Notifiche
Cancella tutti

Ogm, le bufale americane e le patate bollenti della Ue


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

Mentre i cittadini italiani si pronunciano contro il transgenico, un rapporto americano dice che l'Italia sta diventando pro biotech. E intanto Bruxelles si spacca sulle autorizzazioni di nuovi Ogm

Rapporti falsi redatti per far circolare oltreoceano strane notizie prive di fondamento. Teste che rischiano di saltare in Commissione europea. Funzionari Ue (come il «nostro» Frattini) che si dimenticano di allinearsi all'opinione già espressa, sulla carta, dai rispettivi governi. E genietti del nascente Partito democratico (il giovine Letta) che fanno outing sposando la causa delle multinazionali biotech. Il tutto, mentre gli italiani sono chiamati a esprimersi pubblicamente per la tutela del patrimonio agricolo e agroalimentare libero da Organismi geneticamente modificati. Cosa non si farebbe per la patata della Basf (e per tutti gli organismi geneticamente modificati che la Commissione europea sta cercando di autorizzare, contro il parere della maggioranza degli stati membri).
Ci sono «occhi e orecchie dell'agricoltura Usa all'estero» - come si definisce lo staff del Fas (Foreign Agricultural Service) di stanza all'ambasciata americana di Roma - che addirittura spacciano report falsi (IT7016) sulla inesistente svolta pro Ogm dello stato italiano; falsi ma ugualmente preoccupanti visto che «come diplomatici Usa, gli addetti agricoli del Fas hanno un accesso senza paragoni ai funzionari governativi stranieri». E poiché non c'è nessuna svolta pro Ogm, anzi, in Italia è in corso una grande consultazione popolare per dire «no» agli Ogm (www.liberidaogm.org), dovrebbe essere il ministro per le politiche agricole De Castro a smentire il contenuto del rapporto Usa - a meno che l'intelligence agricola americana non sappia cose che non sono di dominio pubblico.

Sicuramente il ministro non si farà pregare, visto che di fronte alla macchina organizzativa messa in moto dalla Coalizione continua a manifestare pubblicamente la sua contrarietà agli Ogm, tanto che ieri ha esagerato un po' dicendo di aver patrocinato la consultazione nazionale. E' falso, ma apprezziamo ugualmente lo sforzo. Mario Capanna, presidente della Fondazione diritti genetici, ha scritto una lettera all'ambasciatore degli Stati Uniti, Ronald P.Spogli, dicendo che il rapporto è «un'indebita pressione sulle politiche agroalimentari e di tutela della salute dei consumatori del governo italiano»; il quale, ha aggiunto Capanna, dovrebbe formalmente replicare che l'Italia «non ha espresso alcun voto a favore su nuovi eventi biotecnologici, come sostiene il rapporto già a partire dalla copertina».
L'unico voto che conta, quando si tratta di Ogm, purtroppo è quello della Commissione europea, che di fatto esercita un potere che sovrasta tutti i governi democraticamente eletti da milioni di cittadini, gli stessi che rifiutano gli organismi modificati. Non a caso il presidente della Francia, Nicolas Sarkozy, ha detto che il suo paese non vuole più riconoscere le autorizzazioni di Ogm prese da Bruxelles. Il meccanismo è perverso: se i governi rifiutano un nuovo Ogm ma non raggiungono la maggioranza qualificata (accade sempre) la «patata bollente» torna nella mani della Commissione. E proprio sul tubero della Basf la Commissione sì è spaccata al punto che Stavros Dimas, il commissario per l'Ambiente che ha negato il nullaosta per l'approvazione, sta rischiando di perdere «la titolarità del dossier» (il posto) su pressione di José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. Il vice presidente, Franco Frattini, ammette la spaccatura e dice «ci sono posizioni ancora aperte, e io non anticipo la mia posizione personale». E invece, lo rimprovera la senatrice dei Verdi Loredana De Petris, farebbe bene a pronunciarsi, «attendendosi al voto contrario espresso dal governo italiano nel Consiglio dei ministri Ue».
Sulle prime crepe pro Ogm nel Partito democratico, con un pizzico di ingenuità, si è espresso il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio: «Il programma dell'Unione sugli Ogm è chiaro e va rispettato da tutti, anche dal Partito democratico: si applica il principio di massima precauzione». Già, il programma.

Luca Fazio
Fonte: www.ilmanifesto.it
4.10.07


Citazione
Condividi: