali lo arrestarono. Nel corso degli anni, il finanziere aveva ideato una gigantesca catena di Sant’Antonio con la quale truffare gli ignari clienti con il sistema della piramidi finanziarie.

LE VITTIME - «Abbiamo perso la nostra libertà», avevano detto le vittime della maxi-truffa architettata da Bernard Madoff davanti al giudice nel corso dell'udienza alla fine della quale la corte ha pronunciato la sentenza. «Ha commesso un crimine violento e non ha mostrato alcun rimorso», avevano aggiunto, definendo la moglie del finanziere un «mostro». La prima vittima del crack salita sul banco degli imputati ha dichiarato di aver perso la propria casa, mentre la seconda vittima ha biasimato il governo per le perdite: Madoff «ha compiuto un'opera d'arte nel manipolare il governo». «Ha rubato sia ai ricchi che ai poveri», ha affermato un altro degli investitori caduto nel maxi «schema Ponzi» di Madoff, un meccanismo fraudolento a «piramide» con il quale si crea una sorta di catena finanziaria nella quale vengono garantiti ampi ritorni a breve termine solo ai primi investitori, derivanti direttamente dall'ingresso nella truffa di nuove vittime

29 giugno 2009

Fonte: http://tinyurl.com/mljop7

la truffa fa parte della caduta etica di una gran parte del mondo degli affari
Una condanna che servirà da esempio
I 150 di carcere comminati a Madoff costituiranno un deterrente contro altre colossali frodi di Borsa

WASHINGTON – Nelle parole del giudice che la ha comminata, la condanna di Madoff al massimo della pena, 150 anni di carcere, costituirà un deterrente contro altre colossali frodi di borsa. Non vi è dubbio che il giudice abbia ragione. Sinora, negli scandali di Wall street, i colpevoli erano stati condannati a non più di 25 anni, e per buona condotta alcuni avevano scontato solo metà o un terzo della pena. Ma da adesso, i tribunali americani non potranno non tenere conto del precedente di Madoff, che finirà i suoi giorni in prigione. I più gravi reati finanziari ed economici verranno puniti per quello che causano, la distruzione di migliaia di famiglie, come le vittime hanno testimoniato. E’ però doloroso che per risvegliare la coscienza di un Paese sia stata necessaria una tragedia come questa. Ed è ancora più doloroso constatare che troppi dei responsabili del crollo di Wall Street lo scorso autunno rifiutano ancor oggi di accettare nuove rigide regole dei mercati che ne preverrebbero altre.

NON E' UN CASO ISOLATO - Il caso Madoff è aberrante, ma non è isolato, lo hanno reso possibile la caduta etica di una gran parte del mondo degli affari e la negligenza delle autorità prepostevi. Nella corsa al profitto a tutti i costi, molti “big” hanno violato le norme della più elementare umanità. Come ha scritto il giurista Richard Posner, Wall Street ha bisogno di una rivoluzione culturale o meglio una rivoluzione morale. Perché il malcostume finanziario ed economico diminuisca ovunque – data la natura umana è impossibile che scompaia - bisogna inoltre sperare che la condanna di Madoff rafforzi la prossima regolamentazione dei mercati, attualmente allo esame non solo al Congresso a Washington ma anche di altri Parlamenti. Le proposte di Obama e di altri governanti non sono abbastanza radicali: Obama a esempio lascerebbe che le agenzie di rating continuino a essere pagate dalle banche e le altre istituzioni di cui devono valutare la solvibilità. Se vuole evitare altri casi Madoff, lo stato deve riportare l’uomo, la famiglia al centro anche del mondo degli affari, garantire che chi le gestisce abbia il senso della legalità e della responsabilità.

Ennio Caretto
29 giugno 2009


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