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Tunisia: no a militari italiani nel nostro paese


marcopa
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Il mondo non e' composto, ora piu' che mai, da compartimenti stagni, incomunicanti, ma i rapporti tra paesi, popoli,devono essere diversi da come ora li intendiamo noi occidentali.
marcopa

Il governo di Tunisi respinge «qualunque ingerenza negli affari interni». Frattini: «Ripristinare pattugliamenti»
le autorità però si sono dette pronte a cooperare con altri paesi

Tunisia: no alla polizia italiana sul nostro suolo per fermare gli immigrati

(Ansa)
MILANO - La Tunisia respinge «qualunque ingerenza nei suoi affari interni». Lo ha reso noto il ministero degli Esteri in reazione all'ipotesi dell'Italia di dispiegare forze di polizia per contenere il flusso di immigrazione clandestina verso l'Europa.

COOPERAZIONE - Le autorità di transizione della Tunisia si sono però dette «pronte a cooperare» con gli altri paesi per far fronte all'ondata di immigrazione clandestina che si sta riversando in Europa, e in particolare in Italia. Dopo il primo rifiuto da parte di Tunisi dell'ipotesi di invio di ispettori italiani, avanzata ieri dal ministro dell'Interno Roberto Maroni, oggi Frattini andrà a Tunisi per insistere sulla necessità di un'azione congiunta da parte dei due governi: «sono certo che la collaborazione tra i nostri due paesi riprenderà più forte di prima», ha detto il ministero degli Esteri, conversando con i giornalisti a Damasco, prima tappa del suo tour regionale. «Finora il meccanismo ha funzionato e vogliamo ripristinare quel meccanismo che fino a un mese fa aveva portato a zero l'immigrazione clandestina» ha detto, motivando la richiesta di pattugliamenti delle coste nordafricane per far fronte all'emergenza sbarchi.

STRUMENTI - Il tema dell'immigrazione irrompe nella fitta agenda di impegni del ministro degli Esteri, Franco Frattini, in visita a Damasco per incontrare il presidente siriano, Bashar al-Assad, e il pari grado Walid Moallem. L'Italia è pronta a collaborare con la Tunisia per fermare gli enormi flussi di migranti irregolari degli ultimi giorni attraverso «un aiuto logistico, equipaggiamento per le forze di polizia e la messa a disposizione di strumenti importanti, sia navali sia terrestri, per il pattugliamento della costa tunisina», ha sottolineato il ministro prima di atterrare in Siria. Frattini, dopo una tappa in Giordania per incontrare re Abdallah, sarà nel pomeriggio a Tunisi dove avrà un faccia a faccia con il primo ministro ad interim, Mohamed Gannouchi. Obiettivo della visita nel Paese maghrebino, ha spiegato il titolare della Farnesina, è «ottenere la conferma della volontà di lavorare con l'Italia, come sempre si è fatto, per frenare quel flusso migratorio irregolare» che si può fermare solo intervenendo sui porti di partenza.

Redazione online
14 febbraio 2011
www.corriere.it


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