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CasoMoro,Pieczenik interrogato quale testimone da magis.ital


helios
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Caso Moro, Pieczenik interrogato in qualità di testimone dalla magistratura italiana
L'ambiguo "negoziatore" ha rivelato di essere stato accusato dalle autorità Usa di complicità nell'omicidio ma la Procura di Roma l'ha sentito solo in qualità di testimone

Pubblicato il 6 giugno 2014 da Simona Zecchi in Misteri italiani // Nessun commento

La notizia riferita ieri da lettera35, riguardo la presunta incriminazione dell’ex analista del Dipartimento di Stato americano, Steve Pieczenik, coinvolto nel caso Moro, comincia ad avere i dettagli in chiaro e i toni della conferma. Ieri sera l’agenzia Ansa, dopo la pubblicazione del nostro articolo, ha battuto la notizia che la Procura di Roma ha interrogato, nel corso di una rogatoria, l’esperto americano che fu chiamato dall’allora ministro dell’Interno, Francesco Cossiga, a “gestire la crisi” nei 55 giorni di prigionia del presidente Moro.

Secondo quanto ha riferito l’Ansa il pm romano, Luca Palamara, titolare di un filone dell’inchiesta sulla morte dell’allora presidente della Dc, si è recato negli Stati Uniti e ha sentito Pieczenik come “testimone”. L’atto istruttorio – spiega l’agenzia – si è tenuto attraverso una rogatoria internazionale, promossa dal ministero della Giustizia italiano, e l’ex consulente continuerebbe a rivestire la veste di testimone.

Il 2 giugno era stato lo stesso psichiatra ed esperto di terrorismo, in un’intervista rilasciata al giornalista investigativo Alex Jones, a riferire che l’amministrazione Obama, attraverso una richiesta ufficiale del Dipartimento di Giustizia firmata dal giudice distrettuale della Florida Cecilia Altonaga, l’ha accusato di complicità nell’omicidio di Aldo Moro e per essersi rifiutato di negoziare il rilascio dei terroristi.

In merito a quanto sta emergendo, intanto, è lecito un primo distinguo, così come il dubbio che da esso deriva. L’ex consulente di Francesco Cossiga, nel 2008 insieme al francese Emmanuel Amara, scrisse un libro Abbiamo ucciso Aldo Moro (Cooper edizioni) in cui di fatto già rivelava una notizia di reato che fino ad oggi, nonostante un’inchiesta aperta e chiusa nel mezzo, non aveva suscitato nessuna curiosità o stimolo ad approfondire l’attività investigativa.

Il “negoziatore” Pieczenick arriva a Roma nel marzo 1978 su mandato dell’amministrazione Carter per dare una mano a Cossiga alle prese con il sequestro Moro. Prende una stanza all’Excelsior e comincia lo studio dell’avversario. Così racconta Pieczenik, poi però svela quale è stata la decisione che optò per la “condanna” a morte dello statista rifiutandosi di negoziare con le Brigate Rosse e avallando, se non gestendo, la posizione del governo.

Il “negoziatore” mancato sostiene, da sempre, di aver avuto un ruolo con le autorità italiane per attuare una «manipolazione strategica al fine di stabilizzare la situazione dell’Italia». «Mi aspettavo che le Br – scriveva Pieczenik nel suo libro – si rendessero conto dell’errore che stavano commettendo e che lo liberassero Moro, mossa che avrebbe fatto fallire il mio piano. Fino alla fine ho avuto paura che liberassero Moro».

Dunque se diamo per buone le parole da lui scritte, questo suo ruolo non colliderebbe affatto con le recenti rivelazioni dell’ex ispettore Enrico Rossi, il cui filone avocato dal procuratore generale della Corte d’Appello di Roma Luigi Ciampoli, vedrebbe il coinvolgimento dei Servizi segreti.

Il dubbio che sorge sulla sottolineatura da parte della magistratura sul ruolo puramente testimoniale, come riferito dall’agenzia Ansa, sta nel fatto che contrariamente le dichiarazioni di Piecznick al giornalista americano Alex Jones, riportate come esclusiva sul sito infowars.com, sono di tutt’altro tenore e significato: «I was brought in on criminal charges», cioè sono stato incriminato, «at the behest of the Italian prosecutor», dunque su richiesta ufficiale del pubblico ministero italiano. Non si tratta di interpretazione linguistica ma di traduzione letterale dei termini che specificano i fatti. Dunque, bisogna capire dove sta la verità tra questi due fuochi.

