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1 Maggio, la ribellione del servizio d'ordine Pd


radisol
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Protesta contro il governo: niente scorta a dirigenti e parlamentari, a loro pensi la polizia. Noi proteggeremo solo donne, bambini, gente comune. Siamo settanta volontari, e siamo stufi

"DA ANNI lavoriamo come volontari alle feste dell'Unità, ai cortei del Primo Maggio, in ogni occasione dove serve garantire la sicurezza. Adesso siamo stufi. Questa mattina al corteo ci preoccuperemo di tutelare donne, bambini, gente comune. Ma ai dirigenti del partito lasciamo che pensi la polizia". Diego Simioli è un volto conosciuto del Pci torinese, da anni è il responsabile della sicurezza del Pd. Chiunque nel partito conosce la sua dedizione e il suo spirito di collaborazione. Ieri sera ha scelto la riunione dei giovani dissidenti della Pallacorda e OccupyPd, un'assemblea di cento ragazzi riuniti per contestare la nascita del governo delle larghe intese, per annunciare pubblicamente che questa mattina al corteo i dirigenti del partito dovranno contare e affidarsi soltanto alle forze dell'ordine. "A Torino siamo in settanta - racconta Diego - tutti volontari. Fra di noi ci sono disoccupati, cassintegrati, persone che soffrono pesantemente per la crisi. E adesso abbiamo perso la pazienza. Non ci piace pensare a quei 101 parlamentari che hanno affossato la candidatura di Prodi e hanno consentito l'elezione di questo governo".

Una ribellione aperta, dopo anni di servizio silenzioso e paziente. Mai retribuito. "Ne abbiamo parlato a lungo e seguiamo con attenzione il movimento dei ragazzi. Abbiamo deciso insieme, tutti convinti che sia arrivato il momento di lanciare un messaggio". Ma non si tratta di un'autosospensione, precisa: "Oggi noi ci saremo, soltanto che non ci preoccuperemo della sicurezza della dirigenza di un partito, soprattutto onorevoli e senatori, che hanno contribuito a queste scelte". Nessun nome, non ci interessa, insiste: "Parliamo in generale di un gruppo dirigente che ci ha portato sin qui, quando i cittadini comuni, e noi siamo fra loro, soffrono pesantemente per la crisi". Oggi al corteo, Diego e gli altri 69 addetti alla sicurezza parteciperanno alla manifestazione con il gruppo "Resistenti democratici" e sfileranno con un loro striscione e un furgone. E con lo stesso nome è nato un gruppo su facebook dove hanno riportato le loro motivazioni. Michele Paolino, responsabile organizzativo del Pd, è informato dell'iniziativa e tenta di sdrammatizzare: "È una posizione che rispettiamo. Sono volontari, persone che legittimamente hanno scelto di manifestare un loro disagio. Siamo un partito dove è in corso una discussione aperta. Non crediamo che oggi ci siano problemi, ma è un fatto che il Pd a questo corteo non avrà un suo servizio di sicurezza".

(01 maggio 2013)

Sara Strippoli

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/06/01/news/primo_maggio_la_ribellione_del_servizio_d_ordine_del_pd-57810059/?ref=HREA-1


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radisol
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Subito contestazione "Fuori il Pd dal corteo", fischiato Fassino

Uova di vernice sui militanti democratici/ Foto :

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/05/01/foto/tensioni_prima_del_via-57829545/1/

Uno striscione su Preiti e sui vari suicidi provocati dalla crisi :

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/05/01/foto/uno_striscione_pro_preiti-57834030/1/?ref=FRAG-1


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qasiqasi
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ci pensi la polizia ?col cavolo, non voglio pagare con le mie tasse la scorta ai dirigenti di alcun partito.i gorilla se li paghino coi loro soldi sennò restino a casa che è meglio


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radisol
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Lunghissimo spezzone dell'opposizione sociale cittadina: student*, precar*, rifugiat*, migranti, esodat*.

Il 1 maggio di questa primavera 2013 a Torino è forse quello in cui la permanenza nella piazza delle alte cariche del Partito Democratico e dei sindacati confederali è stata la più veloce che la storia ricordi. Il comizio finale è durato pochissimo e anche quest'anno l'intervento del sindaco Fassino è stato subissato dai fischi che giungevano in ordine sparso dalla piazza (vedere il video del Fatto).

