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Bimbi travestiti da bimbe con l'appoggio della regione


Arcadia
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Cagliari, bimbi travestiti da bimbe ​(con l'appoggio della Regione)

Nel capoluogo sardo parte domani una tre giorni di "cultura lesbica" con tanto di laboratorio di travestimenti per bimbi dai 4 agli 8 anni: i piccoli vengono spinti a scambiarsi i vestiti per "superare gli stereotipi di genere"

Giovanni Masini - Gio, 10/03/2016 - 16:48

Bimbi piccolissimi travestiti da bambine e viceversa: è questo l'ultimo caso della cosiddetta "teoria del gender", che torna a fare discutere.

Un anno dopo l'episodio del "gioco del rispetto" introdotto in un asilo di Trieste, l'ultimo tentativo di spingere i bambini a modificare la concezione dei due sessi va in scena a Cagliari, al centro culturale "Il lazzaretto".

Dove a partire da domani sarà organizzata una tre giorni di "cultura lesbica", per "raccontarsi", ma non solo. Un weekend lungo di incontri, seminari e lezioni per diffondere la cultura Lgbt in tutta la Sardegna.

Al centro delle critiche è il laboratorio "Nei panni di...", espressamente dedicato ai bimbi dai 4 agli 8 anni, in cui i partecipanti sono invitati a trasvestirsi per "mettere in discussione gli stereotipi di genere". In parole povere, i maschietti verranno fatti travestire da femminucce e viceversa.

"Attraverso il travestimento - si può leggere nel programma dell'evento - è possibile sperimentare immagini di sé, vivendole in prima persona e confrontandosi con i travestimenti scelti dagli altri partecipanti."

A scoperchiare il caso è stato il consigliere regionale del Partito sardo d'Azione Marcello Orrù, che domanda al presidente della Regione autonoma Francesco Pigliaru di fare chiarezza sulla vicenda e si è detto preoccupato èper un "pericoloso tentativo di coinvolgere bambini dai 4 agli 8 anni in iniziative che mirano ad influenzare la loro formazione e la loro identità sessuale."

Certo, si affrettano a spiegare dall'organizzazione, il gioco "non ha alcuna connotazione sessuale", ma fa comunque riflettere leggere di laboratori pensati per spingere i bimbi a "fare il tato o il casalingo" e le coetanee a giocare a far "la sindaca o la muratora", con tanto di abitini coordinati.

Tra le sigle associate al festival c'è la manifestazione "Sardegna queer", già beneficiaria di contributi regionali, e l'Associazione Arc onlus (una delle maggiori sigle del mondo Lgbt sardo, ndr), che sul proprio sito ringrazia anche l'Assessorato della pubblica istruzione della Regione autonoma per il sostegno. E qui si apre un piccolo giallo: perché gli uffici dell'assessorato smentiscono che da loro sia mai giunto un qualsiasi finanziamento, mentre l'assessore regionale alla Cultura Claudia Firino conferma l'assenza di contributi pubblici ma garantisce che "se ci fossero stati, ne saremmo stati fieri".

Orrù, che è anche vicepresidente della Commissione sanità in Consiglio regionale, ha chiesto al prefetto di Cagliari l'annullamento della manifestazione: "Si tratta - ha spiegato - Di una provocazione inaudita offensiva del pubblico oltre che del buonsenso civile."

Contro il festival dell'orgoglio lesbico (e contro il laboratorio di travestimenti per bambini) si è scagliato anche Salvatore Deidda di Fratelli d'Italia: "Non ho parole per laboratori che coinvolgono bambini tra i 4 e i 9 anni in cui si devono travestire, magari i maschietti da principesse e le femminucce da principi azzurri. La speranza è che il Comune non fosse informato". Per ora, però, dalle istituzioni non sono arrivate prese di posizioni ufficiali: il festival, salvo smentite, si farà.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/cagliari-bimbi-travestiti-bimbe-lappoggio-regione-1234453.html


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helios
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Il centro culturale e proprio un lazzaretto.