E’ possibile, certo, che sia lo stesso Pieczenik a millantare il fatto, tuttavia sembra difficile credere che un sospettato o un semplice testimone dia per primo la notizia di essere incriminato e quindi si faccia reo-confesso senza che ci sia del vero. Proprio per sottolineare le sue aspre critiche verso l’amministrazione Obama, certo, per la gestione della politica estera, come racconta nel corso dell’intervista a Jones, dopo l’imbarazzante caso dell’ultimo prigioniero di guerra liberato Bowe Bergdahl. Inoltre, date le precise parole di Pieczenik, non è cosa possibile che l’incriminazione avvenga da parte di un’amministrazione americana, direttamente, senza un atto di rogatoria da altro paese.

Il riserbo sulla questione da parte di Piazzale Clodio è ovviamente assoluto. Dobbiamo attendere, dunque, che si faccia chiarezza e che non si mescolino le carte.

http://www.lettera35.it/caso-moro-pieczenik-interrogato-dalla-magistratura-italiana/


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radisol
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E infatti, c'è una gran confusione, come spiega bene anche l'articolo ...

Non si capisce, infatti, come Pieczenik possa essere stato incriminato negli Usa per un reato su cui gli Usa non hanno alcuna giurisdizione ...

Avrebbero potuto farlo su eventuale richiesta italiana ... ma, essendo stato ascoltato solo come testimone, è evidente che una richiesta del genere, da parte dei pm italiani, non c'è stata ...

Mi sembra poi assai curioso, giuridicamente, che il fatto di aver impedito ogni trattativa tra Br e stato ... cosa certo infame, almeno a mio giudizio, ma sul piano politico ed umano, non giuridico ... possa invece rappresentare una ipotesi di reato ... e addirittura un presunto reato di complicità nella uccisione di Moro ...

Con lo stesso ragionamento, avrebbero dovuto essere incriminati pure Cossiga, Andreotti e Berlinguer .... che infatti, anche su invito di Pieczenik ma soprattutto, particolarmente nel caso di Berlinguer, per loro precisa convinzione, si sono opposti ad ogni tipo di trattativa ... e, se i 3 citati sono ormai morti, è invece ben vivo e vegeto, ad esempio, l'attuale inquilino del Quirinale che ebbe parte integrante nel "partito della fermezza" ....

Ma non mi convince assolutamente che una presa di posizione politica ... anche se indubbiamente questa portò indirettamente alla uccisione di Moro ... possa costituire un reato di tipo penale ...

Mi sembra poi che le dichiarazioni, peraltro tuttaltro che nuove, di Pieczenik ... come giustamente fa notare anche questo articolo .... facciano totale giustizia rispetto ad altre ipotesi "complottiste", comprese le recenti minchiate dell'agente Rossi ...

Per portare le BR ad uccidere stupidamente Moro ... come ho sempre sostenuto, i Br non erano propriamente dei geni politici ... hanno dovuto sabotare e far fallire ogni ipotesi di trattativa ... se nelle Br ci fossero stati i "servizi", ancora di più se "americani", invece, per ottenere lo stesso risultato non c'era bisogno di nessuna manovra politica e di nessun sabotaggio dei tentativi di trattativa ... bastava dare l'ordine ...

N'est pas ?


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fourfive19
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l'attuale inquilino del Quirinale che ebbe parte integrante nel "partito della fermezza" ....

"l'inquilino" del quirinale in quel preciso momento si trovava negli USA, per sputtanare i comunisti di fronte all'alleato usa?


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radisol
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l'attuale inquilino del Quirinale che ebbe parte integrante nel "partito della fermezza" ....

"l'inquilino" del quirinale in quel preciso momento si trovava negli USA, per sputtanare i comunisti di fronte all'alleato usa?

Vero anche questo ...
e ci sarebbe da riflettere molto ...

Anche se per me il Pci, comunque anche grazie alla grande influenza di Napolitano, si era già sputtanato da solo ... con l'accettazione della Nato e con la scelta del "compromesso storico" con la Dc ...


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Stopgun
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Nulla vieta che i servizi abbiano giocato su due fronti......con due ruoli......Pieczenik il buono......le BR il cattivo..


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radisol
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Nulla vieta che i servizi abbiano giocato su due fronti......con due ruoli......Pieczenik il buono......le BR il cattivo..

Il ruolo di Pieczenik tanto "buono" non mi sembra ...

Ma almeno un senso ce l'ha ...ed appare credibile ...

A cosa serviva Pieczenik ed il suo manovrare contro ogni ipotesi di trattativa ... se gli Usa, o chi per loro, avessero già "controllato" i suoi rapitori ?

Se fosse stata vera questa bislacca ipotesi ... e se il problema degli Usa era comunque eliminare Moro ... tanto valeva ammazzarlo subito in Via Fani ... che senso avrebbe avuto tutto l'ambaradam del rapimento ?

E poi, a questo punto, non si capisce bene perchè Moro l'abbia voluto morto anche Berlinguer ... visto che il Pci è stato il partito che, senza tentennamento alcuno a differenza della Dc, ha seguito da subito la tattica di Pieczenik ... cioè " coi terroristi non si tratta" ... quando invece poi per D'Urso e per Cirillo si è trattato e come ...

Vabbè che vi siete fissati col "complotto" nel caso Moro ... e certamente da parte di ambienti statali, sia italiani che stranieri, un "gioco sporco" sulla pelle di Moro c'è stato e come ... ma non è che tutti gli ipotetici "complotti" sono uguali, cumulabili, tra loro sovrapponibili ...
e se è vera, ed io penso di si, la versione di Pieczenik ... questa fa indubbiamente a pugni con tutte le altre che vengono evocate, a partire dalla clamorosa panzana di Rossi, che è solo l'ultima di una lunghissima serie ...

Se le Br fossero state "controllate" da ambienti statali, sia se italiani ed ancora di più se "amerikani", semplicemente Pieczenik e le sue trame non servivano proprio ...


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Stopgun
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@radisol...Hai letto il libro "Massima Sorveglianza" di Pieczenik che spiega come uno psichiatra debba fare per tenere sotto controllo psichico il Presidente ?.

Pazienza, Ferracuti, Pieczenik erano laureati in psichiatria.

Anche Wojtila aveva come angelo custode uno psichiatra.


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radisol
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@radisol...Hai letto il libro "Massima Sorveglianza" di Pieczenik che spiega come uno psichiatra debba fare per tenere sotto controllo psichico il Presidente ?.

Pazienza, Ferracuti, Pieczenik erano laureati in psichiatria.

Anche Wojtila aveva come angelo custode uno psichiatra.

Che psichiatri, psicanalisti e psicologi abbiano un grande ruolo nella gestione sia individuale che collettiva della propaganda, politica e non, non c'è dubbio alcuno ...

E che certe scienze trovino una naturale applicazione in tutto quello che ha a che fare con l' "intelligence", pure ...

Ma che c'entra con quello che dicevo io ?

Semplicemente, se la gestione reale, da parte degli Usa, della vicenda Moro, era compito di Pieczenik ... e si svolgeva principalmente "influenzando" l'apparato statale italiano ... e solo indirettamente, sabotando ogni ipotesi di trattativa, le scelte delle Brigate Rosse ... questo vuole dire che gli Usa non avevano alcun "controllo" diretto, nè secondario ( magari tramite singoli infiltrati/informatori) nè tantomeno primario ( cioè le Br una vera e propria organizzazione "creatura" degli stessi Usa) tra i rapitori di Moro ...

E' inutile che cambi discorso ... buttandola in generale sulla psichiatria ...

Del resto, anche da quanto dice Pieczenik, si capisce benissimo che gli Usa avessero una idea alquanto "sballata" della natura reale delle Brigate Rosse, pensando ad un qualcosa di "internazionale" gestito da Mosca ... idea nel marzo/maggio 1978 del tutto sballata, gli stretti rapporti tra Br e gli apparati dell'Est europeo arriveranno solo dopo la fine della vicenda Moro e come diretta conseguenza di questa ...

Quindi, le cose dovrebbero essere state molto più semplici e lineari ... le Br organizzano in totale autonomia politica l'operazione Moro ... pochi giorni dopo, dalla lettera di Moro a Cossiga che doveva rimanere segreta e che invece Moretti rende pubblica, si capisce che Moro si sente abbandonato ed è per questo disposto a parlare, rivelando segreti inconfessabili che riguardano direttamente gli Usa ... a quel punto scatta un sacro terrore in certi apparati ... e si decide subito che è bene che Moro muoia ... vero che Moro, come un pò tutta la governance italiana, non è stato mai stato troppo amato oltreoceano ... e questo per un certo filo-arabismo più che per la sua "apertura" strumentale e momentanea al Pci che invece era stata benedetta da Carter ... ma a quel punto, e solo a quel punto e non prima, il leader democristiano è diventato pericolosissimo e appunto da "bruciare" ...

Quindi si manda in Italia questa specie di "psichiatra Stranamore" per sorvegliare ed influenzare la classe dirigente italiana considerata facile ai "cedimenti" ... ed al tempo stesso, per costringere le Br ad uccidere il prigioniero, Pieczenik si adopera per far fallire sul nascere ogni ipotesi di trattativa, anche quella tutta pecuniaria tentata dal Vaticano, con i rapitori di Moro ... e l'operazione riesce perfettamente, anche per l'oggettiva stupidità politica del vertice Br, e di Moretti in particolare, che, accecati da una specie di delirio di onnipotenza e prigionieri di schemini ideologici tardo/stalinisti, finiscono per cadere mani e piedi nella trappola ordita da Pieczenik ...

Il principale alleato del quale diventa paradossalmente a quel punto proprio il Pci di Berlinguer ... che, a sua volta accecato da una impostazione mentale non tanto dissimile da quella di Moretti e delle Br, pensa altrettanto stupidamente che l'unico modo per non finire stritolato dalla vicenda sia dimostrarsi il più affidabile possibile proprio rispetto agli Usa ... da cui la linea demenziale "coi terroristi non si tratta", probabilmente concertata negli States da Napolitano che, non so quanto casualmente, in quei giorni lì si trovava per incontrare i vertici Usa ... con tutto quello che ne consegue ...

Una impostazione generale, quindi, che fa completamente a pugni con tutte le altre tesi "dietrologiche" e "complottiste", secondo tutte le quali, invece, se le Br non erano una diretta creatura degli Usa e della Cia ... quantomeno erano da questi "controllate" tramite "infiltrati" ai massimi livelli del gruppo lottarmatista ...

Di qui non si scappa ... tertium non datur ...


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Anonymous
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Mi sembra poi assai curioso, giuridicamente, che il fatto di aver impedito ogni trattativa tra Br e stato ... possa invece rappresentare una ipotesi di reato ... e addirittura un presunto reato di complicità nella uccisione di Moro

è evidente che se il tuo fine dichiarato è evitare la trattativa, succederà l'unica cosa che può succedere se non c'è la trattativa. E che Piecznik si sia adoperato per provocare l'unica conclusione possibile appare evidente.


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Anonymous
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se il problema degli Usa era comunque eliminare Moro ... tanto valeva ammazzarlo subito in Via Fani ... che senso avrebbe avuto tutto l'ambaradam del rapimento ?

il senso era aggiungere all'omicidio di Moro, l'idea che il governo italiano fosse talmente allo sbando da non essere nemmeno in grado di salvare uno dei massimi esponenti del regime da un pugno di terroristi ben organizzati. Non dimentichiamo che sono gli anni della P2 (e infatti ci sono parecchi piduisti in campo negli uffici chiave in cui si discute se e come trattare e come e dove cercare le BR). Per cui il semplice omicidio non bastava, ci voleva l'umiliazione pubblica del governo che per due mesi non ha cavato un ragno dal buco e poi si è visto recapitare il cadavere nel pieno centro di Roma (e non parliamo dell'evidente ricerca di simbologia, che piace tanto a certe logge, nel farlo trovare a metà strada tra la sede della DC e del PCI).
C'era un obiettivo minimo, che fu raggiunto, nel seppellire per sempre le larghe intese tra DC e PCI, e uno massimo, che era quello di preparare il golpe piduista, approfittando del disordine pubblico, nel caso in cui la DC si fosse opposta all'obiettivo minimo.


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radisol
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Mi sembra poi assai curioso, giuridicamente, che il fatto di aver impedito ogni trattativa tra Br e stato ... possa invece rappresentare una ipotesi di reato ... e addirittura un presunto reato di complicità nella uccisione di Moro

è evidente che se il tuo fine dichiarato è evitare la trattativa, succederà l'unica cosa che può succedere se non c'è la trattativa. E che Piecznik si sia adoperato per provocare l'unica conclusione possibile appare evidente.

Verissimo ... ma il considerare la cosa "reato penale" ... mi lascia lo stesso ultra-perplesso ...

E infatti poi, al di là della "sparata" in questo senso di Piecznik alla stampa Usa probabilmente fatta come "avvertimento" a chi può e deve capire, la cosa poi, dai fatti successivi, non risulta proprio ...

Gli Usa non possono incriminare nessuno per una vicenda avvenuta in Italia ... ed i pm italiani non hanno assolutamente incriminato Piecznik, ascoltato esclusivamente come "persona informata sui fatti", quindi come mero testimone ...


