Notifiche
Cancella tutti

Siria,ucciso ragazzo di Genova combattendo contro Assad

Pagina 1 / 2

marcopa
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8303
Topic starter  

Genovese con i ribelli muore in Siria

Giuliano Delnevo, 20 anni, aveva assunto il nome di Ibrahim
18 giugno, 11:11

(ANSA) - GENOVA, 18 GIU - Lo studente genovese Giuliano Ibrahim Delnevo, 20 anni, e' morto in Siria combattendo contro il governo di Bashar Assad. Il nome del giovane e' stato confermato da fonti attendibili. Sulla sua pagina Facebook, Giuliano - che dopo essersi convertito all'Islam aveva assunto il nome di Ibrahim - aveva postato alcuni passi del Corano.


Citazione
clausneghe
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1251
 

E' meglio che muioano da piccoli, perchè se cresceranno, questi mostri, dovremo farci i conti pure noi Italiani-oti. 🙄


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

E' meglio che muioano da piccoli, perchè se cresceranno, questi mostri, dovremo farci i conti pure noi Italiani-oti. 🙄

Quotone.

Non lo hanno informato che Allah è a corto di vergini?


RispondiCitazione
Storno
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 483
 

Non lo hanno informato che Allah è a corto di vergini?

Nessun problema: oggi c'è la plastica


RispondiCitazione
Tonguessy
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2779
 

Mi chiedo quale ideale (ammesso non fosse un contractor, ovvero un mercenario) può portare un ragazzo di vent'anni a morire a migliaia di chilometri da casa sua, in una terra dove non si parla la sua lingua e dove non esistono le sue tradizioni.


RispondiCitazione
Matt-e-Tatty
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2484
 

Mi chiedo quale ideale (ammesso non fosse un contractor, ovvero un mercenario) può portare un ragazzo di vent'anni a morire a migliaia di chilometri da casa sua, in una terra dove non si parla la sua lingua e dove non esistono le sue tradizioni.

Se questa storia è vera il motivo è la religione o meglio, i proclami che fanno passare per volere di Dio.
Sacrificati per instaurare la Sharia in Siria e se muori avrai 842 vergini nell'harem che non rompono le palle e sanno anche cucinare.
Meglio così, un coglione di meno... Genova è una città densamente popolata e hanno problemi di parcheggio.
Se era un mercenario che lo fa per soldi vale sempre il rigo sopra a questo (meglio così... etc.)


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Dovremmo tutti ringraziare Assad e il suo esercito per la pulizia che sta facendo... forse gli hanno permesso di stare ancora lì proprio per svolgere questo servizio di eliminazione feccia internazionale (i Russi per primi non vedono l'ora che più ceceni possibile vadano a combattere in Siria)... i "ribelli" sono tutto fuorchè brave persone idealiste 😯


RispondiCitazione
Mariano6734
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 56
 

ma, facebook a parte, abbiamo la prova che questo tizio fosse rialmente esistito?


RispondiCitazione
Petrus
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1037
 

Mi chiedo quale ideale (ammesso non fosse un contractor, ovvero un mercenario)può portare...

Nessun ideale, dato che i "ribelli" sono al soldo della NATO e ideali non ne hanno.


RispondiCitazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Non lo hanno informato che Allah è a corto di vergini?

Nessun problema: oggi c'è la plastica

Solo per soldi o perché è malato!


RispondiCitazione
Black_Jack
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1577
 

Mi chiedo quale ideale (ammesso non fosse un contractor, ovvero un mercenario) può portare un ragazzo di vent'anni a morire a migliaia di chilometri da casa sua, in una terra dove non si parla la sua lingua e dove non esistono le sue tradizioni.

Ha trovato un senso di appartenenza.
La religione non è che senso di appartenenza (re-ligio ossia lego assieme) e Dio è l'ipostatizzazione del senso di appartenenza.
Pensa un attimo ai motivi per i quali una persona e pronta a farsi ammazzare; attenzione, non semplicemente a "rischiare" la vita, ma a farsi ammazzare.
La propria moglie, i propri figli, la propria famiglia ossia le molecole affettive del senso di appartenenza.
La patria.
La religione.
Il partito.
Se vogliamo anche quelli pronti ad andare in galera o a prendersi le manganellate perché sono tifosi di calcio. Cosa spinge una persona a perdere tempo e denaro andando appresso alla propria squadra anche in trasferta se non il desiderio di sentirsi "appartenente" a una comunità?

Questo è stato capito perfettamente dalle élites che hanno diffuso l'ideologia d'accatto dell'individualismo.
Individualismo è il lusso di chi ha già un senso di appartenenza solido e prestigioso; per il poveraccio l'individualismo è la catena intellettuale e spirituale che gli tarpa le ali.

Perché senza il gruppo o la società l'individuo non esiste; l'uomo avulso dalla società non solo non è individuo ma nemmeno soggetto che distingue fra sé e l' "altro", in una condizione che Freud chiamava di "sentimento oceanico".
Tanto è vero che le forme di pensiero primitive sono analogico intuitive mentre quella dominante oggi è logico deduttiva.

L'uomo di condizione culturale subalterna è appunto subalterno perché il potere si esercita in primo luogo privando i sottomessi del loro senso di appartenenza originario, costringendoli a adorare e desiderare quello dei dominanti che viene considerato l'unico degno di esistere.

Allora un ragazzo che dentro di sé confusamente caoisce queste cose si avvicina alla religione islamica, trova finalmente un SUO senso di appartenenza e decide di morire per quello.
L'errore dei vari movimenti politici annacquati di oggi è che cercano di propagandare un mondo dove si può vivere abbastanza bene tutti.

Invece la gente non cerca quello; la gente cerca disoeratamente qualcosa per cui valga la pena di morire perché solo qualcosa che ci permetta di intravedere un valore che vada oltre il nostro io ci da veramente il "senso" della nostra esistenza.


RispondiCitazione
Solounintervento
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 717
 

Black jack , condivido pienamente.


RispondiCitazione
marcopa
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 8303
Topic starter  

"Caro padre Dall’Oglio, non sei il portavoce di noi cristiani in Siria”

La lettera aperta di un fedele stigmatizza lo posizione del gesuita espulso dal governo nel 2012. Il religioso aveva chiesto armi per i ribelli

MARCO TOSATTI
ROMA

Il caso di Giuliano Ibrahim, il giovane genovese convertito all’islam e arruolato fra le forze jihadiste contro il governo siriano è il primo che riguarda direttamente l’Italia. Ma la presenza di guerriglieri stranieri nella guerra siriana è un dato denunciato a più riprese, da vari organismi; e probabilmente è anche una delle ragioni che hanno spostato a favore di Assad l’opinione pubblica interna, come riportiamo più sotto.

Secondo un rapporto citato dalla televisione libanese “Al Manar” durante i combattimenti degli ultimi mesi sarebbero caduti oltre seimila jihadisti non siriani; di questi 729 sauditi, 640 oppositori del regime iraniano, 489 egiziani, 439 libanesi, 439 ceceni, 422 palestinesi, 301 afgani, 263 libici, 261 pakistani, e poi kuwaitiani, francesi, britannici, tunisini, americani, somali, giordani, azeri e persino 6 provenienti dal Suriname. Anche se questi dati sono difficilmente verificabili, è un dato accertato sin dall’inizio del conflitto che sul suolo siriano una quantità di combattenti stranieri, finanziati da Qatar e Arabia saudita, hanno costituito il nerbo della guerriglia armata. Colorando di settarismo religioso contro sciiti, alauiti, cristiani e sunniti moderati una rivolta inizialmente politica. Con episodi di straordinaria crudeltà.