Ma le contestazioni sono iniziate fin dal concentramento in piazza Vittorio, dove le "alte cariche" non si son proprio viste e lo striminzito accrocchio Pd-dino si connotava per lo striscione "No all'inciucio Pd-Pdl. Congresso subito". Ciononostante la piazza non ha gradito la presenza di bandiere del partito responsabile del nuovo governo di larghe intese e al grido di "fuori il Pd dal corteo!" ha iniziato a premere, invitando i superstiti militanti a uscire dalla piazza. Immancabile è seguito lo schieramento in assetto anti-sommossa della Polizia che sembrava optare per una possibile carica. Tuttavia, il realismo circa i numeri della piazza (a larga maggioranza d'accordo con la contestazione) li ha ben consigliati e hanno quindi deciso di accompagnare i Pd-ini fuori dalla piazza. Solo allora la vasta composizione sociale e autorganizzata ha iniziato a dispiegarsi per via Po e iniziare il corteo: precar*, studenti, gli occupanti della Verdi15, i rifugiati occupanti le palazzine dell'ex-Moi, occupanti di case dopo gli sfratti...etc

Insulti e fischi hanno del resto accompagnato la triste sfilata dei "democratici" anche in altri punti dislocati della piazza, al passaggio per esempio del loro piccolo spezzone in piazza Castello dove altri pezzi del sindacalismo di base e di comitati territoriali hanno contestato il loro veloce passaggio. Una signora reggeva un cartello con su scritto "mi avete tolto 50 anni di lavoro", altri gridavano "non basta un furgone e uno striscione: l'inciucio c'è e si vede". Più in generale si registrava una presenza molto più rarefatta negli spezzoni istituzionali di apertura e un'attenzione maggiore ai contenuti che arrivavano dal lungo spezzone delle realtà sociali autorganizzate, che infatti sono state notevolmente rimpolpate da centinaia di persone che aspettavano e guardavano il flusso del corteo, non a loro agio negli spezzoni istituzionali.

Arrivati in piazza, dei confederali e del Pd non c'era più traccia e l'impianto era già stato smontato. Lo spezzone antagonista con le maschere di V per Vendetta sono saliti allora sul palco con rifugiat*, occupanti di case e notav. Numerosi interventi hanno scandito le ragioni di chi sta pagando la crisi e prova ad organizzarsi per riprendersi quello che gli è stato tolto. Nello spezzone è stato anche riprodotto uno striscione con le foto di alcuni uomini e donne suicidatisi per la disperazione che questa crisi porta con sé e, assieme, la foto di Luigi Preiti, come questi uomini e queste donne anche lui vittima di una crisi che l'ha stritolato. La cosa sembra avere particolarmente colpito qualche gazzettiere che già grida allo scandalo, ben poco consapevole di quello che pensa la maggioranza degli/le italiani/e.

Dopo gli interventi in piazza San Carlo il corteo è ripartito in direzione di Porta Nuova (dove lo spezzone dei rifugiat* è salito sui treni per le palazzine dell'ex-Moi) e ha quindi ri-attraversato le strade del centro cittadine. Insomma, un 1 maggio che ha visto in piazza soprattutto il protagonismo delle fasce colpite dalle misure dei governi di austerity mentre bonzi sindacali e dirigenti del Pd sfilavano velocemente, "per mestiere" e con tanta voglia di finire in fretta questa giornata.

InfoAut Reazione Torino

Al link dell'articolo ci sono pure un paio di filmati :

http://www.infoaut.org/index.php/blog/precariato-sociale/item/7669-1°-maggio-a-torino-fuori-il-pd-dal-corteo


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radisol
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“Bandiera rossa” ammutolisce i militanti del Pd :

http://www.lastampa.it/2013/05/01/multimedia/cronaca/bandiera-rossa-ammutolisce-i-militanti-del-pd-S53aaKLcQTcAuFuVgQQkdJ/pagina.html

Servizio d’ordine del Pd in piazza: “No all’inciucio” :

http://www.lastampa.it/2013/05/01/multimedia/cronaca/servizio-d-ordine-del-pd-in-piazza-no-all-inciucio-IOmHa9PdU7IdelWxLjzs1N/pagina.html

Antagonisti sul palco a Torino: “La crisi uccide” :

http://www.lastampa.it/2013/05/01/multimedia/cronaca/antagonisti-sul-palco-a-torino-la-crisi-uccide-Y2OHKy2SxG3iHYBB1igpHJ/pagina.html

Antagonisti alla Stazione di Porta Nuova :

http://www.lastampa.it/2013/05/01/multimedia/cronaca/antagonisti-alla-stazione-di-porta-nuova-uZCX04TLQSF1lvTDxPNZbP/pagina.html

1 Maggio sulla gru: “non so come vivere” :

http://www.lastampa.it/2013/04/30/multimedia/cronaca/disperato-sulla-gru-non-so-come-vivere-bfbj6iAF1b3qRsTGKlPqaN/pagina.html

Contro-evento a Taranto :

http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/05/01/foto/taranto-57839374/1/?ref=HREA-1

Elio e le storie tese: ''Vorremmo essere a Taranto''

http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/elio-e-le-storie-tese-vorremmo-essere-a-taranto/127064/125566?ref=NRCT-57817731-5

Contestazioni anche a Bologna :

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/05/01/foto/primo_maggio_le_contestazioni-57847763/1/

Scontri a Città della Scienza a Napoli
al concerto del Primo Maggio :

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/05/01/news/bagnoli_cobas_al_primo_maggio_non_una_festa_ma_un_funerale-57866543/

http://video.repubblica.it/edizione/napoli/napoli-tensioni-al-concerto-del-primo-maggio/127091?video=&ref=HREA-1

Corteo May Day a Milano, azioni contro le banche :

http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/05/01/foto/milano_il_primo_maggio_dei_centri_sociali_-57866292/1/


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radisol
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1° Maggio a Bagnoli, chi ha inquinato deve pagare! Scontri a Città della scienza, concerto sospeso.

Anche a Napoli la sfilata dei sindacati confederali non ha potuto tenersi indisturbata durante il corteo del 1 Maggio.

Articolo, foto e video :

http://www.infoaut.org/index.php/blog/prima-pagina/item/7674-1%C2%B0-maggio-a-bagnoli-chi-ha-inquinato-deve-pagare-scontri-a-citt%C3%A0-della-scienza


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radisol
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La rabbia proletaria è più forte delle mistificazioni di questura e Cgil-Cisl-Uil

Scriviamo queste precisazioni per rivolgerci – non solo alla stampa che ha dato voce ad una sola campana – ma anche e sopratutto a quei cittadini che erano presenti al concerto ai quali la nostra iniziativa di lotta è stata presentata dai sindacati confederali come una sorta di “agguato teppistico”.

La contestazione di oggi al “concerto della concertazione” messo in piedi da Cgil-Cisl-Uil scesi a Bagnoli per sciacallare anche sul disastro di Città della Scienza, ha raggiunto dimensioni di partecipazione che sono andate oltre ogni nostra previsione. Evidentemente, il flop del concertone e il fatto che anche gran parte dei (pochi) presenti a Città della Scienza abbiano solidarizzato attivamente con le ragioni di chi manifestava, a Cgil-Cisl-Uil e questura gli ha dato alla testa!

Abbiamo letto su tutti i principali quotidiani online una versione del tutto mistificatoria sui fatti di questo pomeriggio, per cui ci sentiamo in dovere di precisare quanto accaduto e i motivi per cui è accaduto:

1) Il corteo di oggi pomeriggio, che la questura definisce “pacifico e senza tensioni”, è stato tale solo grazie al senso di responsabilità dei manifestanti. In più occasioni, infatti, le “forze dell’ordine” hanno provocato i manifestanti, cercando lo scontro: ciò sia all’inizio della manifestazione, quando un nutrito gruppo di agenti in assetto antisommossa è penetrato all’interno del corteo cercando di spaccarlo, sia all’altezza del mercatino rionale di Bagnoli, quando un cordone di poliziotti e di agenti della digos hanno prima costretto il corteo a fermarsi disponendosi davanti allo striscione di apertura, poi, una volta ripresa la manifestazione, un agente della digos ha manganellato a freddo un compagno che manteneva lo striscione solo perché il corteo aveva superato di pochi metri il punto in cui doveva svoltare come previsto da comunicazione.

Dunque, se la giornata è iniziata in maniera “tesa”, la responsabilità di ciò è solo delle forze dell’ordine, le quali evidentemente vedono come fumo negli occhi la nascita di percorsi di lotta unitari tra operai, studenti, precari e disoccupati, e cercano di schiacciarli sul nascere.

2) Riguardo all’”inaudita violenza” denunciata da Anna Rea della Uil a Città della Scienza: come fatto rilevare anche da qualche testata online “non allineata”, gli scontri sono stati provocati deliberatamente dei vertici dei confederali ben prima degli episodi ripresi in diretta dal TG3, ovvero quando alle 17.30 circa tre compagni del comitato cassintegrati e licenziati Fiat si sono recati in maniera pacifica sotto al palco chiedendo agli organizzatori di intervenire per far luce sulla loro drammatica condizione e sull’imminente scadenza della cassa integrazione in deroga per migliaia di lavoratori della Fiat e dell’indotto. I tre operai licenziati sono stati prima etichettati come facinorosi da chi, come i vertici confederali, non sanno neanche cosa sia il lavoro di fabbrica e la catena di montaggio, e poi sono stati inspiegabilmente consegnati alla Digos che li ha in malo modo cacciati da Città della Scienza. Solo allora – a seguito di una tale provocazione perpetrata contro degli operai nel giorno che dovrebbe dar voce proprio ai lavoratori – i partecipanti alla manifestazione autorganizzata hanno deciso di recarsi in massa a Città della Scienza per rivendicare il sacrosanto diritto di parola per chi sta pagando il costo maggiore della crisi e delle politiche di massacro sociale – rese operative con l’avallo proprio di Cgil, Cisl e Uil. Per giunta mentre molti di noi si recavano nei pressi del concerto, altri compagni sono stati preventivamente fermati e invitati ad allontanarsi da Via Coroglio…come se lì si stesse tenendo un G8 e non un concerto “in nome dei diritti del lavoro”. Questa e non altra è stata la causa scatenante la rabbia materializzatasi sotto al palco quando era già del tutto evidente la volontà di Cgil, Cisl e Uil di sottrarsi a qualsiasi forma di dialogo.

3) Dopo i primi momenti di tensione sembrava essere stato raggiunto un accordo secondo il quale un lavoratore dell’Irisbus e un licenziato Fiat avrebbero potuto brevemente prendere la parola durante il concerto e infatti due lavoratori in rappresentanza di queste vertenze insieme ad un portavoce del neonato “Comitato Bonifichiamo Bagnoli” erano stati già condotti oltre le transenne ai piedi del palco. In cambio ci è stato chiesto di arretrare di alcuni metri per facilitare un clima di distensione e come si può verificare anche da numerosi video i circa 200 manifestanti sono effettivamente arretrati creando uno spazio di alcuni metri tra essi e i cordoni delle forze dell’ordine.

Questo c’è stato chiesto e questo abbiamo fatto, contrariamente alle dichiarazioni false e mistificanti rilasciate alla stampa da Anna Rea, la quale farnetica di un inesistente e mai richiestoci accordo secondo il quale gli interventi sarebbero stati possibili solo qualora avessimo lasciato Città della Scienza. Non ci è mai stato richiesto di dialogare a differenza di quanto afferma Anna Rea: l’unico dialogo è stato quello tra i confederali e le forze dell’ordine che essi hanno aizzato contro i manifestanti.

4) Quando la situazione era del tutto normalizzata e attendevamo solo l’intervento dei lavoratori e del Comitato – così come ci era stato promesso – inspiegabilmente e senza motivo si è scatenata la violenza delle forze del disordine guidate dagli esponenti dei sindacati concertativi: Marco Cusano che era già nei pressi del palco per intervenire a nome dei casseintegrati Fiat è stato spintonato e scaraventato a terra da un agente della Digos senza alcun motivo; negli stessi istanti un media-attivista, mentre filmava gli episodi, notando che la polizia tentava di prelevare a freddo un compagno per portarlo in Questura, nel tentativo di dissuadere il fermo è stato brutalmente e ripetutamente colpito alla testa con manganellate e pugni.

5) Per più di un’ora abbiamo assistito inermi allo spettacolo indecoroso dei delegati Fiat e Irisbus che venivamo sistematicamente fatti entrare per poi riuscire dalle file del cordone di polizia senza un motivo per poi – al termine di questa sceneneggiata – apprendere che non gli sarebbe stata data la parola. Abbiamo così deciso di improvvisare un assemblea a microfono aperto con l’unico strumento che avevamo a disposizione (un megafono) ed è stato durante quei frangenti che abbiamo appreso che gran parte degli spettatori del concerto si era resa perfettamente conto delle nostre ragioni e solidarizzava apertamente con la nostra iniziativa, condannando ripetutamente la blindatura autoritaria dei sindacati confederali – Cgil, Cisl e Uil.

Abbiamo dimostrato con la lotta e la determinazione che è possibile una reale partecipazione ed un effettivo protagonismo dei lavoratori e di tutti coloro che pagano sulla propria pelle le politiche di austerity solo oltrepassando le regole della loro “democrazia”, che vorrebbe milioni di persone relegate al semplice ruolo di spettatori passivi di feste, festicciole e passerelle politico-istituzionali oppure depositatori di una qualche scheda elettorale in un urna ogni 5 anni.

La lotta paga e la dimostrazione più evidente di ciò è stato il fatto che siamo entrati in 200 a Città della Scienza e siamo usciti più che raddoppiati, mentre il “concerto della concertazione” – promosso dai sindacati che hanno affossato negli ultimi 20 anni i diritti dei proletari -quando siamo entrati era già semi – vuoto (rispetto le loro oceaniche previsioni) ed era pressocché deserto quando ce ne siamo andati.

A dispetto delle loro mistificazioni i fatti hanno la testa dura!

Ci vogliono disperati e rabbiosi, ci avranno coscienti ed organizzati!

Laboratorio Politico Iskra


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