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Che bella cosa la concordia!!!


alcenero
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Fa piacere essere italiani e riflettere sulla “decenza” della politica italiana. Ricordare come il parlamento agisse a vuoto sotto la tutela dello Statuto albertino (che annullava o favoriva le “tendenze governative”) all’epoca in cui alla dirigenza economica della società bastava dialogare coi Savoia per determinare, a volte col rovesciamento, le decisioni prese dal parlamento, non universalmente eletto.

Italia (Europa, Mondo) XXI secolo: le donne votano e il suffragio è limitato solo per quei cittadini che, per ragioni penali e amministrative, hanno perso i diritti politici, come elettori, e che però possono tranquillamente candidarsi e sperare, soprattutto se molto abbienti e di famiglia “ di un certo livello” di essere deputati a rappresentare i cittadini tutti, quelli che votano e quelli che no.

Per il resto:lasciamo perdere il fascismo, in cui la democrazia di fatto non c’era e il secondo dopoguerra, quando il potere dovette patteggiare per far metter giù le armi a molta gente.

Oggi col potere non si dialoga più. Ma non, per usare un termine “di moda”, a causa della sua “autoreferenzialità” (che il 90 % degli elettori manco sanno cos’è), ma per via del fatto che il “dialogo” avviene tra la classe politica e quella economico-monetario-finanziaria, che in un fitto scambio di giudizi ipotetici e apodittici tra loro, a volte sussurrando, a volte gridando sguaiatamente, si scambiano informazioni, favori e ricchezze.
In tutto questo esiste un “demos”(maggioranza limitata solo da barriere territoriali) che sta a guardare con aria attonita, schiacciato dal pessimismo e dal senso di inutilità della lotta. Non pensando che l’anarchia ,per citare le parole di Gaber: "oggi no, domani forse , ma dopodomani sicuramente". Proprio si riserva al pensiero e al dominio dell’anarchia (la cui essenza è: costruire una società dove tutti siano obbligati a non rompere i coglioni a nessuno) lo stesso spazio mentale che si riserva al non essere: non è, non è stata, non sarà.

E allora, visto che l’anarchia non sarà, giochiamoci ai dadi le nostre speranze e affidiamo ai buffoni del potere il nostro destino di elettori. Di soggetti del “suffragio” (bello eh?)

Continuano le vicissitudini inerenti alla legge elettorale. Seguiamole nella loro evoluzione dialettica. Poi siccome il politichese dei giorni nostri, oltre che incomprensibile è pure abbastanza ignorante come linguaggio, Cloroalclero vi offre delle traduzioni di questo elevato slang, ove serva, laddove risulti, nella sua stitichezza concettuale, più ustioso. Non pretendo gratitudine, al max si accettano delle collette.

Calderoli, apparentemente, è stato illuminato sulla via di damasco come san Paolo. Dichiara infatti:

"A Prodi offro un armistizio: se lui ci garantisce che la legge elettorale si fa sul serio non gli farò casini su altre cose in Parlamento, fermo restando che noi siamo opposizione e intendiamo restarlo".

Traduzione: Non creerò casini. Starò pure all’opposizione. Basta che mettete in cantiere una legge che consenta pure a me (e alla lega, ovvio) di restare a galla.

Poi dice:

"Al Senato il governo posso farlo cadere quando voglio, e non sono vanterie...".
"Prodi non si rende conto che la legge elettorale è la sua assicurazione sulla vita. Perchè alla Camera gli è andata bene, ma non so se il passaggio in Senato sulla vicenda Mastrogiacomo sarà altrettanto indolore".
Traduzione: “se vogliamo creare casini, non abbiamo problemi. I nostri vi voteranno contro sulla vicenda Mastrogiacomo. Quindi: schisci”

La tregua, prosegue l'esponente leghista. durerà "il tempo strettamente necessario. Non un minuto di più. E chiedo segnali concreti: almeno il voto di un ramo del Parlamento entro il prossimo 25 luglio giorno in cui i referendari depositeranno le firme in Cassazione".

Traduzione: Questa è la scadenza di una legge elettorale che mi (anche alla lega, ovvio) permetta di tenere la poltrona di piu, perché col referendum si rischia che perdo il posto

Che bello poi vedere che Prodi, da Tokio, cortese e mellifluo, risponde a Calderoli (ve li ricordate gli sputi metaforici e gli insulti che si scambiavano in campagna elettorale?)superando contrasti e astio.
Gentile gli risponde: fermo ma concorde.

"Cocciutamente insisto che non farò mai una legge elettorale che non abbia una maggioranza amplissima, altrimenti il giorno dopo ricadiamo nell'instabilità".

Traduzione: Calderoli, ma lo sai che sono d’accordo, cazzo.

Ma poi, essendosi sbilanciato troppo ha un moto d’orgoglio verso i suoi muahahahahahaha elettori:
"Indipendentemente da quanto detto da Calderoli, il valore della stabilità è importantissimo"

Qui non c’è bisogno di traduzione. Prodi continua:

"E' inutile sottostimare i problemi di divergenze di opinione, però ci sono più
possibilità di quel che pensavo all'inizio".

Traduzione: Sì ok, io al governo voi all’opposizione ma diciamocelo, se po’ fa.

Poi Prodi, per dimostrare che le jene, che dicono che i politici sono ignoranti, hanno schifosamente torto, si lancia in un pregevole giudizio “da storico”, cioè dice che se l'Italia avesse avuto una stabilità di governi sin dal dopoguerra "sarebbe oggi un paese leader in tutti i campi".

Quindi sappiamo che condivide anche il pensiero di Berlusconi, per cui “fare politica” significa realizzare “l’Italia che ho in mente”.

"Ora parte una grande avventura che si misura con il Paese non contro i partiti, ma oltre i partiti, anche perché gli stessi partiti lo hanno voluto così ampio ed esteso".

Addirittura diviene filosofo: auspica, per tutti noi che lo ascoltiamo, un futuro di “trascendenza” nei partiti (non cristiana, non induista, non platonica) , promuovendo
"un dibattito ed un reclutamento(nell'esercito? ma noo,anzi,sì, ma solo "anche") il più ampio possibile",

E dove se non nel futuro , glorioso P D ? Dice infatti:
proprio perché il Partito democratico è stato pensato "come un cambiamento radicale dove per la prima volta invece di dividersi ci si unisce".
Traduzione: Chi entra nel PD è unito. Chi sta fuori, sta separato proprio dal successo politico. Quindi stateci, mostrando radicalità nel mollare le vostre stronzate di contrattazione internazionale del lavoro, di riduzione delle spese militari ecc…

"con molta serietà (si fa per dire) che il Partito democratico deve nascere fondato e radicato profondamente nella Costituzione, nell'articolo 49 che parla di metodo democratico e di trasparenza". Oddio, speriamo che Prodi, vista la scarsa significatività del riferimento e dei vocaboli che usa, di questi tempi, non decida di manifestarsi in televisione con vestiti trasparenti (che altro può significare?)

Poi ci rassicura che tutto cio’
"non sono chiacchiere (dubitavate?) perché è la Costituzione che lo dice e su questo punto bisogna lavorare molto"
mmmm piu’ o meno di una commessa dell’esselunga in un paio di mesi?

altrimenti(...) il Partito democratico "nasce con un distacco dalla gente e dal paese e da quelli che sono i desideri dei giovani"
Embe? E io che ci ho 40 e passa anni? I miei desideri che sono, merda?

Di più il premier non dice sulla modalità tecniche "perché questo tema deve essere oggetto di dibattito"
Tra chi e chi?

Quel che è certo e che per la nascita del Partito democratico "serve una maggiore apertura e la maggiore trasparenza possibile".
Spero non dei suoi vestiti (bleah).

Penso che
Prodi, Calderoli ( e Berlusconi e D'alema, per fare doppia coppia) siano , è vero, avversari, ma in fondo, intimamente uniti da un sentire comune.
Un sentimento fatto di feeling politico e dalla consapevolezza di essere fatti tutti della "stessa pasta", appartenenti alla stessa tribu' che si riconosce "a naso". Persone fatte le une per le altre che lavorano (pagate profumatamente da noi) perseguendo obiettivi comuni.
Nella fattispecie, fare qualsiasi cosa ,anche contro se stessi e il mondo, per evitare il referendum.
In generale: metterla nel culo agli "elettori", che facilmente si consolano al pensiero dell'avanzata democrazia in cui hanno la fortuna di vivere.

E, soprattutto P D, P D, P D...

Fonte: http://cloroalclero.blogspot.com/
Link: http://cloroalclero.blogspot.com/2007/04/che-bella-cosa-la-concordia.html
19.04.2007


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