Nel Mediterraneo uno stress test missilistico

Nel Mediterraneo uno stress test missilistico

4.09.2013, 14:31

Arrivano nuovi particolari sul lancio dei missili nel Mediterraneo. Facevano parte delle manovre americano-israeliane per collaudare sistemi anti-missile. Si è trattato di esercitazioni senza precedenti, benché i missili lanciati non fossero balistici. Secondo gli esperti, sarebbero i preparativi all’operazione militare in Siria, coadiuvati dalla volontà di mettere alla prova i sistemi russi di individuazione.

Infatti i radar russi di monitoraggio permanente hanno registrato il lancio di due missili ad obiettivo diretti ad est, verso la Siria. Per alcune ore, dalla mattina di martedì, il mondo ha tenuto il fiato sospeso, ma non è successo niente.

Solo nel pomeriggio Israele ha annunciato di aver collaudato insieme agli Stati Uniti i nuovissimi sistemi anti-missile “Arrow-3”. Un aereo nei cieli di Mediterraneo ha lanciato un missile ultrasonico Sparrow che rappresentava un target. Ma il Pentagono ha annunciato che questo start non è legato ad una eventuale operazione militare in Siria.

Nel rispondere alle domande dei giornalisti sul perché sia stato scelto questo momento in cui la Siria è una polveriera pronta ad esplodere, il ministro delle difesa israeliano ha detto che il paese deve portare avanti tutti i test necessari. Secondo il capo progettista di questo missile, i collaudi erano stati programmati già da tempo, e hanno coinciso con il periodo di alta tensione in Siria soltanto per caso. Secondo l’orientalista Boris Dolgov, è impossibile parlare di una coincidenza.

E’ ovvio che il lancio dei missili è legato al prossimo intervento americano in Siria. Ed è altrettanto evidente che Israele, insieme agli Stati Uniti, collauda il proprio sistema anti-missile, perchè in seguito l’operazione militare coinvolgerà anche Israele.

Nella serata le fonti israeliane hanno confermato che alle manovre ha partecipato una squadra di navi americane armate dei sistemi Aegis, in grado di colpire missili balistici, e dei missili da crociera Tomahawk, in grado di colpire obiettivi in Siria. Israele ha testato non solo gli Arrow 3, ma anche un radar nel deserto del Negev. E’ stato annunciato che obiettivo delle esercitazioni era il controllo dei sistemi di individuazione, e non di intercettazione.

I militari russi hanno confermato che il missile Sparrow è caduto in mare e non c’è stato alcun lancio di missili intercettori. Lo start potrebbe essere un tentativo di mettere alla prova la Russia.

Un commento del politologo Vladimir Evseev:

Credo che questo non fosse l’obiettivo principale, ma indirettamente però gli americani volevano testare la nostra stazione radar di Armavir (nel sud della Russia) che fa parte del sistema della difesa antimissile nazionale.

Gli Stati Uniti hanno visto che questo sistema funziona ed è molto efficiente. A mio avviso, sarebbe una spinta ad una maggiore prudenza nell’antimissile globale che loro vogliono dispiegare.

Gli attuali lanci hanno dimostrato che la macchina bellica contro la Siria è già partita. Rimane però la possibilità di fermarla.

Alla riunione della Camera Civica è stata sottolineata l’opportunità di un incontro con i parlamentari americani, francesi e di altri paesi atlantici, per chiarire ancora una volta quale sia il vero volto dell’opposizione siriana in cui da primo violino fanno gli islamisti radicali.

http://italian.ruvr.ru/2013_09_04/Nel-Mediterraneo-uno-stress-test-missilistico/