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Bersani e Belusconi


pietroancona
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2649
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L'On.le Bersani rimprovera a Berlusconi di non contribuire sia pure con un solo euro alla "manovra" di risanamento dei conti del Paese. Ha ragione! Bisognerebbe anche dire che l'immensa ricchezza del Presidente del Consiglio è prodotta in grandissima misura da un bene immateriale: la pubblicità. Ogni spot che vediamo in TV gli procura guadagni rilevanti e la cornucopia che glieli riversa nei suoi conti è fatata, inesauribile! Sebbene la pubblicità dia lavoro ad una certa quantità di persone non si può dire che aumenti la ricchezza del Paese anzi ne aumenta i costi: ogni volta che compriamo qualcosa paghiamo anche la quota di pubblicità che l'industria o altro hanno dovuto comprare. Inoltre, dal momento che Berlusconi opera in regime quasi monopolistico, si può dire che la sua è una rendita parassitaria, una sottrazione di ricchezza al Paese che viene accumulata nel suo immenso sistema di scatole e scatoline cinesi nelle quali già trenta anni fa non riuscivano a raccapezzarsi neppure gli esperti della Banca d'Italia.

Ma l'On.le Bersani non è convincente. Quando si fanno delle critiche bisognerebbe prima di tutto avere le carte in regola. Domandarsi: quando costo allo Stato? E' giusto costare tanto? Il PD non ha le carte in regola. Non ha mai aperto bocca sulla questione che nausea l'opinione pubblica italiana specialmente quella vessata dalle tasse sui costi della politica. L'atteggiamento circospetto, sospettoso, intollerante della opposizione ogni volta che si affronta questo tema è davvero insopportabile. E' giusto ricevere pensioni dopo appena cinque anni di attività parlamentare e sommarle alle pensioni che derivano dalla professione o dal mestiere che si faceva e spesso si continua a fare da deputato o senatore? E' giusto estendere a tutte le Regioni ed ora sembra anche ai grandi Comuni il trattamento economico dei Senatori? E' giusto ricevere miliardi di finanziamento per i partiti ed i giornali di partito? E' giusto che in Italia il costo della politica sia il più alto del mondo?

Ora il PD non ci sente per niente da questo orecchio. E non solo il PD. Non dimentico come l'on.le Bertinotti giustificasse i grassi emolumenti percepiti dicendo che i managers dell' economia guadagnano anche di più! Bisognerebbe anche parlare del costo dei Palazzi. Il Quirinale vale l'Eliseo più Buckinghan Palace! Il Palazzo dei Normanni in Sicilia costa quanto e più del Senato e stiamo parlando di miliardi di euro...

Se non si risponderà a questo problema con senso di giustizia ed equità continueremo ad avere la impressione di essere trattati male, di essere sfruttati e che questa democrazia che peraltro ci ha tolto
il diritto di scegliere i nostri rappresentanti è una enorme greppia che ha dato vita ad una nuova classe.

Una nuova classe, una casta di privilegiati fatta in grande parte da professionisti della politica che, al dunque, fanno massa tra di loro e non consentono che il loro potere ed i loro privilegi oligarchici vengano messi in discussione. Si tratta di almeno 100 miliardi di euro l'anno, quattro volte la manovra di Tremonti, venti volte l'importo dei soldi sottratti al sistema scolastico!

Intanto si congelano gli stipendi ed i salari ai dipendenti pubblici e si salassano scuola, sanità e pensioni. E' giusto privare un professore che guadagna 1300 euro al mese di 50 o 100 euro di scatto
biennale mentre si conservano privilegi come quello di rimborsare forfait di mille euro al mese le spese di taxi o di continuare ad erogare quasi cinquemila euro al mese per portaborse che non li riceveranno mai?

Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it
9.06.2010


Citazione
AndFinallyWillBeZeitgeist
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 178
 

La "ggente" è talmente abituata ad intendere intangibile ciò che Lenin definiva il più adeguato involucro della "dittatura della classe capitalistica" (cioè la Repubblica democratica borghese) che non vede altro se non le elezioni e il voto; se non si vota per uno, si deve votare per l’altro, se non si sta con uno, si deve per forza stare con il rivale ........... Quando scoppiò la Grande Guerra, Lenin affermò con forza che si trattava di una lotta tra due bande di briganti e assassini; e questa lotta doveva essere utilizzata al meglio per smascherarle entrambe e combatterle senza tregua ................. Oggi, fortunatamente, non sono presenti, perlomeno nell'italica regione, eventi drammatici come quelli registratisi dei decenni successivi agli anni 1914-18; rischiamo perciò molto meno. In ogni caso, nel nostro Paese – teatro di un conflitto tra dominanti che non sono solo quelli italiani, ma soprattutto invece le varie frazioni di quelli euro-americani – le diverse bande sono arrivate ad uno scontro al calor bianco in cui, come sempre avviene quando ciò si verifica, ognuno rivela la verità dell’altro, cioè la furfanteria dell’altro ...................... Prendere posizione per l’uno o per l’altro è essere complici di uno dei due; e questa complicità, alla fine, sarà pagata. E che nessuno, al momento opportuno, venga a raccontare che non sapeva, non vedeva, ecc.. Le bande ci stanno dicendo come sono fatte, ci raccontano quello che stanno facendo per saccheggiare il Paese (solo che ognuna rivela quello che è l’altra) ........................... chi non vede, chi non sente, per poter stare con il vincitore, è complice. Il progetto delle oligarchie in questione, nella sostanza, non è cambiato rispetto a quello del 1993-94, epoca di "mani pulite" e della distruzione giudiziaria del centrosinistra di allora (DC-PSI) che si sarebbe voluto sostituire (lo volevano gli USA e le nostre oligarchie allora dirette da Gianni Agnelli) con i diessini (i "rinnegati" del "comunismo") e quei pochi diccì salvati, ad arte, dal "diluvio" ........................................ A quell’epoca, per vari motivi (illustrati dal sottoscritto con i precedenti commenti rilasciati in altri topic) si verificò un accidente storico (quello che scherzosamente si definisce "il naso di Cleopatra"): entrò in politica Berlusconi, si presentò come una sorta di Reagan o Thatcher italiano e raccolse il blocco sociale dei "ceti medi", delle partite IVA, dei lavoratori autonomi, più qualche altro. Per cui la vittoria di questa o quell'ala della sfera politica nostrana riflette – e questo va detto senza mezzi termini per gli internauti che fingono di essere ingenui e di non capire la cosa – è la vittoria delle oligarchie di cui si sta parlando.


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