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22 Luglio 2010 14:39
Tante volte abbiamo parlato su questo sito di giornalismo, interrogandoci sul futuro di questa professione online e su carta. Ebbene da Parigi giunge una notizia positiva. Per la prima volta ha successo un sito che si propone di fare buon giornalismo investigativo, la cui consultazione, però è a pagamento, come spiego in questa nota ( http://it.ejo.ch/?p=2059 ) sul sito dell’Osservatorio europeo di giornalismo ( http://it.ejo.ch/ ).
Fondato nel marzo 2008 dall’ex direttore di Le Monde, Edwy Plenel, Mediapart ora conta circa 30mila abbonati, che però crescono rapidamente, da quando Mediapart ha messo a segno gli scoop sulla vicenda Bettencourt. Considerato il conformismo della stampa francese, molto condizionata dal potere politico, è verosimile che senza Mediapart, gli scandali sarebbero stati messi a tacere.
Bravo Plenel, dunque, il cui obiettivo è di raggiungere i 75mila abbonati nel marzo del 2010.
Con lui lavorano 25 giornalisti, in un mix riuscito di grandi firme (quasi tutte provenienti da Le Monde) e giovani reporter. Mediapart non rincorre le notizie che danno tutti, ma propone tre edizioni al giorno in gran parte con notizie esclusive o con angolazioni particolari, controcorrente e trasversali. Anche l’accesso al forum e ai blog è riservato ai soli abbonati, ai quali viene richiesto un contributo di 9 euro al mese.
Plenel, pur essendo di sinistra, propone una testata indipendente dal potere politico o da grandi gruppi economici. Il vecchio sogno di ogni giornalista.
Già l’indipendenza , quanto costa? Ho fatto due calcoli. Trentamila abbonati generano un fatturato di 3.240.000 euro, 75mila di 8.100.000 euro. Cifre piccole per l’editoria tradizionale, ma più che sufficienti online.
Per essere davvero liberi e fare buon giornalismo, bastano 25 buoni giornalisti e 75mila lettori disposti a spendere 9 euro al mese,un terzo del costo di un caffé al bar.
Plenel è convinto che il giornalismo di qualità abbia un prezzo. Io dico che ha ragione. E rilancio:
Sareste disposti a pagare nove euro per leggere e partecipare a un sito fuori dagli schemi, coraggioso ma non schierato? In Italia ci sono 75mila lettori di spirito altrettanto aperto?
Marcello Foa
Fonte: http://blog.ilgiornale.it
Link: http://blog.ilgiornale.it/foa/2010/07/22/paghereste-9-euro-al-mese-per-un-giornale-online-indipendente/
22.07.2010
22 Luglio 2010 17:34
In Italia la stampa indipendente manca di coraggio. La vicenda del Fatto Quotidiano che senza grandi gruppi economici alle spalle e' riuscito ad inserirsi nel panorama della stampa nazionale dovrebbe far riflettere. Invece al settimanale Carta, in difficolta' economiche, e' stata bocciata la proposta del direttore Gigi Sullo di fare un quotidiano on-line a pagamento e traformare l' architettura dell' informazione fornita dal giornale. Di quello che e' successo veramente nella redazione di Carta si sa poco. Un comunicato della redazione, un articolo del Manifesto oggi con qualche notizia di piu'. Ho seguito Carta dalla sua nascita e non riesco ad immaginare il giornale senza chi lo ha creato, andrebbero conosciuti i retroscena e parlare senza sapere e' difficile, ma Carta si e' basato su scommesse e intuizioni, era sopravvisuto alla fine dei social forum, alla crisi della sinistra radicale. Secondo me sarebbe sopravvisuto ancora ma la redazione e' figlia di una generazione piu' conformista di quella di Sullo e Anna Pizzo, una generazione che non vuole rischiare....la propria precarieta'. Anche perche' le sicurezze economiche per questa generazione vengono dalla famiglia e chi fa l' intellettuale progressista se lo puo' permettere.
22 Luglio 2010 20:04
alla domanda risponderei no, posso prenderci un libro specifico sull'argomento che in quel mese intendo approfondire...ho più pagine poi eh eh
cmq non tutti possono permettersi di farsi pagare, chi ha il nome blasonato sì, implicitamente significa imbavagliare perché fra i tanti blogghers che offrono informazione pura e di qualità non possono camparci della dedizione all'informazione e non è giusto, cmq dominano i soldi.
Penso che carta sia in difficoltà economiche perché non ha tanti lettori, o non piacciono gli argomenti o non piace come sono trattati e non conquista lettori.
22 Luglio 2010 20:09
va che roba....pensate a quanti bloggers o siti seri si potrebbero stipendiare invece di finanziare tanta cartaccia...
http://manageriando.blogspot.com/2010/04/finanziamenti-statali-annuali-per-i.html
22 Luglio 2010 21:14
La risposta è no. Forse nel resto del mondo è possibile un giornale indipendente. In Italia no. Questo è il paese delle mezze verità, che solitamente si trasformano in grandi bugie.