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Una semplice riflessione sulla mossa BCE


pietroancona
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2649
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Una semplice riflessione.
La mossa della BCE non servirà a niente!!!

Non bisogna certo essere scienziati dell'economia per capire come la misura adottata dalla BCE non guarirà l'Europa dal male della deflazione. Dalla deflazione si guarisce soltanto con il ripristino del potere di acquisto dei salari e delle pensioni riportandolo al livello antecedente il blocco che oramai dura da quasi venti anni.

Anche se il tasso di sconto della BCE è quasi azzerato esso non stimolerà gli investimenti. Questi vengono stimolati soltanto dalla domanda. Se non c'è richiesta di prodotti la produzione degli stessi si riduce e non è incentivata a crescere.

Perchè non si agisce dal lato della domanda aumentando i salari e le pensioni? Per una ragione ideologica e politica. Il dominio capitalistico attuale prevede l'impoverimento dei ceti medi e addirittura la loro estinzione come classe titolare di consumi materiali e culturali pregiati.

Insomma il modello è la popolazione statunitense piena di sacche di morti di fame e di homeles e con tanti analfabeti di ritorno.

Ma gli Stati Uniti non affondano perchè controllano i mercati ed il sistema finanziario mondiale. L'Italia invece può affondare ed anche l'Europa...

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-09-04/la-bce-taglia-tassi-interesse-10-punti-base-005percento-134701.shtml


Citazione
spadaccinonero
Illustrious Member Guest
Registrato: 2 anni fa
Post: 10314
 

cito da Pietro

"Una semplice riflessione.
La mossa della BCE non servirà a niente!!! "

ma va??? XD

caro Pietro non berti le cazzate dei tg

non siamo in regime di deflazione bensì di stagflazione che è molto peggio

mi dici dove cavolo sono i prezzi più bassi???

vai mai in piazza a far la spesa???


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clack
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 407
 

In realtà siamo in una condizione ancora peggiore della stagflazione, termine formato da stagnazione e inflazione. Siamo in recessione e malgrado ciò perdura uno stato di inflazione per i generi di prima necessità.
Condizione per definire la quale non esiste un termine, che io sappia, poiché le teorie economiche non contemplano uno scenario come quello attuale.

Il motivo è semplice. Da un lato i costi di un sistema di distribuzione strutturato su un criterio e sulle necessità di crescita ha costi fissi che sono in larga parte incomprimibili.
Pertanto, diminuendo il totale degli articoli venduti, è evidente che su ognuno di essi vada effettuato un ricarico maggiore nel tentativo di limitare le perdite in termini di incasso.
In secondo luogo, il crollo delle vendite dei generi voluttari ha determinato un calo di profitti che si cerca di compensare intervenendo ancora una volta sui prezzi dei prodotti che è giocoforza acquistare.
Di qui discende anche la considerazione che l'inflazione sopportata dai ceti subalterni è molto superiore sia a quella sopportata dai più ricchi, sia ai valori calcolati a fini di statistica, che con il passare del tempo si tende a definire basandosi sempre più su panieri composti in maniera preponderante dai generi non necessari alla sopravvivenza.

La vera deflazione oggi in atto è quella salariale, in uno scenario che vede un continuo incremento della tassazione, operato dal settore governativo proprio per compensare il gettito minore prodotto dalle sue stesse politiche che si ostina ad eseguire e delle quali non intende riconoscere gli effetti.


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