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Un'altra mina Usa: i bond municipali


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Nella vicenda del subprime, le cose stanno venendo a galla mano mano che procede la circolazione del veleno nelle vene dell'economia. Il Financial Times del 7 novembre riportava che negli Stati uniti esistono circa 2.500 miliardi di buoni muncipali, considerati estremamente sicuri. Nell'economia in cui il debito deve diventare la fonte di plusvalenze (rendite) finanziarie per chi lo assicura, i buoni sono stati emessi non solo dai comuni ma anche da organismi quali i provveditorati scolastici. Come al solito questi buoni sono stati «impacchettati» in veicoli di investimento complessi con cui i vari enti pubblici e hanno effettuato operazioni di investimento leveraged per comperare prodotti reali, come gli autobus gialli adibiti al trasporto delle scolaresche.
Oggi non siamo sicuri che questi 2500 miliardi di buoni municipali esistano. Infatti, come conseguenza della crisi del subprime il relativo mercato sta scomparendo. Le transazioni si sono rarefatte al punto che il mercato di titoli municipali sta svanendo e con esso, ovviamente, il valore dei buoni. Da essi dipendono spesso anche le pensioni dei dipendenti comunali. Questi buoni sono molto ambiti perchè sottoposti a defiscalizzazione. La crisi di questa classe di titoli - ancora non emersa, perchè si conta sul fatto che le autorità federali (la solita Fed) si muoveranno in caso di crisi al salvataggio - deriva dall'esposizione al mercato dei subprime e dei famigerati «veicoli complessi» da parte società assicuratrici dei titoli municipali.

Qui scopriamo un altro inghippo su cui si basa l'economia flessibile fondata sul gioco delle tre carte, tanto amata dagli Alesina-Giavazzi-Ichino di turno. Le maggiori finanziarie che si specializzano nell'assicurazione di buoni emessi dai comuni sono quattro: Ambac, Mbia, Financial Guarantee Insurance Company e Financial Security Assurance. Esse stanno subendo perdite sul fronte dei subprime e stanno perdendo quota nei confronti delle agenzie di rating. Queste ultime sono a loro volta delle società (in effetti delle surrogate finanziarie) che dovrebbero valutare imparzialmente sia titoli che enti e le stesse società finanziarie. La possible perdita della certificazione di triple A (AAA) da parte delle società assicuratrici dei buoni municipali (chiamate anche monoline) metterà in crisi gli stessi buoni e la capacità degli enti locali che li emettono di finanziare il loro debito. Tale debito è reale, nel senso che dal suo finanziamento dipendono scuole, pensioni dei dipendenti pubblici, trasporti ecc.

Il collegamento tra la situazione precaria in cui si trovano le monoline e gli enti locali, soprattutto quelli meno ricchi, è il seguente. Una volta assicurato il titolo emesso dall'ente la monoline può, dietro pagamento, conferire una valutazione triple A alla posizione finanziaria dell'ente, che quindi può immettere sul mercato ulteriore debito attraverso nuovi titoli ed operazioni leveraged. La rivendita della certificazione triple A si effettua soprattutto verso i comuni, le cui finanze non sono in buono stato. L'ente paga inoltre un premio di rischio alla società assicuratrice nel caso il buono andasse «male». Ora che le monoline assicuratrici stanno a loro volta per decadere dalla classifica di triple A, la differenza tra buoni dei comuni e quelli del Tesoro Usa si sta divaricando; mentre nel passato i due tipi di titoli si muovevano assieme. L'eventuale ripercussione sui titoli municipali sarebbe talmente grave, per via dell'impatto su stipendi, servizi e pensioni, che le società di rating si tranquillizzano contando unicamente in un salvataggio da parte del governo.

Joseph Halevi
Fonte: www.ilmanifesto.it
21.11.07


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