Caso Moro:Copasir declassificherà 1200 documenti

Il Copasir entro maggio declassificherà 1.200 documenti sul caso Moro
Si tratta di documenti non coperti dal segreto di Stato che i Servizi segreti hanno già messo a disposizione del Parlamento e della magistratura

Pubblicato il 25 marzo 2014 da redazione in Misteri italiani

Tra poco più di un mese scadranno i trent’anni per la classifica di segretezza dei fascicoli riguardanti il caso Moro attualmente custoditi negli archivi dei Servizi segreti. I documenti verranno declassati dal Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, e trasferiti all’archivio storico del Senato.

La procedura, a quanto si è appreso, riguarda circa 1.200 pagine. Si tratta di documenti classificati, non coperti dal segreto di Stato, e già messi a disposizione della magistratura e delle Commissioni parlamentari d’inchiesta che negli anni si sono occupate del sequestro del presidente della Dc Aldo Moro. Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto dal senatore leghista Giacomo Stucchi, ha ascoltato oggi in audizione il direttore dell’ufficio centrale degli Archivi del Dis, Paolo Scotto di Castelbianco, e domani affronterà il caso Moro alla luce delle ultime rivelazioni dell’Ansa. «Si sta facendo un lavoro molto accurato – ha spiegato Scotto di Castelbianco al termine dell’audizione – per l’efficienza di un patrimonio, corrente e storico, che con la legge di riforma dei servizi del 2007 è diventato un bene tutelato».

indubbiamente un risultato importante dell’attività del Copasir la declassificazione entro maggio dei fascicoli sul caso Moro», ha dichiarato Rosa Villecco Calipari, deputata del Pd e membro del Copasir. «E’ ora che questi documenti siano messi a disposizione di tutti ed è bene precisare – ha aggiunto – che non si tratta di documenti coperti da segreto di Stato. Il segreto di Stato, spesso evocato dalla pubblicistica, è regolato dalla legge di riforma dei servizi segreti mentre la norma più generale riguarda la declassificazione degli atti di tutta la Pubblica Amministrazione ed è contenuta in un Testo Unico del 2000. Questa norma prevede la declassificazione di tutti gli atti coperti oltre i 40 anni ma, nel caso di documenti contenenti dati sensibili relativi alle persone, prevede una attesa di ben 70 anni. Su questa materia – ha concluso Calipari – stiamo lavorando».

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