prigionieri politici...negli USA

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Leonard Peltier: 40 anni di prigionia politica negli USA ... e l'oblio informativo
"Non dimentichiamo Leonard Peltier" ha recentemente chiesto Ricardo Alarcón de Quesada, che è stato, per 20 anni, presidente dell'Assemblea Nazionale di Cuba.
Mentre Barack Obama dissertava, a l'Avana, sulle virtù della "democrazia" USA il prigioniero politico, Leonard Peltier, continuava a rimanere isolato nella sua cella, in Pennsylvania, quasi cieco e molto malato, in attesa della morte.
Leonard Peltier, poeta e leader del American Indian Movement, ha trascorso 40 anni in prigione.
Ricordiamo: negli anni settanta, il regime USA scaricava la sua violenza repressiva contro coloro che si opponeva alla guerra in Vietnam. Anche contro i movimenti neri e quelli delle popolazioni indigene, espropriati delle loro terre e racchiuse nelle cosiddette "riserve".
Peltier fu condannato a due ergastoli in un processo viziato, pieno di trappole e false testimonianze, addossandogli la morte di due agenti dell'FBI. L'incidente avvenne nel 1975, nella riserva Sioux di Pine Ridge.
In quel territorio del Sud Dakota, dove si era trovato uranio e carbone, furono assassinati più di 250 indigeni per mano di paramilitari e agenti dell'FBI in un massacro, che oggi, rimane impunito. Chi furono processati, al contrario? Gli indigeni che praticarono l'autodifesa.
Nelson Mandela propose, senza successo, all'allora presidente Bill Clinton, il suo rilascio. E Robert Redford ha prodotto un documentario su Leonard Peltier, che non potè essere distribuito nella rete commerciale di sale cinematografiche USA.
Ma il caso di questo prigioniero politico; o del portoricano Oscar López Rivera, o di Mumia Abu Jamal ... non interessano alla grande stampa. La stessa -che ovviamente- ci ripete, senza interruzione, che dove sì ci sono prigionieri politici è ... in Venezuela o Cuba. Tanto vergognoso, cinico e immorale ... di sicuro.