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Vogliono la sovranità greca


aquilanera
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Ue, Berlino vuole commissariare la Grecia
Atene: "Non cediamo la nostra sovranità"
Una proposta "informale" della Germania scatena l'ennesimo scontro nell'Eurozona. Olli Rehn: "Più controlli sul bilancio, ma scelte finali restano del governo greco". L'accordo con i creditori privati dovrebbe arrivare la settimana prossima. La profezia di Roubini: "L'Eurolandia finirà in pezzi nel giro di cinque anni"
Lo leggo dopo
Ue, Berlino vuole commissariare la Grecia Atene: "Non cediamo la nostra sovranità" La cancelliera tedesca Angela Merkel
ROMA - Nuovo scontro a distanza tra gli "ex amici" Germania e Grecia. Secondo quanto scritto oggi dal Financial Times, Berlino vorrebbe che sia l'Unione europea a controllare il budget greco. Prima di beneficiare di un secondo piano di salvataggio finanziario, in sostanza, Atene deve cedere la sua sovranità in materia di politica fiscale. Il progetto tedesco, afferma il quotidiano finanziario, prevede un commissario europeo appositamente designato dai ministri delle finanze dell'Eurozona e con il potere di opporre il veto alle decisioni di bilancio assunte dal governo greco.

L'indiscrezione arriva a movimentare le difficili trattative in corso per trovare un'intesa, tra governo e creditori privati, sulla cancellazione di una parte dei crediti così da ridurre il debito pubblico greco al 120% del pil entro il 2020, dall'attuale 160%. Ma il negoziato sembra procedere verso un accordo: secondo l'Istituto internazionale della finanza, organizzazione che rappresenta i creditori privati della Grecia, l'intesa è "vicina" e dovrebbe essere raggiunta "la settimana prossima".

L'articolo del Financial Times ha provocato un'immediata reazione di Atene: "La Grecia esclude di cedere all'Unione europea la sua sovranità in tema di politiche di bilancio. C'è effettivamente una nota informale che è stata presentata all'Eurogruppo - ha spiegato una fonte governativa greca all'Afp - per l'attuazione permamente del controllo europeo sul bilancio della Grecia, ma la Grecia non vuole prendere in considerazione una simile eventualità, è escluso che noi l'accettiamo, queste competenze appartengono alla sovranità nazionale".

Lo scontro ha richiesto un intervento diretto della Ue per raffeddare gli animi. Il portavoce di Olli Rehn, commissario Ue all'Economia, ha affermato che il governo greco, "che risponde ai suoi cittadini e alle istituzioni, deve mantenere la piena responsabilità dei compiti" del potere esecutivo. "La Commissione europea - ha detto Amadeu Altafaj - intende rafforzare l'azione di monitoraggio del bilancio greco, ma le decisioni finali devono rimanere nella piena responsabilità del governo greco. Questa responsabilità grava sulle loro spalle e deve rimanere così".

Nella nota, la Commissione europea ricorda inoltre la dichiarazione fatta dai Paesi dell'area euro il 26 ottobre 2011, in cui si legge che è la Grecia a gestire il proprio programma anti-crisi e che le autorità greche sono responsabili dell'attuazione del programma stesso. Mentre il monitoraggio del piano, prosegue la dichiarazione, è affidato alla Commissione insieme agli altri partner della Troika (Ue, Bce, Fmi).

Nel tardo pomeriggio, Bild ha anticipato i contenuti di un'intervista ad Angela Merkel che sarà pubblicata domani. La cancelliera tedesca conta sul fatto che nonostante i problemi attuali, la Grecia rimarrà nell'eurozona: "Al momento ci sono 17 Paesi dell'eurozona e io conto sul fatto che diventeranno di più. L'ho detto più di una volta: se fallisce l'euro fallisce l'Europa. Perché l'euro è stato un passo decisivo verso una integrazione più profonda, che non si può revocare senza gravi conseguenze e grandi rischi". Proprio i tedeschi, ha proseguito la Merkel nell'intervista, hanno approfittato tanto della moneta unica.

Da Davos, dove al World Economic Forum sono riuniti i massimi teorici dell'economia, le previsioni per la crisi a partire dalla Grecia sono tutt'altro che buone. Secondo Kenneth Rogoff, economista della Harvard University, la ristrutturazione della Grecia sarà seguita da quella del Portogallo, mentre il miglioramento del debito dei Paesi periferici dell'Eurozona "è un illusione". A Lisbona, prevede Rogoff, potrebbero aggiungersi poi l'Irlanda e la Spagna mentre l'Italia "è un caso borderline" dove "si potrebbe verificare una problema di liquidità".

Ancora più fosca la profezia di Nouriel Roubini, economista della New York University, famoso per aver predetto la crisi finanziaria del 2008. La Grecia - ha detto in uno degli incontri di Davos - sarà fuori dall'euro nel giro di un anno, seguita dal Portogallo, e l'intera zona euro distrutta nei prossimi 3-5 anni. "L'euro-zona - ha detto Roubini - è un disastro ferroviario al rallentatore; non solo la Grecia, anche altri Paesi sono insolventi". "Non tutti i Paesi membri sono in grado di restare nell'Eurozona - ha aggiunto l'economista - la Grecia e forse il Portogallo potrebbero uscire dall'eurozona". Ad accelerare la fine dell'euro-area, secondo Roubini, sarebbe "una forte recessione" che, nel giro di 3-5 anni farà a pezzi Eurolandia.

(28 gennaio 2012) © Riproduzione riservata

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dana74
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Atene: "Non cediamo la nostra sovranità"

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un pò troppo tardi per reclamarla ora, se stai nella Ue non l'avrai indietro.

O la Ue o la sovranità.


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MM
 MM
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1555
 

Se la vogliono davvero la otterranno. Sempre che già non l'abbiano, a pensarci bene.


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dana74
Illustrious Member
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Post: 14379
 

Se la vogliono davvero la otterranno. Sempre che già non l'abbiano, a pensarci bene.

lapalissiano.Il come per esempio?

Ed in che modo l'avrebbero già, ovvero ce l'hanno ma non la "esercitano"?


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MM
 MM
Noble Member
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Magari la esercitano ma non ce l'hanno. Vedremo le "decisioni finali", in quale direzione andranno.


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AlbaKan
Noble Member
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Atene: "Non cediamo la nostra sovranità"

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un pò troppo tardi per reclamarla ora, se stai nella Ue non l'avrai indietro.

O la Ue o la sovranità.

...Infatti, mi sembra che nel Trattato di Lisbona non c'è il diritto di recesso


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