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Arese come simbolo


Nieuport
Reputable Member
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I telegiornali ci hanno presentato come un grande progresso l’inaugurazione del centro commerciale più grande d’Europa ad Arese, in quella che era la fabbrica dell’Alfa Romeo dove la ditta del biscione, di proprietà statale, ossia di tutti noi, ha creato grandi automobili come la P.3, l’Alfetta 158, la Giulietta e la Giulia.
In realtà si tratta di un regresso, di una nuova prova del decadimento del nostro paese.
Il significato di questo cambiamento lo si può capire da un caso analogo. A Parigi il mercato delle Halles, chiamato il ventre di Parigi, vivo e pulsante, è stato eliminato e al suo posto è nato il forum des Halles, una specie di centro commerciale sotterraneo particolarmente squallido. Ora il tutto è stato coperto da un’enorme e costosissima tettoia, chiamata canopée, per creare un grade centro commerciale con Lego store (come a Arese), e spazio per i gruppi hip-hop.
Ecco come commenta Eric Zemmour, ma quello che dice va bene anche per l’Italia e per Arese: “Le Halles è la sintesi vivente del consumismo e della grande sostituzione (di popoli): è al Forum des Halles che si sente meglio, fisicamente, la sparizione di un popolo francese una volta industrioso e inventivo, trasformato in consumatori passivi e vani.”


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riefelis
Honorable Member
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Post: 679
 

Constatazione intelligente e tristemente reale.


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venezia63jr
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1229
 

Che pessimismo, la classe non e' acqua, il popolo e' solo un simbolo, sotto quel simbolo nasceranno nuovi francesi ed italiani, basta aspettare e ritorneremo al rinascimento, come dicevo prima la classe non e' acqua.


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[Utente Cancellato]
Estimable Member
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Post: 194
 

Ricordo perfettamente quando da Arese vennero spostate tutte le produzioni Alfa Romeo più importanti, per lasciare li soltanto quella di modelli che presto sarebbero stati dismessi, come la Spider.
Per questo i lavoratori si mobilitarono per denunciare la volontà della Fiat di smantellare lo stabilimento, gettando alle ortiche un patrimonio tecnologico e di professionalità enorme, il che avrebbe comportato inoltre il lasciare migliaia di famiglie in mezzo alla strada.

Il sistema mediatico si adoperò per farli passare da complottisti, anche se la parola non era in auge come oggi, contando sul fatto che la dirigenza Fiat spergiurava che mai e poi mai "la storica e prestigiosa fabbrica di Arese" sarebbe stata abbandonata.

Quanto ci fosse da fidarsi della parola di proprietà e dirigenza Fiat, e di conseguenza di padroni e loro servi in genere, lo si è dimostrato in seguito: con tutta la gloria, la tradizione e la proverbiale avanguardia tecnologica che lo contraddistingueva, Alfa Romeo è stato ridotto a mero marchio virtuale, destinato a commercializzare versioni esteticamente ritoccate dei modelli Fiat.

Tutta questa storia è paradigmatica e non solo per quel che si è detto finora.
E' quanto di meglio infatti per comprendere la verosimiglianza della posizione dei sovranisti quando sostengono che l'unica soluzione nei confronti della disoccupazione e della precarizzazione di massa sia la piena occupazione.
Naturalmente senza essere capaci di spiegare come, in che tempi, a quali costi e con quali fini produttivi la si possa mettere in pratica nelle condizioni date.
Men che meno sono disposti a considerare i precedenti storici al riguardo, tra i quali la vicenda di Arese spicca per il suo denso carico di significati. Dimostrando invece la tendenza innata a tralasciare minuziosamente qualsiasi elemento atto a comprovare la percorribilità di quella che più che una proposta ha assunto i contorni di un vero e proprio atto di fede, brandito come una clava dalle 4 B e dai loro seguaci, nei confronti di chi tenta di spiegare che le condizioni attuali non sono più quelle del Piano Marshall e del periodo ad esso successivo.
Tutti questi grandi economisti, dall'alto dei loro dotti studi e curriculum accademici, sembrano aver dimenticato che, come spiegavano gli insegnanti delle scuole elementari e medie, quando si arrivava a a parlare della Restaurazione, le lancette del tempo non si possono mai far correre all'indietro. E chi tenta di farlo ne paga in breve le conseguenze, come è accaduto a tutte le case regnanti d'Europa.

Ecco allora un'ulteriore dimostrazione che tutti quanti sostengono la piena occupazione quale rimedio alle condizioni attuali delle classi lavoratrici non possono essere che inseriti d'ufficio nel novero di una tipologia particolare di sovranisti: quelli del tipo "alla puttanesca".

Il loro scopo è chiaro: far si che i rapporti di produzione e di classe venutisi a creare a seguito dell'introduzione dell'euro restino inalterati qualunque sia il destino della UE e della moneta unica.
Come tale si tratta di personale al servizio dei ceti che dall'euro hanno tratto i vantaggi maggiori, oppure di doppioogiochisti.
Tertium non datur.


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[Utente Cancellato]
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3719
 

"per creare un grade centro "

Ma cosa scrive!!!!
Chi è senza peccato scagli la prima pietra.


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