Notifiche
Cancella tutti

Berlusconi:Mie dimissioni non libere. Serve Commissione


Italiano
Prominent Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 756
Topic starter  

Caso Geithner, Berlusconi: "Serve commissione inchiesta su fatti enormi"

Il leader di Forza Italia: "Napolitano non ha sbugiardato me, le mie dimissioni sono state responsabili, non certo libere". Poi annuncia: "Nel 2018 non sarò io il premier". E dopo aver attaccato ancora una volta la riforma del Senato del governo Renzi, torna a parlare del patto del Nazareno: "Il documento l'ho fatto fare ad altri"

ROMA - Sul caso Geithner "ci sono dei fatti enormi che necessitano una commissione d'inchiesta. Giorgio Napolitano non ha sbugiardato me. Ho chiesto solo cosa fosse successo in occasione del G20. Le mie dimissioni sono state responsabili, ma non certo libere". Lo afferma Silvio Berlusconi intervenendo a Coffee Break su La7, dove affronta anche altri nodi: dalle prossime elezioni politiche all'accordo con Matteo Renzi al ruolo di Angelino Alfano (Ncd) che è "stampella della sinistra, senza di lui l'esecutivo a casa". Ciò nonostante, prosegue: "C'è una eventualità di tornare insieme" con Ncd alla fine della legislatura, anche perché tutti sanno che "i moderati se si dividono perdono"

Poi, sempre in prospettiva, annuncia: "Nel 2018 non sarò io il premier, lo dico con assoluta certezza. D'altronde, i candidati spuntano come funghi e chi lo sarà domani, oggi non lo si può dire. Basta vedere Renzi. Chi se lo poteva immaginare?". E ribabisce che comunque secondo lui "si andrà a votare tra un anno, un anno e mezzo".

A ruota, il leader di Forza Italia torna a puntare il dito contro la riforma del Senato proposta dal governo: "E' un pasticcio - dice - che sembra tale non solo ai nostri senatori ma anche a molti senatori della sinistra". E sul patto del Nazareno stretto con l'attuale presidente del Consiglio - allora solo segretario del Pd - svela: "Il documento l'ho fatto fare ad altri. Io non ho posto alcuna firma, ho dato la mia parola, che vale come una firma".

http://www.repubblica.it/politica/2014/05/15/news/berlusconi_lo_dico_con_certezza_nel_2018_non_sar_io_il_premier-86196615/


Citazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 30947
 

"Nel 2018 non sarò io il premier, lo dico con assoluta certezza."

😯

Perché.... c'ha già l'agenda del 2018, questo???

Ma qualcuno glie l'ha spiegato che prima o poi muore pure lui?


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 16537
 

Caso Geithner, Berlusconi: "Serve commissione inchiesta su fatti enormi"

se Berlusconi spiegasse come mai nel 2011 se ne è andato via senza nemmeno protestare e ora parla di fatti enormi gli si potrebbe anche credere per quanto dice ora.

Ma perchè mai ha aspettato tre anni a parlare?


RispondiCitazione
Italiano
Prominent Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 756
Topic starter  

se Berlusconi spiegasse come mai nel 2011 se ne è andato via senza nemmeno protestare e ora parla di fatti enormi gli si potrebbe anche credere per quanto dice ora.

Ma perchè mai ha aspettato tre anni a parlare?

Secondo me Berlusconi è stato minacciato ed è "sotto schiaffo".
Lui non voleva dimettersi nel 2011, non ne aveva nessuna intenzione.
Nonostante le fortissime pressioni e anche minacce ricevute.
Si dimise solo quando cominciarono a colpire le sue aziende in borsa.

Non ha mai detto chiaramente tutto quello che è successo, ha solo fatto capire dicendo qualche parola ogni tanto.

Del resto come ha provato a dire qualcosa su Napolitano, qualche giorno, fa è intervenuto il vicepresidente del CSM Vietti dicendogli di non parlare più e di "non scherzare con il fuoco".
Una dichiarazione, quella di Vietti, che "incredibilmente" è passata sotto silenzio.

Berlusconi non può dire tutto quello che è successo. Tuttavia gli altri parlano e ormai quello che è successo è abbastanza chiaro.
Ne hanno parlato persone diverse tra loro, di diverso orientamento politico, di paesi diversi, con ruoli diversi.

Ne ha parlato Zapatero, ne ha parlato Gaithner, ne ha parlato Bini Smaghi
----
http://www.huffingtonpost.it/2013/09/13/bini-smaghi-berlusconi-euro_n_3920794.html

Bini Smaghi: "Berlusconi fatto dimettere perché voleva uscire dall'euro"
----
ne ha parlato il presidente dell'Istat tedesco
----
http://www.blitzquotidiano.it/berlusconi/berlusconi-voleva-uscire-italia-euro-presidente-istat-tedesco-1725705/

"Berlusconi voleva far uscire l’Italia dall’Euro": lo dice presidente dell’Istat tedesco
----

Il governo Berlusconi, ovvero il governo Italiano in carica, fu fatto cadere con una trama di palazzo ordita in Europa e perfezionata in Italia.
Dopo Berlusconi, che comunque aveva vinto le elezioni, si sono succeduti finora ben 3 governi nessuno dei quali legittimati da una vittoria elettorale.

Berlusconi non può parlare e dire tutto. Ma quello che è successo è molto chiaro...


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 16537
 

Secondo me Berlusconi è stato minacciato ed è "sotto schiaffo".

è la stessa mia sensazione.
Oltretutto nel 2011 era premier e come tale poteva sapere tutto dai servizi.
Se ora viene a dire che è stato costretto alle dimissioni dovrebbe anche dire chiaro e tondo da chi è arrivata questa costrizione senza lanciare messaggi ambigui a tizio o a caio.

Si dimise solo quando cominciarono a colpire le sue aziende in borsa.

questo lo potevano fare anche prima del 2011 se volevano le sue dimissioni.Credo che questo sia solo un alibi sempre per nascondere dell'altro.

Del resto come ha provato a dire qualcosa su Napolitano, qualche giorno, fa è intervenuto il vicepresidente del CSM Vietti dicendogli di non parlare più e di "non scherzare con il fuoco".
Una dichiarazione, quella di Vietti, che "incredibilmente" è passata sotto silenzio.

la dichiarazione di Vietti potrebbe invece essere un segnale e cioè se Berlusconi continua a non dire il motivo per cui ha dato le dimissioni ci sarebbero stati 'altri' a parlare e a dire il motivo (scherzare col fuoco vuole dire bruciarsi ma adesso l'ex cav sta andando in televisione tutti i giorni e nessuno si ricorda nemmeno che è stato condannato)

Berlusconi non può dire tutto quello che è successo.

penso che invece non 'voglia' dire quello che è successo perchè si capirebbe la fonte che non 'deve' esser nota.

Il governo Berlusconi, ovvero il governo Italiano in carica, fu fatto cadere con una trama di palazzo ordita in Europa e perfezionata in Italia.

questo è lampante. Quello che non si capisce della trama è perchè mai occoreva mandar via un premier eletto dal popolo (e in questo è credibile proprio Berlusconi quando dice che è stato l'ultimo premier di un governo eletto dal popolo) per mettere tre personaggi non eletti quali capi di governo.
Quindi la trama perchè prevedeva di mandar via in fretta e furia Berlusconi e di non andare a nuove elezioni?
La trama pare squisitamente italiana che ha tutta l'aria di una resa dei conti dei soliti noti.


RispondiCitazione
BIGIGO
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 162
 

La cosa più grave non è la cacciata di Berlusconi in se, non è stato cacciato Berlusconi che alla fine è ancora dove è. Hanno cacciato la Democrazia e il Popolo Italiano ed hanno dimostrato, a chiunque, che a decidere chi governa in Italia sono loro ! Non è stato l'attacco alle sue aziende che ha portato Berlusconi a cedere, ma l'attacco a tutta l'ITALIA. Lo sred salì vorticosamente e la nostra economia finanziaria era ulteriormente crollata in pochi giorni, i "signori" hanno dimostrato di poter disporre a loro piacimento della economia di un paese come l'Italia.... potevano farci precipitare in poche settimane e allora come l'avrebbe messa Berlusconi con gli Italiani... lo avrebbero rincorso coi forconi e appeso a testa in giù.... e se poi gli Italiani non avessero avuto abbastanza coraggio... beh ci sono sempre i contractors pagati per questo. Questo per far capire che chiunque andasse al potere avrà su di se una spada pronta a calarsi, la domanda è .... SONO PRONTI GLI ITALIANI ALLA RESA DEI CONTI ? OPPURE SONO SOLO CODARDI E DIVISI ?


RispondiCitazione
Pennino
Active Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 16
 

Di sicuro nel settembre 2011 c'è stata una vera e propria simulazione della rottura dell'Euro, basta guardare i grafici della moneta unica e dei Bond di tutti gli stati europei di quel periodo.