Siamo sotto carnevale,forse c e di mezzo qualche travestimrnto del periodo Vediamo quando passa carnevale l andazzo del ... Lazzaretto.


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andriun
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non dico che siamo alla frutta, perchè oramai, purtroppo, siamo in fase digestiva(avanzata) o di rigurgito.

viva, i pedagoghi, gli psicologi e gli scienziati/ricercatori venduti dell'era moderna.


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MarioG
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Cagliari, bimbi travestiti da bimbe ​(con l'appoggio della Regione)

Nel capoluogo sardo parte domani una tre giorni di "cultura lesbica" con tanto di laboratorio di travestimenti per bimbi dai 4 agli 8 anni: i piccoli vengono spinti a scambiarsi i vestiti per "superare gli stereotipi di genere"

E' un'illusione ottica, non sono cose reali.
Se la teoria del genere non esiste, non esistono nemmeno corollari come questo.
Ve lo dice Stod.!
Potete crederci


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yago
 yago
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Mi chiedo come hanno fatto a determinare tanto rincoglionimento generale per far accettare come normali tali sciocchezze.


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rossland
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Si legge:"...Attraverso il travestimento è possibile sperimentare immagini di sé, vivendole in prima persona e confrontandosi con i travestimenti degli altri..."
Se c'é una cosa che i bambini, lasciati a giocare da soli, sperimentano, è il "travestimento". Giocano a fare i cow-boy o le maestre, i lottatori o le signore che si truccano.
Lasciateli soli e attraverso i loro giochi saprete che è proprio la sperimentazione di ruoli imitativi del mondo degli adulti, che i bambini provano e trovano i propri punti di forza e quelli di debolezza.
Ma qui, in questi giochi pilotati da adulti fortemente disturbati, il gioco non è più "naturale" sperimentazione dei bambini, ma un dover giocare imposto con tranelli psicologici a dei bambini.
I quali, come sempre fanno, se avvertono che gli adulti intorno vogliono da loro che facciano una certa cosa, avendo bisogno della proptezione degli adulti, adegueranno i loro giochi a quanto viene loro suggerito.
Questa ossessione degli LGTB per il riconoscimento del loro modello esistenziale fa una violenza inaudita ai bambini, con la complicità di genitori cui i figli andrebbero sottratti per incapacità a difenderli dalle aggressioni psicologiche esterne.
Forzare il gioco dei bambini in una direzione è imporre loro dei modelli comportamentali, pena il castigo degli adulti, diventando quel gioco non l'espressione della loro fantasia, ma di quella malata di maestrine e operatori compiacenti i quali, forse per quel disturbo del comportamento frutto del politicamente corretto, invade ormai le menti come una coltre di imbecillità forzata.
Adulti imbecilli che non sanno nemmeno più difendere e proteggere la propria prole. Gente che andrebbe bastonata prima di fargli fare un figlio di cui non sono in grado di prendersi cura.
I giochi dei bambini sono sacri. Forzarli in una direzione o in un'altra è violenza.
Provocazione: perché non imporre loro di mascherarsi da omicida, per sperimentare. O da isis. O da boia.
Magari smetterebbero di aver paura del babau, no?


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helios
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Mi chiedo come hanno fatto a determinare tanto rincoglionimento generale per far accettare come normali tali sciocchezze.

Basta che la scrivano i giornali e noi pensiamo che sia cosi.

Nessuno va a vedere se è vero, ma lo ha detto il giornale e la tv quindi è vero.

I mass media hanno potere in questo modo.


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andriun
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Mi chiedo come hanno fatto a determinare tanto rincoglionimento generale per far accettare come normali tali sciocchezze.

Basta che la scrivano i giornali e noi pensiamo che sia cosi.

Nessuno va a vedere se è vero, ma lo ha detto il giornale e la tv quindi è vero.

I mass media hanno potere in questo modo.

Certo che i media hanno potere, infatti vi sono tanti episodi anche di violenza presunta nei confronti della donna denunciati, che poi non sono reali. Ma il fatto stesso che si pubblichino dandolo per verosimile e che si dia poi all'eventuale smentita una rilevanza minore, determina il grado(profondo) di decadenza in cui siamo immersi.


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illupodeicieli
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@ helios Basta che la scrivano i giornali e noi pensiamo che sia cosi.

Nessuno va a vedere se è vero, ma lo ha detto il giornale e la tv quindi è vero.

I mass media hanno potere in questo modo.

La notizia l'ho letta ieri sera su "il giornale.it" ma non ho trovato risscontro nel quotidiano locale, l'unionesarda.it, né mi è parso di aver visto qualcosa su quello cartaceo odierno.
Per quanto ho sentito in giro , dopo che ho riferito quello che ho letto, la gente ritiene che non sia quello un modo di educare i bambini alla scoperta delle differenze o del sesso: alcuni genitori ritengono che l'educatore principale sia e rimanga loro,cioè dei genitori.


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andriun
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Lasciateli soli e attraverso i loro giochi saprete che è proprio la sperimentazione di ruoli imitativi del mondo degli adulti, che i bambini provano e trovano i propri punti di forza e quelli di debolezza.
...
...
...
Forzare il gioco dei bambini in una direzione... invade ormai le menti come una coltre di imbecillità forzata.
Adulti imbecilli che non sanno nemmeno più difendere e proteggere la propria prole. Gente che andrebbe bastonata prima di fargli fare un figlio di cui non sono in grado di prendersi cura.

proprio perchè la società è in mano alle donne che si vengono a creare queste anomalie sociali. Dei gay e degli effeminati, le donne hanno bisogno per portare avanti la loro lotta sulla parità di genere.

Questi(se fatti veri), ma non solo, sono solo gli effetti collaterali di questo tipo di politica/pensiero.

Per la regola universale di causa/effetto questo è il prezzo da pagare.

Una società maschilista non sarebbe certo esente da "prezzi da pagare", ma certamente sarebbero molto più allineati alla natura umana e di genere nonchè più logici di quelli imposti dalla società odierna: occidentale prima e italiacana poi.


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Matt-e-Tatty
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Si legge:"...Attraverso il travestimento è possibile sperimentare immagini di sé, vivendole in prima persona e confrontandosi con i travestimenti degli altri..."
Se c'é una cosa che i bambini, lasciati a giocare da soli, sperimentano, è il "travestimento". Giocano a fare i cow-boy o le maestre, i lottatori o le signore che si truccano.
Lasciateli soli e attraverso i loro giochi saprete che è proprio la sperimentazione di ruoli imitativi del mondo degli adulti, che i bambini provano e trovano i propri punti di forza e quelli di debolezza.
Ma qui, in questi giochi pilotati da adulti fortemente disturbati, il gioco non è più "naturale" sperimentazione dei bambini, ma un dover giocare imposto con tranelli psicologici a dei bambini.
I quali, come sempre fanno, se avvertono che gli adulti intorno vogliono da loro che facciano una certa cosa, avendo bisogno della proptezione degli adulti, adegueranno i loro giochi a quanto viene loro suggerito.
Questa ossessione degli LGTB per il riconoscimento del loro modello esistenziale fa una violenza inaudita ai bambini, con la complicità di genitori cui i figli andrebbero sottratti per incapacità a difenderli dalle aggressioni psicologiche esterne.
Forzare il gioco dei bambini in una direzione è imporre loro dei modelli comportamentali, pena il castigo degli adulti, diventando quel gioco non l'espressione della loro fantasia, ma di quella malata di maestrine e operatori compiacenti i quali, forse per quel disturbo del comportamento frutto del politicamente corretto, invade ormai le menti come una coltre di imbecillità forzata.
Adulti imbecilli che non sanno nemmeno più difendere e proteggere la propria prole. Gente che andrebbe bastonata prima di fargli fare un figlio di cui non sono in grado di prendersi cura.
I giochi dei bambini sono sacri. Forzarli in una direzione o in un'altra è violenza.
Provocazione: perché non imporre loro di mascherarsi da omicida, per sperimentare. O da isis. O da boia.
Magari smetterebbero di aver paura del babau, no?

Ecco un commento equilibrato. Brava Rossland. Anche i miei fanno così, tra costumi di carnevale e roba che sottraggono a babbo e mamma. Più di una volta mia figlia mi si è fatta un giro con i miei scarponi, e il piccolino ha testato come si cammina con i tacchi di mamma, mi ha fatto anche ridere. Ma se becco la Concia davanti all'asilo le infilo le dita negli occhi prima di romperle un ginocchio. Tanto esco in pochi anni.
Però tenga presente che lo scrive "Il Giornale.it". Notizia da pesare, alternano notizie a bufale, più bufale che notizie.


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helios
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@ helios Basta che la scrivano i giornali e noi pensiamo che sia cosi.

Nessuno va a vedere se è vero, ma lo ha detto il giornale e la tv quindi è vero.

I mass media hanno potere in questo modo.

La notizia l'ho letta ieri sera su "il giornale.it" ma non ho trovato risscontro nel quotidiano locale, l'unionesarda.it, né mi è parso di aver visto qualcosa su quello cartaceo odierno.
Per quanto ho sentito in giro , dopo che ho riferito quello che ho letto, la gente ritiene che non sia quello un modo di educare i bambini alla scoperta delle differenze o del sesso: alcuni genitori ritengono che l'educatore principale sia e rimanga loro,cioè dei genitori.

Il mainstream riporta solo quello che hanno intenzione di fare (insegnati/stato/chi?)riguardo l'educazione sessuale,non come la pensano i genitori sul tema.
Già questo dice che il maistream guarda solo da una parte e non è quella di quella dei bambini e dei loro genitori.

La gente e il maistream sono due cose completamente diverse.

Il centro il Lazzaretto a Cagliari esiste
http://www.lazzarettodicagliari.it/index.php

Imolaoggi segnala come IlGiornale
http://www.imolaoggi.it/2016/03/08/a-cagliari-iniziativa-gender-grave-e-pericolosa-il-prefetto-valuti-lannullamento/

Allucinante questo articolo:

CAGLIARI, Iniziativa gender per bambini. Orrù (Psdaz): “Gravi parole dell’assessore Firino, si dimetta. Pigliaru prenda posizione”
10 marzo 2016
“La Regione non ha finanziato il festival ‘Le lesbiche si raccontano’, ma se l’avessimo fatto ne sarei orgogliosa”. Così l’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, ha risposto al consigliere regionale del Psdaz, Marcello Orrù, che aveva chiesto pubblicamente se l’iniziativa, organizzata dall'associazione Arc, Sardegna Queer e dalle famiglie Arcobaleno (in programma al Lazzaretto di Cagliari durante il fine settimana), che nel programma prevede un laboratorio di travestimenti per bambini (tra i 4 e gli 8 anni), avesse ricevuto finanziamenti pubblici.

[b]“Con l’ausilio di una storia – si legge nella presentazione – sarà affrontato il tema degli stereotipi di genere legati alle professioni e all’abbigliamento”, con l’obiettivo di “prevenire fin dall'infanzia omofobia e misoginia”, si giustificano le organizzatrici. Però, secondo i critici, il gioco del travestimento, che, per esempio, consente ai maschietti di vestirsi da principesse ed alle femminucce da principi azzurri, ha il non troppo recondito obiettivo, figlio della ‘teoria gender’, di annullare le ‘differenze di genere’.

“Iniziative che mirano ad influenzare la loro formazione e la loro identità sessuale – ha commentato Orrù – Una provocazione inaudita, offensiva del pubblico decoro oltreché del buonsenso civile. Quanto meno inopportuna, pericolosa e grave”. Il consigliere, vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche sociali, ha scritto anche una lettera al prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, per chiedere di valutare l’ipotesi di un annullamento della manifestazione. Ed ora, dopo il sostegno all’iniziativa manifestato dall’assessore Firino, chiede le dimissioni dell’esponente della Giunta Pigliaru: “Ritengo gravissime le parole dell'Assessore - ha aggiunto Orrù – A questo punto mi sembra doveroso chiedere le dimissioni dell'assessore, oltre che domandare al presidente Pigliaru se ne condivide le parole. L'assessore risponda in Consiglio regionale alla mia interrogazione e si ricordi che è assessore regionale della cultura e dell'istruzione della Regione Sardegna e non un capetto di un circolo di estrema sinistra”. (red)

