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Tsipras: lo scandalo e la vergogna sono assoluti


Stodler
Famed Member
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TSIPRAS: LO SCANDALO E LA VERGOGNA SONO ASSOLUTI di Stathis Kouvelakis

Il 29 luglio scorso criticavamo il Patto militare Grecia-Israele sottoscritto dal governo di Syriza.
Ma al peggio non c'è limite.
Il governo di Tsipras ha deciso di non applicare la direttiva europea sull'obbligo di etichettatura dei prodotti israeliani provenienti dai territori occupati.

Lo scandalo e la vergogna sono assoluti: la Grecia sfiderà la direttiva UE sulla etichettatura dei prodotti provenienti dalle colonie Israeliane!
Non contento di manifestare il suo servilismo verso Netanyahu durante il suo viaggio in Israele e di riconoscere Gerusalemme come capitale d'Israele, Tsipras e il suo governo vanno avanti su questa strada di abiezione: "disobbediranno" alla Unione europea, a cui hanno vergognosamente capitolato con la firma di un memorandum terzo, rifiutando l'etichettatura dei prodotti provenienti dai territori palestinesi occupati da Israele.
L'ironia della situazione è che, secondo l’articolo del quotidiano israeliano "Times of Israel, l'unico governo europeo che adotta la stessa posizione è il governo ultra-reazionario, apertamente razzista e antisemita ungherese di Viktor Orban.

Ecco la traduzione di questo articolo sul Times of Israel da Vangelis Goulas:

«Tsipras ha sfidato la direttiva dell’Unione europea sull’obbligo di etichettetura dei prodotti provenienti dai territori occupati da Israele

Il giorno dopo la visita del premier greco Tsipras a Gerusalemme il ministro degli Esteri greco Nikos Kotzias ha inviato una lettera al primo ministro Benjamin Netanyahu, informandolo della opposizione di Atene alle direttive dell'Unione Europea.
Secondo le linee guida approvate all'inizio di questo mese da parte della Commissione europea, i prodotti fabbricati sui territori palestinesi occupati nel 1967 non possono affermare di essere "Made in Israele". Essi devono essere etichettati con una formulazione come "Prodotto in Cisgiordania (insediamenti israeliani)".
"La Commissione europea si aspetta che tutti gli Stati membri rispettino il diritto comunitario", ha detto la settimana scorsa un funzionario della delegazione UE in Israele. Un altro paese europeo, tuttavia, ha già dichiarato la sua intenzione di sfidare le direttive di Bruxelles sull'etichettatura. "Noi non sosteniamo questa decisione", ha detto il ministro degli Esteri ungherese Péter Szíjjártó all'inizio di questo mese ad un evento del Council of Foreign Relations di Israele.
"E 'uno strumento inefficace. E' irrazionale e non contribuisce ad una soluzione [al conflitto israelo-palestinese], ma provoca danni."
All'inizio di questo mese, la Cdu, il partito della cancelliera tedesca Angela Merkel nel Bundestag ha respinto l'iniziativa europea in materia di etichettatura come "cattiva", col motivo che potrebbe essere oggetto di abuso da parte dei nemici di Israele e non facilita la riconciliazione israelo-palestinese. Tuttavia Berlino non ha annunciato ufficialmente se rifiuterà di tenere conto delle direttive comunitarie.
Domenica Netanyahu, in risposta alle nuove linee guida in materia di etichettatura, ha annunciato che Israele sospende i contatti con l'Unione europea per quanto riguarda gli sforzi per negoziare un accordo di pace tra Israele ei palestinesi. Mentre le relazioni con i singoli paesi europei continueranno, il dialogo con le organizzazioni dell'Unione europea sul processo di pace si fermerà».

* Fonte: Stathis Kouvelakis

http://sollevazione.blogspot.it/2015/12/tsipras-lo-scandalo-e-la-vergogna-sono.html


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oriundo2006
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Di che stupirsi ? Dove lo scandalo ? Dove la vergogna ? E de che ? Anzi, Tzipras da vero J. ( di origine balcanica ) protegge la SUA VERA patria. E’ li’ per questo: Sthatis non lo hai capito ? DEVE fare gli interessi di chi lo ha piazzato li’ e gli ha fatto VINCERE le ‘elezioni’. ‘Libere’, si capisce…Molti qui su CDC, specie un commentatore ( Georgios ) che da un po’ non partecipa piu’ alle nostre velleità politiche da tastiera, e me ne dispiace, si facevano delle illusioni e su T. e sul ‘popolo’ e su quello e su questo.
Dispiace dire che dietro T. c’era il vuoto, ovvero bastava tirare dalla propria parte costui ( cosa non certo difficile ) e tutta quanta la protesta si sarebbe dissolta al sole, nonostante proclami ‘antinazisti’ sul Partenone e vegliardi rimambiti pronti alle armi e suffragette disposte all’estremo sacrificio pur di supportare questo individuo ritenuto erede di Agamennone o di Leonida…quando era solo un individuo senz’arte nè parte, pronto a tutto pur di vendere la Grecia al nemico. Ora, dopo la vendita si compiace di un ultimo atto di servilismo: in fondo non vuol far sapere ai greci che l’Attica è simile oramai ad un territorio occupato da Sion come la Palestina. Meglio che non sia neppure indicato nelle etichette…potrebbero farsi delle domande.


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mda1
 mda1
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