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Camusso dice si alla TAV


helios
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Camusso dice sì alla Tav: «In Italia
c'è un bisogno disperato di investimenti»
Il segretario della Cgil: è utile per l'occupazione ma serve il dialogo. E sull'articolo 18: «Non sia uno scalpo»

ROMA - Susanna Camusso, la Fiom chiama lo sciopero generale se verrà toccato l'articolo 18. Cosa risponde il segretario della Cgil?
«Ho impressione che qualcuno abbia già messo in conto un nostro sciopero generale: una fiammata e via. Ma non può essere così: si aprirà una fase non breve di lotta».

A cosa si riferisce?
«A tante cose: scioperi articolati, proteste mirate, durature, più dolorose».

Non teme che il suo messaggio venga frainteso e alimenti tensioni incontrollabili?
«So che ci sono preoccupazioni, ce le abbiamo anche noi. Ecco perché vanno date risposte».

Cosa pensa della presenza dei No Tav nella manifestazione della Fiom?
«Nessuna forma d'iniziativa legittima può prevaricare la vita degli altri e sconfinare nella violenza. Penso che la Cgil debba avere un giudizio netto. Del resto la nostra posizione favorevole alla Tav l'abbiamo espressa al congresso: il Paese ha un disperato bisogno di investimenti. Dopodiché sarebbe meglio avere regole su come si decide. E comunque va ricostruito il dialogo: è impensabile fare i lavori per anni con la valle contro».

La trattativa sul mercato del lavoro riprende domani. C'è possibilità che si arrivi a un accordo?
«Cominciamo col dire che una riforma, anche una buona riforma, non creerà occupazione: è sbagliato illudere la gente. Serve altro».

Ad esempio?
«Investimenti, politiche industriali che ancora non vedo. La "fase due" della crescita mi sembra lontana: la delega fiscale si sta traducendo in aumento dell'Iva anziché nella riduzione della pressione fiscale sul lavoro».

Questo governo l'ha delusa?
«L'esecutivo Monti ha scelto di avere il piglio di chi vuole fare riforme strutturali, ha usato termini ambiziosi, come "cambiare la mentalità degli italiani". Ma poi questa intenzione si è tradotta nella continuità di politiche che penalizzano il lavoro».

Nel merito della riforma, ci sono punti di contatto sul tema dei contratti?
«Non c'è ancora una sintesi ma le proposte del ministro di far costare di più la flessibilità, eliminando quella cattiva, vanno nella giusta direzione».

C'è qualche novità sulla stabilizzazione dei precari?
«Al momento non ci sono risposte. Non si è mai nemmeno parlato di pubblico impiego dove la precarietà dilaga. Nè mi è piaciuto lo spettacolo del blocco dell'assunzione di 10 mila insegnanti».

Sugli ammortizzatori sociali lei dice che servono 15 miliardi. Può spiegare meglio?
«Attualmente ci sono 8,5 miliardi, tra contributi di imprese e di lavoratori, con l'estensione della contribuzione si potrebbe arrivare a 11. Mancano ancora 4 miliardi per avviare gradualmente la riforma».

Sui due pilastri voluti da Fornero? Cassa ordinaria e indennità di disoccupazione?
«No, non si può fare a meno della cassa straordinaria per le riconversioni che saranno tante dopo la crisi. E l'indennità va estesa a tutti, compreso chi vive il lavoro con discontinuità».

Veniamo all'articolo 18.
«Espungerlo dal tavolo sarebbe un atto di saggezza, limitiamoci a velocizzare i processi sul lavoro».

Ma se invece si procedesse, che farà la Cgil?
«Quando si porrà il problema ci penseremo. Vedo in giro qualche proposta di chi cerca solo uno scalpo. E poi c'è quella della Cisl, che estende le procedure dei licenziamenti collettivi a quelli individuali. Ma i licenziamenti individuali si possono già fare se non sono discriminatori».

Prenda il caso del lavoratore che, messosi in malattia, è andato a tirare il petardo al segretario della Cisl, Bonanni, ed è stato reintegrato sul posto di lavoro.
«Se il lavoratore ha violato la norma contrattuale ha ragione l'impresa, se non l'ha violata, è giusto il reintegro. Non tutte le malattie prevedono di stare a casa 24 ore su 24. Le norme ci sono: basta farle rispettare. Ad esempio, io mi chiedo perché non si impone mai al dirigente pubblico di controllare chi timbra e chi no».

Marcegaglia ha accusato il sindacato di difendere i fannulloni.
«Marcegaglia è stata presa da tentazione perché era all'assemblea di Federmeccanica... Ma non è che per evitare i problemi vadano cancellate le tutele».

Lei ha chiesto a Fornero di rivedere la riforma delle pensioni. Pensa ce ne siano i margini?
«Devono esserci. Non dispero di convincere il ministro che, con riferimento alle pensioni, non tutti i lavori sono uguali. Sul punto c'è una sensibilità fortissima e suggerirei sommessamente di tenerne conto...».

Intanto la Cgil è stata fischiata alla manifestazione della Fiom.
«Mi dicono che i fischi non erano dei lavoratori metalmeccanici. Dopodiché so che c'è una parte di movimento che ha un'idea antagonista. Ma il sindacato non è antagonista: costruisce accordi. Anche il segretario Fiom, Landini, ha detto che è per l'accordo, purché non si tocchi l'articolo 18. Che è quello che penso anch'io».

Veltroni, attaccando l'articolo 18, vi ha chiamati indirettamente «santuari del no».
«Io sento quello che dice il segretario Bersani: non mi sembra che voglia cambiare l'articolo 18. Gli altri si pongano il problema di pensare cosa proporre loro, piuttosto che dirci quello che dobbiamo fare noi».

http://www.corriere.it/economia/12_marzo_11/camusso-tav-articolo18_ee4227a4-6b4b-11e1-a02c-63a438fc3a4e.shtml

per il bisogno 'disperato' di investimenti si rapina l'intero territorio senza pensarci un attimo?la Camusso ha presente che cosa significa?

Veniamo all'articolo 18.
«Espungerlo dal tavolo sarebbe un atto di saggezza, limitiamoci a velocizzare i processi sul lavoro».
e dovrebbe concentrarsi su questo problema piuttosto che coniare neologismi da sindacalista a cuor leggero quando la FIOM sta facendo una guerra sull'art.18, ...altro che 'espungerlo' dal tavolo l'art.18, piuttosto sarebbe più facile 'espungere' questo genere di sindacalisti


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Kazonga
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Espungerlo?

Ridicola nel contenuto e nella forma.


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clausneghe
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Il sindacato tradizionale,casta tra le caste ,non brilla certo per nuova cultura,e la diacona Camusso ne è l'esempio lampante 🙁
Gente che difende solo il proprio orticello, truffa con il numero degli iscritti a forza
ed è lontana mille miglia dai veri problemi delle persone .
Gente che pur di mantenere i privilegi di sedicedente rappresentanza dei
lavoratori,non esita a proteggere scempi come la TAV o peggio ancora le fabbriche belliche. 😥
Posso dirlo che i sindacati di regime fanno schifo? 😉
E lo dico da ex r.s.a. e attivista in fabbrica della cgil, anni e anni or sono.


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dana74
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un altro esempio di donna che al potere non perde occasione di mostrare il lato "dolce materno e femminile che porta bontà a differenza del maschio che è cattivo"

Dice la Camusso:
"Nessuna forma d'iniziativa legittima può prevaricare la vita degli altri e sconfinare nella violenza. Penso che la Cgil debba avere un giudizio netto. Del resto la nostra posizione favorevole alla Tav l'abbiamo espressa al congresso: il Paese ha un disperato bisogno di investimenti. Dopodiché sarebbe meglio avere regole su come si decide."

vero, allora perché i Sitav possono usare le FFOO per devastare la vita dei valligiani?

Riguardo alle regole su come si decide?
E' proprio questo il punto, con la violenza dei si tav.Penosa donna.

Come le vuoi ste regole? Trasparenti come i bilanci dei sindacati?


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helios
Illustrious Member
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Riguardo alle regole su come si decide?
E' proprio questo il punto, con la violenza dei si tav.Penosa donna.

giusto, su quali regole si decide? e per fortuna che le donne dovrebbero trovare delle regole diverse da quelle maschili, rigide e sorpassate....
Camusso si rivela solo una portavoce di quello che è sempre stato il sindacato dal quale non si discosta nemmeno, purtroppo, come donna e davanti pare che abbia in vista solo la poltrona al parlamento come i predecessori.
Penosa donna che non ha colto il momento e quindi non ha una visione ampia del futuro e nemmeno la delicatezza di considerare che i valligiani della val di susa da sempre hanno una loro terra che la vorrebbero per altri generazioni non devastata da logiche che non hanno nulla di umano.
Penosa donna senza alcun sentimento che, alla pari di un uomo, non porta alcun vantaggio sociale con quel pensiero becero di asservimento al potere per egoistici tornaconti personali.