(admaioramedia.it)
http://notizie.admaioramedia.it/cagliari-iniziativa-gender-per-bambini-orru-psdaz-gravi-parole-dellassessore-firino-si-dimetta-pigliaru-prenda-posizione/

Quindi l'assessora è del Pd. Gramsci si rigira nella tomba a trottola.

Da notare questo articolo in cui si dice che non è un gioco con connotazioni sessuali:

Festival delle lesbiche, polemiche e accuse sul laboratorio per bimbi dai 4 agli 8 anni

Oggi alle 13:01

Polemiche sul festival "Le lesbiche si raccontano", in programma da oggi a domenica al Lazzaretto.

Ad accendere le polveri è il consigliere regionale del Psd'az Marcello Orrù, che punta l'indice contro il laboratorio "Nei panni di...", destinato a bambini dai 4 agli 8 anni.

"Una provocazione inaudita offensiva del pubblico decoro oltreché del buonsenso civile", scrive Orrù.

Il "gioco del travestimento", replicano le psicologhe di Psynerghia, è una delle attività che piacciono di più ai bambini e alle bambine, perché permette loro di mettersi nei panni degli altri e delle altre, di sperimentare tanti diversi modi di essere.

Ma il "gioco del travestimento", puntualizzano, non ha alcuna connotazione sessuale.
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/03/10/laboratorio_per_bimbi_dai_4_agli_8_anni_al_festival_gender_polemi-68-476987.html

Il gioco non ha alcuna connotazione sessuale?
m hanno capito che il titolo 'le lesbiche si raccontano' ha già una connotazione sessuale nemmeno tanto recondita e nemmeno tanto 'naturale'?
Ma cosa succede in quel Lazzaretto di Cagliari?


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rossland
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Però tenga presente che lo scrive "Il Giornale.it". Notizia da pesare, alternano notizie a bufale, più bufale che notizie.

Se la notizia non fosse vera è comunque credibile. A renderla tale bastano i noti casi di Venezia e Trieste, e pare tali "giochi" facciano comunque riferimento a precise indicazioni didattiche del governo in materia.
Poi c'é che trovo che ultimamente, su alcuni temi, siano più credibili quotidiani come Il Giornale, che almeno alcune notizie le da, di molti altri che invece proprio le evitano così da non danneggiare troppo quelli che si schierano a difesa del trend omo-gene-izzazione.
Evitare una notizia è alla fine un modo, politicamente corretto e quindi scorrettissimo, di non contrastare investitori pubblicitari i quali, tutti in varia misura, dipendono dalle politiche industriali del governo, cioè dell'UE.
Per me, meglio un bastardo autentico che un finto democratico...


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andriun
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....
Per me, meglio un bastardo autentico che un finto democratico...

Ecce homo!


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illupodeicieli
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Se avete visto i libri esposti nelle librerie per bambini, è già tracciato il percorso culturale: dal titolo si capisce già dove si andrà a parare , come "la storia del bambino con due papà", giusto il primo che mi viene in mente.

@ Helios : lo so che esiste il Lazzaretto in città, ma ciò che mi lascia perplesso è che il quotidiano L'Unione Sarda, non dovrebbe essere filo renziano o comunque legato al Pd: anzi di solito è critico (abbiamo un sacco di lavori stradali , rifacimenti di pavimentazione, rotatorie, gara per la raccolta differenziata, fermi da mesi, anzi la gara per la differenziata lo è da anni), e ha ricordato come da noi a Cagliari le primarie, proprio il Pd non le farà, puntando sul sindaco attuale che , guarda caso, per riallacciarmi al tema, sponsorizza i gay pride e che, nelle intenzioni dell'amministrazione, nella prossima edizione avrà come teatro numerosi quartieri.


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