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Un nuovo alleato o un nuovo idiota?


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
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Jim Rogers non esita a dare dell'idiota a Bernanke sui network televisivi finanziari più importanti. Come biasimarlo. Quel poveraccio non ne azzecca una da quando ha la carica di Chairman della banca centrale americana ma soprattutto da quando è cominciata la crisi.

Fa bene lo stesso Rogers a chiedere a chi lo intervista, "ma se lei avesse questo soggetto qua che per un anno e mezzo non ne dice una giusta, continuerebbe a chiamarlo in studio oppure smetterebbe?" Risposta scontata.

Eppure il barbuto imbarazzante è lì che continua a gestire la politica monetaria degli stati uniti. Ancora non l'hanno licenziato. Non che servirebbe a niente, la soluzione sarebbe abolire la banca centrale, non licenziare i suoi burocrati.

In ogni caso, se Bernacchi è un idiota cosa dire del nostro Tricheco? Come definirlo? Si è fatto giocare come un bambino quando l'euro contro dollaro era a 1.60. Poi è stato costretto a tagliare i tassi con l'euro sui minimi.

Adesso, facendo leva sul crollo dei prezzi delle materie prime che presumibilmente conterrà nel breve periodo le spinte sui prezzi al consumo, avrebbe largo spazio per continuare. Oggi era atteso un taglio di mezzo punto percentuale.

Prima di lui toccava però alla Banca d'Inghilterra. Che a sorpresa taglia di 150 anzi che di 50 punti. I mercati azionari, sotto pressione dall'apertura di ieri (evidentemente non avevano più niente da festeggiare per l'elezione del nuovo Roosvelt americano o semplicemente avevano bisogno di una pausa), cominciano a riprendersi.

A questo punto gli operatori scontano l'aspettativa che anche il francese tagli più di quanto era atteso. Invece lui e i compagni di merende tagliano esattamente di 50. Gran delusione, i mercati crollano, e abbiamo visto come è andata a finire. Anche oggi negli usa un altro -5%.

Non possiamo dire come sarebbe andata se il tricheco avesse tagliato di un punto intero. Probabilmente meno peggio di come è andata. La BoE aveva aperto un gioco psicologico molto importante che è stato immediatamente deluso. Chiunque per dare un sostegno ai mercati avrebbe tagliato qualcosa di più che un semplice 0.50.

E qua sorge naturale la domanda alla quale non riusciamo a trovare risposta. Ma vogliono dare il sostegno ai mercati come facevano una volta, oppure oramai è loro interesse lasciarli sprofondare? Hanno fatto di tutto per distruggere i meccanismi del mercato. Se siamo scesi così velocemente è anche merito loro. Possibile che vogliano fare di peggio? Fino a dove?

Nel periodo 2001-2003 ogni mossa, parola, movimento, azione, era finalizzata a sostenere il mercato da un crollo che aveva ragionevolmente ancora molto spazio di discesa.

Si vedevano movimenti anomali a fine serata risollevare il mercato da abissi che sembravano non avere fondo. Le banche centrali ben coordinate tra di loro erano sempre pronte a a fare di tutto per salvare il salvabile. Ci riuscirono. Sbagliarono comunque perchè una crisi a quel tempo avrebbe ben ripulito il sistema senza causare troppi danni.

Oggi invece i danni sarebbero enormi, e in ogni caso sono inevitabili. Eppure da qualche mese non ci mettono neanche la metà dell'impegno di allora se non per salvare gli amici. Qualcosa non torna. Abituati al gioco di moral hazard, ci troviamo come spiazzati. Se la BCE oggi voleva provare a salvare i mercati almeno da qua a fine anno ha sbagliato di grosso. O sono ancora più idioti di Bernanke oppure semplicemente hanno altri piani in testa.

Oggi abbiamo fatto due conti relativamente alle performance del 2001 e al 2002.

- nel 2001, l'indice eurostoxx50 era arrivato a perdere il 42% ma nell'ultimo trimestre riusci a limare le perdite a un -20%

- nel 2002, l'indice era arrivato a perdere il 44%, ma nell'ultimo trimestre chiuse con un misero 37%, anche se erano riusciti a tirarlo su fino a un -28%

- nel 2008 l'indice è arrivato a perdere il 50%, adesso siamo a -42%, per perdere un 37% dovrebbe andare a chiudere l'anno intorno a 2750 (dove era prima della elezione di Osama, pardon Obama).

Mancano meno di due mesi alla fine del 2008. Se la discesa nei prossimi giorni continuasse potrebbe finire veramente male. Mentre le borse europee, nonostante la caduta di questi due giorni, continuano ad avere tutta l'aria di avere fatto un minimo a ottobre, quelle americane sia da un punto di vista fondamentale che tecnico diventano a questo punto a rischio.

L'S&P, una volta rotto al ribasso il trading range dell'ultimo mese, chiama inevitabilmente un livello tra 650 e 700. Pensavamo potesse essere raggiunto solo nel 2009. Invece con il movimento di questi due giorni potrebbe diventare realtà entro fine anno. Se facesse così si tirerebbe giù tutto anche in europa a livelli estremi mai visti.

Chi vuole questo e perchè? Oppure si tratta di un ribasso talmente forte da non poter essere posticipato neanche di qualche mese? Forse davvero a questo punto, sapendo che l'inevitabile è arrivato preferiscono lasciare che lo spurgo arrivi, violentissimo. Ma ancora una volta, a quale pro?

Le liquidazioni forzate viste una decina di giorni fa sembravano essersi esaurite. Con gli indici che riprendono a scendere violentemente come ieri e oggi potrebbero riemergere all'improvviso.

Quando Trichet alzò i tassi al 4.25% il differenziale tra america e europa sfondò i 200 basis point che si erano raggiunti solo per qualche settimana a fine 2002. Oggi siamo all'1% in america contro il 3.25% percento in europa. Ancora oltre i duecento punti. Sempre sui massimi storici.

Gli scompensi di mercato a cui assitiamo tutti i giorni, non solo sul mercato azionario, potrebbero essere causati anche da questo differenziale. Da un lato è troppo ampio e non dà sufficienti segnali di coordinamento tra i burocrati monetari. Dall'altro evidentemente crea forti perdite su strategie impostate sul differenziale e spinge a liquidazioni forzate. Anche per questo Trichet avrebbe dovuto tagliare di almeno un cento punti anche alla luce di quanto fatto dalla BOE.

Il problema è che uno spurgo violentissimo rischia di ingrippare l'economia reale che già a ottobre nel giro di qualche settimana si è quasi ingessata e ora rischia il fermo completo. Perchè volere questo? E soprattutto chi si ritroverebbe avvantaggiato in questo scenario.

La risposta non è neanche difficile. Sicuramente i primi della lista sono in banchieri centrali stessi e chi ne legittima l'operato. Sarebbe la difesa migliore della loro cartamoneta destinata alla distruzione totale.

E poi ci sono i soliti amici! La cartamoneta tanto dal sistema non esce mai, quindi in tale ipotesi rimarrebbe comunque nelle mani di un numero sempre più ristretto di soggetti che controlla e gestisce il tutto. Ancora una volta la vittoria del mondo di carta. Questa volta però con un nuovo alleato.

Francesco
Fonte: www.usemlab.com
Link: http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&task=view&id=318&Itemid=1
6.11.08


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