La responsabile della politica estera dell'Unione Europea ha dichiarato ieri che a Luglio l'Unione Europea deciderà sulla proroga o sulla fine del regime sanzionatorio nei confronti della Russia.
E' veramente complesso ipotizzare quali saranno le scelte della Ue in questa materia tante sono le variabili in campo. Proviamo ad elencarle.
Le variabili che spingono quantomeno per un'attenuazione del regime sanzionatorio sono le seguenti:
1) Il rischio elevato che l'Europa riprecipiti in una fase recessiva come suggeriscono molti indicatori economici sicuramente aiuta chi vorrebbe attenuare o sospendere le sanzioni. Infatti per le aziende europee esportatrici poter riaccedere ad un mercato prezioso come quello russo, in questa fase del ciclo economico, è davvero importante;
2) Lo stato di relativa calma nel Donbass è un altro elemento che fa pendere la bilancia verso la fine delle sanzioni;
3) Le imminenti elezioni americane inibiscono le capacità di manovra e di pressione di quanti, al di là dell'Atlantico, lavorano affinché ci sia un perenne stato di tensione tra Unione Europea e Federazione Russa;
4) L'annuncio a sorpresa di Putin sul ritiro (parziale) delle truppe russe in Siria potrebbe creare un clima che favorisce la distensione.
Dall'altro lato le variabili che potrebbero spingere verso una decisione di proroga del regime sanzionatorio sono le seguenti:
1) La fortissima influenza della Nato sull'Unione Europea potrebbe spingere per una proroga delle sanzioni. Visto il tenore delle dichiarazioni dei vertici politici e militari della Nato è facile però intuire la totale chiusura di questa istituzione nei confronti di posizioni più morbide;
2) Il possibile veto di alcuni paese europei tradizionalmente russofobici come la Polonia e i paesi baltici potrebbe parallizzare l'UE e di fatto mantenere lo status quo;
3) Una possibile recrudescenza della guerra nel Donbass bloccherebbe il processo di distensione. Tale recrudenscenza è facile ipotizzare possa essere causata dai falchi di Kiev che potrebbero intendere la fine del regime sanzionatorio come un abbandono della UE nei confronti della Junta di Kiev.
Considerata l'assoluta imprevedibilità degli attori in scena è davvero difficile fare previsioni su quello che accadrà. La situazione potrebbe essere definita come fluida ed imperscrutabile. Senza dubbio però possiamo considerare questa partita come fondamentale per il futuro del continente europeo: una proroga del regime sanzionatorio favorirebbe la rinascita di una cortina di ferro tra Est e Ovest mentre la sua fine favorirebbe una fase di distensione.
Giuseppe Masala
Fonte: http://it.sputniknews.com
Link: http://it.sputniknews.com/opinioni/20160315/2280925/russia-ue-usa-sanzioni.html
1503.2016
Torna alla Home Page
La responsabile della politica estera dell'Unione Europea
Mi sembra che questa locuzione contenga un errore sintattico, e cioè "La responsabile della politica" dovrebbe essere invece: L'irresponsabile della politica.
2) Il possibile veto di alcuni paese europei tradizionalmente russofobici come la Polonia e i paesi baltici potrebbe parallizzare l'UE e di fatto mantenere lo status quo;
3) Una possibile recrudescenza della guerra nel Donbass bloccherebbe il processo di distensione. Tale recrudenscenza è facile ipotizzare possa essere causata dai falchi di Kiev che potrebbero intendere la fine del regime sanzionatorio come un abbandono della UE nei confronti della Junta di Kiev.
Russofobici o meno, le loro economie sono legate alla Russia. La NATO spinge verso le sanzioni, il popolino agisce come gli suggeriscono di pensare.
E' la vecchia storia del marito che si taglia l'uccello per far dispetto alla moglie.
Comunque la Russia non aspetta sti quattro morti di fame
http://it.sputniknews.com/politica/20160316/2284064/Diplomazia-Mogherini-Crimea-Ucraina.html