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Anno giudiziario, Stop a contrasti magistrati-politica


Mari
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Anno giudiziario, Stop a contrasti magistrati-politica
''Sì a processo breve ma con le riforme''
29 gennaio, 10:18

ROMA - Stop ai contrasti "non più tollerabili, tra foro e magistratura e tra magistratura e classe politica". E' questo il richiamo contenuto nella relazione del procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito, all' apertura dell'anno giudiziario, che inizierà in Cassazione alle ore 11.

"E' necessario - ha ricordato Esposito, usando le parole del capo dello Stato - che si fermi la spirale delle tensioni, non solo tra le parti politiche ma tra le istituzioni. E ha ritenuto indispensabile che vi sia autocontrollo delle parti politiche nelle dichiarazioni pubbliche, e che quanti appartengono all'istituzione giudiziaria si attengano rigorosamente alla loro funzione"

Via libera ai provvedimenti legislativi che introducono tempi certi nel processo, a condizione che siano "adeguatamente potenziate" le risorse umane e materiali per realizzare i tempi brevi. Lo sottolinea, nella sua relazione alla cerimonia di apertura dell'anno giudiziario, il procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito.

Devono essere "accolte con favore tutte le iniziative - ha detto Esposito - volte a contenere la durata del processo entro termini ragionevoli, secondo i parametri indicati dalla Corte di Strasburgo". Il Pg ha ricordato iniziative parlamentari sia nell'attuale legislatura che nella precedente. "Senza entrare nelle soluzioni tecniche elaborate si deve affermare che ogni intervento in tale direzione, se non vuol restare sul piano di una mera enunciazione d'intenti e produrre guasti maggiori dei benefici auspicati, deve essere necessariamente preceduto da una radicale riforma strutturale dei sistemi sostanziali e processuali, oltre che da un adeguato potenziamento delle risorse umane e materiali".

STOP A CONFLITTI TRA PROCURE -"Soprattutto in talune realtà territoriali si ha la sensazione che taluni magistrati impegnino le loro energie a contrastarsi reciprocamente più che a contrastare la criminalità. Si tratta di esigue minoranze che, tuttavia, destano preoccupazione, anche perché la loro esistenza è sintomo di una negativa evoluzione di costume e mentalità". Questo il richiamo del procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito, nella sua relazione per la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione, nel capitolo dedicato all'azione disciplinare nei confronti dei magistrati 'scorretti'.

GIUDICI PERBENE, MA ALCUNI INDEGNI - La "quasi totalità" dei giudici è costituita "da persone perbene, che esercitano le loro delicate funzioni con scrupolo, dedizione, spirito di abnegazione, con correttezza e disinteresse assoluti". Lo sottolinea il procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito, in un passaggio della sua relazione per l'apertura dell'anno giudiziario in Cassazione. Per quanto riguarda i comportamenti dei magistrati 'scorretti', il Pg invita a denunciarli, nella convinzione che così sia meglio per consentire alla stessa magistratura di "marginalizzare e, nei casi più gravi, espellere dal suo seno chi non è degno di svolgere l'altissima funzione della quale è investito". Nel 2009 la Procura della Cassazione - ricorda il Pg - ha formulato richiesta di nove misure cautelari nei confronti di giudici e Pm, dal Csm ne sono state accolte otto.

SISTEMA NON IN GRADO OFFRIRE GIUSTIZIA -"Occorre riconoscere che è il sistema nel suo complesso a non essere più in grado di rispondere alla domanda di giustizia. E ciò sia nel settore civile sia in quello penale. La pretesa punitiva dello Stato è vulnerata dall'intollerabile numero delle declaratorie di estinzione del reato per prescrizione. E la situazione civile è ancora più grave". Questo il grido d'allarme lanciato dal procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito, nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione. "L'imputato diventa vittima e la collettività paga i danni" osserva il Pg. E a ben vedere, prosegue, "oggi il problema della non ragionevole durata dei singoli procedimenti ha già ceduto il passo a quello, ben più radicale, del diniego di giustizia". Per questo il Pg chiede riforme urgenti per snellire i tempi della giustizia e assicurarla ai cittadini.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2010/01/29/visualizza_new.html_1678564472.html


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