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Chi non lavora non mangia.


uomospeciale
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Questo mi diceva mio padre perché questo gli era stato insegnato dal suo.
Ma da parecchio tempo non è più vero qui in occidente in generale e in Italia in particolare al punto che già nel '70 Celentano cantava: "chi non lavora non fa l'amore" visto che se non lavoravi ben difficilmente potevi tenerti una donna e quindi trombare regolarmente, ma mangiare mangiavi lo stesso.
Poi dopo gli anni 80 e 90 è cambiato proprio tutto il paradigma sociale visto che ormai a lavorare sono appena 22 milioni e mezzo su un popolazione di 60 milioni, in pratica lavora circa un italiano su tre e in futuro si prevede che siano sempre di meno a lavorare.
Esistono proiezioni molto attendibili sul futuro del mercato del lavoro in Europa, e queste proiezioni ci dicono che ogni 4 bambini che nascono oggi in occidente, 3 sono destinati a restare disoccupati a vita.
Per sempre.
Quindi si può' dire che già oggi chi non lavora non solo non ha più questo brutto vizio ma ha anche parecchio più tempo sia per vivere che per divertirsi.
Vi pare esagerata come affermazione?
A me no...
Voi quante gente conoscete che non solo non lavora ma neppure lo cerca più un lavoro?
Io parecchia.
Conosco gente disoccupata da parecchi anni che se ne va in giro con 'na pancia come un barile e che vive del grasso che cola dalle pieghe del "sistema Italia" un po' di reddito di disoccupazione qua, qualche sussidio là, vivono con i genitori fino a 40-50 anni ed oltre, ( cosi pagano loro tutte le spese di vitto e alloggio..) e quando i genitori tireranno le cuoia, gli lasceranno la casa e 4 soldi per continuare a fare quello che hanno sempre fatto.
Vale a dire un cazzo di niente.
Ne conosco tanti così... Quanti saranno in Italia?
Parecchi milioni suppongo....
E adesso si parla da più parti anche di reddito di cittadinanza in modo da garantire un adeguato livello di nullafacenza anche agli sfortunelli che non dispongono di genitori non dico benestanti, ma almeno stipendiati o pensionati che li possano aiutare ad affrontare questa atroce lotta per la sopravvivenza che è la vita. 🙂 :p

Ora se qualcuno tra fra di voi che leggete, magari fa ancora parte della RISICATISSIMA percentuale di italiani che non solo lavora duramente 60, 70 o più ore a settimana per vivere, ma magari lo sta pure facendo da una vita intera, vedendo come vivono certi soggetti senza stress, senza orari da rispettare, senza impegni, obblighi, doveri, responsabilità, o aspettativa alcuna da dover soddisfare monta la rabbia come a me, forse dovremmo tutti chiederci:

E' rabbia oppure invidia?

Ai ( ben pochi..) lavoratori indefessi e cretini rimasti, non viene mai il dubbio di aver buttato nel cesso la propria vita?

A me si.

A me è venuto parecchie volte il dubbio che hanno ragione gli altri.
Quelli che non si impegnano, non si sbattono, non corrono, non lottano, non hanno orari, obblighi e responsabilità.

Quelli che hanno capito che comunque vadano le cose loro mangeranno, ( e spesso..) tromberanno
lo stesso.
Anche da disoccupati a vita, anche dormendo fino a mezzogiorno , bevendo ridendo e mangiando fino al vomito, fino alle 4 del mattino.
E senza dover mai correre, stressarsi, affaticarsi, e rovinarsi l'esistenza.
In una vita dove siamo comunque tutti al mondo per perdere ogni cosa faticosamente conquistata:

- Denaro, posizione sociale, affetti, illusioni, speranze ed in ultimo pure la salute e la vita..

Loro sono tra i pochi eletti che la vita se la sono goduta e basta.
E hanno "vinto" tutto quel che c'era da vincere.

O no?

Scusate la lunghezza, sono riflessioni dovute allo stress.
( E al litro di amarone che mi son bevuto con le tagliatelle al ragù..)


