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Rassegna sul potenziale militare cinese


oriundo2006
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Nei post se ne è parlato ma senza approfondire. Per chi volesse farlo segnalo questo articolo:

https://www.analisidifesa.it/2021/01/il-potenziamento-della-cina-negli-articoli-e-commenti-di-analisi-difesa/

Non è recentissimo ma vale la pena leggerlo per capire come l'ascesa della Cina sia un incubo per gli USA. Non è solo una questione di cessione di tecnologia dei telefonini, non sono solo le sparate imbarazzanti di Trump in argomento, non le sciocchezze mediatiche di folklore locale.

E' l'emergere di una vera grande potenza asiatica che è destinata ad una egemonia globale: politica, economica, militare, demografica: e sui brevetti, argomento di capitale importanza, di qui a non molto e per i secoli a venire.

Circa la cultura politica alcune domande vengono chiare, anche se le risposte per ora non lo sono: alcune in particolare.

* Rappresenta davvero una 'terza via' 'sistemica' di politica economica come specifico orientamento nella gestione della società in un sistema di sicuro dai tratti 'orientali' molto autoritari ? In altri termini, il potere militare è un 'modello' per l'intera produzione delle merci che arrivano qui da noi e per la gestione dei lavoratori ?

* Esiste un diaframma tra tecnica e diritti delle persone mediato dal Partito, onnipresente oppure quest' ultimo è la vera cinghia di trasmissione della modernizzazione tecnica a prescindere da ogni possibile critica, costituendo questi il vero 'nucleo duro' della società a carattere fortemente piramidale ?

* Ha il Partito il controllo politico effettivo del potere militare oppure questo detta al primo le sue priorità ed in futuro potrebbe costituire il vero contro-potere al Partito, essendone il 'modello latente' ?

Conviene tenersi informati per capirlo, anche se ad oggi la gestione di politica sociale è di profilo basso, nettamente 'securitaria', giustificata dal desiderio di un rapido 'salto' verso il benessere di centinaia di milioni di soggetti, argomento a cui tutto si sacrifica, con pochi riferimenti publbici di carattere 'stretegico'.

Per converso, quello che la limita oggi nell' immagine mediatico-politica comune qui in Occidente è il voler 'non scoprire le carte' apertamente, nascondendo l'ambizione geopolitica globale sotto le spoglie 'soft' della produzione di merci 'civili'.

Se leggete gli articoli vi parrà chiaro che non c'è bisogno di scoprirle, la produzione militare vi ha posto centrale anche se, ed è la cosa 'strana', è che nessuno pensa e colloca la Cina, a differenza della Russia, come 'nemico' dell' Occidente.

Troppi ristoranti cinesi ? Forse...!


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PietroGE
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Il partito ha il controllo non solo sull'apparato militare e sulla società, cosa ovvia in un regime come quello cinese, ma anche su tutti i settori economici, specie quelli di avanguardia tecnologica. La multinazionale cinese che comanda non esiste. Chi comanda è il PCC, gli altri obbediscono e la priorità della aziende è in primo luogo l'interesse della nazione cinese e solo in seconda battuta i profitti. Un cosa simile, ma non così spinta, era presente nella Germania nazista. I dati sullo sviluppo tecnologico sono quelli che più preoccupano gli USA (ma non gli europei che stanno ancora dormendo il sonno degli scemi) perché applicabili direttamente al settore militare e, spesso, è proprio un sistema tecnologico che il nemico non ha a fare la differenza tra sconfitta e vittoria. Tieni presente poi che nel caso la guerra scoppi nel Mar della Cina meridionale la Cina ha tutti i vantaggi della situazione geografica. Può lanciare i missili direttamente dalle proprie coste mentre gli USA operano a 5000 Km di distanza dalle loro. Ai cinesi basterebbe colpire le navi di rifornimento americane per vincere la guerra. Gli USA sono invece obbligati a chiedere aiuto ad un certo numero di Paesi asiatici che la Cina si è stoltamente inimicata con una politica di imperialismo marittimo nel Mar della Cina.  Per il resto il carattere predatorio dell'espansione economica cinese lo si vede in Africa e in Europa. Bene fanno gli USA a mettere dazi. L'Europa dovrebbe fare altrettanto senza aspettare di diventare una colonia.


