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Ventotene,vertice, su portaerei, contro la paura di Euxit


marcopa
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http://www.huffingtonpost.it/2016/08/21/ventotene-vertice_n_11641032.html?1471802327&utm_hp_ref=italy

l'Huffington post | Di Roberto Sommella

Pubblicato: 21/08/2016 19:58 CEST Aggiornato: 21/08/2016 20:16

Vertice Ventotene: Renzi, Merkel, Hollande insieme per sconfiggere la paura di Euxit

VENTOTENE - Da sempre il nemico dell’uomo è la paura. Spesso nasce dentro di lui ma prende forma negli altri. Non a caso Kant sosteneva che per evitare le guerre occorre federare gli Stati, renderli più vicini. Non a caso Altiero Spinelli e gli altri padri del Manifesto di Ventotene sconfissero il terrore di nuovi conflitti nell'isola del confino. È una prescrizione quanto mai attuale per salvare non tanto l’Unione, ma l’Europa stessa. Stiamo arrivando al punto in cui l’antagonista di un paese sono gli altri paesi, l’immobilismo è la ricetta per evitare il cambiamento, la ‘mediocrazia’, la dittatura della mediocrità, l’antidoto del merito.

Nessuno si occupa di guardare al domani, è chiuso nella fortezza dell’oggi. Speriamo che nel vertice che si svolge in poche ore sulla Garibaldi al largo dell'arcipelago pontino, culla europea rimasta sogno, Francois Hollande, Angela Merkel e Matteo Renzi siano capaci di decisioni concrete e non solo di discorsi di convenienza sull'esercito europeo, il Migration Compact e il piano per i giovani, giusti ingredienti italiani dell'incontro. E' probabile che il summit trilaterale di domani si concluda con un po' più di flessibilità per l'Italia sulla legge di Stabilità del 2017, maggiori controlli di intelligence e alle frontiere che rassicurino la Francia, ancora sotto shock per la strage di Nizza, e un sostanzIale status quo sulle regole bancarie e di Maastricht che tranquillizzino Berlino. Ma il principale risultato sarà stato vedere (se alla fine accadrà) per la prima volta ai tempi dell'euro, un cancelliere tedesco nei luoghi e sulla tomba di Altiero Spinelli. Un gesto forte, coraggioso, perché di coraggio e determinazione abbiamo bisogno. I tre del Direttorio devono infatti mettere in atto una strategia ferrea e determinata, non solo sui conti, quanto sulle regole e sugli obiettivi. In economia come in politica interna, nella formazione come nel controllo delle frontiere e nella lotta comune al terrorismo. Ecco qualche punto saldo per un nuovo Manifesto. Sicurezza. Ci sentiamo in pericolo perché siamo tutti in pericolo, siamo tutti sotto il tiro dei nuovi terroristi, della rivoluzione tecnologica che rende tanti lavori precari, delle scelte sbagliate di amministratori e dirigenti.

Dopo le stragi di Parigi, Bruxelles, Nizza e i tanti agguati omicida, sembra chiaro che oltre ad un esercito comune serve anche un’intelligence europea, un Fbi continentale, perché quelle nazionali non dialogano, ed è fondamentale poter avere accesso a tutti i segreti custoditi negli smartphones. L’alternativa sarebbe oscurare la rete Internet, visto che i terroristi si abbeverano di informazioni e dialogano attraverso la rete, ma sarebbe da regime dittatoriale. Viviamo una situazione paradossale: è stato possibile ascoltare le telefonate di Angela Merkel ma non si può violare la privacy tele-mnemonica dei possibili attentatori. Occorrono quindi cervelli ‘interconnessi’ e alle dipendenze di un’unica agenzia investigativa comunitaria che sappia garantire la sicurezza non solo dei palazzi del potere di Bruxelles ma di tutti i civili. I paesi dell’Est Europa si stanno già attrezzando, erigendo muri e indicando come nemici gli immigrati. Può essere un esempio fatale anche per gli altri partner europei, dove i partiti xenofobi e anti-europeisti addebitano la scarsa sicurezza alla religione, agli immigrati, ai diversi. Ma è davvero la religione il problema? In Belgio e in Francia hanno operato cellule jihadiste composte spesso da fratelli, apparentemente inseriti nel contesto del paese in cui sono nati. I terroristi hanno il nostro stesso passaporto europeo e spesso non è gente che vive rintanata in moschea. Dobbiamo capire se è la religione islamica la molla che trasforma persone apparentemente normali in aspiranti suicidi perché compiono stragi in nome di Allah. E lo dobbiamo fare in fretta perché ogni generalizzazione è la benzina per tutte formazioni xenofobe. In fondo, anche i nazisti avevano scritto sulle loro fibbie Gott mit uns (Dio è con noi), come i crociati sfoggiavano l’emblema del supplizio di Cristo. Ma gli obiettivi di quelle guerre non avevano poi nulla di religioso.