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Tibidabo
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Forse non ti sono chiarissimi i requisiti necessari per trombare


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uomospeciale
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DesEsseintes;235432 wrote: Forse non ti sono chiarissimi i requisiti necessari per trombare

No, no, i requisiti sono sempre stati chiarissimi.
Certo se avessi avuto qualche ora libera da dedicare non dico alle donne, ma più semplicemente agli amici, agli svaghi, e alla vita, quando avevo 20-30 anni sarebbe stato molto di aiuto.

Ma delle donne non che mi freghi più di tanto ormai..... Anche se ora spesso sono loro a farsi avanti.
Ho raggiunto la pace dei sensi.


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Tibidabo
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uomospeciale;235434 wrote:

No, no, i requisiti sono sempre stati chiarissimi.
Certo se avessi avuto qualche ora libera da dedicare non dico alle donne, ma più semplicemente agli amici, agli svaghi, e alla vita, quando avevo 20-30 anni sarebbe stato molto di aiuto.

E questa mancanza di cui hai patito secondo te è colpa di quelli che oggi non lavorano o lavorano meno?


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uomospeciale
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Mica dò la colpa a nessuno.
Nella vita siamo tutti liberi di fare le nostre scelte, di coglierne i risultati, e di pagarne il prezzo.
Riflettevo sulle mie di scelte.
E mi chiedevo se ne è valsa la pena, nulla di personale verso nessuno.
Ma quando vedi gente che si fa il culo ed altri che dormono fino a mezzogiorno da decenni vivendo molto meglio, e abitando nello stesso palazzo, qualche domanda uno se la pone sul senso della vita e sull'utilità del lavoro o no?
Io comincio pensare che hanno ragione quelli che non fanno un cazzo e studiano tutti i metodi possibili ed immaginabili per fare sempre di meno.


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Tibidabo
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uomospeciale;235437 wrote: Mica dò la colpa a nessuno.
Nella vita siamo tutti liberi di fare le nostre scelte, di coglierne i risultati, e di pagarne il prezzo.
Riflettevo sulle mie di scelte.
E mi chiedevo se ne è valsa la pena, nulla di personale verso nessuno.
Ma quando vedi gente che si fa il culo ed altri che dormono fino a mezzogiorno da decenni vivendo molto meglio, e abitando nello stesso palazzo, qualche domanda uno se la pone sul senso della vita e sull'utilità del lavoro o no?
Io comincio pensare che hanno ragione quelli che non fanno un cazzo e studiano tutti i metodi possibili ed immaginabili per fare sempre di meno.

Facciamo che era colpa dell'amarone che è meglio


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mazzam
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Siracide 22,2 Il pigro è simile a una palla di sterco,
chi la raccoglie scuote la mano.

Siracide 22,10 (..) la vita di uno stolto è peggiore della morte.


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oriundo2006
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Ti do ragione se vivere significa solo lavorare e basta. Ma la vita non è solo questa, non è solo un principio di asservimento totale alle esigenze della produzione. Occorre dedicare TEMPO a sè stessi. Questa è la prima regola, sottraendolo a cose inutili, generalmente dovuto all’abbruttimento delle proprie abitudini. Secondo, dedicare il tempo liberato a quello che davvero ci fa uomini: sì, anche al sesso ma non solo. Anche ad avere una dimensione sprituale della propria vita, perchè questa finisce e se già appare inutile viverla così già adesso figuriamoci dopo, al redde rationem…dunque, coltivare la libertà di spirito fuori dalle chiese tradizionali e dalle ideologie correnti: leggere, perchè no…anche se non si fa più come un tempo bisogna pur rimettersi a farlo…Terzo, pianificare il proprio exit dal mondo del lavoro, nei limiti in cui ci è possibile farlo: non parlo delle proiezioni mentali tipo ‘farò questo, farò quell’altro’. No non parlo di FANTASIE: parlo di trovare un hobby, un qualcosa in cui ci possiamo esprimere senza doverlo a qualcuno che sia noi stessi. Perchè una volta che il lavoro finisce spesso c’è solo la bottiglia od il sesso sfrenato o la disperazione di una vita vuota. Meglio riempirla da subito con qualcosa di significativo. E questo solo tu, in qualità di uomo speciale, puoi saperlo…!
Ciao


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