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patria dei serbi diventa albanese


dana74
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Una sentenza ingiusta ma quasi scontata quella di ieri all’Aja sulla secessione del Kosovo. La Corte del tribunale internazionale era stata chiamata a pronunciarsi sulla legittimità dell’indipendenza unilaterale decisa il 17 febbraio 2008 dagli occupanti albanesi, in combutta e con il sostegno sfacciato del mondo euro-atlantico.
Il giapponese Hisashi Owada, presidente del tribunale, leggendo il verdetto ha dato ragione agli albanesi affermando che l’atto di indipendenza unilaterale non viola la legge.
Una sentenza non vincolante che rimuove però non soltanto la stessa Carta dell’Onu (vi si afferma l’inviolabilità territoriale dei Paesi membri…) e dimentica la valenza storico-culturale del Kosovo per Belgrado, considerato dai serbi la culla della loro civiltà.
I giudici, di cui 10 su 14 si sono dichiarati a favore di secessionisti, hanno preferito dare ragione a coloro che hanno sistematicamente ucciso, con l’ausilio delle milizie dell’Uck, migliaia di serbi della regione adottando le tecniche della pulizia etnica e dei trasferimenti forzati col placet della comunità “occientale”, Stati Uniti in testa.
Viene sancito così il diritto di Washington a ottenere il controllo strategico dei Balcani con una guerra, messa in atto a suon di “bombardamenti umanitari”, per distruggere la Federazione jugoslava, insediare nel cuore d’Europa una gigantesca base militare – quella di Camp Bondsteel (Kosovo), forte di 7.000 uomini – e riposizionare la Serbia nel mondo atlantico allontanandola dalla Russia, suo storico alleato.
Dal canto suo il governo di Belgrado ha risposto alla sentenza invitando i serbi a mantenere la calma e a non accettare provocazioni, ribadendo che “non riconoscerà mai, in nessun caso” la dichiarazione d’indipendenza pronunciata il 17 febbraio 2008.
Immediate anche le proteste dei serbi del Kosovo, alcune migliaia di persone sono scese in strada a Mitrovica, tenute d’occhio da un imponente dispositivo di forze dell’ordine e mezzi della missione Nato Kfor. Lo stesso ministro degli Esteri serbo, Vuk Jeremic, ha ricordato che il verdetto rappresenta un presupposto pericoloso per tutti i Paesi, mettendo a rischio la loro sovranità e integrità territoriale con altre potenziali secessioni. Ma agli atlantici questo non importa.
Con tali premesse, c’è da giurare che l’ex premier albanese kosovaro Haradinaj, capo dei terroristi Uck, alla sbarra all’Aja, verrà consacrato Santo.

http://www.stampalibera.com/?p=14148#more-14148


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shikandin
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Il Kosovo non è uno stato indipendente, è una base militare americana.


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Jasmine
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Colonizzati dai serbi o colonizzati dagli americani, per i kosovari che cambia? Che anziché sego, masticano chewing gum come gli italiani?


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Tonguessy
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Post: 2779
 

A questo punto Bossi, forte della sentenza, dichiarerà l'indipendenza della padania. La bandiera c'è già, il quotidiano pure. Vediamo come reagirà quello stesso tribunale


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Jasmine
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Tonguessy ha scritto: "Bossi, forte della sentenza, dichiarerà l'indipendenza della Padania".

E' proprio sicuro che il ragionier Bossi voglia oggi l'indipendenza?.
Sicuramente si fino al 1994, quando Bobo Maroni, primo ed unico ministro dell'Interno non democristiano da Degasperi in qua, andò al Governo. E, non appena insediato, come si ricorda, scoprì l'esistenza di ben cinque hangar zeppi di documenti segreti. Inizialmente, fece un po' di cancan. Scese anche a Piana degli Albanesi e, nel corso di una pubblica seduta del consiglio comunale annunciò che avrebbe resi di pubblico dominio quelli relativi alla strage di Portella delle Ginestre. Poi, man mano che andava leggendo quelle carte, il suo interesse a mettere sotto accusa la Prima Repubblica e il Regno d'Italia incominciò a venir meno, fino a rilasciare dichiarazioni contrastanti con le prese di posizione di quei leghisti che ancorà insistevano sull'opportunità della secessione, rischiando addirittura l'espulsione dal partito. Non solo è rimasto, ma quando la Lega è tornata al potere è stato confermato come ministro dell'Interno. Oggi la Lega, a parte qualche facinoroso estremista slegato dalla realtà, non vuole la secessione ma il federalismo. Non, però, un federalismo qualsiasi, da manuale di diritto costituzionale, bensì il federalismo speciale, tutto leghista, che le consenta, nell'ambito dell'unità formale dello Stato, di trasformare la Padania (che, con buona pace di Fini, altro non è che la Repubblica sociale italiana, alias la Repubblica di Salò) in una sorta di Stati uniti d'America, attribuendo alle regioni del Sud lo stesso ruolo che hanno per gli Usa gli Stati e le popolazioni del Centro e Sud America.


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shikandin
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Chi conosce la storia del patriarcato di Pec?

http://whc.unesco.org/en/list/724


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Jasmine
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E chi conosce lstoria dell'emirato di Entella?


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vic
 vic
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6373
 

15 giudici per emettere una non sentenza.

"La dichiarazione d'indipendenza non e' illegale siccome non e' scritto che sia vietata", sarebbe questo il succo del ragionamento a cui sono giunti 15 giudici togati internazionali, tutti di chiara fame (del succulento stipendio Onu).

Si e' indignato del ragionamento perfino l'ex diplomatico, piuttosto conservatore, l'anzianetto Sergio Romano.

Mia nonna, ingenua lei, pensava che si potesse dichiarare l'indipendenza se almeno due condizioni si verificano: il doppio voto della regione secessionista e della nazione amputata. Ma sono semplici ragionamenti della nonna. All'Onu siede una aitante gioventu'. Mica ragionano come nonni, la'! Sono dinamici. Sanno leggere fra le righe. Oh, quante righe scrivono!

Poi arriva zia Sammy con il prozio Abacuc, e quelle righe, oh grande miracolo, si transfigurano. Vengono reinterpretate. Quando si viene al dunque, per esempio nel consiglio di sicurezza, zac, scatta il democratissimo voto. Veto, si dice veto, scusatemi.

Un grande inchino, un salamelecco alla corte di un organismo canceroso come l'Onu, che non e' nemmeno stato capace di definire una volta per tutte cosa sia il terrorismo!

Con questa sentenza hanno definito cosa sia una secessione legale? No!
Mai essere troppo chiari!

Forse sta gioiendo il sindaco di quel minuscolo comune. Siccome non sta scritto che il comune venne venduto ai Savoia, dice il sindaco, cioe' il re comunale, noi siamo indipendenti, fuori dal sistema Italia. Forse gli conviene invitare i 15 togati per un consulto. Un avallo.

I media stanno gia' facendo capriole da circo per applaudire al saggio pronunciamento della corte Onu. Saggezza Onu di lungo corso, che gli abitanti di Srebenica ricordano con estremo affetto.

Passiamo all'osservazione dell'entita' aliena che da EBE (Entita' Balcanica di Energumeni) e' divenuta EBO (Entita' Balcanica O). O come zero, come vuoto. Nessuno sa cosa sia. Non e' uno stato, non e' un protettorato. Non e' un'entita' economica. Tanto meno culturale. O forse si', a modo suo.
In Afghanistan la chiamano Loya Girda la grande riunione dei capiclan tribali. Se non altro hanno un nome che si rifa' alla tradizione.

Che pena! Tutto questo perche' un galletto, no si dice aquilotto, soddisfece le voglie pruriginose di una segretaria di uno stato pieno di aquile.

Vorrei sentire la corte dell'Aja, ahi ahi, sulla questione dei bombardamenti nel nord della Serbia. (Si puo' dire Serbia? Ormai l'ho detto!) Sulla distruzione di fabbriche e stabilimenti. Di centrali elettriche e di ospedali. Sulle tante vittime innocenti spappolate dalle bombe a grappolo o dai missili turistici. Che col Kosovo centravano come i cavoli a merenda.

Ci sono arrivato finalmente, ho capito il ragionamento: non sta scritto esplicitamente che sia proibito demolire la Zastava di Kragujevac. Ergo e' legale demolirla. Facciamolo in fretta con un bombardamento. Cosi' buttiamo su un agevole lastrico centinaia di migliaia di famiglie. E contemporaneamente prepariamo il terreno per l'altruistica opera pioneristica di Marchionne, il profeta del rinascimento industriale.

Non sta scritto esplicitamente che sia proibito introdurre bombe a grappolo negli asili e nelle scuole di Nis. Quindi e' legale farlo. Facciamo in modo che l'introduzione sia dirompente, niente tentennamenti. Siamo o non siamo?

Accidenti, m'e' venuta la diarrea. Sono questi ragionamenti da Onu!
Scusate se scappo repentinamente.
Mi vien pure da rimettere.
Promesso doc, non diro' piu' Onu! O come zero.


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