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radisol
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se il problema degli Usa era comunque eliminare Moro ... tanto valeva ammazzarlo subito in Via Fani ... che senso avrebbe avuto tutto l'ambaradam del rapimento ?

il senso era aggiungere all'omicidio di Moro, l'idea che il governo italiano fosse talmente allo sbando da non essere nemmeno in grado di salvare uno dei massimi esponenti del regime da un pugno di terroristi ben organizzati. Non dimentichiamo che sono gli anni della P2 (e infatti ci sono parecchi piduisti in campo negli uffici chiave in cui si discute se e come trattare e come e dove cercare le BR). Per cui il semplice omicidio non bastava, ci voleva l'umiliazione pubblica del governo che per due mesi non ha cavato un ragno dal buco e poi si è visto recapitare il cadavere nel pieno centro di Roma (e non parliamo dell'evidente ricerca di simbologia, che piace tanto a certe logge, nel farlo trovare a metà strada tra la sede della DC e del PCI).
C'era un obiettivo minimo, che fu raggiunto, nel seppellire per sempre le larghe intese tra DC e PCI, e uno massimo, che era quello di preparare il golpe piduista, approfittando del disordine pubblico, nel caso in cui la DC si fosse opposta all'obiettivo minimo.

Innanzitutto, le "larghe intese" non furono affatto "seppellite" dalla vicenda Moro ... anzi sono stati molti a ritenere, tra gli altri proprio Cossiga ed anche Ingrao, allora presidente "comunista" della Camera ... che, se non ci fosse stata Via Fani, quella mattina non è affatto certo che il Pci sarebbe entrato nella maggioranza ... non dimentichiamo che proprio quella mattina Paese Sera, giornale dell'area del Pci di più stretta osservanza "moscovita" e contraria al compromesso storico, se ne era uscito in prima pagina con la rivelazione che proprio Moro era l' "Antelope Cobbler" dello scandalo Lockeed ... quel giornale fu poi di corsa ritirato dalle edicole ed ora è una rarità per collezionisti ...

Quindi, di fatto, Via Fani - anche se credo involontariamente da parte delle Br - aiutò l'entrata del Pci nella maggioranza ... e non il contrario ...

E basterebbe questa constatazione, che viene invece distorta e nascosta da pressochè tutta la storiografia, anche quella più seria, sulla vicenda, a far saltare tutte le "dietrologie" di qualsiasi tendenza ed origine ... secondo le quali l'intera operazione Moro fu un attacco proprio all'ingresso del Pci nella maggioranza ... e quindi un tentativo di impedirlo ...

Ingresso che, come dicevo, era stato invece benedetto dall'amministrazione Carter ...

No, Moro diventa un pericolo reale da eliminare assolutamente solo dopo la sua lettera a Cossiga ... lettera che certo gli Usa avrebbero comunque conosciuto in ogni caso tramite lo stesso Cossiga ... ma che, resa stupidamente pubblica per volontà di Moretti, divenne subito una specie di "bomba atomica" lanciata su tutta la politica nazionale ed internazionale ...

Ed è solo dopo quella lettera che viene immediatamente inviato Pieczenik in Italia, con tutto quello che ne consegue ...

E ne consegue, tra le altre cose, che nè gli Usa nè nessun altro ( quindi, all'epoca, nemmeno l'Urss, come invece credeva Pieczenik e, a sentire Sciascia, pure Berlinguer ) avevano alcun "controllo" diretto sulle Brigate Rosse ...

Che agirono in piena e totale autonomia ... e Moro cercò di spiegarlo con la storia del "dominio pieno ed incontrollato" scritta in una delle sue lettere ... ed anche in piena e totale stupidità politica .... cadendo poi con tutte le scarpe nella trappola ordita da Pieczenik ...

Ma la estrema stupidità politica ... tipica di tutti gli stalinisti anche se non di Stalin ... come dicevo, in quel frangente, anche la direzione del Pci, a sua volta ancora stalinista, non mancò certo di stupidità politica .... non significa "eterodirezione" e nemmeno semplice "infiltrazione" da parte di chicchessia ...

E, lo ripeto per l'ennesima volta, se gli Usa avessero avuto qualche "controllo" diretto sulle Brigate Rosse, Pieczenik ed il suo ruolo da "Stranamore psichiatrico" non sarebbero assolutamente serviti ...

Tertium non datur ... ripeto anche questo ...


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