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Situazione sul campo (Iran)

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BSMLLHTL
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ECCO QUA L'INTERVISTA A CUI MI RIFERIVO:
Caludio Moffa ci parla degli sviluppi post-elettorali in Iran
Sabato - 11 Luglio 2009 - 12:03
Intervista a Caludio Moffa, scrittore e direttore dell'istituto Enrico Mattei in Vicino e Medioriente (AUDIO)

A proposito degli eventi post elettorali a Teheran si è tenuto lo scorso 22 giugno un dibattito a Roma intitolato "Chi ha ucciso Neda Soltani" a cui anche Lei ha partecipato. Allora quali erano i temi principalmente trattati in questo dibattito e come si è concluso?

È stato promosso dal Master ed hanno partecipato alcuni studiosi, giornalisti ed anche esponenti politici. Si è concluso con delle differenti posizioni, si è parlato dei fatti cercando di analizzare la dinamica degli evevnti nei giorni succesivi alle elezioni, cercando di andare affondo di questi fatti oltre la demonizzazione dei risultati elettorali, tutte le mistificazioni della gran parte dei massmedia occidentali e si è discusso su quali forze sono opposte, si oppongono tutt'ora al governo di Ahmadinejad sia in Iran sia soprattutto in Occidente.

Lei come commenta questo dibattito?

Innanzitutto è una piccolissima iniziativa e dentro un master che ha autorevoli docenti che ha svolto un corso per tutto un anno ma il problema, di questo sono sicurissimo non per sminuire la nostra iniziativa, il problema non è la singola iniziativa, il singolo dibattito, qui sorge un problema di carattere strategico generale, è il problema di spazi, di informazione alternativa in Occidente su alcuni questioni che riguradano Medioriente che sono crociali; l'Iran, il Libano, la Siria, il conflitto israeleo-palestinese, e dunque c'è un problema, l'abbiamo visto proprio con la crisi iraniana, di qualcosa che riesca a superare l'assedio masmediatico all'Iran che si è svolto nei giorni successivi alle elezioni, assediano soltatnto delle grandi testate giornalistiche ma anche di internet, se non ci sarà una risoluzione questa problema in termini strategici cioè con un internet alternativo a livello planetario con un google alternativo al livello planetario che ovviamente deve essere promosso da quei paesi, come i paesi islamici, paesi arabi che vivono e subiscono la propaganda occidentale, purtroppo gli effetti di quanto è stato scritto su internet, lo stesso ceto politico occidentale, sono distruttivi cioe è passata in Occidente, la realtà virtuale inesistente di una rivoluzione che non era tale, che non esisteva con cifre gonfiate, con video truccati, e questa è un problema che riguarda internet e chi lo controlla in Occidente in genere sono forse gruppi di potere che sono molto legati ai settori più oltansiziti dell'Occidente e in particolare a tutto quello che ruota attorno a Israele. Se non c'è una soluzione startegica, un progetto strategico di questo tipo, ogni volta ricominciamo da capo. Ripeto, non per sminuire la nostra inizitiva ma per dire che si è trattato di un piccolo dibattito, assediato da una onda montante, di una disinformazione calcolata sull'Iran.

Secondo Lei il ruolo dei media occidentale è un ruolo veramente importante nel fomentare i disordini post elettorali, soprattutto per quanto riguardava il caso di Neda?

Sì, certo perchè quel filmato è stato preso come l'emblema di una rivolta effettiva, e soprattutto è stato subito calssificata come un crimine compiuto da elementi legati al governo, dalle forze di polizia o dai miliziani legati al governo quando l'inchiesta si deve fare partendo da zero, perchè è chiaro che quel video che inizia esattamente nel momento in cui viene uccisa la povera Neda con un operatore che era rivolto verso le persone che camminavano per protestare, quindi era ben collocato esattamente nel momento giusto, nel punto giusto, è qualcosa che scuscita molti interrogativi, nessuno può dire con certtezza che Neda è stata uccisa da forze legate al governo, dalla polizia, mentre molto c'è da sospettare che si sia trattato di un assassinio da parte dei provocatori che hanno seminato caos per qualche giorno a Teheran.

La grandissima partecipazione di iraniani alle elezioni del 12 giugno è una verità innegabile, confermata anche dagli stessi media occidentali, adesso come si può spiegare una presenza senza precedenti?

Perchè ovviamente il popolo iraniano ha percepito l'importanza dello scontro in atto. L'Iran è ovviamernte un paese che ha molti legami internazionali ma è anche sottoposto a attachi molti forti e ha ostilità preconcette perchè vuole sviluppare il nucleare civile nel pieno rispetto per altro del diritto internazionale e dello statuto dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, sostiene i movimenti di liberazione in Medio Oriente, in particolare Hezbollah e Hamas, e quindi è attaccato da tutte le forze che invece in qualche modo sono sensibili alla politica oltranzista di Israele, e quindi è stata una tappa importante; credo poi ma questo è un aspetto che non è stato mai affrontato che c'è in questione anche una motivazione interna agli equilibri sociali in Iran, ed è comunque evidente che il governo di Ahmadinejad è contrastato, è rappresentativo degli strati sociali più disagiati del paese, perchè porta avanti una politica sociale coraggiosa attenta ai bisogni della gente comune, dei lavoratori, e questo è testimoniato dal fatto che la rivolta di piazza in realtà è stata confinata soltanto in un quartiere di Tehran e praticamente ha visto partecipare soprattutto persone agiate, appartenenti alle classi superiori. Quindi c'è stata anche una motivazione interna. Quello che c'è d'augurarsi è che adesso si proceda a una pacificazione interna reale anche se le dichiarazioni di guerra di qualche esponente politico purtroppo fanno temere che questo obiettivo sia difficile, però probabilmente la crisi più acuta è stata superata.

A cura di Shima


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