Quando finalmente si asciughi il Malecn

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Emilio Ichikawa

Quando finalmente si asciughi il Malecón rimanendo (apparentemente) libera la via per arrivare camminando negli USA, comproveremo che alle 12 miglia di quella che fu la riva cubana, in effetti non ci sarà una lancia guardia costiera ma un SUV o una jeep anfibia cercando di fermare l'ingresso illegale. La legge ora non sarà più di piedi asciutti e bagnati ma di piedi asciutti e umidi, perché gli ufficiali dell'immigrazione impediranno l'ingresso di quelli con almeno un granello di sabbia negli arti o un qualche odorino rivelatore di coralli e alghe.

Quando si asciughi il Malecón (vecchia immagine con cui Jacob Foerever detronizzò quell'altra "quando la rana crescano capelli" che all'assenza del concetto usiamo noi cubani per rappresentare l'eternità) ed il settore economico privato si rafforzi sull'isola, comproveremo che nel business capitalistico si avrà un mal trattamento, ritardi e mancanza di rigore, che sono caratteristiche che noi cubani associamo all'impresa statale socialista e che sono, infatti, quasi indelebilmente forme del nostro modo di essere e di fare.

Quando si asciughi il Malecón e venga rimosso il blocco/embargo, comproveremo che molte delle carenze materiali nelle dispense cubane persisteranno; forse perché i conteiners rimarranno abbandonati nei porti o perché, diciamo, la ristrutturata Segreteria del Commercio Estero non rispetta i contratti nei tempo e nelle forma. Ciò che non è responsabilità dell'imperialismo ma, ancora una volta, del nostro modo di essere e di fare.

Quando si asciughi il Malecón (per evaporazione o filtrazione) e Cuba ottenga inscrivere una squadra palla di baseball nelle Leghe Maggiori, comproveremo che una parte dei cubani simpatizzeranno con la nuova squadra, altri con i nove di Miami, ma la maggior parte seguirà sostenendo, come sempre, gli Yankees di New York.

Quando si asciughi il Malecón e nessuno ricordi più il nipote di Diaz-Canel né il nipote di Diaz-Balart, comproveremo che le differenze tra i cubani che vivono sull'isola e quelli che vivono nel sud della Florida sono maggiori di quelle che oggi camuffiamo sotto il dibattito castrismo-anticastrismo.

Quando si secchi il Malecón, allora sì, i cubani inizieranno a riconoscere le loro grandi virtù e difetti; quelli che la disputa politica sulla Rivoluzione del 1959 e la società da essa emersa, non permette apprezzare nella sua reale grandezza.