Notifiche
Cancella tutti

Attaccati server polizia italiana


arlights
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 52
Topic starter  

I server della polizia italiana sarebbero stati hackerati: il gruppo di pirati informatici Lulzsec 1 - già responsabile di attacchi di alto profilo 2, tra cui uno contro la Cia - ha comunicato di essere penetrato all'interno dei server del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della polizia italiana trafugando migliaia di documenti di ogni tipo. Il gruppo ha annunciato l'intenzione di mettere tutti i documenti online e ne ha già pubblicata una piccola parte, poco più dell'1%. Al momento l'ufficio stampa della polizia non è in grado di confermare che l'attacco sia effettivamente avvenuto.

Il Cnaipic 3 è il centro incaricato "in via esclusiva - come si legge sul sito della polizia - della prevenzione e della repressione dei crimini informatici, di matrice comune, organizzata o terroristica, che hanno per obiettivo le infrastrutture informatizzate di natura critica e di rilevanza nazionale". Il livello di interesse dei documenti che sono nel suo archivio, se diventassero di pubblico dominio, è quindi evidente. E se tra le decine di documenti già pubblicati ci sono anche file poco rilevanti (inviti a convegni e foto di agenti probabilmente per comunicati stampa), altri possono dare un'idea del tipo di materiali in possesso della polizia e ora degli hacker.

Ci sono ad esempio decine di documenti fotocopiati di individui d'origine medio-orientale, ricostruzioni dello scandalo Madoff, lettere ufficiali (in russo e in arabo) inviate a dirigenti di azienda e ministeri, piani di trivellazioni in Vietnam ad opera della Exxon.

Tra i file, ci sono ricostruzioni di attacchi informatici contro la procura di Genova, contro la Bank Medici (indagata dall'Fbi per riciclaggio nell'ambito del caso Madoff) e contro le compagnie petrolifere come Petrovietnam e Gazprom. C'è anche un rapporto di un agente che mette in guardia da un tentativo di mandare offline il sito del Popolo della libertà, operazione a cui gli hacker hanno dato il nome in codice "Killusconi".

In un appunto per il capo della polizia si sottolinea la debolezza della rete degli uffici giudiziari di Genova sottolineando la "possibilità che gli attacchi informatici (130 computer violati ndr.) siano di provenienza interna".

In un altro documento, inviato da un agente al Viminale,si raccomanda, in seguito all'attacco contro Bank Medici di "sigillare tutte i documenti (..) in particolare quelli che riguardano Gianfranco Gutti e Alessandro Profumo (il primo vicepresidente e il secondo ex amministratore delegato di Unicredit, ndr), Alfa Prime e tutto ciò che è collegato a Ucraina e Russia", in attesa del completamento delle indagini su quello che viene definitio "un attacco hacker su larga scala".

Ancora lo scandalo Madoff al centro delle preoccupazioni della Exxon: "Il caso Madoff sta mettendo in crisi la nostra attività (..) Dato che l'Fbi ha già ottenuto materiali dall'Atlas e dalla Gazprom, se arriveranno al punto di rilasciare le '06 ops' sarebbe davvero un bordello". E nella risposta, un dirigente della Tdi-Brooks 4 chiede di "distruggere tutti gli accordi sulla centrale di Bushehr", il principale impianto nucleare iraniano.

Il gruppo ha annunciato l'hackeraggio su un sito dedicato alla pubblicazione anonima di documenti di testo, giustificando la diffusione con le seguenti accuse: "Abbiamo deciso di far trapelare tutto quello che è stato raccolto da quella task force cibernetica chiamata Cnaipic. Questa organizzazione corrotta ha raccolto prove da tutti i computer sequestrati e li ha utilizzati in operazioni illegali con agenzie di intelligence straniera e con le oligarchie per assecondare il loro desiderio di denaro e potere, mentre non le hanno mai usate per le indagini (...) Tutto il materiale è stato protetto per anni nei server con gente che aspetta un processo mentre il Cnaipic ha usato le prove per un gioco spionistico globale".


Citazione
Condividi: