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BERLUSCONI


mystes
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Topic starter  

Voglio dire due parole – in senso letterale – sul sig. Berlusconi dal momento che ci stanno rompendo i timpani sulle cosiddette ingiustizie subite dall’ex-presidente del Consiglio da magistrati corrotti. Non metto lingua sulla corruzione della giustizia perché è un problema così grosso sul quale non oso pronunciarmi.

Ma per quanto riguarda le malefatte politiche del sig. Berlusconi ne ricordo soltanto una: quella riguardante il defunto Gheddafi, la cui morte pesa tutta intera sulla coscienza del Berlusca.

Come molti ricorderanno Gheddafi era amico personale del Berlusca: chi non ricorda la tenda di Gheddafi in Piazza Montecitorio quando il già Presidente libico fece visita al Presidente italiano?

Ebbene quando Gheddafi fu attaccato e subito dopo ucciso proditoriamente dagli Stati Uniti col CONSENSO francese, il Berlusca non mosse un dito per difendere l’amico che oltre tutto ci garantiva l’autonomia petrolifera per molto tempo e la sicurezza delle coste.

Fu dopo la morte di Gheddafi infatti che scoppiò il caos in Libia e iniziò l’invasione di fuggitivi e clandestini verso l’Italia. Ecco il regalo che ci fece il sig. Berlusca che presume dichiararsi uomo di destra. Di quale destra parla, a quella dove siedono le sue mantenute?


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cedric
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non mosse un dito per difendere l’amico che oltre tutto ci garantiva l’autonomia petrolifera per molto tempo e la sicurezza delle coste.

Periodicamente riemerge l'annosa domanda: è meglio eliminare un dittatore oppure è meglio lasciarlo al suo posto per fargli fare il lavoro sporco e mantenere l'ordine?

Quando Saddam si è inventato di vendere il petrolio senza usare i dollari è stato fatto secco e  l'Iraq è diventato un lago di sangue senza controllo. Era meglio lasciarlo a fare il poliziotto del vicino oriente? Forse si, forse no, chi lo sa, magari le concessioni petrolifere sarebbero rimaste inalterate, gli iraniani non avrebbero fatto la Bomba e la siria avrebbe lasciato costruire il gasdotto al Qatar. Come sempre è un prenderci.

Anche Gheddafi  garantiva la stabilità in africa, controllava (a suon di botte) gli islamici estremisti  e  teneva fermi in campi di concentramento centinaia di migliaia di disperati pronti a sbarcare in Italia. Lo abbiamo pagato profumatamente per fare il kapo' e per mantenere le concessioni, peccato che si sia inventato di rivelaredi aver finanziato le elezioni francesi. Dopo lo sparo dell'uomo dalla pistola d'oro (che era un francese) la libia è diventato un altro lago di sangue senza controllo. Valeva la pena di difenderlo? Forse si, forse no, chi  lo sa, ad ogni modo le concessioni sono rimaste a noi (per ora) ed è quello che conta.

Ora serve trovare un altro poliziotto libico affidabile e pagarlo bene per tenere ferma l'orda di disperati esattamente come paghiamo svariati miliardi di euro al poliziotto Erdogan per tenere ferma una altra orda di disperati. Guarda caso i due poliziotti si stanno accordando per chiederci piu' quattrini visto che ora i disperati sono pure infetti e senza nessuna possibilità di cura: morti che camminano.

Ce' poco da illudersi, prima o poi milioni di disperati arriveranno in europa dall'africa e dal vicino oriente e se poi saranno pure infetti nulla fermerà il loro massacro: le navi italiani, francesi, spagnole e greche spareranno contro i gommoni e i barconi in mare, mentre i carri armati austriaci, ungheresi e tedeschi spareranno sui disperati nei campi di grano. I bene informati stimano che servano poco meno di un milione di morti prima che imparino la lezione e decidano di restare a morire a casa loro. Cosi' noi europei potremo continuare a vivere in pace ed armonia festeggiando serenamente il natale in famiglia.


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oriundo2006
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Cedric dice il vero ma solo in parte.

