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Tel Aviv si prepara alla guerra


Anonymous
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TEL AVIV SI PREAPARA ALLA GUERRA

ISRAELE «Punto di svolta 5», decine di città coinvolte in una mega simulazione d'attacco. Mobilitati ospedali, ospizi e servizi d'emergenza. Lo Stato ebraico si sente insicuro

L'esercitazione «Punto di svolta 5» vivrà il suo momento più drammatico oggi, quando per due volte la popolazione di Israele sarà chiamata a raggiungere i rifugi nel corso di una simulazione di una pioggia di razzi e missili che si «abbatterà» sul paese. Sono le manovre civili più ampie, almeno in questi ultimi 10-15 anni, e nonostante i vertici politico-militari ne abbiano ridimensionato il significato, è fin troppo chiaro che Israele sta preparando la popolazione ad un attacco contro l'Iran o Hezbollah (o entrambi) che vedrebbe l'inevitabile reazione da parte di avversari in grado di colpire lo Stato ebraico.

L'ampiezza dell'esercitazione non lascia dubbi sull'importanza che viene assegnata all'addestramento delle «retrovie», a cinque anni di distanza dall'offensiva aerea e, in seguito, anche terrestre in Libano del sud, alla quale Hezbollah rispose lanciando oltre 4.000 «katiusha» contro il nord d'Israele. In quei giorni le vittime civili israeliane furono relativamente poche, alcune decine rispetto ai 1.200 libanesi (e ad un numero imprecisato di combattenti del movimento sciita), ma la caduta di tanti razzi generò panico tra la popolazione. Decine di migliaia di israeliani abbandonarono per giorni le loro case in Galilea e si spostarono verso Tel Aviv. Stavolta però, in caso di una nuova offensiva in Libano, Tel Aviv non verrebbe risparmiata - come il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha minacciato più volte - ed è fin troppo chiaro che le batterie anti-razzi, «Arrow» e «Iron Dome», potranno fermare solo in minima parte la reazione di Hezbollah (o dell'Iran). Per i comandi israeliani l'unica soluzione è preparare i civili al peggio, ossia a uno scenario in cui il centro del paese viene colpito da centinaia di missili al giorno.

«Punto di svolta 5» include fra l'altro la simulazione dell'esplosione di un elicottero in un centro abitato della Galilea, un attacco alla Knesset (il parlamento), la mobilitazione di ospedali e ospizi, di tutti i servizi d'emergenza, l'invio di sms alla popolazione, test di resistenza della rete telefonica mobile. Il 60% degli israeliani ha già ricevuto le nuove maschere antigas, gli altri le avranno entro l'anno prossimo. In totale saranno 80 le municipalità coinvolte nelle simulazioni. «I nostri nemici sanno perfettamente che, se ci attaccheranno, noi li colpiremo in modo devastante, ma dobbiamo prepararci perché (i nemici) hanno la capacità di sparare missili e razzi contro ogni parte del nostro territorio» ha spiegato il vice ministro della difesa Matan Vilnai.

Israele parla di difesa, ma nel paese tutti sanno che l'opzione di un raid aereo contro le centrali nucleari iraniane e di un «regolamento di conti» con Hezbollah rimane sul tavolo del primo ministro Netanyahu (e di Barack Obama). E nessuna può metterla in discussione, come ha dimostrato il polverone sollevato dalle dichiarazioni, qualche settimana fa, dell'ex capo del Mossad, Meir Dagan, apertamente contrario ad un attacco «preventivo» all'Iran e, per questo, criticato duramente da governo e opposizione. Di recente la stampa israeliana ha anche ripreso a parlare dell'unità «Shaldag», creata nel 1977 per operare dietro le «linee nemiche». Oggi nella stanza dei bottoni delle Forze Armate israeliane, ci sono diversi ex membri dell'unità «Shaldag», a cominciare dal capo di stato maggiore, generale Benny Gantz. Secondo alcuni questa concentrazione di ex commando ai vertici militari rende più probabili operazioni «audaci» in un Medio Oriente instabile, attraversato da rivolte, con un Egitto più «ostile» verso Israele. Le Forze Armate israeliane, ha rivelato da parte sua il Jerusalem Post, hanno portato da 200 a diverse migliaia l'elenco degli «obiettivi» in Libano del sud e nella Striscia di Gaza, in vista di guerre future. Non a caso il nuovo piano strategico che i comandi presenteranno (forse ad agosto) punta molto sull'acquisto immediato di altri cacciabombardieri F-15 ed F-16 a lungo raggio (gli F-35 Stealth arriveranno solo nel 2017) e sullo sviluppo dell'intelligence.

Qualche giorno fa, durante una conferenza, l'ex generale, ora analista strategico, Giora Eiland, ha escluso che Hezbollah, reso più fragile, a suo dire, dalla crisi che sta affrontando l'alleato regime del presidente siriano Bashar Assad, tenti azioni militari contro Israele e ha previsto una situazione calma al confine con il Libano. Ma proprio un Hezbollah apparentemente più isolato e meno protetto potrebbe spingere Israele a scatenare la scintilla di quel «regolamento di conti» con il movimento sciita, che l'establishment politico-militare ha in mente dal 2006.

Michele Giorgio
Fonte: www.ilmanifesto.it
22.06.2011


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hylly
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Post: 13
 

Loro l' hanno in mente, gli altri gli e ne danno motivo.
Oggi come oggi, qualsiasi situazione internazionale, sopratutto in quella zona israeliana e palestinese, iraniana e siriana, se si entra in conflitto,
non ci sara' una risposta, ma una soluzione del problema sia militarmente che come chiusura effettiva delle capacita' di un popolo o di una classe dirigente, o di una funzionalita' di un luogo. Praticamente, lasciano un paese su un deserto e chi rimane alla vera e prorpia sopravvivenza.


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helios
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Post: 16537
 

TEL AVIV – Due notizie provenienti dal regime sionista sono preoccupanti perchè lasciano pensare alla volontà di Israele di aggredire nuovamente il Libano.

A cominciate dall’artiglieria pesante schierata nelle ultime ore da TelAviv nelle fattorie di Sheba, zone occupate del Libano meridionale. Secondo l’IRIB le autorità sioniste ufficialmente parlano di esercitazioni, anche se non si capisce perchè sia stata scelta una zona così sensibile per queste attività. Intanto, la rete libanese Al-Manar ha spiegato che il regime di TelAviv avrebbe costruito un bunker sotterraneo dove troverebbero riparo nel caso di una nuova guerra con il Libano i ministri. Israele teme seriamente le capacità missilistiche degli Hezbollah libanesi che nelle ultime dichiarazioni hanno annunciato che colpiranno TelAviv nel caso di una aggressione.

http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/93582-israele-schiera-artiglieria-pesante-a-sud-libano-costruito-bunker-speciale-per-gabinetto-di-guerra

Loro l' hanno in mente, gli altri gli e ne danno motivo.

'loro' non possono far altro che far guerra contro tutti ma fino a quando?


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