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Quando l’EMA fa sparire gli effetti collaterali dei vaccini...


dana74
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
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È risaputo che per abbassare la temperatura è sufficiente rompere il termometro. Per smettere di parlare degli effetti collaterali di questa o quella cura è sufficiente smettere di registrarli, o addirittura cancellare quelli già registrati. Quindi niente più effetti collaterali, niente più problemi, il trattamento diventa sicuro ed efficace.
 
Catherine Theilhet è una programmatrice in pensione del municipio di Parigi. Le piacciono i numeri e ha già scritto per noi dei post (1,2,3), analizzando in particolare le pubblicazioni statistiche VAERS, EMA e ANSM, interrogando regolarmente queste istituzioni per maggiori dettagli. Conserva questi dati per monitorarli e confrontarli meglio e ha appena fatto delle scoperte riguardanti il ​​database dell'EMA, l'Agenzia europea per i medicinali. Confrontando i dati dell’EMA dal 2021 al 2023 con quelli pubblicati il ​​1° gennaio 2024, si rileva che decine di migliaia di casi, prima elencati, sono scomparsi nelle ultime pubblicazioni.
Ecco il risultato delle sue rilevazioni, confrontando i dati dal 2021 al 2023 con quelli pubblicati il ​​1° gennaio 2024:
 

 
Scomparsi: 2.827 casi di sordità, 2.282 casi di cecità, 14.969 miocardite, 11.424 pericardite, 7.079 trombosi, 7.295 embolie, 10.566 amenorrea, 11.541 dismenorrea, 4.241 decessi, ecc. E quando Catherine Theilhet chiede all'EMA dei file che scompaiono (e talvolta ricompaiono), le viene risposto che un database è “vivo” e che è quindi normale che cambi…
 
Alcuni paesi non riportano più queste statistiche. Altri, come la Nuova Zelanda, incarcerano chi li comunica, non perché dia informazioni false, ma perché comunica cifre ufficiali corrette. Sconsigliamo di fare autopsie per evitare di conoscere le vere cause, mantenendo il dubbio. Scoraggiamo chi vuole trasmettere, puntiamo il dito contro perché si senta in colpa per aver fatto bene il proprio lavoro. Conosco alcuni che non trasmettono più per stare tranquilli. È anormale vedere tutte queste dichiarazioni fatte da familiari o pazienti, quando tutte dovrebbero essere fatte dai medici, è il loro ruolo, peggio, è il loro dovere.
 
La testimonianza della moglie di Jean-Pierre Pernaud è edificante e riassume bene la situazione: il suo medico, prima di porgerle le sue condoglianze, gli ha subito detto "soprattutto lei dice che è morto di cancro", tanto che gli ultimi accertamenti hanno mostrato una completa remissione e che dall'ultima dose ha avuto un ictus dopo l'altro fino all'incidente mortale.
 
In queste condizioni, con il poco dichiarato, parte del quale viene cancellato, ciò che viene riportato, ciò che vediamo, è solo la punta di un iceberg.

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