Stranamente nel 2011, dopo la caduta del Governo, sia Berlusconi che Tremonti si concessero un periodo "sabbatico", sparirono dalla scena politica italiana e internazionale. Sappiamo come all'epoca dei fatti, i rapporti tra i due non fossero idilliaci, ma il loro passo indietro è quantomeno strano. Credo che per approfondire l'argomento, occorra concentrarsi più su Tremonti che non sullo stesso Berlusconi. Tremonti ricordo che minacciò la fuoriuscita dall'eurozona e dopo pochi giorni arrivò la famosa lettera della BCE, che in parole povere spiegò al Governo Italiano come l'avventura Euro non prevedesse uscite di sicurezza.

Qualcosa di importante è successo durante l'estate 2011, qualcosa che per il momento non ci è dato sapere.

Vorrei contribuire con questo interessante articolo, nella speranza che non sia già stato postato.

http://www.zerohedge.com/news/2014-05-14/geithner-confirms-mafia-linked-berlusconis-forced-ouster-says-us-did-not-have-blood-

L'ultimo grafico riferito al PIL italiano è drammatico, ci vorranno anni per invertire il trend negativo.


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 16537
 

Di sicuro nel settembre 2011 c'è stata una vera e propria simulazione della rottura dell'Euro, basta guardare i grafici della moneta unica e dei Bond di tutti gli stati europei di quel periodo.

nel frattempo in Libia c'era l'intervento Nato.Coincidenze?

Qualcosa di importante è successo durante l'estate 2011, qualcosa che per il momento non ci è dato sapere.

se guardiamo le date del 2011 qualcosa si capisce.
Il 20 ottobre ci dicono sia stato ucciso Gheddafi con il figlio.
Improvvisamente Berlusconi non poteva più governare e l'11 novembre ha dato le dimissioni che ora dice non siano state libere e aggiunge anche se non può dire di più.
Monti era già pronto alla sostituzione perchè Napolitano mesi prima aveva già avuto dei contatti con lo stesso in tal senso.


RispondiCitazione
Pennino
Active Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 16
 

nel frattempo in Libia c'era l'intervento Nato.Coincidenze?

Helios scusa ma non riesco a seguirti. Qual'è la connessione tra l'intervento in Libia e la caduta del Governo B.?
Tx


RispondiCitazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 16537
 

nel frattempo in Libia c'era l'intervento Nato.Coincidenze?

Helios scusa ma non riesco a seguirti. Qual'è la connessione tra l'intervento in Libia e la caduta del Governo B.?
Tx

la guerra in Libia c'era molto prima di novembre.
Ma Gheddafi è stato ucciso il 20 ottobre 2011.
Le dimissioni di Berlusconi sono state poche settimane dopo.
Ormai Gheddafi era di casa a Roma tanto che si accampava con tanto di tende beduine e amazzoni in centro città ed evidentemente aveva fatto diversi contratti con Berlusconi circa gli aiuti, petrolio e gas.

Il 30 agosto 2008 Gheddafi e Berlusconi hanno firmato un trattato di Amicizia e Cooperazione, nella città di Bengasi.[25][26][27] Il trattato è stato ratificato dall'Italia il 6 febbraio 2009[25] e dalla Libia il 2 marzo, durante una visita di Berlusconi a Tripoli[26][28] Tale trattato comporta notevoli oneri finanziari a carico dell'Italia, e offre una cornice di partenariato tra i due paesi[29]
.....

Nell'agosto 2009 Berlusconi ha visitato nuovamente Tripoli per il primo anniversario del trattato di Amicizia.

Contenuti del trattato

In base al trattato di Bengasi, l'Italia pagherà 5 miliardi di dollari alla Libia come compensazione per l'occupazione militare. In cambio, la Libia prenderà misure per combattere l'immigrazione clandestina dalle sue coste, e favorirà gli investimenti nelle aziende italiane.[26][33]

Il trattato di Bengasi rappresenta il definitivo accoglimento da parte italiana delle rivendicazioni libiche in materia di risarcimenti per le vicende coloniali attraverso la costruzione di un’autostrada di duemila chilometri lungo la costa libica, con una spesa totale 3,5 miliardi di euro, bilanciata in modo solo parziale dalla chiusura del contenzioso con le ditte italiane danneggiate dalle decisioni libiche prese nel 1970, che ha un valore stimato di soli 600 milioni.

Il trattato consta di tre parti: principi, chiusura del passato e dei contenziosi, partenariato[34]

"Principi"

La parte del trattato relativa ai principi ha fatto sorgere discussioni relativamente al rispetto dei diritti umani e alla compatibilità del Trattato con la partecipazione dell’Italia alla NATO.

L'esplicito riferimento alla Carta delle Nazioni Unite ed alla Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo previsto dal Trattato dovrebbe costituire una possibilità per l'Italia di chiedere il rispetto dei diritti umani in Libia. La Libia è infatti parte dei principali trattati internazionali in materia di diritti umani, ad eccezione della Convenzione sui rifugiati del 1951, ma è parte della Convenzione africana dei diritti dell’uomo e dei popoli, che contiene norme sul trattamento degli stranieri.

Il trattato prevede inoltre che ciascuno dei due contraenti non consenta la commissione di atti ostili contro l’altro, a partire dal proprio territorio. Tale clausola andrebbe interpretata in riferimento ad atti che comportano la minaccia o l’uso della forza in contrasto con il diritto internazionale. Non costituirebbe quindi "atto ostile", ad esempio, una dimostrazione di protesta contro la Libia; ma potrebbero sorgere problemi, ad esempio, in caso di navigazione della flotta statunitense nel golfo della Sirte, a partire da basi navali in Italia, al fine di rivendicare i diritti di libertà dell’alto mare.

"Chiusura del passato"

La seconda parte del trattato, relativa alla chiusura del passato, è la più onerosa per l'Italia. Il governo di Roma si impegna a realizzare infrastrutture in Libia per un valore di cinque miliardi di dollari, tramite esborso di 250 milioni di dollari all'anno per 20 anni. I fondi sarebbero reperiti tramite addizionale IRES a carico delle aziende petrolifere. L'esecuzione dei lavori sarebbe affidata a ditte italiane, e i fondi sarebbero gestiti direttamente dall'Italia.

"Partenariato"

La terza parte del trattato prevede iniziative speciali meno onerose ma comunque a carico dell'Italia: borse di studio, e un programma di riabilitazione per lo scoppio di mine.

Il nuovo partenariato Italia-Libia potrebbe giovare all'economia italiana grazie all'attrazione di investimenti diretti esteri, nella forma dei fondi sovrani libici, nel settore bancario.

Un esempio di ciò è avvenuto nell'ottobre 2009: in un momento di crisi che ha visto le azioni di Unicredit fortemente svalutate, i fondi sovrani libici hanno acquisito il 4,23% del gruppo, diventandone il secondo maggiore azionista, alle spalle della Fondazione Cariverona; contestualmente il gruppo ha annunciato un aumento di capitale di sei miliardi di dollari, provocando il rialzo del titolo nella Borsa di Milano.

http://it.wikipedia.org/wiki/Relazioni_bilaterali_tra_Italia_e_Libia

come si può notare il trattato era firmato da Berlusconi e da Gheddafi.

Do questo trattato nessuno se sa nulla?Napolitano non era presidente allora?
il trattato prevedeva che non ci fossero atti ostili fra i due paesi ....
ma potrebbero sorgere problemi, ad esempio, in caso di navigazione della flotta statunitense nel golfo della Sirte, a partire da basi navali in Italia, al fine di rivendicare i diritti di libertà dell’alto

di fatto l'Italia è venuta meno a quel trattato e siccome era stato Berlusconi a firmarlo si può capire il motivo per cui Gheddafi scrisse all'allora premier

Lo scorso 5 agosto Muammar Gheddafi avrebbe scritto un’ultima lettera a Silvio Berlusconi per chiedergli di "fermare i bombardamenti": è quanto si legge nella stessa missiva che Gheddafi ha rivolto al premier italiano, pubblicata oggi sul sito di Paris-Match.

La missiva è scritta al computer e presenta alcune aggiunte vergate a mano.

"Caro Silvio - si legge nella lettera - sono rimasto sorpreso per l’atteggiamento di un amico con cui ho concluso un trattato di amicizia favorevole ai nostri due popoli. Avrei sperato che da parte tua ti interessassi almeno ai fatti e che tentassi una mediazione prima di dare il tuo sostegno a questa guerra. Non ti biasimo per ciò di cui non sei responsabile - proseguiva il rais - perché so bene che non eri favorevole a quest’azione nefasta, che non fa onore a te e al popolo italiano. Ma credo che tu abbia ancora la possibilità di fare marcia indietro e di far prevalere l’interesse dei nostri popoli, auspicava il colonnello, che invitava il Cavaliere a parlare con i suoi alleati occidentali per fermare i bombardamenti.

http://www.ilgiornale.it/news/lultima-lettera-gheddafi-berlusconiintervieni-fermare-i.html

che cosa fece invece Berlusconi?


RispondiCitazione
Italiano
Prominent Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 756
Topic starter  

QUI RADIO WASHINGTON, PARLA EDWARD LUTTWAK: “IL COMPLOTTO CONTRO BERLUSCONI CI FU E LO ORGANIZZARONO SARKOZY E MERKEL. PARTECIPARONO ANCHE NAPOLITANO E PISANU. OBAMA DISSE NO”

“Francia e Germania convergono su Napolitano e su Pisanu. L’obiettivo era rovesciare un governo eletto democraticamente perché il suo capo non voleva concentrarsi su questa crisi ed era occupato in altre cose. Certi suoi ministri avevano informato colleghi europei che non riuscivano nemmeno a parlare con il presidente del consiglio”…

Comunicato stampa "la Zanzara"

"Ci fu un complotto ordito da Sarkozy e dalla Merkel contro Berlusconi con l'appoggio di molte persone in Italia. In quel momento c'era una crisi finanziaria molto forte e il premier era occupato in altre cose". Lo dice il politologo americano Edward Luttwak a La Zanzara su Radio 24 a proposito delle rivelazioni dell'ex segretario al tesoro americano Geithner.

"Il presidente francese e la cancelliera -dice Luttwak - parlarono con il presidente Napolitano perché un Paese importante come l'Italia era sull'orlo del collasso e questo avrebbe aggravato la crisi economica mondiale. L'italia poteva diventare come l'Argentina".

"Francia e Germania - spiega ancora il politologo alla Zanzara - convergono su Napolitano e su altri leader italiani come Pisanu. L'obiettivo era rovesciare un governo eletto democraticamente perché il suo capo non voleva concentrarsi su questa crisi ed era occupato in altre cose. Certi suoi ministri avevano informato colleghi europei che non riuscivano nemmeno a parlare con il presidente del consiglio".

"Era inevitabile agire - prosegue Luttwak - e lo pensavano anche quelli che non odiavano Berlusconi. Consideravano necessario un cambiamento". "Non fu colpo di stato - dice ancora - ma un complotto dietro le quinte, non so quanto in linea con la costituzione. Io non ho provato piacere, ma fu inevitabile".

Geithner scrive che Obama disse di no, perché?: "Obama si è rifiutato perché l'America ritiene più importante la democrazia dell'economia, era inconcepibile. Sarkoxy e Merkel si sono rivolti a Obama per partecipare al complotto. Ma non si poteva interferire. Obama non aveva scelta, nessun presidente americano poteva intervenire". Edward Luttwak a La Zanzara su Radio 24: "Complotto? Ci fu, lo organizzarono Sarkozy e Merkel contro Berlusconi". "Parteciparono anche Napolitano e Pisanu". "Obama disse no, per America democrazia più importante"

http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/qui-radio-washington-parla-edward-luttwak-il-complotto-contro-berlusconi-ci-fu-e-lo-77336.htm


RispondiCitazione
Pennino
Active Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 16
 

Grazie Helios per la pista libica. Voglio approfondire l’argomento ma mi serve più tempo.

Butto li, in estrema sintesi, le mie conclusioni e attendo commenti.

29 agosto 2011 Inizia l’attacco speculativo contro la moneta unica europea (ho controllato). A partire da questa data, tutti i paesi della zona Euro subirono delle conseguenze, Francia e Germania incluse.

3 novembre ‘ Famosa cena al G20 di Cannes. Berlusconi e Tremonti rifiutano il prestito del FMI e quindi evitano la Troika. Francia e Germania non sono ovviamente soddisfatti del risultato e sono preoccupati per l’aggravarsi della crisi che potrebbe portare alla rottura dell’Euro.

12 novembre Berlusconi rassegna le dimissioni.

Cosa è successo in quei 9 giorni?

Merkel e Sarkosy non contenti del rifiuto di Berlusconi cercano di affossarlo per salvaguardare il futuro della moneta unica. Chi può aiutare i due capi di stato nella loro impresa?

La risposta é abbastanza ovvia, Sarkozy e Merkel si rivolgono a Napolitano che nel frattempo si è portato avanti ed ha già la sostituzione pronta nel cassetto.

Resta una cosa soltanto da definire:” Come fece Napolitano a convincere Berlusconi a dimettessi?”.

Su quest’ultimo punto credo che un paio di idee le abbiamo tutti.

Berlusconi ammonito ufficialmente si ritira in esilio.

http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1888739&codiciTestate=1&titolo=Complotto?%20A%20Cannes%20Berlusconi%20aveva%20accettato%20il%20prestito%20Fmi%20ma%20Tremonti%20lo%20dissuase:%20«%3BConosco%20modi%20migliori%20per%20suicidarsi»%3B


RispondiCitazione
Condividi: