Notifiche
Cancella tutti

Accadde oggi . Sa-boia's victims in North Italy


cantonenordovest
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 107
Topic starter  


Citazione
Truman
Membro Moderator
Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

Fortunati i torinesi che almeno sono riusciti a contare e seppellire i propri morti.
I popoli meridionali hanno dovuto dimenticare le vittime del genocidio perpetrato dai Savoia.

Eppure spero un giorno di vedere un museo del Risorgimento, forse a Sydney, o a Toronto oppure a Buenos Aires, un luogo dove i discendenti di quelli che sono dovuti scappare via provino a raccontare il sangue, la disperazione, l'umiliazione degli sconfitti.


RispondiCitazione
[Utente Cancellato]
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3719
 

Fortunati i torinesi che almeno sono riusciti a contare e seppellire i propri morti.
I popoli meridionali hanno dovuto dimenticare le vittime del genocidio perpetrato dai Savoia.

Eppure spero un giorno di vedere un museo del Risorgimento, forse a Sydney, o a Toronto oppure a Buenos Aires, un luogo dove i discendenti di quelli che sono dovuti scappare via provino a raccontare il sangue, la disperazione, l'umiliazione degli sconfitti.

Perché no in Italia?


RispondiCitazione
Truman
Membro Moderator
Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

Fortunati i torinesi che almeno sono riusciti a contare e seppellire i propri morti.
I popoli meridionali hanno dovuto dimenticare le vittime del genocidio perpetrato dai Savoia.

Eppure spero un giorno di vedere un museo del Risorgimento, forse a Sydney, o a Toronto oppure a Buenos Aires, un luogo dove i discendenti di quelli che sono dovuti scappare via provino a raccontare il sangue, la disperazione, l'umiliazione degli sconfitti.

Perché no in Italia?

Forse perchè l'Italia da millenni è un luogo dove il potere vince sulla verità.
Provo a chiarire con una citazione:
Benjamin ha scritto che ogni documento di cultura è anche un documento di barbarie. Una passeggiata nei Fori Imperiali a Roma ne è una straordinaria illustrazione. Certo, con il passare del tempo il monumento, eretto per celebrare una vittoria, e di converso una sconfitta, si allontana dall’occasione che lo ha generato. Non testimonia più un potere attuale, ma piuttosto l’opera del tempo che si deposita su di esso, lo modifica, spesso lo risignifica. Accanto al Monumentum, vale a dire a ciò che deve essere ricordato, c’è la damnatio memoriae, ciò che deve essere dimenticato. Dall’antichità ai nostri giorni la gestione della memoria e la gestione dell’oblio sono state strumenti politici, strumenti di potere.
(Franco Rella, dichiarazioni rilasciate a Monica Pepe per l’intervista “Morte della civiltà?” pubblicato da “ZeroViolenza” il 9 aprile 2015. )


RispondiCitazione
Condividi: