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Nato: piano di ingente schieramento al confine russo


vic
 vic
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Da:
http://www.gdp.ch/mondo/il-pentagono-mostra-i-muscoli-id116073.html

Mondo - USA-Russia
Il Pentagono mostra i muscoli
Pronto un piano che prevede un ingente schieramento di truppe lungo il confine est della Nato in modo da rispondere prontamente a un'eventuale aggressione da parte della Russia. Gia' stanziati oltre 3,4 miliardi di dollari.

Ats - 30 marzo 2016

Rischio di escalation tra Usa e Russia. Il Pentagono ha infatti pronto un piano per schierare in maniera permanente truppe, tank e veicoli corazzati lungo il confine est della Nato per prevenire ogni tipo di aggressione da parte della Russia.

Lo scrive il Wall Street Journal, sottolineando che si tratterebbe di un dispiegamento di forze armate come non si vedeva dalla fine della Guerra Fredda. La Casa Bianca ha gia' approvato le linee generali del piano che dovrebbe partire nel febbraio 2017, stanziando 3,4 miliardi di dollari.

Il piano prevede il dispiegamento di circa 4.200 soldati tra sei stati membri della Nato nell'Europa dell'est: Lituania, Estonia, Lettonia, Polonia, Romania e Bulgaria. Il generale Ben Hodges, comandante delle forze Usa in Europa, ha spiegato come l'obiettivo e' proprio quello di creare "una presenza costante" di forze americane lungo i confini est della Nato. Mentre il vice segretario alla Difesa, Robert Work, ha sottolineato come il nuovo piano dovrebbe tranquillizzare i Paesi dell'est europeo, preoccupati dalla mire espansionistiche della Russia dopo l'intervento in Ucraina. Work ha quindi spiegato come nell'area verranno dispiegati i mezzi piu' moderni a disposizione delle forze armate americane.

-- aritmetica --
Cifra tonda: 4 Mia $ / 4mila soldati = 4 Mio $ / soldato
Ammazzateo'!

Asterix: ils sont fous les Romains


Citazione
sotis
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Certo che se continuiamo a seguire gli Usa nelle loro farneticazioni ....A loro interessa esser stabilmente in europa con le loro truppe altro che timore di aggressioni da parte della Russia. Li vorrei vedere reagire con la Russia di fronte : gli Usa sono opportunisti non scemi.


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mincuo
Illustrious Member
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-Diciamo che lo stanziamento è simile ai precedenti anni. Per mettere le cose in un contesto il Bilancio NATO è di circa 900 miliardi, dei quali il 75% è a carico USA.
I 3,4 miliardi uno li può giudicare poi da sè.

-Il dispiegamento di 4200 militari tra i 6 Paesi significa 700 militari in media per ogni Paese. Significa cioè un battaglione per Paese.
Non esattamente un progetto tipo lo sbarco in Normandia.....

-Il Wall Street Journal è un referente sia del complesso industriale-militare che di quelli afferenti o viciniori a News Corporation, che è la proprietà. Interessati ad acuire il confronto USA-Russia.
La politica estera USA sta andando invece in direzione di una diminuzione della conflittualità, o almeno una parte sempre più numerosa è convinta di questo e spinge in questa direzione, specie dopo che:

1) La politica delle sanzioni si è rivelata inefficace e dannosa per gli stessi interessi USA. La pubblicazione a Gennaio, nell'autorevole bimestrale Foreign Affairs (che è edito dal CFR, Council on Foreign Relations) dell'estesa analisi di Emma Ashford, molto critica sulle sanzioni, è espressione di un cambiamento di pensiero di una parte (non indifferente come peso) dell'establishment. Pezzi di quel tipo e con quella firma (La Ashford è "visiting research fellow with expertise in international security and the politics of energy" del Cato Institute) non sono mai pubblicati "per caso".

2) La campagna di destabilizzazione interna tramite ONG, twitter, Femen, Pussy Riot e variegate organizzazioni "pacifiste" più o meno colorate non ha ottenuto risultati, e in politica interna Putin ha mantenuto consenso e coesione, nonostante la crisi economica.

3) L'intervento Russo in Siria ha dimostrato che la Russia è capace di mantenere fermezza in politica estera a difesa dei propri interessi e nel contempo di apparire non aggressiva avendo sempre estrema cura nel sottolineare come cerchi e auspichi una soluzione comune ai problemi, evitando accuratamente ogni contrapposizione.
Un atteggiamento intelligente che le ha conquistato consensi non solo in sede ONU ma anche in una parte consistente dell'opinione pubblica USA.

-Se si guarda al numero del nome "Putin" affiancato a "Hitler" o "Putin" affiancato a "nazismo (o nazista)" presente sui media si vedrà che esso è molto calato rispetto a 1 o 2 anni fa.
Dato che "Hitler" o "Nazismo" sono i termini utilizzati invariabilmente contro chiunque dalla propaganda e rappresentano un equivalente del Demonio nel Medioevo, cioè un'identificazione del Male assoluto e metafisico e vengono appiccicati indipendentemente da una comparazione storica effettiva, e dato che non era certo "casuale" che apparissero di continuo, il fatto che si siano rarefatti indica che una parte dell'establishment non spinge più in quella direzione. Non è più cioè interessata come prima a promuovere nel teleutente un odio più o meno inconscio verso Putin e la Russia.

Quindi io sono più propenso a credere che questo articolo del WSJ sia di una fazione che tende a rilanciare questo "confronto" in termini mediatici proprio quando ci sono atti e indicazioni che si potrebbe o si sta già andando verso una maggiore distensione dei rapporti USA-Russia. (Che segue un miglioramento dei rapporti USA-Iran e la rimozione delle sanzioni).


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