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Virus Ebola, è caccia ai passeggeri scomparsi


helios
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Virus Ebola, è caccia ai passeggeri scomparsi
I funzionari dell'Oms devono trovare quei 39 passeggeri che hanno volato con il funzionario americano Patrick Sawyer, morto 25 luglio in un ospedale della capitale nigeriana. Quando l'uomo prese l'aereo Asky mostrava già i sintomi della malattia
di Piero Messina
13 agosto 2014

E’ scattata la caccia all’uomo, per evitare la diffusione globale di Ebola. E’ una corsa contro il tempo quella che stanno conducendo i funzionari dell’Organizzazione mondiale della sanità. Hanno un solo obiettivo: scovare i 39 passeggeri ancora non identificati dei voli Asky Airlines tra Liberia, Ghana, Togo e Lagos, dove era imbarcato Patrick Sawyer, il 40 funzionario americano morto di Ebola il 25 luglio in un ospedale della capitale nigeriana.

Quando Sawyer - che lavorava in Liberia per un’organizzazione non governativa collegata al Ministero delle Finanze statunitense- ha preso l'aereo Asky mostrava già i sintomi della malattia.

Nonostante la febbre alta, il vomito e la diarrea, al funzionario americano è stato consentito di salire a bordo. Il via libera è stato dato dalle autorità aeree per l’insistenza del funzionario americano. All’imbarco, ha spiegato di dover partecipare a una riunione di Ecowas, la comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale. Ma in realtà, secondo la ricostruzione delle autorità nigeriane, il funzionario aveva compreso di essere gravemente ammalato e stava tentando un disperato ritorno a casa, in Minnesota, negli Stati Uniti.

Al momento dell’atterraggio, poi, le sue condizioni si sono aggravate e Sawyer è stato ricoverato e messo in quarantena al First Consulent Hospital di Obalende, uno dei quartieri più popolosi di Lagos. Poi, è stato sottoposto soltanto ai test su malaria e Aids, ma è deceduto dopo due giorni.

Al momento del ricovero, i medici hanno chiesto a Sawyer se fosse stato in contatto con pazienti ammalati di Ebola ma il funzionario ha detto no, e ha mentito, negando ai sanitari la possibilità di conoscere quale fosse la malattia che lo stava uccidendo: Princess, la sorella del funzionario statunitense era morta all’inizio di luglio in un ospedale di Monrovia proprio a causa del virus Ebola. Quando i medici hanno diagnosticato la sindrome Ebola, il paziente americano è andato su tutte le furie, ha contestato il lavoro dello staff clinico ed ha cercato di scappare dall’ospedale.

Due giorni dopo, il decesso.

Così, le autorità sanitarie mondiale – dopo avere identificato ad Hong Kong il “paziente zero”, ora sono a caccia dei compagni di volo del funzionario statunitense per evitare, c’è scritto nei bollettini ufficiali delle organizzazioni sanitarie “ una diffusione mondiale della malattia”.

Su quei voli viaggiavano 59 tra passeggeri e personale di bordo e ne sono stati contattati e sottoposti a controlli medici soltanto venti. L’allerta riguarda soprattutto la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, perché tutto lascia supporre che quei trentanove passeggeri si siano diretti in quelle zone, ma in realtà è buio totale sulla destinazione finale di quei viaggiatori che, secondo il virologo Derek Gatherer, della Lancaster University, sono in uno stato clinico di “pericolo piuttosto serio” per essere stati a contatto con Sawyer.

http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/08/13/news/virus-ebola-e-caccia-ai-passeggeri-scomparsi-1.176932?ref=HEF_RULLO


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