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Sotto processo la tortura psicologica Usa


Tao
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I legali del detenuto José Padilla – arrestato nel maggio del 2002 all’aeroporto di Chicago-O'Hare e classificato come “combattente nemico” – hanno dichiarato che il loro assitito non è in grado di sostenere alcun processo, in quanto il governo Usa l’avrebbe fatto letteralmente uscire di testa. I crudeli metodi cui gli interrogatori negli Usa hanno fatto ricorso dall’11 settembre per "ammorbidire" i prigionieri finalmente stanno per essere sottoposti a processo

Qualcosa di sorprendente sta accadendo in un’aula di tribunale di Miami. I crudeli metodi cui gli interrogatori negli Usa hanno fatto ricorso dall’11 settembre per "ammorbidire" i prigionieri finalmente stanno per essere sottoposti a processo.

È stato un imprevisto. Il piano dell’amministrazione Bush, infatti, era processare il detenuto José Padilla per aver presumibilmente preso parte ad una rete legata al terrorismo internazionale. Ma i legali di Padilla hanno dichiarato che il loro assitito non è in grado di sostenere alcun processo, in quanto il governo Usa l’avrebbe fatto letteralmente uscire di testa.

Arrestato nel maggio del 2002 all’aeroporto di Chicago-O'Hare, Padilla, nato a Brooklyn ed ex membro di una banda criminale, è stato classificato come “combattente nemico” e condotto in una prigione della marina militare Usa a Charleston, Carolina del Sud. È stato rinchiuso in una cella di tre metri per due, senza luce naturale, e sprovvista di orologio e calendario. Ogni volta che lasciava la sua stanzetta, il detenuto Padilla veniva ammanettato, e gli venivano fatti indossare pesanti occhiali neri di protezione e cuffie isolanti. È stato tenuto in queste condizioni per 1.307 giorni. Gli è stato proibito qualsiasi contatto se non con i suoi interrogatori, i quali non hanno lesinato la predisposizione di un’estrema deprivazione sensoriale per mezzo di luci accecanti e suoni martellanti. Padilla sostiene anche di esser stato sottoposto a iniezioni di un "siero della verità”, sostanza che i suoi avvocati ritengono essere LSD o PCP (quest’ultima, chiamata anche “polvere d’angelo”, è una droga molto potente, con effetti allucinogeni – NdT).

Secondo i legali di Padilla e due medici psichiatri che l’hanno visitato, l’uomo è stato maltrattato a tal punto, sia fisicamente sia mentalmente, da non riuscire a presenziare in sua stessa difesa. Padilla è convinto che i suoi avvocati facciano "parte di un programma di interrogatorio continuo”, e considera i suoi carcerieri dei protettori. Per dimostrare “la gravità delle torture inflitte a Padilla”, i suoi legali vogliono raccontare alla corte quanto accaduto nel corso degli anni trascorsi al carcere militare. L’accusa si oppone strenuamente, sostenendo la piena lucidità mentale di Padilla e l’irrilevanza del trattamento inflittogli.

Il giudice distrettuale Marcia Cooke non sembra essere d’accordo. “Non è che Padilla vivesse rinchiuso in uno scatolone. Si trovava in un luogo nel quale gli sono successe determinate cose”. Il giudice Cook ha ordinato a diversi membri del personale carcerario di testimoniare sullo stato mentale di Padilla alle udienze, iniziate giovedì 22 febbraio. Verrà chiesto loro com’è possibile che un uomo accusato di aver partecipato ad elaborate cospirazioni anti-governative ora si comporti, secondo le parole di chi lavora nel carcere, “come un soprammobile”.

È difficile non dare il giusto peso a queste udienze. Le tecniche impiegate per soggiogare Padilla fanno parte della procedura standard impiegata a Guantánamo Bay sin dall’arrivo dei primi prigionieri cinque anni fa. Questi erano costretti a indossare occhiali di protezione oscurati e cuffie isolanti; venivano tenuti in isolamento prolungato, interrotto da luci intermittenti e musica heavy metal. Queste stesse pratiche sono state documentate in decine di casi di “consegne straordinarie” ("extraordinary rendition") portate a termine dalla CIA, come hanno dimostrato i casi delle prigioni in Iraq ed Afghanistan.

Numerosi prigionieri hanno accusato gli stessi sintomi di Padilla. Secondo James Yee, ex cappellano militare musulmano presso la base di Guantánamo, esiste un’intera ala del carcere chiamato Delta Block dove vengono rinchiusi i detenuti colpiti da problemi psichici. “Di solito mi rispondevano in tono bambinesco, parlando di cose insensate. Molti di loro cantavano a voce alta canzoni per bambini, ripetendole in continuazione”. Tutti i detenuti del Delta Block sono stati sotto stretta sorveglianza 24 ore al giorno per impedire che commettessero atti di suicidio (“suicide watch”).

Human Rights Watch ha denunciato l’esistenza di un centro di detenzione gestito dagli Stati Uniti nei pressi di Kabul conosciuto come la “prigione dell’oscurità” – costituita da celle minuscole completamente buie, in cui si sentono strani suoni assordanti. “Molti prigionieri sono impazziti”, ha ricordato un ex detenuto. “Sentivo la gente sbattere la testa contro i muri e contro le porte”.

Queste sistematiche tecniche di “controllo mentale” non sono mai state esaminate scrupolosamente in un tribunale americano perché i prigionieri nelle carceri sono stranieri e sono stati privati del diritto di habeas corpus – un provvedimento che è stato appoggiato solo da una corte d’appello federale a Washington DC. C’è solo un’unica ragione che differenzia il caso di Padilla da questi: egli è cittadino americano. Inizialmente, l’amministrazione americana non aveva intenzione di processarlo, ma, quando la condizione di combattente nemico del detenuto è stata respinta dalla Corte Suprema, ha bruscamente invertito la rotta, accusando Padilla e trasferendolo sotto custodia civile. Questo rende il caso di Padilla unico – è l’unica vittima dell’oltretomba legale post-11 settembre ad affrontare un processo ordinario Usa.

Ora che la salute mentale di Padilla sembra essere il fulcro della questione, le accuse del governo devono fronteggiare un ostacolo. La CIA e l’esercito Usa sanno, sin dagli inizi degli anni sessanta, che estrema privazione e sovraccarico sensoriali causano distruzione della personalità – è questo è il punto. “La privazione di stimoli provoca regressione, privando la mente del soggetto di contatti con il mondo esterno e imponendola, così, a se stessa. Al contempo, il fornire stimoli in maniera ponderata durante l’interrogatorio tende a far sì che il soggetto regredito veda l’interrogatore come una figura paterna”. La fonte è il Kubark Counterintelligence Interrogation, un manuale "desecretato" della CIA del 1963 sulle tecniche di interrogatorio “pesanti” nei confronti di “fonti resistenti”.

Il manuale si basa sulle rivelazioni del famoso progetto MK-ULTRA1, che negli anni cinquanta versò circa 25 milioni di dollari nelle tasche di un gruppo di scienziati per portare avanti una ricerca su cosiddette “tecniche inusuali di interrogatorio”. Uno degli psichiatri destinatari dei fondi CIA è stato l’ignobile Ewen Cameron, dell’Università McGill di Montreal. Cameron ha sottoposto centinaia di pazienti psichiatrici a pesanti sedute di elettroshock e totale isolamento sensoriale, e li ha drogati con LSD e PCP. Nel 1960, Cameron ha tenuto una conferenza presso la base dell’Air Force di Brooks, in Texas, in occasione della quale dichiarò che la deprivazione sensoriale “produce i sintomi primitivi della schizofrenia".

Non c’è bisogno di tornare così indietro nel tempo per dimostrare come i militari Usa sapessero di essere sul punto di condurre Padilla alla follia. Il manuale di settore dell’esercito, ristampato proprio lo scorso anno, afferma: “La privazione sensoriale può comportare ansia estrema, allucinazioni, ragionamenti bizzarri, depressione e atteggiamento antisociale” – nonché “angoscia psicologica significativa”.

Se queste pratiche hanno
letteralmente mandato fuori di testa Padilla, significa che il governo Usa ha deliberatamente fatto impazzire centinaia, se non migliaia, di prigionieri in tutto il mondo. Ciò che è sotto processo in Florida non è lo stato mentale di un uomo, ma l’intero sistema di tortura psicologica degli Stati Uniti d’America.

1. Il progetto MKULTRA (conosciuto anche come MK-ULTRA) si riferisce ad una serie di attività svolte dalla CIA tra gli anni Cinquanta e Sessanta che aveva come scopo quello di influenzare e controllare il comportamento di determinate persone (cosiddetto controllo mentale). Tali esperimenti prevedevano la somministrazione dell'ipnosi, sieri della verità, messaggi subliminali, LSD e altri tipi di violenze psicologiche su cavie umane (NdT).

Versione originale:

Naomi Klein
Fonte: www.guardian.co.uk/
Link: http://www.guardian.co.uk/comment/story/0,,2019341,00.html
23.02.07

Versione italiana:

Fonte: www.nuovimondimedia.com
Link

Traduzione a cura di Arianna Ghetti per Nuovi Mondi Media


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