E come dicevamo è per questo motivo che la grande maggioranza dei siriani preferirebbe il regime – per quanto dittatoriale e oppressivo – che conoscono a un altro dai confini incerti. Secondo uno studio che è stato presentato alla Nato qualche settimana fa, la grande maggioranza dei siriani, dopo due anni di conflitto è spaventata dalla crescente influenza di Al Qaeda e appoggia il governo. E questa circostanza sarebbe, fra l’altro, una delle ragioni grazie a cui l’esercito regolare siriano sta riprendendo il controllo del Paese. Secondo i dati, riportati da Middle East Newsline, “La gente è stufa della guerra, e odia i jihadisti più di quanto odi Assad”; per questo il 70 per cento dei siriani appoggerebbe il governo, con un 20 per cento neutrale e un 10 per cento a favore dei ribelli.

In questo quadro si inserisce anche una polemica dei cristiani siriani nei confronti di Paolo Dall’Oglio, il gesuita fondatore della comunità di Mar Musa, in Siria, espulso nel 2012 dal governo Assad. Dall’Oglio ha fatto nei giorni scorsi dichiarazioni che hanno provocato reazioni negative nella comunità cristiana del Paese. Ha detto Dall’Oglio, fra l’altro: “Gli italiani chiedano di prendere una posizione chiara e forte sulla necessità di offrire al popolo siriano la possibilità di difendersi concretamente e militarmente dal regime Assad…E' un anno e mezzo che parliamo della necessità morale o di un intervento diretto come avvenuto in Libia o indiretto, con la scelta di dare le armi giuste per bloccare il bombardamento sistematico del regime siriano, che è un regime mafioso".

E’ una presa di posizione certamente molto forte, e che, fra l’altro, contrasta con la posizione sia delle Chiese siriane, che del Papa, che chiedono non armi ma l’apertura di un dialogo a livello nazionale e internazionale.

A Paolo Dall’Oglio ha scritto una lettera aperta un cristiano siriano, rilanciata da “Ora Pro Siria”, il sito web che segue attentamente il calvario del Paese e dei cristiani in particolare. E’ una lettera molto dura, di cui riportiamo qualche estratto. “Secondo me, e secondo tanti altri siriani, in particolare i Cristiani della Siria, non sei più un uomo di Dio. Perché stai cercando la tua gloria terrena, non altro. Perché hai cambiato la tua vocazione da uomo di pace, ad un uomo che chiama alla guerra. Perché invece di cercare di trovare una soluzione pacifica della crisi siriana, hai iniziato a concentrarti ed a mettere tutta la tua energia per portare l’intervento Nato ed armare i ribelli che tu chiami Partigiani, perché i cannibali sono diventati partigiani, secondo te. Per tutto questo, noi cristiani della Siria, crediamo che Gesù Cristo è Dio di pace non di guerra, è Dio di amore non di odio, Dio di gioia non Dio che ama il sangue”.

E continua, l’autore della lettera, Samaan Daoud: “Ti ho conosciuto da tanti anni, dal 1988, avevo in quel tempo 18 anni. All’inizio mi piacevano tantissimo le tue nuove idee sulle religioni. Mi piaceva la tua apertura verso gli altri, il tuo modo di fare, la fondazione di Mar Musa…Allora, Paolo, ti prego: Abbi pietà del popolo siriano, particolarmente dei cristiani rimasti, e non commerciare col loro sangue, perché noi non ti abbiamo nominato delegato o portavoce dei cristiani della Siria”.
Annunci Premium Publisher Network

http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/siria-syria-siria-25767/


RispondiCitazione
giorgiolx
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 63
 

quello che non capisco è che in siria era un combattente per la libertà contro l'oppressore Assad, in italia era accusato di terrorismo 🙄


RispondiCitazione
uomospeciale
Prominent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 776
 

Mi chiedo quale ideale (ammesso non fosse un contractor, ovvero un mercenario) può portare un ragazzo di vent'anni a morire a migliaia di chilometri da casa sua, in una terra dove non si parla la sua lingua e dove non esistono le sue tradizioni.

"Ideali"?
Non servono ideali.
Basta e avanza la stupidità.


RispondiCitazione
Pagina 1 / 2
Condividi: