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Bolletta elettrica: stangata da rinnovabili

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Tonguessy
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di Giorgio Ragazzi 14.10.2011
Ai primi di settembre, la potenza degli impianti fotovoltaici per cui è stato chiesto il sussidio ha superato i diecimila megawatt. Con quali ripercussioni sulle bollette elettriche degli italiani? Nel complesso, si può prevedere un aumento dell'11 per cento per il consumatore tipo. Intanto, il costo dei sussidi arriverà a sei miliardi nel 2012. E in virtù del fatto che gli incentivi al fotovoltaico sono dovuti per venti anni, il debito accumulato è di 120 miliardi. Né una simile politica si può giustificare con un minore inquinamento.
In un mio recente articolo avevo previsto che l’esplosione degli investimenti nel fotovoltaico avrebbe presto portato a una potenza installata di 9mila megawatt. Ora il Gestore servizi energetici ha reso noto che, ai primi di settembre, la potenza degli impianti per cui è stato chiesto il sussidio ha superato i 10mila megawatt. Vediamo quali potranno essere le ripercussioni sulle bollette elettriche degli italiani.

IL COSTO PER IL CONSUMATORE TIPO

L’Autorità per l’energia stima, ogni trimestre, la composizione della bolletta a carico del consumatore domestico tipo (con consumi annui di 2.700 kilowattora e potenza di 3 kilowatt) coperto dal “servizio di maggior tutela”. Nel 2010 e sino al primo trimestre 2011 gli “oneri generali di sistema” (Ogs), che per l’80 per cento sono sussidi alle fonti rinnovabili e assimilate, hanno determinato per il consumatore tipo un incremento del 12 per cento circa rispetto al costo addebitatogli per la produzione e commercializzazione dell’energia (prima delle imposte). Questa percentuale è salita bruscamente al 18 per cento nel terzo trimestre 2011 e sono in arrivo ulteriori forti aumenti. Vediamo perché e di quanto.
Il costo dei sussidi al fotovoltaico (inclusi negli Ogs) è passato da 300 milioni nel 2009 a 870 milioni nel 2010; a quanto ammonterà nel 2012? Al ritmo attuale, è prevedibile che la potenza installata a fine 2011 supererà i 12mila MW (era 1.140 MW a fine 2009); si può quindi prevedere che, nella media del 2012, godranno dei sussidi impianti per almeno 13-14mila MW di potenza. Secondo le mie stime di produzione e sussidio per MW (per le quali rimando all’articolo citato) l’onere complessivo arriverà attorno a 6 miliardi (ben più del gettito atteso dall’incremento dell’Iva). Gli Ogs, che assommavano a 5,5 miliardi nel 2010, aumenteranno quindi di oltre 5 miliardi per i soli incentivi al fotovoltaico, passando questi da 870 milioni nel 2010 a 6 miliardi nel 2012). Aumenteranno poi anche gli incentivi per le altre rinnovabili: non sono in grado di stimare di quanto, ma saranno certamente somme rilevanti dalle notizie che si hanno sull’espansione degli impianti eolici e a biomassa. È quindi prevedibile che, nel 2012, gli “oneri generali di sistema” salgano a una cifra doppia rispetto al 2010, con la conseguenza di accrescere la loro incidenza per il consumatore tipo dal 12 al 24 per cento del costo di produzione e commercializzazione. Nel complesso vi sarà un aumento dell’11 per cento nella bolletta elettrica, che certo non è poco, vista la situazione economica e occupazionale. Un balzello fortemente regressivo, che nasconde un ulteriore forte aumento della pressione fiscale sulla generalità delle famiglie.