Ma se 'pacta sunt servanda', cardine del diritto internazionale, e se quindi il Trattato di Amicizia, Partenariato e Cooperazione firmato e sottoscritto dai due nel oramai lontano 2008, aveva valore, allora doveva esser osservato specie dalla nazione 'eminente', ovvero l' Italia: leggendone le righe ( qui: http://www.iai.it/sites/default/files/pi_a_c_108.pdf ) io ho avuto pena e pietà per la Libia e Gheddafi, per lo strazio che ha ricevuto proprio dagli italiani cui aveva offerto un partenariato strategico per il Mediterraneo e per la presenza italiana in Africa ( Muhammar si sentiva profondamente africano ). Partenariato che era l'asse fondante la cooperazione fra i due Paesi, non restringibile solo alla questione-migranti. Questo era un punto accessorio dipendente dalla situazione complessiva del popolo nero, cui Gheddafi voleva dare sicurezza economica ( col Dinaro d'oro ) e politica, respingendo un Islam regressivo e politicamente succube dei mestatori occidentali e favorendo invece la presenza in Libia ed in prospettiva in Africa del lavoro e delle capacità tecniche dell' Italia, che in base al Trattato rinforzava la sua presenza ed anzi diveniva egemone nel Maghreb a' fini di un progressivo sviluppo di tutta l'area. Proprio perciò Francia ed Inghilterra non lo hanno accettato, perchè col Trattato l'Italia finalmente si emancipava dalle conseguenze della II G.M. divenendo una Nazione pienamente libera e autosufficiente energeticamente e politicamente: il Trattato sanciva la fine ( almeno per queste due nazioni 'coloniali' ) del loro strapotere nel Mediterraneo: Mare Nostrum.

Quanto abbiamo perso. Ma del resto, il fato ha sempre voluto che Italia e Libia fossero unite e divise dalla follia della politica.


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cedric
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Grazie per l'interessante documento. Nell'analisi (fonte senato della repubblica) del trattato di amicizia, partnenariato e cooperazione si legge per gli aspetti militari dell'amicizia:

La prima questione riguarda il divieto di compiere atti ostili in partenza dai rispettivi territori.  Ciascuna parte si impegna a non compiere atti ostili nei confronti dell’altra e a non consentire che l’uso del proprio territorio da parte di altri (stati o attori non statali) per la commissione di tali atti.
La clausola, che tanto clamore ha suscitato, essendosene messa in dubbio la compatibilità con il Trattato Nato, era in realtà già contenuta, sia pure in formula più succinta, nel Comunicato congiunto del 4 luglio 1998. Non si tratta di un “patto di non aggressione”, ma semplicemente della specificazione di un obbligo che già deriva dal diritto internazionale. Non c’è nessuna incompatibilità con il Trattato Nato, qualora la Libia agisca nel quadro della “legalità internazionale”, come è detto nella disposizione. È ovvio che se la Libia agisse fuori della legalità internazionale, ad esempio attaccando una nave di un paese Nato in alto mare, l’Italia sarebbe obbligata dal Trattato Nato ad assistere lo stato attaccato e quindi verrebbe meno l’obbligo di non consentire atti ostili in partenza dal proprio territorio, che ospita basi Usa e Nato. Ovviamente ci sono fattispecie più complesse e tutto sta a capire che cosa s’intenda per “atto ostile”. Tanto per fare un esempio, si potrebbe far riferimento ad una manovra navale degli Stati Uniti nel Golfo della Sirte, che la Libia considera come baia storica, in tutto e per tutto assoggettata alla sua sovranità, ma che gli stati occidentali, inclusa l’Italia, ritengono acque internazionali. Manovre della flotta Usa nella Sirte (o il semplice transito) in partenza da porti italiani costituiscono un “atto ostile”?
.....
Il Trattato, inoltre, adopera un linguaggio inusuale, quando si riferisce alla “legalità internazionale”, dizione che compare ben tre volte, anche nelle disposizioni finali. Qualora vi fosse incompatibilità tra Trattato Nato e Trattato italo-libico (il che non è), la clausola non esenterebbe l’Italia dall’osservare questo secondo trattato per il motivo che, così facendo, violerebbe il primo trattato.

Gli analisti cercano di dimostrare che non c'è incompatibilità fra questo trattato ed il Trattato Nord Atlantico ma le argomentazione si basano sui termini fumosi di legittimità internazionale ed atto ostile ai quali si puo' attribuire tutto ed il contrario di tutto in ragione dei vari contesti. In pratica l'italia avrebbe deciso cosa fare se e quando ce ne fosse stata la necessità. Geniale.

 Passando agli aspetti economici si legge

4. La parte II del Trattato, la più impegnativa per l’Italia, non contiene propriamente obblighi sinallagmatici, cioè prestazioni reciproche.

....

5. La parte più ambiziosa del Trattato è quella relativa al partenariato, destinata a promuovere relazioni speciali tra i due paesi. Tranne qualche eccezione, si tratta in buona parte di norme programmatiche e dipendono quindi dalla volontà dei due paesi.
.....

Problemi interpretativi non mancano, come in ogni accordo internazionale. Il trattato è in due lingue autentiche, italiano e arabo, e una discrasia tra i due testi aumenterebbe le difficoltà interpretative, che dovranno essere risolte mediante consultazioni bilaterali e facendo riferimento ai criteri stabiliti dalla Convenzione di Vienna del 1969 sul diritto dei trattati.

Anche questo è geniale: non ci sono impegni contrattuali, si concordano linee di indirizzo e si gioca sulle possibili interpretazioni delle traduzioni, in soldoni gli abbiamo passato la classica sola: "Lunga promessa con l'attender corto"...  che funziona sempre sin dai tempi di Dante

Mercanteggiamenti fra due venditori di tappeti a parte, il motivo per cui l'ex cavaliere non ha potuto muovere un dito a difesa dell'amico è la concreta incompatibilità militare dei due trattati, ubi maior minor cessat....


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oriundo2006
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Salve, guarda i trattati internazionali sono solo dei pro-forma rispetto alle intese 'a latere' fondate sulla reciproca fiducia e sulle proposte che poi serviranno a concretizzare altri e più importanti accordi ( forse già esistenti ma secretati ): quello che si dice è sempre diverso e più 'profondo' di quello che viene scritto, anche perchè quest'ultimo è pubblico e 'tutti' possono vederlo e sapere...

Vorrei solo far notare che Gheddafi aveva trasformato nella Giornata dell' Amicizia fra Italia e Libia quella ricorrenza che era istituita contro i crimini dell' Italia colonizzatrice di Graziani ( e del Re: che stranamente non viene mai, dico mai, messo sul banco degli accusati quanto alle nefandezze dell'epoca passata ).

Gheddafi aveva osato l'inosabile in un paese musulmano fiero della propria identità: aveva PERDONATO ed aveva voluto voltar pagina proprio per dare all'ex nazione colonizzatrice una PROVA che TUTTI INSIEME, musulmani e cristiani, popoli bianchi e 'coloured', si poteva iniziare un percorso di pace e di concordia reciproca.

L'abbiamo ammazzato NOI insieme ai francesi, agli inglesi e agli USA: e quando ci scrisse una lettera di aiuto per chiederci di sospendere i bombardamenti che fecero più di duecentomila morti su di una popolazione di sette-otto milioni di abitanti, ebbene l' Italia di Berlusconi, di Napolitano, dei tanti massoni che LATRANO di pace ed amicizia fra le nazioni ( purchè sia da loro sponsorizzata ) ebbene l' Italia ha voltato la testa altrove, nelle chiappe delle escort o nelle cene riservate fra maggiorenti del crimine di stato. Tutti d'accordo sul fiero pasto.

Che dire altro ? Quando l' Italia si lamenta della situazione penosa e critica nella quale si trova oggi, che si rammenti di quanto ha fatto non già cento anni fa ma ADESSO perchè male gliene incoglierà ancora.   


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