Come le vuoi ste regole? Trasparenti come i bilanci dei sindacati?

le regole ci sono e sono quelle del governo di ora alla quale si mette prona. Se ci fosse stato papi avrebbe anche fatto il bunga bunga per 'espungere' anche li....


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Anonymous
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Sono molti anni che i sindacati sono complici del potere. La Camusso non fa eccezione, tutto ciò che dice e fa è solo teatro, vive assolutamente fuori dalla realtà, è ancora lì ferma allo sviluppismo e al produttivismo industriale.
Sono dinosauri inutili, anzi peggio, sono dannosi.

Questo è proprio un paese senza memoria. Non ricorda neanche il suo passato prossimo, che dimostra che il sindacalismo delle grandi corporazioni è un trampolino di lancio verso la (peggiore) politica corrotta. Ci siamo già scordati di Del Turco? o di Cofferati? o di Marini, Benvenuto?

Ricordatevi ciò che successe in Argentina nel decennio Menem-De La Rua, dove tutti i sindacati furono comprati e svendettero il paese alle peggiori politiche neoliberiste per quattro denari. Questo sta succedendo in Italia.

Non ci sarà nessuno sciopero, forse un'ora se va bene e nessuna fase di lotta, solo una bella mani il venerdì, due urli poi a casa che se riesco a tornare prima porto la famiglia al mare senza trovare l'autostrada intasata.
A questo siamo ridotti.


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radisol
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La verità, anche al di là di lampanti casi di corruzione ( ed io ne ho visti molti, lavorando molti anni nel mondo bancario, sia pure da ditta in appalto con ccnl metalmeccanici), i sindacati/istituzione in Italia sono nella migliore delle ipotesi "socialdemocratici" ... è il caso, in linea di massima, della Cgil e, sia pure in forma più "radicale" dovuta all'avere come controparte principale un Marchionne, della stessa Fiom di Landini ... oppure si rifanno alla dottrina sociale cattolica .... il caso della Cisl .... oppure al modello neocorporativo, come la post-fascista Ugl .... oppure non hanno più riferimento alcuno ma solo logica da "mestieranti", è quello della Uil ed anche di quasi tutti i sindacati autonomi tradizionali, Confsal, Cisal e dintorni .... pur con qualche eccezione positiva, per quanto riguarda questi ultimi, nelle singole categorie di lavoratori ....

In tutti i casi puntano quindi, nella migliore delle ipotesi, ad ottenere per i lavoratori le briciole che cadono dal tavolo dei potenti ...

Perchè la socialdemocrazia o anche l'applicazione della dottrina sociale cattolica o anche il modello neo-corporativo della Ugl di questo vivono .... del fatto che, nei momenti di espansione economica, di briciole ce ne siano parecchie da redistribuire ... i "mestieranti" poi vivono semplicemente alla giornata ...

Ma in questa fase, di crisi da una parte e di turboliberismo dall'altra, dove l'economia "produttiva" è ormai del tutto secondaria rispetto a quella esclusivamente speculativo/finanziaria, di briciole non ce ne sono più ... o comunque i padroni del vapore non intendono dividere coi lavoratori nemmeno quelle ....

E quindi non c'è spazio per socialdemocrazie, per dottrine sociali cattoliche, per neocorporativismi e nemmeno per le furbate opportunistiche dei "mestieranti".

Bisognebbe creare dal nulla ben altri sindacati ... qualcosa di alternativo qua e là esiste pure, penso alla Usb e cose similari .... ma il livello numerico ed organizzativo è comunque basso ed inadeguato al livello dello scontro che si rende necessario ...

Sulla Tav, poi, a parte l'illusione storica del "progresso" che porta comunque lavoro ... per la Cgil in particolare pesa il legame con Lega Coop, che ha ottenuto una parte significativa degli appalti della Tav, poi spesso subappaltati a mafie varie, ndrangheta in particolare .... questione dalla quale è invece estranea la Fiom che con Lega Coop è ai ferri corti ormai da tempo ... e che è positivamente influenzata da una larga presenza nelle fabbrichette della Val Susa ed in generale nella provincia di Torino ...

Gli altri, a parte un pochino la Cisl, con gli appalti e gli interessi sulla Tav c'entrano poco ... però hanno ben capito che ai loro interlocutori padronali e politici la Tav interessa molto ... e quindi, per subalternità codina, si accodano acriticamente ....


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andyconti
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il sindacato e' parte del sistema.


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radisol
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il sindacato e' parte del sistema.

Senza dubbio ... perchè io cosa ho detto ?


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