Il ministro dell’Immigrazione Ue? Erdogan. I rappresentanti dei 19 paesi dell’Eurozona e dei 28 (ora dopo la Brexit, 27) dell’Unione partecipano con disincanto e insofferenza a miriadi di vertici inutili in cui si fa finta di trovare soluzioni ai limiti di bilancio, all’exit strategy sui migranti (l’ultima, assurda, appalta tutta la questione ad un paese, la Turchia di Erdogan, che non è nell’Ue e sta facendo di tutto, dopo il fallito golpe, per non entrarvi mai), alle strategie anti-terrorismo e alle trattative su questo o quel salvataggio. Il risultato è che i paesi fondatori, Francia, Germania, Italia, non hanno una meta precisa né sanno dove andare. Gli americani, decisivi per la vittoria nella seconda guerra mondiale, stanno apparentemente a guardare, l’unico ad avere le idee chiare sui muri da abbattere è un uomo chiamato Francesco. Mentre il Papa incontrava i profughi di Lesbo, il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, partecipava ad un meeting del Fondo monetario internazionale. Il miglior spot anti-europeista che si potesse immaginare. Ora i tre leader europei da Ventotene hanno un'occasione straordinaria: fornire al mondo e agli europei un'idea di Europa diversa e solidale. Più potere alla Bce. In questo contesto deteriorato e inedito (tassi a zero, bond sovrani con rendimenti negativi, crescita fiacca, deflazione) la politica monetaria della Banca centrale europea avrebbe decisamente più successo se applicasse direttamente il Piano Juncker da 300 miliardi di euro, comprando essa stessa titoli della Banca europea degli investimenti per poi immetterli nell’economia, piuttosto che continuare a stampare denaro per le banche attraverso il Qe. Per uscire da questo purgatorio, non basterà la solita flessibilità di qualche decimale invocata da Matteo Renzi, ma occorrerà davvero un approccio keynesiano, che sleghi dal deficit la spesa per investimenti. Gli europei sono oggi il 7% della popolazione mondiale, producono il 25% del Pil globale e consumano il 50% del welfare planetario: pochi ma benestanti rispetto al resto del mondo. Significa, soprattutto, che migranti e terroristi troverebbero sempre una strada per farsi largo tra di noi, a prescindere dalle evidenti diverse motivazioni. E a prescindere dal ritorno dei confini e delle monete nazionali. Ma la globalizzazione, invece, si affronta solo con l’Unione. Una grande Conferenza Europea. Bisogna quindi smettere di pensare di potere dare una risposta alle istanze di 500 milioni di persone esclusivamente con la leva finanziaria o con la politica monetaria. Non bastano più. L’integrazione europea, dal punto di vista economico, è soprattutto retta da Trattati internazionali ma non ancora europei e da Regolamenti che hanno assunto illegittimamente il rango di Atti costituenti, come il Patto di stabilità. Il Fiscal Compact e il Six Pack, regolando invece in modo pro-ciclico la possibilità di indebitamento dei paesi dell’Eurozona, di fatto hanno peggiorato la recessione. A questo si aggiungono la direttiva sui salvataggi bancari (il bail in) e l’Unione bancaria. Ma ridurre i rischi senza condivisione del debito, senza un Tesoro europeo che emetta eurobond e senza tutela unica dei depositi, porta alla creazione di un euro di fascia A e un euro di fascia B. Per evitarlo serve un Tesoro unico europeo che emetta titoli di debito comunitari e indichi le politiche economiche da perseguire.

Questo sì che rappresenterebbe una riaffermazione della politica. Un mucchio di carta ci
sta sommergendo e addirittura a Bruxelles si pensa di cominciare a farne a meno. Dovremmo avere il coraggio di riscriverli da zero questi protocolli, salvando solo il Trattato istitutivo dell’Unione. Per battere l’Euxit, in vista dei 60 anni dal Trattato di Roma, occorre convocare una grande Conferenza che abbia all’ordine del giorno tre compiti: la redazione di una Costituzione Europea, il rafforzamento dei poteri del Parlamento europeo, la riforma della legge elettorale con espressa scelta del Presidente della Commissione da parte dell’elettorato. Solo così si riuscirà a passare dall’attuale Confederazione ad una verai Federazione di stati. Ora siamo nella terra di mezzo, uno spettacolo che hanno vissuto con esiti nefasti sia l’ex Jugoslavia che l’Unione Sovietica dopo la loro implosione.

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marcopa
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Il vertice arriva in un momento di calma dopo mesi tempestosi che hanno visto la Brexit, gli attentati in Francia e Germania, il tentato golpe in Turchia.

Rimane in queste settimane il Medio Oriente messo a ferro e fuoco da milizie jihadiste varie, ad Aleppo e in Libia l' Isis e' marginale, in un rapporto vergognoso con i paesi occidentali di sostegno e manipolazione mediatica.

Forse, in una politica internazionale che spesso vive alla giornata, il momento di calma rendera' meno decisivo il vertice.

Ma con l' autunno arriveranno nuove tensioni, ripensare i rapporti in Europa e' obbligatorio per tutti.

L' autore dell' articolo vuole ripensare l' Unione Europea,

Ritengo invece necessario ripensare

la politica estera italiana in una prospettiva completamente diversa, un Europa dal Portogallo alla Russia, rapporti diversi con il sud del mondo e con i paesi del Mediterraneo,

uscita dalla Nato, e dal sistema di guerra.

Una prospettiva che oggi appare impossibile ma che dobbiamo indicare subito per iniziare a muoverci e non essere travolti dal fallimento delle politiche internazionali degli ultimi anni,

che ha prodotto

terrorismo, guerre devastanti in MedioOriente e Ucraina,

migrazioni fuori controllo,

distruzione dell' ambiente e delle economie .


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marcopa
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Ue: Rizzo (Pc), a Ventotene vertice su portaerei svela vero volto Europa

21 ago 2016 ore 14:41

Roma, 21 ago. (AdnKronos) - "Il vertice europeo ospitato sulla portaerei Garibaldi, a Ventotene, dimostra meglio di mille parole il vero volto dell'Unione Europea". Lo dichiara Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista. "I lavoratori e le classi popolari europee - prosegue Rizzo - non hanno nulla da sperare da questi vertici che prepareranno nuove forme d sfruttamento e di politiche antipopolari. Nell'UE non c'è alcuna speranza di pace duratura, né di progresso e di miglioramento delle condizioni di vita e dei diritti dei lavoratori".

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1Al
 1Al
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C'è poco da aggiungere alle parole di Rizzo. L'UE è il più grande imbroglio mai esistito per gli europei. UE e Europa sono totalmente incompatibili. O l'una o l'altra.


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fengtofu
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Una piccola chiosa a latere sulla sede del convegno dei nostri campioni di fallimento (dei propri popoli, ovviamente). La sede del convegno si trova sulla portaerei Garibaldi, che TUTTI i marinai italiani, anche quelli civili, considerano sfortunata, sfigata e da non nominarsi mai, come tutte le navi militari nostrane che portarono il nome dell'eroe (in realtà, bandito massone) dei 2 Mondi. I Cinesi dicon che la Fortuna, come il Destino, è decisa in Cielo, ma le nostre scelte inconsapevoli determinano se ne veniamo influenzati o meno. Io spero che sia vero, di solito la loro metafisica ci azzecca, eccome....


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AlbertoConti
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Per battere l’Euxit, in vista dei 60 anni dal Trattato di Roma, occorre convocare una grande Conferenza che abbia all’ordine del giorno tre compiti: la redazione di una Costituzione Europea, il rafforzamento dei poteri del Parlamento europeo, la riforma della legge elettorale con espressa scelta del Presidente della Commissione da parte dell’elettorato. Solo così si riuscirà a passare dall’attuale Confederazione ad una verai Federazione di stati. Ora siamo nella terra di mezzo, uno spettacolo che hanno vissuto con esiti nefasti sia l’ex Jugoslavia che l’Unione Sovietica dopo la loro implosione.

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Segnalo l'errore: la federazione è impossibile, oltre che sbagliata. Quella attuale non è una vera confederazione, magari lo fosse!


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patrocloo
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Una piccola chiosa a latere sulla sede del convegno dei nostri campioni di fallimento (dei propri popoli, ovviamente). La sede del convegno si trova sulla portaerei Garibaldi, che TUTTI i marinai italiani, anche quelli civili, considerano sfortunata, sfigata e da non nominarsi mai, come tutte le navi militari nostrane che portarono il nome dell'eroe (in realtà, bandito massone) dei 2 Mondi. I Cinesi dicon che la Fortuna, come il Destino, è decisa in Cielo, ma le nostre scelte inconsapevoli determinano se ne veniamo influenzati o meno. Io spero che sia vero, di solito la loro metafisica ci azzecca, eccome....

Bè, considerata la fama di portasfiga che si porta appresso il bimbominchia di Rignano, le premesse ci stanno tutte...


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cedric
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La sede del convegno si trova sulla portaerei Garibaldi,...... che portarono il nome dell'eroe (in realtà, bandito massone) dei 2 Mondi.

forse "bandito" no ma di sicuro "mercenario" o anche "contractor" quello certamente si.

Come si definisce uno che viene armato da uno stato (il regno da operetta sabaudo) con due navi e con le armi in deposito a Talamone, che si fa proteggere dalle navi inglesi (in cambio di 100 botti di marsala) per sbarcare a Marsala, che abbatte con un golpe massacrando varie migliaia di contadini locali il governo di un altro stato (il regno dei borboni) e che alla fine consegna il territorio conquistato col sangue allo stato che lo ha pagato con moneta sonante? Un normalissimo mercenario.

A ben vedere quello di cavour è lo stesso piano ancora usato oggi, basta sostituire l'isis a garibaldi, Assad ai Borboni e chi volete voi ai sabaudi. Visto come è andata a finire sarebbe stato molto meglio che garibaldi avesse preso un sacco di legnate come accadde ai mercenari della baia dei porci.


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