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avvelenati fin da piccoli


dana74
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ecco come tutela la salute pubblica la bella amministrazione toscana, con un bell'ampliamento dell'inceneritore CHE AVVELENA IL LATTE MATERNO

PISTOIA / 26-03-2010
LATTE MATERNO SOS / Pistoia, inceneritore Montale: latte materno di 2 mamme avvelenato dalla diossina. Firmiamo petizione online

Pistoia, Montale: latte materno alla diossina, ultime notizie Toscana - Ci sarà sul nostro mondo qualcosa di più sacro del latte materno? E' la vita stessa che passa dalla mamma al bambino, un prezioso scrigno ricco di sostanze fondamentali allo sviluppo del neonato.
Le nostre mamme da sempre trasmettono la vita attraverso il loro latte.
Qualcuno ha il coraggio di negare che il latte materno debba essere difeso coma la vita stessa?
Un dono, che da migliaia di anni porta avanti la nostra specie e quella in generale dei mammiferi.
Un segno di speranza nel futuro, una sinfonia da osservare in trepidante silenzio.

Ma oggi questa magia è messa in ginocchio dagli inceneritori.

A Pistoia, analizzando campioni di latte materno di due mamme che abitano nei pressi dell'impianto di incenerimento di Montale, è emerso un dato sconvolgente.

I campioni di latte prelevati erano avvelenati da diossina, in una concentrazione tale da renderlo, se per assurdo questo latte fosse portato ad una centrale, invendibile.

I risultati delle analisi hanno anche evidenziato senza ombra di dubbio che la diossina che ha ammorbato i campioni è la stessa che proviene dall'inceneritore di Montale, lo stesso inceneritore che lo scorso anno aveva avvelenato i polli, sempre nella zona di emissione.

Montale, che ha un inceneritore di ultima generazione, ma che nel 2007 è stato chiuso dall'Usl per aver sforato le emissioni di diossina e furani. Solo dopo, però, che il danno era stato fatto.
Il policlorobifenile è una intrigante famiglia di diossine e le 12 molecole riscontrate nei campioni di latte hanno lo stesso profilo di quelle emesse dall'impianto di incenerimento, sulla base di dati dello stesso gestore e di Arpa Toscana.

E' dal Coordinamento dei comitati della piana Firenze Prato Pistoia che l'8 marzo, in occasione della giornata della donna, è partita la campagna nazionale di difesa del latte materno.
Una iniziativa subito accolta e sostenuta dei medici per l'ambiente di Isde, l'associazione internazionale che raggruppa i medici specializzati sui temi dell'inquinamento.
Il futuro di tuo figlio, recita lo slogan, non è da affidare alla sorte.
Negli intenti della campagna una petizione a favore della difesa del latte materno e una iniziativa di bio monitoraggio da estendere a tutto il territorio nazionale, le cui istanze verranno portate all'attenzione delle donne che hanno incarichi istituzionali e il primo appuntamento non potrà che essere maggio con la festa della mamma per raccogliere i primi risultati.

Nel frattempo piovono le adesioni da tutta Italia ed anche Parma non è da meno.

Lo scorso 5 marzo alla Camera di Commercio, una delle ideatrici della campagna, l'oncologo Patrizia Gentilini, ha portato la notizia in anteprima e il Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti ha da subito aderito.

La petizione si trova ora sul sito di Liberacittadinanza all'indirizzo www.tinyurl.com/difesalatte.

Il sito del GCR www.gestionecorrettarifiuti.it ospita una pagina ad hoc. La si trova anche all'indirizzo www.tinyurl.com/lattematerno mentre il Coordinamento è disponibile per contatti alla mail [email protected].

La difesa dal latte materno è una battaglia che ci deve coinvolgere tutti.

Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse

- Uno Notizie Toscana, Pistoia - ultime news Montale
http://www.unonotizie.it/9418-latte-materno-sos-pistoia-inceneritore-montale-latte-materno-di-2-mamme-avvelenato-dalla-diossina-firmiamo-petizione-online.php

"Diossina nel latte materno a Montale"
Comitato anti inceneritore: ecco le analisi su due donne che abitano vicino all’impianto
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Pistoia, il termovalorizzatore di Montale (Foto Castellani)

Montale (Pistoia), 28 gennaio 2010 - Diossine e Pcb (policlorobifenili) sono stati riscontrati in due campioni di latte materno fatti esaminare a proprie spese dal Comitato contro l’Inceneritore di Montale. I campioni sono stati prelevati a due mamme residenti nella zona dell’impianto che dal luglio di tre anni fa restò chiuso per circa quattro mesi per emissioni di diossina in quantità sei volte superiori alle soglie consentite per legge. In base alle analisi effettuate, la somma di diossine e Pcb è risultata in entrambi i campioni superiore al limite di legge previsto per il latte bovino: 10 picogrammi per grammo di grasso in un campione: 9 picogrammi nell’altro contro un limite di 6 previsto per il latte delle mucche.
«Per il latte materno non c’è un limite di legge – dice la dottoressa Patrizia Genitilini, esperta consulente del Comitato – dunque non esiste nessun rischio che possa indurre le mamme a cessare l’allattamento. Resta però il fatto che il latte delle due mamme sarebbe stato respinto dalla Centrale del Latte che mai e poi mai lo avrebbe avviato alle nostre tavole».
 
