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Piano USA:Legalizzare" l'Isis per dominare Mediori


helios
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(Fidelicu Giuntini) – Proprio mentre l’intervento russo a sostegno del governo di Damasco sembra aver capovolto le sorti del conflitto che dilania la Siria da quasi cinque anni, nel “dibattito” mediatico inizia sempre più ad affermarsi – come via d’uscita a una situazione militare in cui la caduta di Assad rappresenta ormai un miraggio – la proposta del “Sunnistan”, uno stato sunnita che inglobi gran parte della Siria e una buona metà dell’Iraq. Il progetto è stato fortemente sostenuto il 24 novembre, sulle pagine del New York Times, dall’influente neocon John Bolton, e ripresa due giorni dopo da Massimo Gaggi sul Corriere della Sera, con l’emblematico titolo “Uno Stato sunnita per battere l’Isis”. Che suona più o meno come se, negli Stati Uniti delle mai sopite pulsioni razziste, qualcuno avesse intitolato: “Supremazia bianca per combattere il Ku Klux Klan”.

La proposta che sempre più pseudo-analisti o sedicenti esperti vanno propinando è, quindi, nientemeno che l’accettazione del progetto dell’Isis di uno stato confessionale sunnita (purché, immaginiamo, il califfo o emiro di turno non si chiami Al-Badghadi) che inglobi più parti possibili di Siria e Iraq, col conseguente – tanto ovvio quanto drammatico – genocidio di ogni minoranza religiosa, che sia essa sciita, alawita, cristiana o yazida.

L’esplicito sdoganamento di questo folle progetto di frazionamento confessionale – che aprirebbe un vaso di pandora di proporzioni inimmaginabili, accrescendo esponenzialmente quella che già da tempo è unanimemente considerata come la più grave catastrofe umanitaria contemporanea – sta, guarda caso, coincidendo con la ossessiva ripetizione mediatica della retorica litania secondo la quale si dovrebbe smettere di utilizzare il termine “Stato islamico”, a favore dell’acronimo arabo “Daesh”. Oggi più che mai è invece necessario chiamare l’Isis per quello che realmente è (o dovrebbe essere nelle criminali intenzioni dei suoi promotori, dei suoi finanziatori e dei suoi fiancheggiatori): non una semplice organizzazione terroristica, bensì lo Stato Islamico sunnita della Siria e dell’Iraq, esattamente quel Sunnistan che ora, schizofrenicamente, si offre come soluzione all’Isis stesso.

Appare ogni giorno più evidente, ormai, come il fenomeno Isis sia il risultato di una strategia di sistematica destabilizzazione regionale (di cui la Libia ha costituito il banco di prova e la Siria rappresenta la posta in gioco principale) adoperata da attori interni ed esterni all’area per imporre infine, come artificiale soluzione alla stessa, una ridefinizione complessiva degli assetti mediorientali che nel dibattito geopolitico statunitense è propugnata da almeno un decennio con le parole d’ordine di “New Middle East” e “Greater Middle East”.

L’obiettivo finale di questo progetto è la disintegrazione dell’asse geopolitico indipendente Teheran-Baghdad-Damasco-Beirut (per cui si prospetta una sempre più forte saldatura con la riemergente potenza russa), mediante lo smembramento di Siria e Iraq e la creazione di un grande “Sunnistan” ostaggio del fondamentalismo salafita e wahabita, che impedisca la continuità territoriale tra lo “Sciistan” iracheno e l’“Alawistan” siriano (sempre che quest’ultimo riesca a salvarsi dalla genocida offensiva jihadista) e getti il Medio Oriente in una situazione di cronica instabilità e perenni rivalità settarie, in cui turchi, sauditi e qatarioti possano contendersi una effimera influenza regionale, Israele possa godere di una sempre più assoluta superiorità strategica e militare, e gli Stati Uniti possano contare su una ancora più salda egemonia geopolitica sulla regione.

Negli ultimi due mesi, col provvidenziale intervento russo a sostegno delle autorità legittime di Damasco, questo disegno ha conosciuto una durissima battura d’arresto, in corrispondenza della quale si sono intensificate le nervose voci a favore della disintegrazione della Siria ma, con esse, si è fatta via via più chiara la consapevolezza dell’opinione pubblica, della gente comune, su quanto stia accadendo realmente in Medio Oriente, sulle complicità col terrorismo e sull’assoluta inconsistenza della “coalizione anti-Isis” a guida statunitense.

Dopo i recenti drammatici eventi che vanno a sommarsi alle quotidiane stragi in Siria, Iraq e Kurdistan, dopo le 224 vittime dell’aereo di linea russo fatto esplodere sul Sinai, dopo i 130 morti di Parigi, dopo le raccapriccianti immagini dell’abbattimento del jet russo Su-24 da parte di un F-16 turco, del tiro al bersaglio dei “ribelli moderati” sui piloti che si paracadutavano a terra e dell’ulteriore abbattimento dell’elicottero in missione di salvataggio, con conseguente macabro giubilo sui corpi senza vita, sempre più persone contribuiscono a squarciare l’enorme velo di menzogne tessuto quotidianamente da opinionisti mediocri, quando non prezzolati, e funzionari della disinformazione travestiti da giornalisti.