UN DEBITO DA 120 MILIARDI

Non tutti piangono però. Cito solo un piccolo esempio, quello di un allevatore mio amico che ha installato alcuni pannelli sul tetto della sua stalla. È riuscito a farsi finanziare l’intero investimento e tra sei anni avrà ripagato tutto; per i quindici anni successivi avrà un reddito netto di 80mila euro l’anno (non pagherà imposte perché i coltivatori diretti sono tassati sul reddito catastale). Per alcuni l’Italia è davvero un paese del bengodi. Gli impianti fotovoltaici allacciati sono oggi 270mila.
Poiché i sussidi al fotovoltaico sono dovuti per venti anni, si è accumulato in poco tempo un debito di 120 miliardi, che non appare da nessuna parte perché è gestito “fuori bilancio”.
Il motivo principale addotto a giustificazione degli incentivi concessi alle fonti cosiddette rinnovabili è che generano minor inquinamento. V’è però un’altra faccia della medaglia: lo scempio di campi agricoli coperti da pannelli, l’invadenza ambientale delle pale eoliche, il rialzo dei prezzi del granturco "bruciato" negli impianti a biomasse con pesanti effetti negativi sull’economia locale delle stalle, per non parlare dell’energia (e conseguente inquinamento) consumata nelle produzioni di pannelli, strutture metalliche, pale eoliche eccetera. Penso che sarebbe ben difficile quantificare il beneficio ambientale delle fonti rinnovabili, al netto dei relativi costi ambientali, o gli eventuali vantaggi per la bilancia dei pagamenti, in una cifra che si approssimi anche lontanamente all’enormità dei costi che sosteniamo per queste produzioni. Né si può dire che ciò fosse necessario per raggiungere gli obiettivi del Protocollo di Kyoto sulle emissioni di anidride carbonica nel 2020. Quegli obiettivi avrebbero potuto essere raggiunti con costi enormemente inferiori incentivando di più il risparmio energetico e l’utilizzo efficiente del calore; tra le rinnovabili stesse, il costo per produrre energia eolica è meno della metà della fotovoltaica.
Con la liberalizzazione della produzione di energia elettrica e l’istituzione della Autorità si sono conseguiti notevoli benefici sul piano della concorrenza ed efficienza degli investimenti nelle centrali termoelettriche, ma la politica dei sussidi, dal Cip6 alle rinnovabili, è stata gestita in modi che è difficile non definire disastrosi, sotto la pressione di ristrette lobby economiche o politiche, senza alcuna ragionata valutazione quantitativa di costi e benefici, senza alcun confronto dei meriti relativi dei sussidi concedibili alle diverse fonti piuttosto che al risparmio energetico o alla ricerca, senza porre limiti all’entità dei sussidi stessi. Basti ricordare che il decreto Bersani- Pecoraio Scanio (secondo conto energia) indicava in 3mila MW l’obiettivo nazionale di potenza fotovoltaica da installare entro il 2016.

http://www.lavoce.info/articoli/-energia_ambiente/pagina1002597.html


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marcopa
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Risposta per ora telegrafica.

Probabilmente e' vero che gli incentivi sono troppo alti. Con la stessa spesa impiegata in modi diversi si potrebbe aiutare le rinnovabili molto di piu'.

Pero' attenzione c'e' una grande competizione tra le diverse fonti , chi fa campagne contro gli incentivi al fotovoltaico spesso lo fa perche' mettono in crisi gli affari, enormi, con il gas ed il carbone.

Le imprese delle rinnovabili pero' sbagliano e puntano ad avere piu' incentivi possibile e per questo scopo dicono che nel 2011 c'e' stato un impasse nel FV ....mentre siamo il primo paese nel mondo per installazioni.


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Tonguessy
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6 miliardi i costi previsti per il 2012, 120 miliardi i costi previsti per i vent'anni di sovvenzioni statali, aumento previsto 11% in bolletta ed in mezzo a tutto questo i venditori ed installatori hanno il coraggio di lamentarsi perchè non si sta drogando abbastanza il mercato?


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AlbertoConti
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Fossero anche 240 miliardi sarebbero comunque molto meno di quanto rubano ENI ed ENEL privatizzate, quindi facilmente recuperabili senza spremere l'utente (in un paese onesto, cioè completamente risvoltato come un calzino).

Comunque vada, se è vero che ci poniamo all'avanguardia nel fotovoltaico, sarà una delle pochissime cose buone e intelligenti di quest'epoca alla marcegaglia-benetton-colaninno-tronchetti-squali&caimani vari.


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Tonguessy
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Fossero anche 240 miliardi sarebbero comunque molto meno di quanto rubano ENI ed ENEL privatizzate, quindi facilmente recuperabili senza spremere l'utente (in un paese onesto, cioè completamente risvoltato come un calzino).

Ripeto: quei 120 miliardi per il momento fanno aumentare la bolletta dell'11%. Staremo a vedere per il futuro. Spremere l'utente è il gioco preferito dai nostri vertici. Verificato nei fatti.

Che poi il fotovoltaico POSSA essere una scelta intelligente sono d'accordo. Ma dovrebbe essere gestita in modo molto diverso. Senza le intermediazioni finanziarie, ad esempio. Senza sottrarre aree agricole. Senza drogare il mercato.

Voglio qui ricordare che la macchina per fusione fredda di Preparata-Del Giudice richiederebbe un'investimento di qualche milione di euro per poter essere prodotto. Una bottiglia da attaccare al posto della caldaia ed avremmo acqua gratis per sempre al costo iniziale di un migliaio di euro.
Com'è che si spendono 120 MILIARDI di euro e non si trovano pochi milioni per sistemare una questione energetica così importante?

http://www.appelloalpopolo.it/?p=1672


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Matt-e-Tatty
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Se i "distributori" di energia fossero pubblici non ci sarebbero stati aumenti oltre ai normali aumenti della materia prima.
Se produzione e distribuzione dell'energia fossero pubblici non ci sarebbero produttori privati che smettono di lavorare o coltivare e passando di ranto in tanto sui pannelli col lavavetri ma ci sarebbero aziende pubbliche investono denaro per delle fonti energetiche con bilanci spesa/ricavbo pari a 0 (e un eventuale + andrebbe a scuole o strade o ricerca o enti locali).
Il fotovoltaicpo così come è strutturato è una truffa, ma la truffa parte da più lontano... parte dagli anni 90.


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Truman
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il Gestore servizi energetici ha reso noto che, ai primi di settembre, la potenza degli impianti per cui è stato chiesto il sussidio ha superato i 10mila megawatt.

Mi risulta che non tutti quelli che hanno chiesto il sussidio lo riceveranno, perchè banalmente i fondi stanziati sono finiti mesi fa. Quindi i conteggi esposti sono da verificare.

Nel 2010 e sino al primo trimestre 2011 gli “oneri generali di sistema” (Ogs), che per l’80 per cento sono sussidi alle fonti rinnovabili e assimilate, hanno determinato per il consumatore tipo un incremento del 12 per cento circa

Ho il sospetto che le "fonti rinnovabili e assimilate" che finanziamo con la bolletta includano il nucleare.

Al ritmo attuale, è prevedibile che la potenza installata a fine 2011 supererà i 12mila MW (era 1.140 MW a fine 2009); si può quindi prevedere che, nella media del 2012, godranno dei sussidi impianti per almeno 13-14mila MW di potenza.

Come già detto, i sussidi sono finiti. Però mi piace la logica di Ragazzi, mi ricorda quel giovane padre che misura il tasso di crescita del proprio figlio di sei mesi e valuta che in pochi anni il figlio raggiungerà la statura di dieci metri, con calcoli aritmetici corretti, ma che non tengono conto del mondo reale.

il decreto Bersani- Pecoraio Scanio (secondo conto energia) indicava in 3mila MW l’obiettivo nazionale di potenza fotovoltaica da installare entro il 2016.

Notevole il fatto che non c'è un solo link o rimando nell'articolo e quando finalmente cita una legge sbaglia il nome, "Pecoraro" diventa "Pecoraio".

Credo che l'unica conclusione che si può tirare dall'articolo è che "La voce" è finanziata da qualcuno ostile al fotovoltaico.


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Tonguessy
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Credo che l'unica conclusione che si può tirare dall'articolo è che "La voce" è finanziata da qualcuno ostile al fotovoltaico.

Risposta dell'autore sul sito:
la mia non è una critica alla tecnologia fotovoltaica ma ai nostri dissennati governanti che non hanno ridotto tempestivamente gli incentivi. A Piergiuseppe, che si chiede in che senso io parli di “debito fuori bilancio” osservo che l’onere che grava sulle bollette è nella sostanza un’imposta, anche se applicata sotto la dizione “oneri generali di sistema”. E’ un’imposta sul consumo di energia con la quale lo Stato paga il debito che ha contratto verso i produttori di energie rinnovabili. Fortuna che i mercati finanziari non percepiscano questo enorme aumento del debito a carico dello Stato proprio perché è “fuori bilancio”.
Gli incentivi alle rinnovabili sono stati la misura di politica industriale di gran lunga più rilevante degli ultimi anni. Anche attualizzando il debito stimato di 120 miliardi, come suggerito da Leonardo Ortiz, il costo è stato imponente e del tutto spropositato in termini di incentivi alla crescita dell’economia. A chi mi accusa di superficialità per non aver presentato un’analisi completa e comparata dei costi e benefici delle varie forme di produzione elettrica rispondo che sarebbe stato davvero superficiale tentare di farlo in un breve articolo, che invece si limita ad analizzare con dati e numeri uno solo dei tanti aspetti di questa complessa tematica.

http://www.lavoce.info/commenti/281002597.html


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Truman
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Ho fatto qualche ricerca sull'argomento, con risultati non conclusivi.

Gli incentivi sembrava che fossero sospesi a metà del 2011, poi sono stati riconfermati con qualche cambiamento, e sono oggi ancora in discussione in nuove forme.

Segnalo un articolo che espone idee del tutto opposte all'articolo della "Voce", fornendo però diversi riferimenti e conteggi:

http://www.agoravox.it/Sorpresa-Gli-incentivi-del.html


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paolodegregorio
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- l'aumento dei costi in bolletta si riferisce specificatamente al fotovoltaico e all'eolico, oppure (come penso) al costo delle "rinnovabili" che comprendono le assimilate Cip6 (da scarti di petrolio e da incenerimento dei rifiuti)?

- fino a quando questo non è chiaro, con divisione chiara dei costi secondo la vera fonte, non è una cosa seria e tutti coloro che sono interessati a fonti energetiche diverse dal fotovoltaico hanno interesse a che tale chiarimento non venga fatto. Noi dobbiamo continuare a chiederlo.

- anche se le vere rinnovabili (fotovoltaico, eolico, geotermico,idroelettrico) costassero di più sulle bollette, quanto beneficio portano, all'ambiente e a tutti, non in termini economici, ma di miglioramento dell'aria e della salute'??


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Tonguessy
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- anche se le vere rinnovabili (fotovoltaico, eolico, geotermico,idroelettrico) costassero di più sulle bollette, quanto beneficio portano, all'ambiente e a tutti, non in termini economici, ma di miglioramento dell'aria e della salute'??

In città l'effetto sarebbe nullo comunque. Le PM10 sono determinate tra l'altro dal traffico della zona (non necessariamente dal traffico locale), questo almeno è ciò che alcuni studi dimostrano (Vicenza, Parma).
Certamente il delta del Po avrebbe giovamento da un ridimensionamento di Porto Tolle, ma il grosso del problema restano le città per noi umani. Città dove, ripeto, il miglioramento dell'aria dipende da alcuni fattori tra cui non compare il fotovoltaico. Miglioramenti si avrebbero con l'adozione della macchina a fusione fredda di Preparata, perchè ci sarebbe un percettibile abbattimento dei fumi del riscaldamento urbano.


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dana74
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anche a me quei calcoli sembrano viziati.
Forse dovremmo distinguere a chi vanno, se vanno ai grandi colossi industriali per speculare sui certificati verdi o agli utenti privati tipo famiglie.
Ci sono molte constatazioni secondo me giuste nell'articolo, sia di critica di distribuzione dei Cip6 che nell'invito a introdurre una politica di risparmio energetico.

Visto che siamo in argomento:

Comunicato stampa congiunto – lettera aperta al Governo e a tutte le istituzioni dello Stato Italiano

19 ottobre 2011

NO assoluto al “condono” sulle rinnovabili,
SI forte alla “moratoria” su eolico e fotovoltaico industriali
NO assoluto alla resa dello Stato alle Eco-Mafie:
NO pertanto alla "insana Sanatoria" sulle rinnovabili industriali!

Tale vile insana “sanatoria” sarebbe la sconfitta, la resa, nero su bianco, e senza condizioni,
dello Stato Italiano alle eco-mafie!

SI, alla proposta di moratoria di Confindustria per gli impianti rinnovabili industriali.

NO, a qualsiasi ipotesi di condono in materia di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili.

Si alla moratoria richiesta dal Tavolo della Domanda di Confindustria: il sistema attuale di iper-incentivazione garantisce rendite ingiustificate che nulla hanno a che vedere con competitività e sviluppo.

Nessun condono per gli impianti industriali di eolico e fotovoltaico viziati da illegalità. Non deve essere ammesso nessun tipo di condono, anzi, siano smantellati, i siti bonificati e la natura ripristinata!

Sosteniamo convintamente la proposta di moratoria richiesta ora anche da Confindustria.

È necessaria un’immediata moratoria nella costruzione di grandi impianti fotovoltaici ed eolici industriali. L’attuale sistema di iper-incentivazione non promuove efficienza e sviluppo ma solo eccessive ed ingiustificate rendite che nulla hanno a che vedere con una sana e ordinata crescita economica ed industriale. Invece si alimentano connivenze o sudditanze che sono sotto gli occhi di tutti.
È altresì molto grave che il vigente sistema di incentivazione consenta e spinga i portatori di interessi puramente speculativi a devastare e distruggere l’ambiente, i territori, la natura e i paesaggi che tanta importanza hanno per un settore chiave dell’economia Italiana come il turismo.

Ci opponiamo con forza ed indignazione alla ventilata proposta di approvare un “Condono in materia di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili”.

Al contrario chiediamo che si estendano a tappeto i controlli su tutti i progetti di eolico e fotovoltaico industriali, volti cioè alla vendita dell’energia prodotta e non per mero autoconsumo, realizzati nei campi, o in mare, o ancora in cantiere, o solo ancora in iter autorizzativo, e si rivedano anche quegli impianti, alcuni anche di parecchi ettari, su cui la giustizia amministrativa, a livello di TAR o di Consiglio di Stato, con sentenze niente affatto condivisibili, ha posto un velo di fuorviante legittimità, basata sulla correttezza di procedimenti amministrativi, redatti per altro spesso da un sistema amministrativo locale a dir poco superficiale, e pertanto apparentemente in regola, ma solo sulla carta, nel chiuso degli uffici, ma non nella realtà; un velo sui veri reati penali e contro il paesaggio e l’ambiente, e non solo, perpetrati invece sin ad oggi impunemente!

Chiediamo ora con massima urgenza gli smantellamenti di tutti gli impianti fotovoltaici ed eolici illegali sequestrati!

SOLO L’IDEA DI UN VOLGARE CONDONO ci indignerebbe come cittadini di uno Stato che voglia ancora dirsi uno STATO di DIRITTO !!!

Si aggiungano a motivazione della nostra, e non solo, richiesta di moratoria e di no assoluto ed insindacabile alla sanatoria, le tantissime problematiche di impatto grave sulla vivibilità dell' habitat-paesaggio quotidiano dell'uomo nel nostro BelPaese: inquinamento acustico (per eolico), visivo, luminoso notturno da luci di segnalazione aeree che cancellano il firmamento (per eolico), elettromagnetico, chimico dall' uso di sostanze nocive nei componenti elettronici, come il neodimio, ai lubrificanti nebulizzati per l'eolico, ai diserbanti, i solventi chimici per la pulizia dei vetri, il cadmio, l'arsenico ed altri elementi tossici contenuti nei pannelli per il fotovoltaico a terra o galleggiante sulle acque! Alterazione grave del paesaggio alienizzato anacronisticamente reso hi-tech causa di vere e proprie nuove "sindromi depressive" sempre più studiate dalla medicina! Il consumo inaccettabile di suolo per le produzioni alimentari silvo-agro-pastorali di vitale strategica importanza per il paese, ben più primaria della stessa autarchia energetica! Cancellazione della biodiversità animale e vegetale col fotovoltaico e dei volatili con l'eolico falcidia-uccelli, con effetti secondari non meno catastrofici sugli ecosistemi locali e non!

Chiediamo da un lato che il Governo incentivi solo e soltanto gli impianti fotovoltaici realizzati con materiali non tossici e ubicati rigorosamente solo e soltanto sui tetti degli edifici recenti, di non più di 30, 40, al massimo 50 anni, e tanti ve ne sono in Italia di inutilizzati, a partire dai capannoni industriali, per estensioni immense di ettari ed ettari per produzioni di migliaia di megawatt! Una soluzione tecnica di niuno impatto ambientale ed estetico!

Chiediamo dall’altro lato, il divieto assoluto di ubicazioni di mega e medie torri eoliche off-shore e on-shore nel nostro, non a caso chiamato nel mondo, “il BelPaese”, e il divieto assoluto di ubicazione di pannelli nelle aree rurali, naturali, o lacustri (fotovoltaico galleggiante)!

Solo dopo aver saturato tali potenzialità dei tetti, invitiamo a tornare a valutare a livello governativo di cosa ha ulteriormente bisogno il paese in termini energetici da fonti rinnovabili, in relazione all'utilizzo della tecnologia fotovoltaica di cui oggi trattiamo, quella a pannelli con celle di semiconduttore disponibili sul mercato!

Chiediamo anche che lo Stato operi nei tagli agli incentivi in maniera retroattiva.

Chiediamo che introduca iper-tassazioni sugli impianti esistenti di eolico e fotovoltaico industriale (impianti cioè per la vendita dell'energia prodotta), data la loro forte invasività e dannosità ambientale.

Chiediamo che sia tolto, proprio per motivi di vera ecologia, da tali impianti, di ditte private, per il loro forte impatto proprio sull'ambiente, ogni titolo di "impianto di pubblica utilità", fin ora assegnato in relazione al fortemente strumentalizzato, a fini puramente speculativi e fraudolenti dalle lobbies della Green Economy Industriale, "Protocollo di Kyoto" che si prefigge di ridurre un ipotizzato "effetto serra" per cause antropiche, al fine di evitare il surriscaldamento globale e l'avanzata dei deserti! Una mancanza di "pubblica utilità" esemplificatamente dimostrata dagli stessi impianti fotovoltaici a terra che causano essi stessi artificialmente proprio la desertificazione di ampissime aree verdi e produttive del nostro paese! L'Italia, BelPaese, al Protocollo di Kyoto dovrebbe contribuire primariamente attraverso la riforestazione diffusa con specie autoctone, e delle sue aree maggiormente deforestate dall' uomo, come la Puglia ad esempio, e non solo!

Le cotanti ormai ben note fraudolente e malavitose illegalità connesse ad alcuni rami deviati del settore eolico e fotovoltaico industriale, come denunciato dalle stesse istituzioni del nostro Stato, quali la Magistratura, la Commissione Bicamerale Antimafia, il Ministro del Tesoro, le varie forze dell’ordine e di polizia, e dall’Europol, l’agenzia di polizia europea, configurerebbero una loro sanatoria come una storica irrisanabile sco
nfitta, o meglio una resa, vergata nero su bianco, dello stesso Stato alla mafia; come la fine ingloriosa della sua pluridecennale lotta contro quest’ultima, dato tutto ciò che tale vile insana sanatoria comporterebbe in termini di profanazione di ogni etica, di profonda incostituzionalità a lesione dei principi basilari e fondanti della Repubblica Italiana, nonché in termini di stornamento puro pseudo-legittimato di nostro denaro pubblico nelle casse della mafia, per quanto le procure di mezza Italia ormai denunciano da diversi mesi!

GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE per l’attenzione ed il vostro conseguente intervento!

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- Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree Verdi

Gruppo facebook di 3560 iscritti: http://www.facebook.com/groups/192311587488270/

Sito internet: http://comitatonazionalecontrofotovoltaicoeolico.wordpress.com

- Rete di Salvaguardia del Territorio – area d’azione: Italia

Sito internet: www.retesalvaguardiaterritorio.it

- Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino con sede a Maglie (Lecce) – apartitico organismo di coordinamento di comitati e associazioni culturali ed ambientaliste del Salento

- Forum Ambiente e Salute del Grande Salento (province di Lecce, Brindisi e Taranto)

Sito internet: http://forumambientesalute.splinder.com/


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paolodegregorio
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Non prendiamoci in giro, che esistano interessi economici contrapposti al fotovoltaico e all'eolico è chiaro e che questi si camuffino da sigle varie pure, che le mafie siano entrate a piedi pari nell'affare del fotovoltaico e dell'eolico è un'altra realtà, che amministratori miopi abbiano concesso permessi a centrali che di fatto riducono l'attività agricola è un altro dato di fatto frenando con motivi burocratici gli impianti di autoconsumo della popolazione.

Come rimediare, come contrastare questo scempio di una buona idea che viene continuamente distorta e volta verso interessi speculativi di mafie e di vari gruppi anche stranieri?

Torno a quanto detto in più occasioni.
- vanno bene distinti fonti energetiche Cip6 (inceneritori, energia da residui petroliferi etc,) dalle vere rinnovabili (eolico, fotovoltaico,idroelettrico) e i maggiori costi che ne derivano vanno bene evidenziati e separati nelle bollette
-gli incentivi non vanno dati a investitori, a speculatori, ma solo a impianti per l'autoconsumo, dando la precedenza alle imprese (comprese quelle agricole) e agli impianti per l'autoconsumo delle abitazioni.
Questo deve avvenire nell'ambito di un piano energetico nazionale che incentivi la ricerca per miglioramenti della tecnologia e soprattutto della possibilità di stoccaggio dell'energia elettrica prodotta
-chi vuole investire nel settore lo deve fare senza incentivi, e utilizzando le zone industriali dismesse


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grillone
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il vero capitalismo dovrebbe tirare avanti senza incentivi! ma purtroppo in italia questo non è possibile per diversi motivi


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YL
 YL
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il vero capitalismo dovrebbe tirare avanti senza incentivi! ma purtroppo in italia questo non è possibile per diversi motivi

In anni recenti si è discusso sulla possibilità per famiglie e non di recuperare l'IVA versata negli ultimi 10 anni sulla tassa rifiuti (perchè sulle tasse non si può applicare l'IVA).

Conti alla mano, a me avrebbero dovuto restituire qualcosina tipo 500 Euro circa (buttali via...).

Poi l'ennesimo colpo di penna sistemò tutto ( http://www.altroconsumo.it/imposte-e-tasse/rimborso-iva-sulla-tassa-rifiuti-dopo-il-no-definitivo-s253463.htm ).

Quando si tratta di bollette c'è sempre e solo da pagare, anche quando palesemente ingiusto.


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