Per il comitato il dato più significativo è che la composizione del Pcb rilevato nel latte materno è identica a quella del Pcb riscontrato da Arpat nei polli allevati nella zona (e a suo tempo risultati contaminati) e riscontrato nelle emissioni dell’inceneritore. I dodici sottotipi di Pcb rilevati sono presenti nella stessa proporzione. «Dunque – ne conclude Luigi Colangelo, presidente del Comitato – c’è una evidente correlazione tra le emissioni dell’inceneritore e la notevole quantità di Pcb rilevata negli animali e ora nel latte materno, al contrario di quanto asserito finora dalla Provincia».
Il comitato ha promosso le analisi al fine di mettere in luce le lacune negli esami condotti periodicamente da Arpat e Asl da quando, nel novembre 2007 l’impianto venne riaperto dopo la chiusura per diossina oltre i limiti di legge. Dalla riapertura scattarono da parte dell’Arpat complesse analisi sull’inquinamento del terreno e sugli organissmi degli animali, mentre l’Asl avviò un’indagine epidemiologica. Il tutto, sotto il monitoraggio del Tavolo Provinciale composto da amministratori e tecnici. Le analisi di Arpat rilevarono, tra l’altro, diossine oltre i limiti in 5 polli su 8 campioni esaminati e su un pesce gatto. Ma il grosso dell’inquinamento dipendeva dalla quantità considerevole di Pcb. Ciò indusse la Provincia ad escludere che l’inceneritore fosse il principale responsabile dell’inquinamento in quanto, come si legge in una relazione del giugno 2008, «i Pcb sono estranei ai processi di combustione e quindi non direttamente relazionabili alla presenza dell’impianto».
 
Da allora i Comitati sostengono che anche i Pcb derivano dall’inceneritore e con l’esame sul latte materno, sono convinti di averlo provato. Le analisi del Comitato sono state eseguite a spese dei cittadini (mille euro a campione) presso il «Consorzio Interuniversitario Nazionale la Chimica per l’Ambiente di Ven
ezia». «I risultati non devono spaventare – spiega la dottoressa Gentilini– ed erano anche prevedibili dato che si sa che il latte materno contiene sostanze nocive. Qui però il profilo dei Pcb riscontrati nei campioni di latte è identico a quello emesso dall’inceneritore. Bisogna prender coscienza che sostanze inquinanti finiscono nel nostro corpo - compreso il latte delle mamme - ma nessun rischio è accettabile quando lo si può evitare».
Giacomo Bini

http://lanazione.ilsole24ore.com/cronaca/2010/01/28/286170-diossina_latte_materno_montale.shtml

Montale: diossina e Pcb nel latte materno accanto all'inceneritore
Venerdì 29 gennaio 2010, 23:49 | Cronaca | Commenta

A Montale (PT), è stata rilevata la presenza di diossina e Pcb nel latte materno. E' una conferma di quello che i Comitati contro gli inceneritori e Italia Nostra sostengono da anni. Pochi mesi fa diossina e Pcb erano già stati rilevati nei polli e negli animali da cortile. A Montale c'è un inceneritore simile a quello di Selvapiana (Rufina) di cui la Provincia ha approvato la fase di 'ampliamento', in realtà si tratta di un 'nuovo inceneritore' quattro volte più grande del vecchio. Un progetto di cui si sono rilevati una somma di 32 vizi di illegittimità nelle procedure di VIA (Valutazione d'impatto ambientale) e AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), per questo Italia Nostra Firenze ha fatto ricorso al TAR, accanto all' Associazione Valdisieve.
http://www.nove.firenze.it/vediarticolo.asp?id=b0.01.29.23.49


Citazione
grilmi
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 334
 

Aderiamo in molti, queste sono cose importanti, la salute è il bene piu prezioso specie quello dei bambini, 2minuti di tempo per aderire sono un piccolo passo verso la vittoria contro comitati d affari che per i soldi si venderebbero la madre, purtroppo in questo caso si vendono anche la madre di tanti bambini che rischiano l avvelenamento.


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