Qualcosa si è ormai inceppato nella macchina propagandistica mediatica che, nonostante i depistaggi alla Formigli, non è più in grado di impedire a sempre più donne e uomini di capire come, in questa sporca guerra, siriani, iracheni, curdi, libanesi, iraniani e russi siano gli unici a combattere concretamente il terrorismo jihadista, con la Francia che sembra aver iniziato a privilegiare la lotta all’Isis rispetto al rovesciamento di Assad solo dopo le stragi di Parigi e Stati Uniti, Turchia e petro-monarchie del Golfo che proseguono nella propria, sempre più evidente e insostenibile, strategia di destabilizzazione regionale.

http://spondasud.it/2015/11/sul-progetto-sunnistan-ovvero-creare-il-problema-per-imporre-la-soluzione-10336#.VlhvJH9D93I.facebook


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stefanodandrea
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Bolton sul NyT ha scritto una cosa completamente diversa. Secondo lui USA e loro alleati dovrebbero organizzare un "surge" di sunniti, contro l'IS, come nel 2007 lo organizzarono contro l'ISI (Stato Islamico in Iraq ossia, a quel tempo AQI, che altro non è che l'IS), che dovrebbe comprendere ex bahatisti. Se non ricordo male la stessa cosa secondo Bolton dovrebbe accadere nella parte siriana. Bolton scrive che l'IS va "estirpato".
A cosa serve questo tipo di disinformazione? A chi serve? Secondo me a nessuno. E' frutto semplicemente di deviazioni mentali fine a se stesse di sciocchi antistatunitensi.
La loro colpa è essere sciocchi non essere antistatunitensi, sia chiaro.


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helios
Illustrious Member
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Bolton sul NyT ha scritto una cosa completamente diversa.

certo che Bolton sul NYT non poteva scrivere che gli USA vogliono legalizzare l'isis per dominare il medioriente.

Bolton scrive che l'IS va "estirpato".

e te credo che l'isis va estirpato. A parole va estirpato, a fatti, come si vede, invece è sostenuto.

A cosa serve questo tipo di disinformazione? A chi serve? Secondo me a nessuno.

quale disinformazione? e chi ti dice che Bolton perchè scrive sul NYT non faccia disinformazione? Secondo me qualcosa non hai ancora capito...

E' frutto semplicemente di deviazioni mentali fine a se stesse di sciocchi antistatunitensi.

gli sciocchi sono quelli che attribuiscono a qualcuno di essere antistatunitense. Oltretutto chi pensa a questo è anche fuori dal tempo quando gli statunitensi stanno perdendo in tutto il mondo e valgono come il due di picche.
E'piu sciocco in questo momento chi è pro statunitense.

La loro colpa è essere sciocchi non essere antistatunitensi, sia chiaro.

la colpa è di non capire un caxxo di quello che succede più che altro e di essere presi ancora dallo specchietto per le allodole americano, dove vengono presi solo gli sprovveduti.


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stefanodandrea
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Ma di cosa parli?
L'articolo che hai postato attribuisce a Bolton cose che non ha detto, ma non dice che Bolton nonostante abbia scritto delle cose ne vuole altre. Quindi è un articolo che affrerma il falso e fa disinformazione.

Quanto all'IS, io non lo voglio estirpare ma non mi dispiacerebbe se altri lo estirperasse, come non mi dispiacerebbe se altri estirperasse gli Stati Uniti o la Russia,la Turchia o l'Iran e ogni altro Stato. Sono indifferente. Tuttavia, fino ad ora l'IS non lo vuole estirpare nemmeno la Russia, altrimenti scendeva a terra e non si limitava a fare un po' di terrorismo aereo.
La verità è che fino ad ora non lo vuole stirpare nessuno -la volontà è azione, altrimenti è ipocrisia - salvo (quasi) tutti a parole, tra i quali tu.

Comunque, l'IS non sarà estirpato e si espanderà sia in Afghanistan che in libia, dove stanno aderendo all'IS tanti ex Gheddafiani. Per estirpare l'IS ci vogliono stati disposti a sacrificare decine di migliaia di soldati. E non ci sono. Tutti blaterano falsità.


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spadaccinonero
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il pensiero del D'Andrea è condivisibile

però penso che decine di migliaia sia decisamente troppo...

qualche migliaio si, forse anche meno

concordo soprattutto sul tuo punto di vista che non vede alcuna volontà negli Stati di risolvere (davvero) il problema...


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helios
Illustrious Member
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Ma di cosa parli?
L'articolo che hai postato attribuisce a Bolton cose che non ha detto, ma non dice che Bolton nonostante abbia scritto delle cose ne vuole altre. Quindi è un articolo che affrerma il falso e fa disinformazione.