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dalassio
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A PietroGe,  cito quello da Lei scritto in fondo:

'.... Gli USA sono invece obbligati a chiedere aiuto ad un certo numero di Paesi asiatici che la Cina si è stoltamente inimicata con una politica di imperialismo marittimo nel Mar della Cina.  Per il resto il carattere predatorio dell'espansione economica cinese lo si vede in Africa e in Europa. Bene fanno gli USA a mettere dazi...'

Mah la China si e' inimicata i Paesi asiatici (molti dei quali gia' "nemici" essendo pedine dell'america..vedi giappone filippine corea del sud..)per poter tenere lontani gli Stati Uniti in caso di conflitto considerando le decine di basi americanae tutte intorno...per altro il mar cinese per decine di chilometri dalla costa e' poco profondo circa 80 metri,anche sul carattere predatorio dell'espansione económica cinese ci sarebbe da dire....

Comunque ci sono sicuramente aspetti negli argomenti da Lei sollevati su cui riflettere

Cordiali Saluti 


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oriundo2006
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Impensabile mettere dazi veri su merci...di ritorno: vi viene appiccicato il made in Europe ed il gioco è fatto. Qui come altrove, in tanti altri Paesi asiatici.

In ogni caso oramai è troppi tardi. Il sapere legato a tante produzioni si è oramai spostato altrove. Quello che noi dovremmo fare, piccole moschicine italiche, è sviluppare il più possibile con investimenti in R&S adeguati le industrie di punta che ci rimangono nonchè gli istituti di ricerca, universitari o privati.

Dobbiamo sviluppare l' unica vera risorsa che abbiamo: l' intelligenza di tanti uomini e donne straordinarie, oggi costretti ad emigrare pur di compiere studi e lavori a loro coerenti nel merito ed adeguati nel riconoscimento economico.

Qui non mi sono documentato ancora a dovere e dunque non posso formulare che idee generiche. Mi piacerebbe che qualche ricercatore universitario o nel campo lavorativo se ci leggesse avesse lui stesso a documentare con la sua esperienza diretta lo stato delle cose.

Non abbiate paura: tanto siamo già tutti sorvegliati !

 


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PietroGE
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Mah la China si e' inimicata i Paesi asiatici (molti dei quali gia' "nemici" essendo pedine dell'america..vedi giappone filippine corea del sud..)

È vero che alcuni Paesi asiatici sono storicamente nemici della Cina, nonostante ciò, con una saggia politica estera e commerciale sarebbe stato possibile almeno guadagnare la loro neutralità. Quello che invece ha fatto la Cina è stato cominciare a militarizzare le isole che controllano il traffico marittimo verso l'Europa. Così facendo la Cina sarebbe in grado di controllare l'economia di tutti i Paesi asiatici. È ovvio che a molti questa politica non sta bene e la conseguenza è stata l'alleanza di questi Paesi con gli USA, una cosa che per gli americani è stata una fortuna insperata perché non è possibile vincere una guerra contro una potenza come la Cina a 5000 Km di distanza dalle basi sul continente americano. Le basi sugli isolotti, tipo Guam,  sono molto vulnerabili se centrate da un attacco missilistico massiccio.


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dalassio
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Salve, le Spartly cosí come le Paracel sono isolotti che hanno valenza difensiva (fili di perle)non vedo come potrebbero influenzare o controllare i trasporti verso l’Europa, lo stretto di Malacca se mai...ed e' un grosso timore per la China,vedasi il progetto del canale di Kra...e non per niente poi l'alternativa su rotaia viene sviluppata e implementata moltissimo vedi ad esempio gli investimenti del Kazakhstán....

Vedere la dislocazione delle basi americane intorno alla China rende bene l'idea..

Cordiali Saluti 

Danilo

Nicaragua 


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