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Bari: tracce di micotossine su grano sbarcato dall'este


Arcadia
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Bari, blitz della Forestale al porto: tracce di micotossine su grano sbarcato dall'estero

Gli agenti al lavoro con un kit innovativo su un campione delle 80mila tonnellate arrivate dall'estero in poche ore. Presidio di Coldiretti: "Attenzione ai prodotti stranieri"

24 febbraio 2016

Bari, blitz della Forestale al porto: tracce di micotossine su grano sbarcato dall'estero
Blitz sul grano in arrivo al porto di Bari. Tir e camion carichi di grano appena sbarcato sono stati controllati dagli agenti della Forestale che, dopo la verifica dei documenti a bordo dei mezzi, hanno compiuto una prima analisi delle microtossine attraverso un kit innovativo all'interno della postazione mobile. "Un'indicazione di micotossina, un'aflatossina dannosa per la salute", è stata rintracciata su uno dei carichi, ha riferito Giuliano Palomba, commissario capo della Forestale pugliese, che ha coordinato i controlli odierni.

Il carico sul quale è stata trovata la indicazione di micotossina è arrivato dal Messico ed era a bordo della nave Ecopride, battente bandiera panamense e proveniente da Cristobal. Sono sette i camion carichi di grano sottoposti a controllo, al porto di Bari, dagli uomini della Forestale. Prelevati anche altri campioni dello stesso carico e da altre navi provenienti da Canada, Panama e Regno unito, destinati a esami di laboratorio più approfonditi. Le micotossine sono prodotte da ceppi fungini, Aspergillus flavus e Aspergillus parasiticus, e si rivelano, divise per serie differenti, altamente tossiche per la salute umana.

In sette mesi, dallo scorso luglio, secondo i dati diffusi da Coldiretto sono state scaricate nello scalo marittimo barese un milione di tonnellate di grano, arrivato da Canada, Turchia, Argentina, Singapore, Hong Kong, Marocco, Olanda, Antigua, Sierra Leone, Cipro e spesso triangolato da porti inglesi, francesi, da Malta e da Gibilterra. Contemporaneamente ai controlli, centinaia di agricoltori della Coldiretti provenienti da tutta la Puglia, in particolare dalle province di Foggia e Bari, e dalla Basilicata, hanno presidiato il varco della Vittoria al porto di Bari. L'iniziativa, che segue quella del 2 febbraio, è stata organizzata "per salvare il grano pugliese ed italiano dagli scarichi quotidiani di ingenti quantitativi di prodotto straniero".

L'associazione denuncia come sia stata registrata la drastica riduzione del 25 per cento del prezzo del grano pugliese, passato nello stesso periodo da 34 euro a 25 euro al quintale. Dalla materia prima al pane, secondo Coldiretti, i prezzi aumentano del 1.450 per cento, con il grano che è oggi pagato come trenta anni fa, su livelli al di sotto dei costi di produzione attuali.

"L'Italia - stima la Coldiretti - nel 2015 ha importato circa 4,8 milioni di tonnellate di frumento tenero, che coprono circa la metà del fabbisogno essenzialmente per la produzione di pane e biscotti, mentre sono 2,3 milioni di tonnellate di grano duro che arrivano dall'estero, le quali rappresentano circa il 40 per cento del fabbisogno per la pasta. Va segnalato - più che nel 2015 sono più che quadruplicati gli arrivi di grano dall'Ucraina per un totale di oltre 600 milioni di chili e praticamente raddoppiati quelli dalla Turchia per un totale di circa 50 milioni di chili".

"Bisogna dare certezze - ha spiegato il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - sulla qualità del grano straniero. Se il grano è contaminato da micotossine risultano contaminati anche pane e pasta perché sono resistenti alle alte temperature. Non meno preoccupante la contaminazione da deossinivalenolo" "Vanno affrontate una volta per tutte - aggiunge il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - le storture che condizionano l'andamento del settore, a iniziare dall'assoluta mancanza di norme che regolano il mercato mondiale".

A Coldiretti replica l'Aidepi, l'Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane, secondo la quale "insinuare che la pasta fatta con grano non del tutto italiano non è sicura, buona, o pulita non solo è irresponsabile, ma è anche controproducente". E ancora: "Di fronte all'ennesima manifestazione di Coldiretti, che anche oggi insinua dubbi sulla qualità e sulla tracciabilità del grano estero in arrivo al porto di Bari, ricordiamo che la produzione italiana di grano duro non è sufficiente a soddisfare le richieste dei produttori italiani di pasta".

http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/02/24/news/grano-134120232/?ref=fbplba


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spadaccinonero
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è più che assurdo sapere che la mia Puglia importi del grano....

sono senza parole


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luiginox
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Post: 345
 

arrivando via mare al porto di bari la prima cosa che balza agli occhi sono dei silos mostruosi per dimensione e imponenza.
secondo te, spadaccino, li tengono per abbellimento del panorama?
le navi dry-stock che portano granaglie si avvicendano ad un ritmo impressionante .il serpentone di camion (carichi di grano)per tutto il giorno tutti i giorni esce dal porto per avviarsi in autostrada nutrendo con quello che perde dai cassoni topi e colombi. possibile tu non abbia notato nulla?


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spadaccinonero
Illustrious Member Guest
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arrivando via mare al porto di bari la prima cosa che balza agli occhi sono dei silos mostruosi per dimensione e imponenza.
secondo te, spadaccino, li tengono per abbellimento del panorama?
le navi dry-stock che portano granaglie si avvicendano ad un ritmo impressionante .il serpentone di camion (carichi di grano)per tutto il giorno tutti i giorni esce dal porto per avviarsi in autostrada nutrendo con quello che perde dai cassoni topi e colombi. possibile tu non abbia notato nulla?

certo, è da una vita che vedo tutto ciò...

sto solo dicendo che è surreale una cosa del genere considerando che stiamo parlando della Puglia, il granaio per eccellenza


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