Quanto all'IS, io non lo voglio estirpare ma non mi dispiacerebbe se altri lo estirperasse, come non mi dispiacerebbe se altri estirperasse gli Stati Uniti o la Russia,la Turchia o l'Iran e ogni altro Stato. Sono indifferente. Tuttavia, fino ad ora l'IS non lo vuole estirpare nemmeno la Russia, altrimenti scendeva a terra e non si limitava a fare un po' di terrorismo aereo.
La verità è che fino ad ora non lo vuole stirpare nessuno -la volontà è azione, altrimenti è ipocrisia - salvo (quasi) tutti a parole, tra i quali tu.

Comunque, l'IS non sarà estirpato e si espanderà sia in Afghanistan che in libia, dove stanno aderendo all'IS tanti ex Gheddafiani. Per estirpare l'IS ci vogliono stati disposti a sacrificare decine di migliaia di soldati. E non ci sono. Tutti blaterano falsità.

io non ho postato nulla di Bolton, o hai postato tu e non si capisce il perchè.

Se poi mi dici in che cosa consiste la disinformazione sull'articolo che ho postato si capirebbe che cosa vorresti dire.

L'isis chi lo ha stabilito non lo vuole estirpare.

E chi lo ha stabilito lo sai benissimo chi sono e non parlare di antistatunitensi che allora si che non ci capisci nulla.

Smettile di dire che tutti blaterano falsità quando tu non hai ancora spiegato quali sono le falsità e la disinfornazione dell'articolo postato ma hai solo scritto cose che tu pensi, e questo non ha nulla a che fare con i piani geopolitici.
Le proprio convinzioni non hanno alcuna importanza in quanto succede.
Altrimenti basta prendere in mano la palla di vetro del mago otelma per sapere il futuro.


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helios
Illustrious Member
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il pensiero del D'Andrea è condivisibile

però penso che decine di migliaia sia decisamente troppo...

qualche migliaio si, forse anche meno

concordo soprattutto sul tuo punto di vista che non vede alcuna volontà negli Stati di risolvere (davvero) il problema...

ma si ... diamo i numeri tanto per fare qualcosa.

La volontà è degli Stati UNiti d'america di risolvere il problema perchè sono stati loro a creare il problema.

Spadaccino non ti vedo tanto acuto.


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stefanodandrea
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Tu hai postato un articolo che "reinterpreta Bolton" e lo stravolge, perché l'articolo di Bolton dal quale prende spunto l'articolo che tu hai pubblicato, dice che l'IS va estirpato e al suo posto vanno messi sunniti che dovrebbero combattere contro l'IS come a suo tempo combatterono contro l'ISI (che era l'IS prima di cambiare nome). Bolton precisa anche che tra i protagonisti del "surge" che gli USA e i volenterosi alleati dovrebbero organizzare ci sarebbero ex bahatisti.
L'articolo di Bolton va criticato sotto molteplici profili, ma l'articolo che tu hai postato fa un processo alle intenzioni (di Bolton) senza dirlo e senza motivare.

Detto questo, lo Stato sunnita è un fatto. Sono fatti: che gli USA, invadendo l'Iraq, abbiano ucciso centinaia di migliaia di sunniti iracheni,mentre gli sciiti approfittavano dell'invasione per prendere il potere; che gli USA abbiano consegnano lo Stato iracheno alle squadracce della morte sciite che a suo tempo fecero il lavoro sporco uccidendo l'intellighentia baahtista; che gli sciiti al potere si siano mostrati incapaci di costruire uno stato unitario; che si sono dimostrati incapaci di costruire un esercito unitario (l'esercito si è sfaldato nell'attacco a Mosul); che per riconquistare Tikrit allo Stato islamico per conto dello "Stato" iracheno hanno combattuto milizie sciite comandate da un generale iraniano e dunque che l'Iraq del centro-sud è oggi una colonia iraniana; che fino ad ora non ci sono rivolte sunnite nel nord dell'Iraq contro l'IS.
Questi i fatti. E su questi fatti si costruisce il futuro, che sarà uno stato sunnita, quello voluto dall'IS o quello voluto dagli USA o quello concordato tra USA e Russia se le due potenze troveranno una intesa sulla siria.
L'Iraq del nord sarà senza dubbio uno stato sunnita. Non vi è dubbio. Il destino della parte siriana dell'ipotizzato stato sunnita è invece imprevedibile.


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spadaccinonero
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Hell

aspetta un attimo, non partire in quarta

sull'origine del problema sai bene come la penso...

ho solo detto che il pensiero di D'Andrea, ovvero che non c'è alcuna volontà di risolvere il problema, è condivisibile - stop


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helios
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Hell

aspetta un attimo, non partire in quarta

sull'origine del problema sai bene come la penso...

ho solo detto che il pensiero di D'Andrea, ovvero che non c'è alcuna volontà di risolvere il problema, è condivisibile - stop

Appunto, so bene che conosci l origine de problema ed è evidente che chi ha creato l isis non vuole risolverlo. Non vedo perché qualcuno stia parlando di antistarunitensi che poi è facile arrivare a fdire quando si parla di trattamento dei palestinesi da parte dei sionisti allora si diventa antisemiti.


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