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Miti e storie horror dei nostri oracoli


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
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In Eurolandia i ministri e i funzionari si aggirano agitati raccontando storie horror non verificate. Si direbbe che sia arrivato il momento di fare emergere la verità dalla cacofonia economica.

Qualsiasi discorso su un allungamento delle scadenze è prematuro. A sconsigliare un riscadenzamento è una semplice ragione economica. Un sostegno al debito è necessario, ma questo aiuto può essere fornito in modi differenti. Lo Stato greco possiede ancora numerosi tesori di sua proprietà ed è ovvio che convenga venderli prima che il perdono faccia abbassare le barriere dell´azzardo morale e al più presto per non svenderli. Per acquistarli si potrebbero impiegare i fondi destinati ai salvataggi dell´Efsf, prima di trasferirli temporaneamente in ente di tipo fiduciario analogo a quello che ha ristrutturato il settore privato della Germania dell´Est. Dopo, per rimettere in sesto le società, possono essere coinvolti gli investitori dei private equity. La pressione dovrebbe riuscire anche a liberalizzare le leggi del lavoro e a rimuovere altri ostacoli di tipo legale. Questo modo di impiegare il denaro, piuttosto che colmare solo i buchi della spesa dello Stato, appare più corretto.

Più in là, tuttavia, una ristrutturazione potrebbe rivelarsi la scelta ottimale e non solo perché il livello del debito greco sta soffocando la crescita, ma anche perché lancerebbe agli investitori privati e alla Bce il messaggio che la rischiosità del debito è varia. Una delle ragioni per cui la situazione greca si è potuta trascinare così a lungo è che le Bce non è stata selettiva sulle garanzie. Se la Banca avesse imposto una condivisione del peso del debito, con tassi analoghi a quelli pre-entrata nell´euro, l´accumulo del debito sarebbe stato limitato. Inoltre, in questo modo i mercati privati segnalerebbero per tempo un accumulo di debito insostenibile. Per restare politically correct si paga un alto prezzo, in quanto si distorcono la formazione dei prezzi e il corretto funzionamento dei mercati. La nuvola di segretezza in cui piace operare ai banchieri centrali oscura ulteriormente le fosche previsioni dei funzionari della Bce. Senza una valida analisi costi-benefici sulla presunta apocalisse, il racconto horror si rivela una fiaba scritta male.

È diffusa l´opinione che in caso di default la Grecia dovrebbe abbandonare l´euro nel giro di pochi giorni; che la Bce non potrebbe continuare ad accettare il debito del governo greco come garanzia per i prestiti alle banche commerciali; che ciò azzererebbe l´attività del settore bancario greco, che per rifornirsi di liquidità fornisce come garanzia obbligazioni sovrane greche. Quindi toccherebbe salvare il settore bancario greco, trasferendo i titoli illiquidi in un´entità distinta e distribuendo quelli validi nelle nuove banche. La pressione sullo Stato greco per una riforma aumenterebbe. Abbandonando l´euro dopo la bancarotta, invece, questa pressione si allenterebbe; la Grecia perderebbe qualsiasi accesso ai fondi europei e il suo settore bancario dovrebbe essere comunque ristrutturato. La massiccia svalutazione della nuova dracma ripristinerebbe la competitività, ma non è vero che questo obiettivo non sia raggiungibile all´interno di un´unione monetaria. Il risultato è il medesimo se lo si ottiene con una svalutazione o abbassando direttamente i salari. Riguardo all´attuale crisi, c´è chi dice che i greci stiano imparando soltanto ora le regole del gioco e a giocare apertamente.

CASPER DE VRIES
Fonte; www.repubblica.it
9.06.2011

Traduzione di Guiomar Parada


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