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22 Maggio 2015 11:15
Più che un “successo investigativo” si tratterebbe di un clamoroso abbaglio. L’arresto del giovane marocchino Abdelmajid Touil, rivendicato dal ministro dell’Interno Alfano sembra un grossolano errore. Un errore indotto dalle autorità tunisine che hanno indicato il giovane come responsabile della strage al Museo del Bardo a Tunisi di marzo spiccando nei suoi confronti un mandato di cattura internazionale.
Non ha colpe dirette Alfano, poiché se una paese straniero ti informa della presenza nel tuo paese di un pericoloso criminale, il ministro glielo trova e glielo impacchetta. Ma, nel caso del ragazzo marocchino (come in tutti i casi) qualche verifica prima andava fatta anziché informare urbi et orbi di aver catturato un terrorista che ha commesso una strage a distanza. Già, perché tutte le testimonianze convergono sul fatto che Touil era a Milano tra il 16 e il 18 marzo....
22 Maggio 2015 12:14
Non ha colpe dirette Alfano, poiché se una paese straniero ti informa della presenza nel tuo paese di un pericoloso criminale, il ministro glielo trova e glielo impacchetta.
Il punto da capire è perchè Alfano non ha mai colpe. Il ministro dell'interno non è un cane da tartufi che scova il criminale e glielo porta scondinzolante a chi glielo chiede senza fare indagini. Perchè non è nemmeno la prima volta che lo fa.
E se così agisce Alfano non è che sia un agire da ministro dell'interno.
22 Maggio 2015 15:09
Sarebbe molto meglio per Alfano se il marocchino fosse solo un semplice clandestino.
Pensate se era un vero terrorista e si viene a sapere che dopo il foglio di espulsione questo se ne andava tranquillamente in giro per la penisola. Non solo, ma si iscriveva ad una scuola per imparare l'italiano.
Già ride tutto il Nord Africa e il Medio Oriente.
A noi rimane constatare amaramente come questo Paese disgraziato sia diventato un colabrodo, con i nostri soldati in giro per il mondo a difendere i confini degli altri (vedi Libano) e con una classe politica incompetente e corrotta.